Capitolo 2

Il tatuaggio, mi bruciava come se fosse fuoco. Mi faceva male. Provai ad allontanarmi un pò da Lucifero e il dolore, diminui di poco. Cosa voleva il Diavolo da me? Lo guardai come per cercare un argomento di cui parlare. Avevo la costante paura che fosse venuto fino a qui per riscattare la mia anima.  Ma Non era cosi. C'era qualcosa in lui che non mi convinceva.  Il Diavolo non si disturbava mai di venire di persona, per di più da solo, per parlare con una semplice ragazza come me.

"Lucifero cosa vuoi realmente? Non ti disturberesti mai per venire a parlare con una come me!"

"Infatti sono qui per ben altro motivo, mia cara Sephira"

"E sarebbe?"

"Voglio spiegarti il significato del tatuaggio che hai al dito indice destro"

Scattai a sedermi verso il letto. Ero curiosa su questo argomento perché ogni volta che provavo a chiedere a qualcuno questo o non voleva spiegarmelo o cambiava immediatamente discorso.

"Bene, vedo che la tua curiosità è alle stelle"

"È da ben 17 anni che cerco delle risposte su questo simbolo. Voglio solo sapere perché ce l'ho e soprattutto cosa significa"

"Bene...ora ti spiego.  Era destino che io venissi qui perché tu cara, non sei un essere umano. Quel tatuaggio è un marchio che tutti gli angeli si ritrovano fin dalla nascita. Specialmente i Serafini. Tuo padre, ovvero Raffaele, decise che ,per evitare la medesima guerra tra angeli e demoni, di offrirmi un sacrificio. Visto che mi diede libera scelta, scelsi te... Sephira..tu sei di mia proprietà,  devo portarti negli Inferi"

Proprio in quell'istante, un lampo illuminò la stanza. Ricapitolando. ..Lucifero mi aveva appena detto che discendevo da una stirpe angelica di Serafini, che il mio tatuaggio era un marchio di riconoscimento e che quei pennuti avevano avuto le palle di darmi in sacrificio. Non sapevo se picchiare Lucifero direttamente oppure farmi spiegare cone farmi crescere le ali per tornare lassù e prendere a calci tutti gli angeli. Se fosse stato possibile, avrei preso a calci nel sedere anche Dio stesso.

"Fammi capire...tu ti saresti permesso di scegliere una BAMBINA in fasce? Ma Non ti vergogni?"

"Nah, infondo eri solo una bambina ed  eri facilmente manipolabile"

"E se avessi avuto la mia età attuale? "

"Avresti fatto la tipica scena di angioletto zittello"

A Lucifero, gli arrivò un vocabolario in testa.

"AHI!!! DANNATA COME OSI?!"

"Chi sarebbe la zitella?! Tornatene nel tuo buco di dolore e disperazione se non vuoi ritrovarti sterile!!!!"

"Io ho solo detto la verità"

"Certo, se il Diavolo dice la verità allora Michele diventerà demone a breve"

"Be se Michele fosse al mio servizio, il mondo sarebbe un posto migliore"

Sospirai esasperata.  Come poteva, un essere cosi stupido, essere il Diavolo? Come dico sempre, il Diavolo è solo un tipo tutto muscoli e niente cervello. Uscii dalla mia stanza arrabbiata come non mai. Anche se ero in pigiama, mi misi le mie scarpe da ginnastica e una mantella per ripararmi dalla pioggia.

"Ehi Sephira, dove pensi di andare?"

"Scappare da te mi sembra ovvio"

Corsi come una matta nel bosco.Finché non vidi una gigantesca sagoma in lontananza.  Mi avvicinai sempre più, finché compresi. Quello davanti a me era un vero e proprio gigante. Avevo letto nei libri di storia che i giganti potevano essere di natura benigna e maligna. Se erano di natura benigna, in qualche modo ti aiutavano nei tuoi compiti ma se era di natura maligna....rischiavo di essere divorato vivo se non ti difendevi. La sfortuna voleva che il gigante davanti a me era di natura maligna. Aveva una faccia spaventosa. Capelli neri corti, occhi piccoli e neri e una larga bocca sorridente. Avevo gli occhi sgranati. Avevo paura. Per poco mi misi ad urlare se non fosse il fatto che il gigante mi prese come se fossi una barbie. Aprì la sua enorme bocca...Non volli vedere il resto...

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