Il signore e la signora Shiragami
《ZERO! SBRIGATI!》
Zero era chiusi nel bagno della casa di Eriko da quasi 30 minuti.
《È poi dicono che noi ragazze ci mettiamo tanto a prepararci》
Zero uscì dal bagno e metre si aggiustava il papillon disse:
《Già... ma io non ci ho impiegato un'ora e mezza a prepeararmi》
Eriko sbuffo' e poi si girò verso Zero e rimase scioccata per la bellezza del ragazzo.
Indossava una camicia bianca aderente che metteva in risalto il fisco scolpito del ragazzo, sopra aveva una giacca blu notte pantaloni abbinati e indossava anche un elegantissimo papillon e delle scarpe nere ed una giacca con profili in pelle nera.
Eriko indossava un abito corto blu scuro, con un corpetto rigido ricoperto di pietre brillanti e una vaporosa gonna in tulle con pietre sparse tra uno strato e l'altro.
Ai piedi portava scarpe con tacchi altissimi blu di raso e molti accessori tra orecchini e bracciali.
I suoi lunghi capelli arcobaleno erano raccolti in una coda alta che scendeva con fluttuanti boccoli , due riccioli vicino facevano da cornice alle orecchie.
Il suo trucco era molto leggero e sofusticato e faceva risaltare i profondi occhi verdi,sulla bocca un rossetto rosso fuoco.
《Eriko...sei bellissima, ma i pircing non li togli?》
《Non lo so, pensavo di tenere quelli naso e quello alla lingua》
《Ma dai, togli almeno il septum》
Eriko si tolse il pircing, prese la borsa e i due scesero verso la macchina.
《Tieni Zero, questi sono i documenti Per questa sera, io sono la signora Eriko Shiragami di ben 23 anni e tu il signor Zero Shirahami di 24 anni》
《Ok, che lavoro facciamo?》
《Tu sei il futuro proprietario dell'azienda vinicola di famiglia e io sono una desiner 》
《Che fantasia e scommetto che io e te stiamo insieme da almeno 5 anni e che ci amiamo alla follia》
《Sì, più o meno, ma ora siamo arrivati, andiamo》
I due scesero dalla macchina e si avviarono verso l' ingresso.
Zero prese la mano di Eriko ed entrano nel locale.
Si recarono nella zona privata dove si sarebbe giocata la partita di poker.
《Zero, spero che tu sappia giocare bene a poker, stai giocando con i soldi di Tuo padre》
《Tranquilla, tu piuttosto evita che ti si alzi la gonna, tutti gli uomini ti guardano》
Eriko Rimase scioccata da quella frase.
Lui la guardò divertito e prosegui' verso il privé .
《Aspetta! Ho i tacchi》
《Amore mio sbrigati o faremo tardi》
Eriko si avvicinò a Zero che le sussurrò all'oreccho:
《Tu ora mi reggi il gioco, si gentile e stammi vicina, e se gli uomini la dentro ti gurderanno come se fossi l ultima fetta di pizza non preoccuparti》
Eriko lo guardò con un'espressione interrogativa, ma Zero la prese per mano e i due entrarono nel privé.
Come aveva previsto Zero, tutti gli uomini fissavano Eriko e lei si sentiva a disagio.
I due si avvicinarono al bar e si sedettero a parlare.
《Per me uno scoch liscio e per la signorina qualcosa per addolcirla un po'》
《Davvero? Per addolcirmi?!》
《È dai rilassati, tra 20 minuti inzia la partita, e guarda la infondo, c'è il preside》
《 Guarda guarda quante fish, chissà da dove ha preso tutti quei...》
Eriko si fermò quando vide arrivare il preside verso di loro.
《Buona sera signorina, posso sapere il suo nome?》
《Sì, il mio nome è Eriko Ish... Shiragami》
《È un piacere conoscerla, io sono Kanato Kiriu》
A un tratto Zero si accorse che il preside ci stava provando con la ragazza
《Eriko amore mio...》
Zero stampo' un bacio sulle labbra della ragazza.
《...la partita sta per cominciare》
I due si avviarono verso il tavolo da gioco.
《Zero, tu non devi giocare?》
《Sono bravo, ma non a questi livelli》
Le ora passavano e i due ragazzi continuavano osservare la partita, il preside continuava perdere soldi.
Erano ormai le 2 di notte e la partita era finita: il preside aveva perso tutto, fino all'ultimo centesimo.
Il weekend passò velocemente, fino a quando il lunedì mattina in tutte le classi la preside fece un annucio:
《 Buon giorno ragazzi, siete tutti avvisati che oggi verrete trattenuti a scuola dalla Polizia perché, sabato qualcuno ha rubato tutti i soldi della scuola nella cassaforte della presidenza》
Eriko e Zero si guardarono subito faccia, loro sapevano Chi aveva rubato i soldi, ma non era ancora il momento giusto per svelarlo.
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