Capitolo 1
Erano le 23:00 e il commissario era decisamente stanco, il Frecciarossa che aveva preso era un treno molto più veloce rispetto agli altri, tanto da arrivare a 200-300 km/h, ma comunque la distanza tra Napoli e Venezia era lo stesso molto grande, non solo per i chilometri, ma anche per la diversità tra i veneziani e i napoletani. Il commissario Giovanni Rocco era decisamente attaccato alla sua terra, ai suoi profumi, ai suoi sapori e ovviamente alle persone.
Tutta la sua famiglia infatti abitava a Napoli e non aveva nessun familiare a Venezia se non un lontano zio, che lo aveva ospitato qualche giorno i primi tempi che si era trasferito a Venezia.
Sua moglie e sua figlia quella volta però avevano deciso di accompagnarlo,per poi tornare qualche giorno dopo a Napoli, spinte sia dall'affetto che dalla curiosità di vedere quella città che tutto il mondo ci invidia e ne parla.
Ma lui non era lì per piacere, era stato mandato per punizione per aver quasi ucciso di botte un prete pedofilo che aveva stuprato e ucciso più di nove ragazze, se non fosse stato per il suo collega Gennaro, che lo fermò giusto in tempo probabilmente non sarebbe finito in coma ma direttamente al campo santo.
La moglie del commissario,Carolina, era una donna forte, lo era sempre stata, e soprattutto amava il marito, nonostante i suoi difetti; erano sposati da venti anni ma si amavano ancora come il primo giorno, come se il tempo non fosse passato, come se fossero ancora quel giovane poliziotto in carriera e quella giovane professoressa di lettere alle prime armi.
Il commissario era venuto qualche giorno a Napoli per vedere sua madre in ospedale che lottava contro un tumore al cervello, diagnosticato qualche mese prima. Almeno una volta a settimana il commissario cercava di andare a Napoli per vedere la madre, e ovviamente la sua famiglia. La casa del commissario era qualche passo dalla ferrovia, ed era abbastanza vicina al commissariato al ponte di Rialto e a piazza San Marco, insomma era in una posizione abbastanza centrale, era piuttosto grande per una sola persona ma piccola per tre, ma comunque la famiglia del commissario Rocco non si sarebbe trattenuta molto, perciò sarebbe andata bene per pochi giorni.
La bambina, la piccola Angela, si addormentò appena messa la testa sul cuscino, stanca per il lungo viaggio, come d'altronde il commissario e sua moglie. Il commissario però, nonostante fosse stanco anche lui non riusciva a prendere sonno, c'era qualcosa che lo teneva sveglio, era quello stramaledetto pedofilo che aveva mandato in coma che teneva sveglio il commissario, continuavano ad esserci cose che non tornavano, dei piccoli pezzi del puzzle che il commissario Rocco non riusciva a incastrare. Dopo un po' il sonno prese il sopravvento e il commissario si addormentò.
Non fu un sonno molto tranquillo, continuava a sognare il pedofilo che svegliato dal coma, uccideva tutta la sua famiglia; si odiava con tutto se stesso quando faceva quei stramaledetti sogni.
Comunque oltre che essere poco tranquillo, il sonno del commissario fu anche breve infatti fu svegliato nel pieno della notte dalla suoneria del telefono che suonava I Want break to free dei Queen, era Luigi.
Luigi Gantenaro, veneziano fino al midollo, era il poliziotto che aveva accolto sin da subito il il commissario Rocco ed era la persona di cui si fidava più di tutti in polizia.
L'ispettore Gantenaro tra l'altro conosceva molto bene Napoli, e ci andava almeno una volta al mese per trovare suo fratello e la sua famiglia che si era trasferita a Napoli qualche anno prima. Il commissario quindi ancora mezzo addormentato disse :" Gantenaro, che cazzo è successo da chiamarmi a quest'ora della notte?"
"Commissario c'è stato un omicidio sul lungomare, dove sta il ponte dei sospiri..."
"Maronna Santa, voi e sti stramaledetti ponti ma quanti ne avete?!"
"Commissario senta, non è tutto, l'assassino ha lasciato un messaggio"
"Un messaggio? "
"Sì, un messaggio per lei "
Il commissario dopo quella frase rimase decisamente scosso; chi razza di pazzo psicopatico lascia un messaggio su una scena del crimine ?
"Arrivo subito".
Carolina, la moglie del commissario, ovviamente era stata svegliata anche lei, e quindi chiese al marito:"Che è successo?" Il commissario che intanto si stava preparando per uscire rispose: "Era l'ispettore Gantenaro, c'è stato un omicidio"
Il commissario giunse sulla scena del crimine, dove c'era l'ispettore Gantenaro e un barbone.
"È lui che ha trovato il corpo?"
Chiese subito il commissario ancora mezzo addormentato
"Sì è lui, ci ha chiamato col telefono della vittima, perché mi ha spiegato che lui non si può permettere una di quelle diavolerie di oggi, quindi troveremo sicuramente le sue impronte sul telefono, inoltre ha detto che non ha visto nessuno, e che si trovava qui per lui abita fra i cartoni di un vicolo vicino a questo"
"Hai chiamato la scientifica?"
"Sì l'ho chiamata stanno per arrivare".
Il commissario si avvicinò al cadavere, la vittima, una donna sulla trentina molto bella e vestita elegante, stata uccisa da un colpo di pistola dritto in fronte
" Probabilmente l'assassino ha usato il silenziatore altrimenti il rinculo del colpo avrebbe svegliato tutti, e di sicuro non sarebbe stata trovata da un barbone, ma da un vicino che svegliato dal colpo sarebbe sceso e l'avrebbe trovata, dagli abiti possiamo dedurre che era appena tornata da una festa o da una cena con il fidanzato, comunque dobbiamo aspettare il medico legale per sapere a che ora è stata uccisa, e gli esami della balistica"
"Commissario e il barbone? Ci volete parlare?"
"Sì ci voglio parlare" Così il commissario si avvicinò al barbone e disse:"Salve sono il commissario Giovanni Rocco vorrei farle qualche domanda se lei se la sente"
Il barbone che aveva una bottiglia di birra in mano, gli abiti logori, e una puzza di alcol addosso non indifferente, rispose:" Buongiorno, ispettore, allora io sono... io sono ..."
"Lei cosa? Tralasciando il fatto che siamo nel cuore della notte e che sono commissario e non ispettore" Disse infastidito il commissario
"Io son rimasto shoccato da questa... Come si dice ... Va be' avete capito... penso che sia un'esperienza negativa per il popolo perché comunque alla fine rimango ..."
"Ma cosa sta dicendo? È ubriaco per caso"
"Ubriaco? Io? Ho solo bevuto un goccio prima ma non sono certo ubriaco amico!"
"Va be' lasciamo stare va' questo è completamente ubriaco"
L'ispettore Gantenaro si rivolse al commissario:" Commissario quando l'ho interrogato io era abbastanza lucido poi ha bevuto qualche birra ed ecco il risultato..."
"Gantenaro comunque, pure volendo quest' uomo non avrebbe potuto mai uccidere questa donna,questo è stato un lavoro di precisione fatto da una persona con la mano ferma, a quel tipo gli tremano le mani così tanto che pare che ha il Parkinson"
"Sì infatti sono d'accordo, ma secondo lei la vittima e l'assassino si conoscevano?"
"Come ti ho detto prima non lo so dobbiamo aspettare le analisi balistiche e il medico legale per avere una visione di insieme più ampia, comunque è stata una cosa premeditata in ogni dettaglio, senti ma qual è sto messaggio?"
Gantenaro prese un biglietto bianco, sporco di sangue dalle tasche, sul biglietto c'era scritto semplicemente "Per te, commissario Rocco! Ti piace?"
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