Angel Dust

Infanzia: conosce Cherry.
Primo anno: ira.
Secondo anno: avarizia.
Terzo anno: invidia.
Quarto anno: superbia.
Quinto anno: gola.
Sesto anno: accidia.
Settimo anno: lussuria.
Dieci anni dopo: prima rottura.
Ventinove anni dopo l'entrata della scuola: fine.

Infanzia: conoscenza di Cherry, 7 anni.

Anthony sorrise alla bambina davanti a lui che decideva la loro prossima mossa per uno scherzo.

I suoi capelli biondi/castani chiaro erano legati in una coda alta, il sorriso sfrontato mentre se la ride ancora per lo scherzo fatto alla sorella del suo nuovo amico.

Gli occhi castani della bambina si piantarono in quelli rosa pallido del biondo che rideva timidamente creando qualsiasi discorso per uscire dai guai con la sorellina più tardi.

-Ti adoro! Non avevo mai trovato un amico che ci stava agli scherzi come fai tu!- gli disse con un enorme sorriso facendo arrossire il minore.

I due si ritrovarono a fare scherzi tutto il giorno ai diversi abitanti del piccolo paese.

La sera arrivò presto portandosi via il sole, ma facendo splendere le magnifiche stelle amiche della luna.

Si sdraiarono sul prato ridendo ancora delle diverse situazioni in cui si erano messi.

Il più bello ovviamente era quando erano riusciti a fare inciampare il perfetto professore della loro scuola.

Finalmente erano riusciti a vederlo senza quell'aria spocchiosa e sempre pulita.

-Come non ho fatto a conoscerti prima, non lo capisco proprio.- borbottò Anthony con un enorme sorriso mentre cercava la mano della bionda per stringerla in segno d'amicizia.

-Mi sono trasferita qualche mese fa, non uscivo mai se non per andare a scuola.- rispose l'altra riprendendo il respiro dalla loro ultima fuga, un sorriso sincero nel volto illuminata dalla luna.

-Non mi hai ancora detto il nome.- le fece notare Anthony osservando il viso pallido della sua amica sorridendo ancora di più.

Il silenzio rimase tra loro per qualche minuto mentre le cicale cantavano.

-Cherry.-

-Che bel nome!- l'altra si sorprese arrossendo come un pomodoro, nessuno gli aveva mai detto che era un bel nome.

Aveva sempre avuto un brutto rapporto con i suoi genitori (Volevano obbligarla a frequentare un ragazzo) e per questo non voleva farsi chiamare con il nome scelto da loro.

Scelse quello molto tempo prima e a nessuno piacque.

Ma ora...A qualcuno piaceva.

-Grazie...Il tuo qual è?- sussurò lei girandosi su un fianco verso il viso dell'amico mentre stringeva la sua mano con un po' più di forza.

-Anthony, mi chiamo Anthony.- rispose con un sussuro con il vento che muoveva i loro capelli sfarfagliati sull'erba chiara.

-È un bel nome anche il tuo, ma...Voglio chiamarti in modo speciale per la nostra nuova amicizia!- quella proposta piacque molto al biondo che con un sorriso iniziò a elencare dei soprannomi.

La bambina li rifiutò tutti con convinzione, non le piacevano molto.

Intuendo quello che era il suo nuovo amico da quella giornata, sicuramente quelli non erano i soprannomi giusti.

Passarono molto tempo a parlare a raccontare momenti passati quando ancora non si conoscevano mentre pensavano a un soprannome.

Dopo circa un'ora erano sempre al solito punto anche se si erano divertiti a sentire le diverse situazioni buffe in cui erano capitati.

Cherry osservò lo sguardo concentrato dell'amico che si mordicchiava la lingua sulle labbra dolci, sorrise teneramente.

-Angel...- il biondo si sorprese di quella parola sussurrata osservando l'amica che l'aveva detto senza pensarci.

Lo sguardo dolce di lei lo fece arrossire, non disse nulla imbarazzato da quella situazione prima di farsi illuminare gli occhi dall'entusiasmo.

-Angel! Angel Dust! Ecco come mi potresti chiamare, anzi, come cambierei il mio nome e tu userai Anthony come soprannome!- Cherry non disse nulla pensando un poco prima di annuire felice.

-Piacere di conoscerti, Anthony Angel Dust!- urlò lei abbracciandolo di slancio gioiosa di aver trovato un amico in quel nuovo posto.

Angel sorrise entusiasta ricambiando l'abbraccio.

Primo anno: ira, 11 anni.

-Quindi questo è il nostro dormitorio.- disse Angel con un sorriso sfrontato osservando le pallide mura illuminate dalla luce.

La ragazzina accanto a lui sorrideva in silenzio, era inquietante, doveva ammetterlo.

La ragazza bionda davanti a lui gli sorride timidamente annuendo, si sorprende dei due ragazzi all'angolo.

-Oh, Alastor e Husk, state andando a lezione?- chiese Charlie sorridendo al castano e al corvino mentre la bambina abbracciava i due.

Il suo sguardo si soffermò su quello più basso, su quei capelli neri pettinati che voleva spettinare mentre le sue mani si reggevano a lui.

Il fisico muscoloso come se portasse pesi ogni giorno, quell'aria da imbronciato perenne.

Voleva accarezzare la sua pelle, graffiarla e chissà.

Poi c'era una specie di dolcezza e tenerezza che rivolgeva ai suoi amici, che lo rendeva adorabile ai suoi occhi, un po' come un gatto.

-Salve bel gattone, tu come ti chiami?- chiese il biondo con un enorme sorriso malizioso facendo alzare gli occhi al corvino.

Forse poteva provarci, almeno a conoscerlo.

-Non sono un gatto.- rispose lui prendendo in collo la bambina e dandola in braccio al castano(Credeva fosse il fratello di lei, perché erano uguali con il loro sguardo inquietante).

-Dobbiamo andare a lezione, quindi portiamo lei e andiamo subito.- disse al ragazzo più alto con sguardo serio mentre si irritava visibilmente a causa del sorriso divertito dell'amico.

-Ciao, Al e Husk.- salutò Charlie con un sorriso sereno, il corvino fece un cenno con la testa per ricambiare prima di avviarsi verso la scuola.

Il biondo si girò verso la ragazza prendendola per le spalle.

-Chi erano?- chiese con una leggera urgenza, voleva sapere chi era quel ragazzo dai capelli neri!

-Sono Alastor e Husk, due studenti più grandi di 2 anni, Al è quello castano e l'altro è Husk.- rispose lei con un po' di imbarazzo facendo sorridere l'altro.

Finalmente sapeva il nome di quel gattone!

-Grazie, tesoro.- sussurò baciandola sulla guancia prima di correre a lezione.

Non poteva perderla già il primo giorno.

La sua migliore amica lo stava aspettando alla porta d'ingresso dell'aula con un sopracciglio alzato.

-Dove eri finito?-

-Ho incontrato un gattone brontolone molto figo, tu hai già trovato qualcuno?-

-Credo di sì, ora entriamo.- rispose lei con un sorriso malizioso facendo oscillare i suoi capelli rosa fragola pallido che si era tinta due anni fa.

~~

-Tu sei Angel, vero?- la voce di un ragazzo fece alzare il viso del biondo che era seduto sotto un albero ad aspettare Cherry.

-Sì, sono io.- rispose con un sorriso modesto osservando il maggiore.

Era alto e aveva dei capelli cortissimi color bianco, portava degli occhiali a forma di cuore dalle lenti rosa.

Aveva una cicatrice al labbro, chissà come se le era fatta.

Angel non si sorprese che sapesse il suo nome, era diventato ben noto in quella scuola per come potesse flirtare e portarsi a letto più persone in una serata.

-Io sono Valentino e sarei interessato a conoscerti.- disse con un sorriso maldestro, il biondo lo osservò con un po' di inquietudine nel cuore prima di ricambiare il sorriso tremolante.

-Ne sono lusingato, ma non so, non corrono belle voci sul tuo conto...- rispose provando a evitarlo, non stava mentendo.

Sapeva che non aveva un buon carattere con le persone che conosceva, ma rimanevano sempre accanto a lui per qualche strano motivo.

In particolare una ragazza di nome Velvette e un ragazzo di nome Vox.

-Lo so, ma non sono veramente così.- rispose con un piccolo sorriso timido grattandosi la guancia imbarazzato.

Sembrava che recitasse...

Angel rimase dubbioso di questa cosa, ma annuì leggermente acconsentendo di conoscerlo meglio.

Valentino sorrise di più andando via per lasciare il biondo da solo.

-Cosa ci faceva Valentino con te?- chiese Cherry con uno sguardo duro verso il suo migliore amico.

-Mi vuole conoscere...-

-Non mi fido di lui.-

-Perché?-

-Ho sentito voci in cui diceva che Vox, il ragazzo che sta sempre con lui, gli sia sempre accanto perché è disperatamente innamorato di Valentino anche se lo tratta una merda...-

-Non so...Potrebbe essere diverso con me...- sussurò Angel osservando la figura dell'albina allontanarsi sempre di più.

Si sarebbe pentito di quelle parole per cinque lunghi anni.

Valentino era diventato il suo peggior incubo.

Secondo anno: avarizia, 12/13 anni.

-Husk...?- chiese con voce esitante osservando il suo amico raggomitolato nel letto che singhiozzava ogni tot. minuti.

Il corvino non rispose tremando sopra le coperte, Angel si preoccupò avvicinandosi al maggiore appoggiando la sua mano sulla sua schiena accarezzandola.

Rimase lì senza parlare, canticchiando qualcosa di dolce che quando era bambino cantava alla sua sorellina come a lui era cantata da suo fratello maggiore.

Il corvino dopo una mezz'oretta buona smise di singhiozzare mostrando il suo viso distrutto dal pianto.

Angel, seduto con le gambe fuori e le braccia appoggiate alle lenzuola, allungò una mano per accarezzare la sua guancia arrossata.

Gli sorrise teneramente per rassicurarlo e ricevette uno sguardo triste dall'altro.

-Cosa è successo, Husk?- chiese debolmente ponendo la domanda fatidica, l'altro abbassò lo sguardo sospirando.

-Mio padre è morto qualche tempo fa è nessuno aveva mai tirato in ballo l'argomento per non farmi stare male, ma... Charlie, preoccupata, lo ha nominato...- borbottò lui appoggiandosi senza forse alla spalla del biondo che arrossì leggermente, ma si dispiacque soprattutto.

Strinse la mano dell'altro conoscendo bene cosa significava perdere un genitore.

-Ti capisco perfettamente...Ho perso mia mamma quando ero piccolo e causò una spaccatura nella famiglia...So quanto fa male essere distrutto dalla morte di un familiare...- disse con sospiri tremanti il minore, portò Husk in una posizione comoda per abbracciarlo accarezzando la sua schiena.

Quel gesto lo faceva Cherry a lui ogni volta che succedeva qualcosa di brutto, lo rassicurava sempre...

-Mi dispiace per la tua perdita...-

-Non importa più... È passato del tempo anche se rimarrà sempre accanto a me...Come tuo padre, sarà sempre vicino a te, Husk...- rispose sussurrando con lo sguardo perso.

Il corvino si raggomitolò addosso a lui, il più vicino possibile per recuperare più calore come un gatto sperso nel dolore.

-Puoi rimanere vicino a me... stanotte...?- chiese borbottando a bassa voce quasi non facendosi sentire dal biondo che sorrise dolcemente.

Annuì appoggiandosi nel letto mentre lo teneva stretto a sé con forza per fargli sentire più affetto possibile.

Sapeva quanto potesse fare male non avere nessuno, lui voleva essere l'ancora di Husk in quel momento.

Come Cherry lo era stata quando morì sua mamma

~~

-Angel.- la voce ferma di Valentino spaventò a morte, iniziò a tremare osservando il viso arrabbiato del bianco.

Come aveva fatto a scoprire della notte passata ad abbracciare Husk?

Non lo aveva raccontato a nessuno se non a...Dio, era colpa di quella puttana che girava sempre intorno alla maledetta falena di merda.

Quella gatta schifosamente leccaculo che aveva gli occhi a cuoricino durante le riprese dei porno che registrava a Valentino.

Credeva fosse sua amica, ma alla fine era una stronza che voleva affrontare della sua parlantina per tirare fuori qualcosa che non doveva.

-Non ti credevo così...Sgualdrina. Credevo non andassi più con chi cazzo ti pareva se non quelli che ti dicevo io. Credevi potessi avere controllo sulla tua vita sessuale? O sulla tua vita personale?- il suo discorso inquietò parecchio il biondo che aveva capito già da tempo di essere stato manipolato -Sappi che non ne hai. Non hai nessun potere, lurida puttana.-

Un pugno da parte di Valentino lo fece cadere su un polso slogandoselo probabilmente, il bianco si avvicinò ancora di più pestando il suo petto togliendo il respiro dal suo corpo.

-Ti devo ricordare che sono il tuo ragazzo? Che sono il tuo capo? Che ho io il potere su tutta la tua vita? Se vuoi tanto ricordarlo, bastava chiedere, Angel.- il tono malleabile di Valentino disgustò parecchio il minore che respirava a malapena.

Si ritrovò in poco tempo stesso a terra con le labbra del bianco sulle sue in un bacio disgustoso.

Si sentì il suo polso stringere in una presa dolorosa, la sua voce che gemeva terrorizzata, rotta, tremante, i suoi lamenti nell'essere toccato da quell'essere disgustoso.

Sentì le sue mani da tutte le parti del suo corpo, la sue entrata violata con violenza e forza ferendolo, il suo corpo venne riempito da morsi e lividi, la sua guancia si gonfiò.

Si sentì sporco e vuoto, pulito e pieno, violato e triste, bianco e nero, spento e acceso, rovente e freddo.

I suoi occhi persero la sua luminosità giocosa e accesero una luce di ira, rancore.

La sua anima bruciava di disgusto  e ansia come il fuoco mentre il vuoto e la tristezza scendevano fredde come un fiume gelato.

Fu soprattutto disgustato e rassicurato dalle parole sussurrate di Valentino.

-Che bravi che sei, Angel.-

Entrò nella sua stanza osservando il suo compagno preoccupato.

Svenì poco dopo svuotato dalla voglia di vivere.

Terzo anno: invidia, 14 anni.

Non sopportava più quella situazione!

Tornava al dormitorio sempre violentato, picchiato, abusato psicologicamente e in lacrime.

Cherry e Petious stavano nottate intere insieme a lui a rassicurarlo, non voleva disturbarli, ma erano d'accordo tra loro che non era importante quel fatto.

La sua migliore amica lo stringeva forte come una sorella, lo rassicurava con dolci parole di una madre e gli baciava o capelli facendolo dondolare per addormentarlo.

Petious invece era più distante per lasciarli soli, ma ogni tanto si aggiungeva a quelle serate proponendo di distrarsi con gossip o altre cose.

Angel si divertiva sempre appoggiato alla spalla di Cherry che lo accarezzava continuamente.

La situazione si era aggravata quando Charlie aveva provato a dire qualcosa a Valentino, ma il biondo non le faceva una colpa.

Anzi, invidiava la sua forza e il suo coraggio di provare a sfidare il suo capo.

-Anthony...Dovresti ritornare da Husk...Si starà preoccupando come al suo solito.- la voce della rosa lo svegliò dai suoi pensieri facendolo incupire.

-Non voglio che mi veda piangere di nuovo.-

-Ascolta...A lui ti gli piaci e anche molto, vuole aiutarti con la situazione di Valentino pure dopo che non glielo hai permesso...Quindi almeno fatti aiutare durante queste serate...Non ti sto cacciando, ma farsi consolare da più persone credo sia la cosa più coraggiosa che qualcuno possa fare perché sta ammettendo le sue debolezze.-

-Ma...-

-Niente ma, vai da Husk.- le parole sicure di Cherry fecero dubitare ed esitare l'altro che abbassò il capo, doveva farlo.

~~

-Che stai facendo?- chiese Angel fissando il suo migliore amico ai fornelli.

-Eccoti, finalmente direi anche.- rispose lui senza dire nulla, prese il suo polso e lo mise seduto davanti alla televisione della loro camera, il letto di Angel era stato sposato dall'altro lato appoggiato a quello di Husk.

Il tavolino di fronte a loro era pieno di patatine, pop corno, dolci, bibite e di piatti più complessi.

Il corvino sparì di nuovo tornando cinque minuti dopo con un piatto di pasta al pomodoro.

-Come sai che...?-

-Credi che non avessi veramente capito che eri italiano? Ci ho messo un po', ma ho imparato a fare alcuni piatti più famosi del tuo Paese...Era una sorpresa per quando ti saresti trovato in queste serate piene di sofferenza...Un modo per distrarti...- il discorso di Husk fece commuovere il biondo che si coprì il viso con le mani mentre sorrideva timidamente.

Non pensava che sarebbe mai successo, ma doveva proprio ringraziare Cherry di averlo convinto.

-Che film metto?- gli chiese sedendosi accanto a lui con un piccolo sorriso dolce, il minore si appoggiò al più basso con il cuore rassicurato.

-Ho voglia di commedia.-

Quarto anno: superbia, 15 anni.

-Smetti, Husk.- la voce del biondo svegliò il suo migliore amico che era mezzo appisolato sul tavolino della loro camera.

-Che cosa...?- borbottò il corvino con gli occhi offuscati dall'alcool.

-Smetti di bere. Sei sempre ubriaco da non so quanto tempo, non so come aiutarti.- la risata roca del più basso fece incazzare ancora di più il biondo.

-Se non la smetti, ti spacco ogni bottiglia a colpi di fucile.- la minaccia di Angel fece ridere ancora di più Husk che si rimise in posizione per appisolarsi.

-Husk.- aprì leggermente gli occhi mentre ascoltava con la sua lenta comprensione causata dall'alcool nel suo corpo.

-Perché non pensi alla tua salute?-

-Perché mi sono stancato di vederti piangere ogni sera...O di dover aiutare Alastor nel suo hobby...O anche perché voglio uccidere Valentino, o perché mi sto creando debiti con il gioco d'azzardo....- borbottò il corvino mangiandosi le parole a causa del suo viso premuto contro il legno del tavolino.

Il biondo sorrise malinconicamente mettendo la sua mano tra i ciuffi disordinati del maggiore.

-Gattone, ti capisco perfettamente con il fatto di esserti stancato della vita, ma...Non è il metodo giusto ubriacarsi ogni sera...- sussurò l'altro con le lacrime agli occhi, il più basso sbuffò andando più vicino alla mano del minore perché provava piacere in quella rassicurazione.

-Parli te che ti droghi.- il biondo si fermò improvvisamente sconvolto da quelle parole, strinse le labbra in una linea sottile tremando leggermente.

Quindi se ne era accorto...

-C-come lo sai?- gli chiese balbettando spaventato dalla risposta.

-È facile riconoscere un drogato quando cresci con una madre prostituta che per dimenticarsi di te e della sua vita si droga ogni giorno davanti a suo figlio.- il sussulto di Angel spaventò leggermente l'altro che si alzò di scatto sbattendo la testa contro il letto dopo un capogiro.

-Tua madre si drogava?- chiese il biondo sorpreso di quel fatto, il corvino tirò su le spalle annuendo vigorosamente anche se gli girava la testa.

-Io ho preso da mio padre di difetti perché non volevo essere come mia madre, ma ogni volta che vedevo loro, uno ubriaco e l'altra drogata, mi deprimevo...Da lì ho iniziato a bere anche io.- il biascichio delle parole fecero rattristire Angel, non sarà stato sicuramente semplice per lui subirsi tutto quello.

-Te, come eri messo in famiglia?- chiese l'altro con un sorriso ammiccante, il biondo si fermò osservando l'altro.

Sorrise prima di chiudere gli occhi con un sorriso.

-Diciamo che siamo in 5: mia madre, mio padre, mio fratello maggiore, io come figlio di mezzo e la mia sorellina...5 teste di cazzo direi.- rise a quella spiegazione prima incrociare le sue mani e appoggiando il suo viso sui palmi.

-Mia madre era la persona più gentile e dolce del mondo, non la persona giusta per una vita mafiosa... Però quando era incazzata riusciva a spaventare pure i morti! Mio padre se ne innamorò per quell'aria fiera che aveva, sono orgoglioso di che donna era...Ma morì durante una sparatoria...- sospirò asciugandosi una lacrima prima che scendesse dalla guancia -Mio padre era il capo di una organizzazione mafiosa, la più importante del nostro Paese... È un uomo crudele, così tanto da portare pure i suoi figli di 3 anni a vedere i suoi uomini uccidere gente...Lo era così tanto da legarmi le mani e i piedi buttandomi in mare senza che io sapessi nuotare, rischiai di affogare.- continuò con un sorriso leggermente inquietante mentre sospirò -Mio fratello era il migliore amico che avevo sempre desiderato, rimase così finché lui non si allontanò dopo la morta di nostra madre, non lo sento più da anni...Mia sorella invece è in questa scuola ed è praticamente una puttana come me! Una perfetta lurida sgualdrina...Ma è ancora di una dolcezza infinita, la amo di bene anche se non posso parlare a causa di una promessa fatta con nostro padre...Per questo ormai considero Cherry parte della mia famiglia, la mia sorella gemelle direi.- sussurò prima di finire il discorso con l'ultima parte -In verità credo che siamo tutti drogati in famiglia mia, forse mio padre meno, ma sicuramente si faceva di più quando era giovane...Cherry, la dolce e scherzosa bambina che conobbi a 7 anni, è l'unica che mi rimasta accanto in ogni momento di dolore o di gioia...Mi sta aiutando con questo problema della droga e con il mio futuro litigio con Valentino in cui finalmente romperò!- le parole di Angel fecero sorridere leggermente il corvino che sorrise dolcemente, si avvicinò al biondo stringendolo in un abbraccio affettuoso.

-Proverò a diminuire la dose.-

Quinto anno: gola, 15/16 anni.

-Anthony, smetti di ingozzarti, andrai benissimo.- la voce di Cherry non fermò l'altro che mangiò l'ennesima caramella.

La rosa sospirò afferrando il suo polso e fissò il suo sguardo nei suoi occhi ansiosi.

-So quanto è difficile liberarsi dalle catene, ci sono passate anche io...Ma sarai libero, pensa a questo, non farti mangiare dall'ansia, Anthony!- le lacrime uscirono dagli occhi del biondo felice di avere una amica come la rosa.

Si appoggiò a lei in un abbraccio dolce e speranzoso, doveva affrontarlo.

~~

-Vaffanculo, Val!- urlò il minore con il dito medio allontandosi dal bianco furioso.

-Non puoi allontanarti da me, Angel.- disse lui con un tono deliziato facendo disgustare il biondo.

Si stava avvicinando con lentezza, come se stesse calcolando in quanto tempo lo avrebbe picchiato nuovamente.

-No, Valentino, non hai più nessun diritto sulla mia vita.- rispose con sicurezza e fermezza, il suo sguardo puntato con disgusto.

L'ansia era nel suo corpo, scorreva come se non ci fosse un domani, ma voleva finire quella relazione malata.

Voleva stare con Husk, si era innamorato di lui mentre stava insieme a Valentino.

La dolcezza e la gentilezza nelle sue carezze, nei suoi modi per confortarlo, il fatto che aveva imparato a cucinare cibo italiano solo per lui.

Quei piccoli dettagli lo avevano fatto innamorare del corvino durante il tempo, i mesi e i minuti sembravano secondi ogni volta che era insieme al maggiore.

Lo conosceva da 5 anni, ma si era accorto solo ora di quanto gli interessasse, di quanto era importante per lui.

In quel momento voleva stare tra le braccia del corvino mentre il suo legame con Valentino era distrutto completamente.

-Dici così, ma prossima settimana sarai di nuovo da me.- sussurò con la sua voce zuccherata osservando con un sorriso crudele, un brivido passò nella schiena di Angel che scuoteva la schiena.

-No, non tornerò da te, lurido stronzo, è finita per sempre! Non voglio più a che fare con te, ma più.- afferò la porta sicuro e l'aprì con un sorriso, si girò verso il bianco sconvolto -Vaffanculo per sempre, Val!-

~~

-Stai per finire questa scuola!- disse in modo disperato Angel facendo ridere il suo compagno di stanza.

-Non ti manca molto nemmeno a te, altri due anni oltre questo.- rispose lui osservandolo con un sorriso tenero, finalmente era felice, finalmente era libero.

Rimasero in silenzio mentre il film continuava davanti ai loro occhi.

-C'è qualcosa che vuoi fare prima che finisca?- chiese Angel con un piccolo sorriso malinconico, il corvino l'osservò nuovamente.

Sperava di sì e che fosse stare con lui, ma sapeva che era impossibile.

Doveva migliorare sé stesso, voleva smettere di essere la persona dipendente dal sesso che era.

Non sapeva quanto ci avrebbe messo, ma voleva una relazione con lui in cui la sua dipendenza sarebbe stata rivolta solo al corvino.

-Forse.- la risposta lo sorprese, c'era qualcosa che voleva fare? E quale era?

-Come forse? Dimmi subito cosa vuoi fare.- brontolò con un broncio infantile.

Voleva semplicemente sapere come poter rendere felice il ragazzo che amava.

-Non posso, ci sono delle cose che prima devo fare...- rispose borbottando l'atro mentre beveva una birra con il braccio sulle spalle dell'amico rimasto in silenzio.

-Perché sembri triste di questa cosa?- chiese il biondo dopo poco con la testa appoggiata alla spalla dell'amico.

-Perché lo sono, vorrei farla subito, ma non posso.- non lo capiva, veramente, non ci riusciva proprio a capirlo.

-Perché no? Niente dovrebbe fermare il tuo desiderio.- parlava lui che si stava facendo fermare dalla sua maledetta dipendenza.

-Invece esistono cose che ostacolano questo desiderio, forse è meglio così, almeno potrò migliorare per quando lo esaudirò.-

-E che cos'è la cosa che lo ostacola?-

-Le mie dipendenze.- rispose girando lo sguardo dall'altra parte della stanza, la birra che beveva senza respirare.

Lo capiva perfettamente, capiva cosa significava essere fermato dalle sue dipendenze.

Voleva superarle anche lui per Husk, per l'amore che provava verso di lui.

Forse quella del sesso non totalmente, ma perché voleva rivolgeva completamente al suo ragazzo.

Quella della droga ovviamente voleva eliminarla del tutto.

Voleva lavorare insieme al suo ragazzo, cioè Husk, anche se probabilmente non sarebbero stati mai insieme.

Gli sembrava tipo da aprire un bar e lui voleva essere lì per intrattenere i clienti cantando.

Aveva sempre amata cantare, soprattutto se rendeva felici qualcuno.

Voleva lavorare in un posto in cui poteva sorridere fiero di chi era diventato.

-Spero di poterci essere quando lo esaudirai.- sussurò Angel con un piccolo sorriso dolce mentre chiudeva gli occhi stanco.

Husk sorrise teneramente con un po' di sicurezza in più, spense la TV e lo mise a letto uscendo per andare chissà dove e con chi.

Si addormentò qualche minuto dopo sussurrando il nome del gatto, sperando che lo sentisse e rimanesse con lui.

Sesto anno: accidia, 17 anni.

-Mi manca da morire!- esclamò Angel con lo sguardo da cucciolo abbandonato, la sua migliore amica aveva uno sguardo scocciato per l'ennesima scenata di quella giornata.

Erano quasi a fine anno e Angel poteva andare da Husk per il mese di vacanze come avevano organizzato durante l'estate scorsa.

Durante quel sesto anno, il biondo aveva sempre detto quanto amasse e gli mancasse il "suo gattone brontolone" arrivando a esasperare Cherry e Petious.

-Tesoro, io ti voglio veramente bene, ma smettila! Lo dici circa 15 volte all'ora in una sola giornata...- borbottò con un sospiro stanco e un piccolo sorriso divertito, finalmente aveva trovato qualcuno che lo amasse realmente -Tra meno di due settimane finirà la scuola e potrai andare per un mese intero dal "tuo gattone brontolone" in Inghilterra.-

Avevano deciso di andare a trovare i loro amici nella loro città in Inghilterra, Alastor e Husk vivevano nello stesso palazzo con gli appartamenti vicini.

Accanto al condominio c'era un Hotel in cui non ti chiedevano nulla di nulla, neanche i documenti.

Cherry e Petious presero lì una stanza come anche Vaggie e Charlie, mentre Niffty andava dal suo fratellone e Angel, ormai abituato a convivere con lui, andava insieme ad Husk nella casa del corvino.

-Lo so, ma...Lo voglio vedere subito, non lo vedo dall'anno scorso! Io sono obbligato a stare in questa scuola e lui è occupato con il lavoro!- brontolò l'altro con un mezzo broncio infantile.

Cherry rise accarezzando i suoi capelli biondi, gli lasciò un bacio sui capelli prima di andare dal suo ragazzo.

-Sappi che esistono le videochiamate, è vero che non sono uguali alla realtà, ma vi potete vedere.-

Settino anno: lussuria, 18 anni.

Era arrivato l'ultimo giorno di scuola dell'ultimo anno.

-Andiamo?- chiese Cherry guardandolo con sguardo dolce e la mano tesa, il biondo sorrise intrecciando le loro mani.

-Non credevo di riuscire a finirla- rise lui tra le diverse parole, Petious dietro di loro scosse la testa divertito.

La rosa gli tirò un pattone con uno sguardo irritato, lui credeva veramente che non l'avrebbe finita? Lo credeva veramente sapendo pure che lo avrebbe preso a schiaffi se ci avrebbe provato?

-Smetti di scherzare, sai che non te lo avrei permesso! Ora muoviamoci che se no perdiamo la cerimonia...A chi tocca quest anno il discorso?- i due ragazzi la fissarono mentre correvano dietro di lei.

-A Charlie, questo anno tocca a lei.- rispose Petious con un sorriso innamorato.

-Veramente? Direi anche finalmente.- sussurò Angel aprendo la porta della palestra.

I tre si sedettero nelle file iniziali notando come Niffty sorrideva dall'altra parte.

Vennero chiamati uno a uno, i diplomi nelle loro mani vennero consegnati da Lucifero che sorrideva teneramente a tutti.

Charlie fece un discorso bellissimo, pieno di sincerità e in cui diceva che avrebbe aperto una sua nuova scuola grazie all'aiuto del padre.

Sperava che sarebbe stata ben accettata dalla società.

Angel si sentì fiero di essere amico della ragazza che sorrise durante tutto il discorso.

Alla fine si alzarono fieri di aver finito la scuola mentre andavano verso la porta.

La sua mano venne afferrata e si girò sorpreso di vedere Husk con il suo solito sorriso brontolone.

-Che ci fai qui, gattone?- chiese osservando l'amico basso, non doveva essere a lavoro?

-Al voleva esserci per Niffty e io volevo vederti.- sussurò in risposta con le guance rosse, il biondo rimase a bocca aperta prima di sorridere e abbracciare di slancio il suo gattone brontolone.

-Lasciami, soffoco, Angie!- borbottò il corvino ricambiando l'abbraccio, il biondo rise staccandosi.

-Mi sei mancato, Husk.- sorrise teneramente prima di intrecciare le loro mani con dolcezza.

-Ti volevo chiedere se volevi venire a trasferirti con me...-

Angel illuminò i suoi occhi e il suo intero viso, lo abbracciò di nuovo dando la sua risposta.

-SI, SI, SI, SI E SI!-

Dieci anni dopo: prima rottura, 28 anni.

Angel rimase chiuso nel bagno raggomitolato, voleva farsi del male.

Voleva chiedere perdono a Husk, voleva riabbracciarlo, voleva baciarlo di nuovo.

Voleva averlo di nuovo vicino, voleva solo lui.

Piangeva da ore, Cherry era preoccupata e lo chiamava in ogni momento senza avere risposta.

Maledetto quel giorno in cui aveva ripreso quella maledetta canna in mano e l'aveva avvicinata alla sua bocca.

Non voleva farlo veramente, ma alla fine...Aveva ceduto e Husk lo aveva scoperto perché glielo avevano detto.

Il corvino si era sentito tradito dal fatto che non glielo avesse detto, che non si fosse fidato di lui da dirglielo.

-Mi dispiace, devo pensare, Angel...-

Da quella frase, dalla chiusura della loro casa, non si erano più visti.

Non lo chiamava da tantissimo con il suo nome senza essere storpiato e quello era stata una delle ferite peggiori.

Aveva intuito dalla settimana in cui il corvino lo evitava, che probabilmente erano in pausa...

-Anthony! Aprimi questa maledetta porta o la sfondo!- la voce di Cherry lo spaventò e si raggomitolò di più mentre le lacrime scendevano ancora.

Il silenzio rimase tra loro e la rosa si stava incazzando.

Avrebbe ucciso Husk! Dopo due anni di relazione doveva prendersi una pausa proprio ora?!

Dopo che avevano aspettato letteralmente quindici anni a dichiararsi?

Sfondò la porta osservando la figura raggomitolata del suo migliore amico sul pavimento, si preoccupò a morte prendendolo e abbracciandolo.

Lo confortò come faceva un tempo, sperava di non doverlo più fare...

Lo portò nel suo letto e lo fece calmare fino a farlo addormentare.

Gli tenne la mano tutto il tempo d gli accarezzò i capelli con la sua mano materna.

Quando vide che Angel si addormentò, prese il suo telefono e chiamò l'unica persona che in quel momento voleva picchiare.

~~

-Ehi...- una voce dolce svegliò il biondo che sbatté le palpebre mezze addormentate.

Notò una mano sul suo viso che lo accarezzava con amore e gentilezza, avrebbe riconosciuto quelle mani sempre.

Osservò il sorriso preoccupato del corvino con la bocca socchiusa, gli occhi che si offuscavano di nuovo di lacrime.

Abbracciò di slanciò il suo gattone brontolone e gli chiese scusa all'infinito.

La disperazione nella sua voce, la tristezza nelle sue scuse, l'insicurezza nel suo tremolio e la fobia nel suo toccò, fecero sentire in colpa il maggiore.

-Mi dispiace, Angie, ero troppo accecato per accorgermi di quanto ti stessi ferendo, mi dispiace...Non ti merito, ma sono ancora troppo innamorato di te per lasciarti andare... Mi dispiace, Angie...- la sua voce era un sussuro rotto e tremolante, le sue braccia forti strette intorno alla sua vita con urgenza.

-Ti amo, Husk, non abbandonarmi più...- borbottò Angel tra le lacrime singhiozzando, il suo respiro che accelerava a causa dell'ansia.

Gli era mancato, gli era mancato tutto dell'uomo.

I suoi occhi, il suo sguardo sempre imbronciato, il suo sorriso così raro, il suo amore.

Le sue mani, il suo corpo, il suo abbraccio, il suo profumo, il suo sapore.

L'emozione che gli suscitava solo guardandolo: felicità, ansia, imbarazzo, orgoglioso, tristezza e rabbia, pienezza di sé stesso.

Lo amava follemente e non voleva più essere abbandonato da lui.

Anche se da lì in poi avrebbero avuto altre due pause.

Ventinove anni dopo l'entrata nella scuola: fine, 40 anni.

-Stai scherzando, vero?-

-No, non scherzo, Angie...-

-Non ci voglio credere, è un sogno troppo bello...-

-Angie, sei l'uomo che amo alla follia da più di ventinove anni e che non smetterò mai di amare, ho perso troppo tempo a provare dolore durante le nostre pause...Sei l'uomo con cui mi voglio svegliare con un sorriso, mentre ti preparo la colazione, ballo insieme a te, voglio sentirti cantare nel nostro bar che ho aperto per noi...Ti ho sempre confortato in un modo unico, mai usato con nessuno, mi sono aperto con te e tu mi accettato anche con il carattere scorbutico, voglio vederti arrossire, voglio toccarti e baciarti sapendo che tu sarai l'unico per me...Quindi sì, non è uno scherzo, voglio che tu mi sposi.-

-Anche io lo voglio, Husk, ti voglio sposare da così tanto tempo...-


















































































Chiedo perdono del ritardo, ma non è stato un periodo semplice.

Oltre i miei problemi di insonnia e i miei impegni, ho avuto rotture con la mia connessione che non mi ha fatto entrare nelle storie per più di una settimana.

Oltre questo, ho avuto qualche blocco a descrivere il rapporto con Valentino perché mi disgusta, ma purtroppo fa parte della storia di Angel.

Non si saprà mai se ha fatto pace con i fratelli, o almeno, non finché non si conosceranno ufficialmente i personaggi.

Ci sono tre cose che vanno specificate, alla fine, durante la proposta di Husk, loro erano nuovamente in pausa per la terza volta e il nostro gattone ha deciso di finirla con questa sorpresa.

Cherry durante i dieci anni passati dalla fine della scuola, ha letteralmente sposato Petious e ci ha avuto due figli, l'anno dopo la scena arrivò il terzo.

Il fatto che esiste l'Italia e l'Inghilterra è perché in verità si basa sul nostro mondo, semplicemente non esistono alcuni mali come l'overdose ed è legale sia la mafia sia l'omicidio.

Le zone in cui ci sono le diverse scuole per diventare peccatori o puri, si trovano letteralmente sopra ai due poli in cui ci sono degli ascensori per arrivare sulle isole.

Al polo Nord c'è quella per i puri, al polo Sud quella dei peccatori.

Charlie aprirà una sua nuova scuola che in verità si troverà sulla superficie terrestre e non in aria, precisamente al centro dell'Europa.

Detto questo...Miei cari e miei care, la moneta ha fatto uscire croce!

Prossimo personaggio di Helluva Boss? *Intanto spera che non sia quello più lungo nella sua testa*

UN'ALTRA COSA!

Ho deciso di prendermi almeno due settimane per scrivere i capitoli, mi sono accorta che avete solo una settimana mi causa un po' di problemi, soprattutto con l'imminente arrivò dell'inizio della scuola.

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