PROLOGO




Nella mia cupa infanzia, avevo appreso degli insegnamenti che mai una bambina avrebbe dovuto imparare, non perchè fossero poco appropriati, quanto piuttosto per la loro durezza.

Avevo imparato ad usare gli occhi, anziché la lingua, ad osservare il Mondo in tutta la sua interezza, per quanto lo consentissero le mie deboli forze di bambina. Smisi di essere una fanciulla prima della comparsa del menarca, a differenza di molte donne e non seppi dire se tale atto fosse un bene oppure una terribile disgrazia.

La verità è che non ho mai saputo se il momento prima di quella fine fosse un periodo lieto, oppure triste. Non riesco a giudicarlo tuttora, benché siano passati molti anni da quell'evento.

Nacqui in una terra benedetta dal sole e dal mare, a poca distanza da Santa Maria del Mar. Mio padre era un barcelloneta e discendeva da una famiglia che, nel corso dei secoli aveva ricoperto, in vari modi, il ruolo di conte della città, prima che quella carica fosse assunta dal re di Spagna. Il suo nome era Don Ignatio Escobar.

Mia madre, invece, discendeva da una piccola e antichissima famiglia nobile, che aveva alcune proprietà nell'interno della Castiglia. Si chiamava Honor Blanca De Rossignol.

Il mio sangue racchiudeva due schiatte che mai avevano convissuto serenamente, tra le quali non correva un legame pacifico. La Catalogna e la Castiglia non erano destinate a convivere senza dolore, come ben ebbi modo di vedere in quell'unione innaturale e perigliosa.

In quello strano connubio, fatto di urla e silenzio, assistetti alla caduta e alla rovina, al precipizio e alla decadenza di ogni naturale forma di conforto.

Persi molto, più di quanto dovrebbe una bambina...e fu così che persi la mia innocenza.

Invero,sarebbe stata cosa assai innaturale conservarla, giacché era un atto impossibile da sostenere perché nel momento in cui provai l'abisso,ebbi modo di sperimentare ogni possibile bassezza umana, ogni atto più bieco e meschino. Vidi i confini delle malefatte che anche ilpiù insospettabile degli individui era capace di compiere, da dietro la più candida delle immagini.

Assistetti a tutto ciò, senza potermi sottrarre a questo genere di viste.

Forse era il prezzo delle mie colpe e del mio peccato più grande, non avrei saputo dirlo.

Posso solo asserire che nel momento di massima disperazione, ebbi modo di sperimentare che anche un'anima giovane e nera come la mia era in grado di ottenere una forma di espiazione.

Ester.

Il mio angelo.

Il mio riscatto.

La mia dolce e innocente sorellina.

Fu allora che ebbe inizio la mia lenta e dolorosa risalita dalla scala del dolore ma prima che quello spiraglio di luce facesse capolino nella mia esistenza di anima dannata, vi fu il precipizio...ed è lìche ebbe origine tutto, per quello che può valere.


Questoè il prologo del primo libro della saga di Soledad e Ester,protagoniste di Secret Garden. Questo è proprio l'inizio di tutto ed è un libro molto diverso da quello che avete avuto modo di sperimentare. Le tematiche sono delicate e se qualcuno non le apprezza, vi avviso fin da subito ad evitare questa storia. La trama è una sola ma le singole storie della saga sono comprensibili abbastanza bene separatamente, soprattutto Secret Garden.

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e commenteranno, sperando di fare unacosa gradevole.

Buona Lettura.

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