I CAFFÈ LETTERARI

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Articolo riportato da Tabook blog ( vedi link sopra)

Caffè letterari: Cosa sono e quali sono i più belli in Italia

Perché è importante chiarire fin da subito cosa sono i caffè letterari? Perché adesso ne sentiamo parlare spesso, ma il termine non è nuovo e non ha nulla a che fare con una tendenza del momento, semmai con un filo sottile che continua a legare il caffè, i salotti conviviali e gli amanti della cultura. Ma partiamo dalle origini. In questo articolo cercheremo di spiegare brevemente le origini del caffè letterario e quali sono stati quelli più importanti d'Italia, inoltre faremo accenno a qualche caffè attuale contemporaneo, in cui poter sorseggiate caffè, tè o una buona birra mentre si sfoglia qualche bel libro.

Caffè letterari storici

Ma partiamo dalle origini, abbiamo detto. Si dice che il primo caffè letterario d'Europa sia nato in Francia, a Parigi. E l'Italia c'entra anche in questo caso. Pare che il fondatore fosse un giovane siciliano: Francesco Procopio Dei Coltelli, che nel 1686 diede vita a questa esperienza. Il locale era situato di fronte alla Comédie Française, storicamente ritrovo di illustri protagonisti.

L'Italia ebbe i suoi primi Caffè letterari nel Settecento. Non erano semplici bar, ma luoghi in cui si creava l'atmosfera e il destino culturale dell'epoca. Erano biblioteche, centri di politica, teatri, erano il cuore pulsante della conversazione intellettuale di allora. Furono i luoghi in cui nacque il Risorgimento italiano. Lo stesso Montesquie diceva:

Sono i luoghi dove il discorso crea la realtà, dove nascono piani giganteschi, sogni utopistici e congiure anarchiche, senza che si debba lasciare la propria sedia....

Abbiamo scelto di parlarti di alcuni di questi Caffè letterari, aperti tuttora.

Caffè Pedrocchi, Padova

In veneto, molto vicino a Venezia, c'è un altro luogo storico: il Caffè Pedrocchi di Padova, nato intorno al 1842. Forse non sapete che Padova è la città dei "tre senza". Se non lo sapevate di questi tre vi sveliamo solo quello che riguarda il Pedrocchi, famoso appunto come caffè senza porte, perché fino al 1916 era aperto a qualsiasi ora.

Lo stile neoclassico dell'edificio lo si deve a Giuseppe Jappelli, architetto a cui venne commissionato il progetto da parte di Antonio Pedrocchi, il fondatore.

Anche in questo edificio gli appuntamenti culturali non mancavano, tra studenti e docenti universitari dell'importantissimo Ateneo padovano, redattori di giornali e scrittori. Se fai un salto prova il loro caffè "verde": una ricetta specialissima ed esclusiva.

Caffè Al Bicerin, Torino

Restiamo al nord, ancora per un po'. Andiamo in Piemonte dove dal 1763 si trova il Caffè al Bicerin, che sicuramente sai perché porta questo nome. Se non lo sai te lo diciamo noi: il "bicerin" è la bevanda tipica di Torino: una crema di latte con cioccolato e caffè . Da provare appena si mette piede in città.

Il locale storico si trova vicino al Santuario della Consolata, ed è sempre stato molto frequentato perché i fedeli della vicina chiesa si riversavano sul bancone non appena terminava la funzione. Ma non erano solo i fedeli a far visita al caffè per un "bicerin". Tornando indietro nel tempo potreste incontrare : Camillo Benso conte di Cavour, Alexandre Dumas padre, Giacomo Puccini e Friedrich Nietzsche.

Gran Caffè Gambrinus, Napoli

Siamo giunti al Sud, finalmente. Abbiamo saltato la Toscana con il Caffè dell'Ussaro di Pisa e il Caffè Giubbe Rosse di Firenze. Abbiamo saltato Roma con l'Antico Caffè Greco. Non te la prendere, abbiamo scelto di raccontarti solo alcuni, gli altri puoi cercarli tu.

E siccome Napoli ci piace tantissimo non potevamo non fare un salto al Gambrinus, che si affaccia su Piazza del Plebiscito.

Volte e pareti decorate con marmi, bassorilievi e stucchi dorati, dipinti di paesaggisti napoletani, tutto parla di bellezza, del fascino storico di questa città che accolse, anche dentro le sale di questo Caffè, diversi personaggi illustri, non solo italiani. Qualche esempio?

Oscar Wilde, Hemingway, Sartre, Croce, D'Annunzio, Totò e i fratelli De Filippo.

Come sono evoluti i caffè letterari?

Non sono più quelli di una volta, e forse non è poi così male. Dentro le città sono cambiate le dinamiche, le modalità di produzione e fruizione della cultura e probabilmente c'è maggiore libertà di accesso ad alcuni contesti. Sono ancora luogo di confronto tra idee e opinioni, ma soprattutto centri in cui condividere il piacere della lettura e quello per la socializzazione.

Forse possiamo affermare che i caffè letterari che spopolano adesso nelle città italiane sono più simili ai book bar statunitensi, un connubio molto accattivante tra caffetterie con tratti vintage e librerie vere e proprie. Dentro ci può essere anche molto altro: musica dal vivo, reading, eventi di ogni genere.

A Roma ce ne sono diversi, dal Caffè letterario di Via Ostiense, che dichiara fin dal nome le sue intenzioni e che vanta uno spazio immenso e polifunzionale, passando per la libreria/caffè Giufà nel quartiere di San Lorenzo, più raccolta e colorata.

A Napoli si continua con la tradizione nel segno della modernità. La location preferita dagli studenti napoletani, Piazza Bellini, ospita il caffè Intra Moenia, spostandosi un po' verso piazza Dante ci si può fermare al Tempio del vino e delle Rose. In via Mezzocannone si trova invece l'Archeobar.

Milano non è da meno, ovviamente. Ci si può immergere in un'ottima atmosfera scegliendo i tavoli del Giacomo in piazza Duomo, oppure Gogol & Company in via Savona, lo Scriptorium a Sant'Agnese.

E poi si può salire per il resto d'Italia e scoprire quanti luoghi ancora mantengono viva la frizzante atmosfera culturale delle città e delle cittadine. Si può brindare a quello che ancora li tiene in piedi: l'amore per i libri.

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