Secrets
- Emilia è mia figlia – aveva sorriso amaramente verso Leonardo, che le aveva posto la domanda – E io devo proteggerla a ogni costo, volesse anche dire privarmi e dimenticarmi per sempre dell'amore che provo per Girolamo, perché lei arriva prima di qualsiasi cosa.
Quelle parole avevano lasciato tutti senza parole, nessuno si aspettava una confessione del genere.
- Emilia ha...7 anni – aveva sceso finalmente le scale Girolamo, che per tutto quel tempo era rimasto lì in ascolto senza la forza di interrompere Altea – Noi siamo stati insieme 8 anni fa – si era bloccato davanti a lei, non aveva il coraggio di dire quelle parole – Emilia è...mia figlia? - gli si era spezzato qualcosa dentro.
- No, Girolamo – aveva alzato lo sguardo su di lui – Emilia non è vostra figlia: ho avuto una breve storia con un ragazzo dopo di voi, qualcosa per dimenticarvi ma nulla di serio. Da quando gliel'ho detto non l'ho più rivisto e questo è meglio sia per me che per lei, non era il padre che desideravo per mia figlia - nella stanza, per l'ennesima volta, era crollato il silenzio, non c'erano parole giuste per quella confessione a fil di cuore – Ora, se non vi dispiace, vado in giardino a respirare un attimo – era uscita Altea, lasciando il gruppo senza parole per l'ennesima volta.
- Cristo! – aveva imprecato Leonardo, forse per la prima volta senza parole in 34 anni di vita – Cristo Santo!
- Non lo avrei mai detto, l'ha nascosto bene per tutto questo tempo – si era azzardato Zoroastro sorpreso da quanto apparentemente fosse possibile nascondere una gravidanza.
- Avete intenzione di starvene lì come un baccalà oppure stavolta combatterete per davvero per Altea? - aveva chiesto Sofia a Girolamo, sorvolando completamente i commenti degli altri due.
- Madonna Sofia, io sono la causa dei suoi mali, ora mi allontanerebbe e basta.
- Ma siete anche la sola cura – si era intromesso Leonardo uscendo dal suo stato di trans – Riario, io conosco bene Altea e vi posso assicurare che è una donna orgogliosa e intelligente, si è esposta come non ha mai fatto in vita sua, quindi credo che lo abbia fatto perché, mi pare assurdo dirlo, vuole essere salvata per una volta. E voi siete il solo a poterlo fare in questo momento.
Il Conte aveva guardato Leonardo non convinto: -Non so se è la cosa giusta.
- Forse non lo è – Zoroastro aveva battuto sul tempo Leonardo – Ma è la sola che vale la pena tentare ora, non avete nulla da perderci – gli aveva sorriso il ragazzo fiducioso – Non avrebbe senso arrendersi, no? – lo aveva colto completamente in fallo.
- Paura, Conte? – lo aveva sfidato l'artista, che aveva imparato a conoscerlo con il tempo e aveva capito che quello era il solo modo per smuoverlo.
Eppure, il maggiore lo aveva preso alla sprovvista: aveva annuito.
- Sapete di cosa ho paura?
- Di cosa?
- Di non poterla amare quanto si merita davvero. Ho amato diverse donne nella mia vita: Zita diceva che c'era grazia in me, Madonna Cereta mi aveva perdonato per quello che avevo tentato di farle, ma nessuna – aveva preso un sospiro – nessuna aveva avuto il coraggio di accettare il male che io sono.
- Voi non siete solo male, Conte – si era allungata Sofia in un moto di tenerezza.
- Ma sono anche male – l'aveva fatta tacere con gentilezza – Ma tutte le donne che ho amato hanno sempre guardato oltre, hanno sempre cercato il buono in me.
- Non capisco dove volete arrivare.
Girolamo aveva alzato gli occhi brillati e aveva sorriso amaro: - Altea questo non l'ha mai fatto, ha sempre accettato quella mia parte di male e non ha tentato di nasconderla dietro il bene che riusciva a vedere in me.
- E allora come potreste non riuscire ad amarla quanto si merita? – aveva puntualizzato Leonardo, lasciandolo perplesso – Se lei ha già accettato tutto di voi, come può non accettare il vostro amore?
- C'è una figlia di mezzo, Da Vinci: lei ha accettato tutto, ma io ho paura di essere ancora una mina vagante, pericolosa per una bimba di 7 anni.
- Ma vi sentireste pronto a prendervi cura di lei?
- Di Emilia? Come se fosse mia figlia, come se fossi il suo padre vero – gli erano brillati gli occhi.
- E quale padre non commette errori? – aveva continuato Leonardo – Voi e io lo sappiamo meglio di chiunque forse, però sono certo che voi possiate con Emilia essere un padre migliore del vostro, un padre che possa essere definito tale – aveva preso la pausa – E basterebbe amare quella bimba anche solo con metà della forza con cui amate Antea.
- Credo che l'amerei tanto quanto lei, forse di più per non farle mancare nulla – aveva visto lo sguardo vagamente dubbioso dell'artista – No, non ho intenzione di non mantenere questa promessa, lo voglio davvero e sinceramente: ho perso fin troppo tempo con lei e l'ho fatta soffrire troppo, non mi perdonerei il fatto di far soffrire una parte di Antea così importante e così fragile – aveva puntato gli occhi su Leonardo – Sarò un buon padre, sarò un buon compagno, se lei me lo permetterà.
- Allora andate, andate e recuperate il tempo perso – si era trattenuto, ma una lacrima era scesa senza preavviso.
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