4- Una vita nuova
La dormita mi aveva fatto veramente bene. Ora ero più riposata e più lucida di prima.
Ancora però non mi era chiara bene l'esistenza di questo mondo, anche se era tutto ideato da un ometto per me era la realtà che avevo sempre desiderato. Persone che ragionano con il cervello, musica a dir poco fantastica, nessuna madre petulante e alloggiavo in una casa stupenda; un parco giochi; una reggia...chiamatela come volete l'importante è che stavo con il idolo e questa volta mi ero promessa che lo avrei protetto da tutto, non lo avrei perso una seconda volta a costo di perderlo un'altra volta, io avrei sacrificato la mia vita per lui.
Mi alzai dal letto e andai in bagno per prepararmi e svegliarmi un po'. Notai che avevo gli stessi vestiti di ieri è non emanavano un odorino tanto di rosa.
Dovevo cambiarmi!
Dal bagno riuscivo intravedere la porta dell'armadio 'vediamo se...' Pensai e apri l'armadio per sgarrar I dentro e trovare qualcosa che mi andasse è qualcosa di non particolarmente maschile.
"È possibile che abbia solo abiti da maschio Michael?" Mi domandai ad alta voce, poi mi accorsi della stupidità della domanda.
"Ma che cazz...di domande faccio?" mi dissi un'altra volta, schiaffeggiandomi in fronte. E ritornai alla ricerca, l'armadio era sta pieno di vestiti ed era difficile da setacciare tutto, per poco non mi infilavo nell'armadio.
"Chissà che tempo fa a Narnia" lo so, ero molto ironica però ripensavo a quella scena del film iniziale, dove la bambina entra per la prima volta in quel mondo e li nevicava.
Dopo cercare e cercare e pensare anche a cose che non c'entravano nulla trovai qualcosa per me. Una camicia rossa e pantaloni neri.
Quante volte avevo visto (in foto ovviamente) Michael vestito così!
Si sì, questo era perfetto, andava benissimo.
Andai in bagno e li indossai. Come ci si sente ad indossare i vestiti del re del pop? Sensazione indescrivibile!!!
Scesi a fare colazione.
"Ma...che ti sei messa?" Michael scoppiò a ridere non appena mi vide.
"I miei vestiti erano sporchi! Mica potevo girare nuda per casa" replicai con sorrisino da saputella.
"Ti potevo dare i vestiti di Paris..."
"Si ok saranno un po' larghi ma vanno bene così" Michael! Lo vuoi capire che io sono una tua fan e per me è un onore indossare i tuoi vestiti? Tranquillo li tratterò come fossero figli miei.
Finito la colazione andai sopra in camera mia e presi il mio cellulare e cominciai a cazzeghiare con esso sul letto.
*toc toc*
Bussarono ad un tratto alla mia porta, sapevo chi era e dissi avanti ad alta voce.
"Ti devi preparare per andare a scuola!" Disse Michael portandomi uno zaino.
"A scuola? Ma stai scherzando?"
"No sono serio!"
"Questo mondo è talmente perfetto ma non poi così tanto, perché c'è la scuola qui!?" Non sapevo neanche io se era una domanda retorica ma felice i ricevere una risposta.
"Qui non ci sei solo tu! Gli altri bambini devono imparare qui. E poi mica vorrai stare tutto il tempo a casa a giocare con il cellulare?"
"No! Uscirò in giardino qualche volta, mi farò una passeggiata per il ranch!"
"Non vuoi conoscere gli altri abitanti?"
"Si ma....ma poi io vengo da sopra, mi prenderanno tutti in giro e sarò quella strana e pazzoide come sempre!"
"Mi sembra un giudizio un po affrettato...perché prima non vai a scuola e poi ne riparliamo!"
Sbuffai, e mi misi il telefono in tasca; presi lo zaino appoggiato per terra dove al suo interno c'erano già i libri, giudicando dal pesantore della cartella e mi avvai alla porta d'ingresso.
"Dove si trova la scuola?" Chiesi prima di uscire.
"Siccome ti ho già vista stanca a fare due scalini per scendere, fuori ti aspetta una limousine ti porterà lei davanti a scuola!"
Sgranai gli occhi appena udì limousine.
"Limousine?! Michael io devo andare ci vediamo dopo" gli dissi facendo un salto e per la troppa eccitazione gli diedi un bacio sul l'angolo della bocca, anche se la mia intenzione era mirare alle guance.
Andai via un po imbarazzata ma ridevo per quello che era appena successo.
Salì sulla macchina, dio mio! Era un sogno.
'Scuola con limousine, sto sogno lo facevo quando andavo alle medie' pensai e poi risi.
La macchina parcheggio vicino ai cancelli di un grosso edificio color beige con tante finestre e un orologio enorme sulla porta d'entrata.
La classica scuola Americana,anche se tecnicamente questa non era l'America però...ok dimenticate tutto.
Tanti studenti vestiti tutti alla maniera anni 50/60 figata pazzesca!
Le ragazze stavano benissimo vestite con pois e gonna e poi quelle accontiature con il ricciolo...i maschi bhe, loro un'altra storia. Giubbotto di pelle,capelli tirati all'indietro con una precisione impressionante, ciuffo alla Elvis e come poteva non mancare quel famoso tubetto di brillantina che si portavano dietro in tasca ogni giorno.
Cercai di confondermi nella folla sorridendo e imitando un po i loro atteggiamenti.
"Hey ciao! Sei nuova!?" Mi chiese un ragazzo passandogli davanti.
"Ehm...sì!" Risposi
"Piacere Jhon" mi tese la mano e io gliela strinsi.
"Ciao, io sono Ilaria!"
"Nome buffo, comunque piacere di conoscerti" si una volta i nomi tipo: Ilaria,Sofia,Eleonora...non erano diffusissimi.
"Da dove vieni?" Cristo, ora che gli dico?
"Vengo da...da...dalla California!" Figura di merda.
"California? Non ne ho mai sentito parlare è un nuovo mondo?"
"Ehm...sì! Solo che io non mi trovavo bene e mi sono trasferita a New World,cioè qua!" Queste persone, non sapevano nemmeno cosa fosse il K2, questo mondo e tutto inventato. Per forza che le persone non abbiano mai sentito parlare della California,perché qua non c'è, qua non è stata creata.
Questo è tutto frutto di un ometto strampalato, molti di questi volti magari sono inventati.
Non dico che nulla qua sia reale, ma è reale a modo suo, una specie di mondo parallelo.
La campanella suono e tutti gli alunni entrarono, ma prima io passai dalla segreteria accompagnata da Jhon per farmi assegnare la classe.
"Classe 1Ns" mi disse la segretaria.
"Oh perfetto, e la mia classe. Vieni ti ci accompagno!" Fantastico ero finita nella classe di sto nerdino.
Non che non mi stesse simpatico ma aveva un'aria da secchione so tutto io.
Quando entrammo in classe la professoressa che aveva già iniziato a spiegare qualcosa ci fece segno di sederci ai banchi, lui si sedette al suo, in prima fila; un classico e io nell'ultimo,quello vuoto vicino alla finestra.
"Ragazzi, da oggi avremo una nuova compagna!" Indico me e tutti si girarono. Fatevi i cazzi vostri, oh! sto vizio di girare a guardare il compagno nuovo non si perde. Ne sopra ne qui!
"Presentati alla classe" e mi fece alzare in piedi.
"Mi chiamo Ilaria, ho 16 anni e vengo da un nuovo mondo chiamato California. Vivo con Michael Jackson" che soddisfazione dire sta frase.
Tutti sgranarono gli occhi e il mio cuore accelerò avendo paura che qualcuno mi prendesse in giro o mi faceva la scenata della bugiarda davanti a tutti. Ma applaudirono solo.
I loro volto da seri si trasformarono in volti di gioia e applaudivano.
Oh ma che cordiali.
Per il resto di tutta la giornata andó così i prof mi facevano domande sulla mia vita e i compagni erano curiosi ma non troppo, volevano solo fare amicizia con me.
Nessuno che ti piglia per il culo? Ok, se è uno scherzo ditemelo ora.
Le cinque ore passarono e ritornai a casa a bordo della solita auto.
"Sono a casa!!!" Urali appena varcai la porta.
Michael mi venne in contro e mi salutò con la mano.
"Allora come è stato a scuola?"
"Bene" non volevo essere dettagliata, perché anche se non me lo aveva detto chiaramente mi aveva fatto capire che non era una scuola come quelle che conoscevo, e io per non darlela vinta, risposi con sguardo fuggitivo.
"Solo bene?" Incrocio le braccia e ridacchiò.
"Ok è andata benissimo!" Risi, non ero mai stata così contenta dopo una giornata di scuola.
"Andiamo in cucina il pranzo è pronto" mangiai e dopo nel pomeriggio girovagai un po per il ranch, avevo sempre sognato di esplorarlo; c'era così tanto da vedere, un pomeriggio soltanto non mi sarebbe bastato per vederlo tutto.
Quando guardai l'ora sul telefonino erano già le 18.30, meglio tornare in casa.
Cenai e poi mi rilassai un po' fuori sul terrazzo. Il sole stava tramontando.
Non pensavo più a mia mamma, a quel mondo sopra alla mia testa. È come se ora le carte fossero invertite, questo era il vero mondo è quello sopra di me, oltre il cielo di questo posto era un mondo sconosciuto dietro ad una porta di un cantiere.
Mi godevo le ultime luci e quel calore che emanava il sole sulla mia pelle, che lentamente scompariva. Poi notai che il cielo ad un tratto si imbruni, e su una collina, che notavo solo ora, vidi che c'erano fulmini di un colore violaceo, fulmini non normali. Che cosa stava succedendo?
"Vieni, sta per piovere!" Arrivó Mike alle mie spalle e mi portò dentro casa.
Sta per piovere? Ma come è possibile prima era tutto sereno un attimo fa! Ok, mi rendo conto è qui è tutto strano ma persino le condizioni meteorologiche non credo.
Quella poi non era un temporale in arrivo, ne sono sicura.
E se questo mondo perfetto aveva anche lui il suo mistero?
Scusate la lunga assenza, ma non ho avuto tempo in questi giorni di scrivere. Sta sera (FORSE) un nuovo capitolo di Speranza!😌😌
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