Prologo

Quando la speranza se ne va lasciando che la vita prosegua monotona e incolore, i profondi sentimenti dell'abbattimento e della resa predominano nell'animo umano fino a portarlo a compiere azioni impensabili. Il suicidio, per esempio.
Sysmel, lei è la ragazza senza speranza. Un tempo è stata felice anche lei, ma ora le delusioni, l'odio, la falsità e l'indifferenza delle persone le incidono il cuore, lo graffiano, lo rovinano. Fino a renderlo spietato, cattivo, terrorizzante.
Un romanzo dall'odore di sangue incrostato, carne putrefatta, rosso cadavere, che vi rapirà e vi porterà via con sé attraverso i meandri dell'esistenza di una vita sperduta, irrecuperabile, senza speranza. O quasi.
Ah la speranza, la speranza è l'ultima a morire, almeno così si dice, ma quando anche questa se ne va definitivamente, crea un vuoto.
E Sysmel farà di tutto per colmarlo con qualcosa, qualsiasi cosa; ma il suo animo distrutto dalle persone la porterà ad un'aspra e acida vendetta spietata.
Mancanza di speranza e delusioni da parte della vita provocano solo una cosa: incapacità di perdonare. Ma Sysmel, lei riuscirà a placare la sua sete di vendetta?
Miranda non può saperlo e tra le mani ha solo il diario insanguinato e infetto dell'amica: la ricetta della sua vendetta spiegata passo passo.
Cosa farà Miranda?
Qualsiasi cosa sarà inutile, vana.
Quando la speranza manca l'unico che può far qualcosa è l'amore, l'unico sentimento capace di salvare un cuore infranto e allontanarlo dal suo crudele intento di morte.
Vincerà?
Solo la ragazza senza speranza può dirlo, oppure, forse nemmeno lei...

Sofia Scapin, novembre 2015

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