capitolo 12

"Allora, come è andata la chiacchierata?" chiesi a Cole quella sera stessa a cena.

Nessuno parlava molto quella sera, non avevo idea del perché e quel silenzio mi infastidiva.

"Oh, bene, non male." Sisse il mio amico evidentemente preso alla sprovvista dalla mia domanda.

Capii che c'era qualcosa sotto ma decisi di non indagare ulteriormente, non volevo mettergli troppa pressione se lui non voleva parlare.

"Sai, è stata una serata... interessante anche per me." Dissi con un sospiro.

"Davvero? E perché? C'è qualcosa che dovrei sapere Mely?" mi chiese lui che, a differenza mia, non si faceva nessun problema a fars gli affari altrui.

"Diciamo che ho la testa un po affollata di pensieri... ma passerà, non preoccuparti Col." Gli risposi io abbozzando un sorriso.

Lui annuì come perso in un suo pensiero. Poi mi sorrise."Sai cosa? Il mondo sarebbe un posto migliore senza erba." Disse ridendo.

Era questo che rendeva la nostra amicizia speciale; passavamo da fare discorsi filosofici e profondi al parlare di quanto l'erba rovinasse il mondo.

"E perché mai? L'erba è così bella e rende i prati... beh, prati." Dissi io sorridendo.

A Darrethen, e forse anche su quella nave, molte persone si aspettavano e credevano che tra di noi ci fosse qualcosa di più di una semplice ma forte amicizia. Beh, se nella mia testa e nel mio cuore c'era qualcosa di cui eros icura era che non provavo nulla del genere... almeno, non per Cole.

"Non lo so, non mi è mai piaciuta l'erba, mi fa sempre starnutire un sacco e mi fa diventare gli occhi rossi." Disse lui facendo spallucce.

"Oh, mi dispiace Col. Spero non sia nulla di troppo grave perché Troia è piena d'erba." Dissi con una risata. "Oh no! Allora morirò prima ancora di prendere la città!" disse lui in tono sarcastico.

"Oh cielo! Immagino che dovemo iniziare a scrivere il tuo testamento. Qualcosa da confessare prima che l'erba ti uccida?" chiesi io ridendo.

"un tempo avevo una cotta per te." Disse lui con un tono leggermente più serio di prima. "Ma ora mi è passata, non preoccuparti. Sei come una sorellina per me." Disse con un sorriso caldo.

"Sorellina?! Ho due mesi più di te il chè mi rende la tua sorellona." Dissi ridendo.

Sapere che un tempo aveva una cotta per me mi fece collegare un sacco di cose; risi, una risata liberatoria e amichevole.

"Grazie per avermelo detto, sarà ciò che farò incidere sulla tua lapide: "un tempo avevo una cotta per te". O preferisci che siia Astrid a scegliere?" gli dissi con un sorriso che metteva in luce i miei sospetti.

Lui arrossì. "Oh beh, hem. Direi che potete trovare un compromesso." Disse arrossendo ancora.

"Quindi è vero che qualcosa c'è tra voi!?" dissi eccitaata di saperne di più. "Jason mi deve quei soldi... glieli chiederò dopo."

"Cosa! Avete scommesso su... me e Astrid?" chiese lui arrossendo. Io sorrisi e risposi: !non è stata una mia idea." "Però tu hai scommesso chfe c'è qualcosa tra noi?" chiese lui quasi incredulo.

"beh... sembra che siate gli unici a non rendersi conto di come stanno le cose." Dissi con un sorriso.

"Prendetevi il vostro tempo, conoscetevi. E sono sicura che potrà nascere qualcosa di... interessante."

Lui arrossì ancora di più ma sorrise. "Avrò bisogno del tuo aiuto. Sai che non mi sono mai innamorato veramente di nessuno quindi sarà strano," mi disse.

"Non preoccuparti, io ci sono per te." Gli sorrisi di rimando e mi alzai. "Io vado sul pontile."dissi per poi uscire dalla sala dei pasti.

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