Conflitto con la ragazza del bosco
All'alba, quando i primi bagliori di luce tingevano il cielo di sfumature rosate e dorate, Lucio si rialzò faticosamente, la ferita al volto pulsava dolorosamente. Con il cuore pesante, si trascinò verso l'auto, temendo ciò che avrebbe trovato.
Il suo peggior incubo si materializzò davanti ai suoi occhi: l'auto e il corpo di Nelson erano ridotti a una massa informe di cenere e rovine, avvolti in un velo di fumo nero e denso che si dissolveva lentamente nell'aria. La vista del disastro lo colpì con una violenza indescrivibile, riportandogli alla mente i terribili eventi della notte precedente: l'essere mostruoso, l'accetta scintillante, le urla strazianti del suo amico. Il dolore e la rabbia lo travolsero come un'onda inarrestabile.
Con lacrime che solcavano il viso ferito e la voce rotta dalle emozioni, Lucio giurò: "Amico mio, vendicherò la tua morte! Troverò quell'essere mostruoso che ti ha strappato la vita e lo farò pagare!"
Determinato e con il cuore colmo di vendetta, Lucio si addentrò ancora più nel fitto del bosco, seguendo le tracce di sangue e distruzione lasciate dalla creatura. La vegetazione si faceva sempre più impenetrabile, e il silenzio era interrotto solo dai sussurri delle foglie e dai rumori lontani di creature notturne. Stanco e provato, sia dalla ferita che dal dolore emotivo, si accasciò sotto l'ampio abbraccio di un albero secolare.
Ma il riposo fu breve e tormentato. Nel sonno, fu travolto da un incubo agghiacciante: fiamme danzavano e divampavano attorno a lui, e le sue grida di terrore si perdevano nel fragore del fuoco. Vide due figure distinte che lo circondavano: il mostro brutale della notte precedente e una misteriosa ragazza con un'accetta diversa, le loro ombre che si intrecciavano come in una danza macabra.
Quando si svegliò, il cuore gli batteva forte nel petto e il respiro era affannoso. "Questo posto... ci sono due minacce qui," mormorò tra sé, mentre l'aria pesante e l'atmosfera opprimente del bosco confermavano i suoi timori.
Verso le tre del mattino, mentre la luce pallida della luna stillava attraverso i rami e dipingeva il bosco di ombre lunghe e inquietanti, Lucio fu svegliato da una presenza. Ma questa volta era diversa dal mostro della notte precedente. Una figura femminile si stagliava contro il chiarore lunare, e la torcia tremolante di Lucio rivelò una giovane donna dai capelli neri come la notte.
"Allontanati da me!" urlò con voce tremante, il terrore che lo stringeva alla gola, ricordando gli avvertimenti di Nelson sulla ragazza pazza del bosco.
Ma Selene non arretrò. La sua voce era fredda e autoritaria: "No, verrai con me e pagherai per essere entrato nel mio territorio!"
"Non mi avrai mai!" gridò Lucio, il suo cuore accelerava e la mente cercava disperatamente una via di fuga attraverso il bosco oscuro. In un momento di panico, inciampò e precipitò lungo un dirupo, il corpo che rotolava e sbatteva violentemente contro le rocce. Quando riprese coscienza, si ritrovò circondato da pipistrelli che svolazzavano freneticamente intorno a lui, come piccole ombre inquietanti. Davanti a lui si ergeva una grotta: la dimora della misteriosa guardiana del bosco.
Con passo incerto, Lucio entrò nella dimora sotterranea, un rifugio oscuro e misterioso. "Strano... dove sarà andata?" mormorò, cercando di orientarsi nell'oscurità. Ma non ebbe il tempo di cercare una risposta, perché i pipistrelli si risvegliarono e lo attaccarono senza pietà, le loro ali battenti e i loro artigli aguzzi contribuivano al caos.
Mentre lottava per liberarsi, Selene emerse nel chiarore della luna che filtrava dall'ingresso della grotta, maestosa e imponente, la sua accetta scintillante alla mano. La sua presenza era tanto affascinante quanto minacciosa. "Vattene, intruso! Non sei il benvenuto qui! Se insisti, finirai come gli altri!" lo ammonì con voce ferma.
Lucio, reso umile dalla paura e dalla confusione, tentò di spiegarsi: "Non sono qui per fare del male... Sto cercando un mostro, una creatura che ha ucciso il mio amico la notte scorsa. L'hai vista?"
Le parole di Lucio sembrarono toccare qualcosa in Selene, ma il suo orgoglio di guardiana non vacillò. "Qui non c'è nulla per te! Sono la regina di questo bosco e non tollero invasori!"
"Sei sicura?" insistette Lucio. "Ho visto cosa può fare quella creatura. Non è come te... è qualcosa di più oscuro, più pericoloso. Anche tu devi averla percepita."
Selene, pur mantenendo la sua freddezza, non poté negare la verità nelle parole di Lucio. Anche lei aveva sentito la presenza maligna la notte precedente, ma il suo orgoglio le impediva di ammetterlo. "Basta con le tue parole! Vattene da qui, ora!"
Lucio, tuttavia, non si arrese. Comprendendo che nel bosco si nascondevano due minacce distinte - la guardiana territoriale e il vero mostro assassino - decise di agire. Si allontanò temporaneamente, ma tornò poco dopo, armato di una spada che aveva recuperato dai resti di precedenti vittime del mostro sparse nel bosco. La disperazione e l'adrenalina lo spingevano oltre i suoi limiti, affinando i suoi sensi e la sua determinazione.
Il suo ritorno fu provvidenziale: trovò Selene impegnata in uno scontro mortale con la creatura che aveva ucciso Nelson. Il mostro, con la sua accetta insanguinata, era sul punto di infliggere un colpo fatale alla guardiana del bosco. Senza esitazione, Lucio intervenne. La sua spada si scontrò con l'accetta del mostro in un duello brutale, finché riuscì a porre fine al regno di terrore della creatura. La pura furia e la necessità di proteggere Selene, nonostante la loro ostilità iniziale, lo resero inaspettatamente efficace.
Ma anziché ricevere gratitudine, si trovò di fronte alla freddezza della ragazza. "Avrei potuto farcela da sola," disse Selene con orgoglio ferito, anche se nei suoi occhi brillava un lampo di rispetto riluttante.
"Non credo proprio," ribatté Lucio, il suo sguardo fermo e la sua determinazione intatta. "Quel mostro era diverso da qualsiasi cosa tu abbia affrontato prima."
Dopo un'accesa discussione, dove orgoglio e gratitudine si mescolavano in un conflitto silenzioso, Lucio decise di rimanere nella grotta di Selene. Non si fidava ancora completamente di lei, ma sapeva che il bosco nascondeva altri pericoli, e due guardiani sarebbero stati meglio di uno.
E così, quella notte, tra sguardi diffidenti e parole misurate, Selene si rassegnò alla presenza dell'intruso che l'aveva salvata. Accettò con una tensione palpabile che lui dormisse nella sua dimora, l'atmosfera carica di un'alleanza fragile ma necessaria, mentre fuori il bosco continuava a custodire i suoi oscuri segreti.
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