3°capitolo: il secondo incontro( prima parte)

Mi addormentai non appena mio padre finì di raccontare il loro primo incontro. Ero senza parole, più lui mi parlava della loro storia, più io l'accostavo alla fiaba di Cenerentola. Per alcuni anni mio padre non continuò la storia, lui nel frattempo si era risposato con un' altra donna e io non avevo un bel rapporto con lei e più crescevo più  non riuscivo a chiederglielo. Sentire parlare di mia madre mi dava fastidio, ogni qual volta che accennavano a lei sentivo un grande macigno sul petto e subito gli occhi mi si riempivano di lacrime e io non volevo piangere, non davanti a lui almeno.

Però un giorno mentre io e mio padre stavamo sistemando la soffitta, lui prese una grande e vecchia scatola che conteneva ancora delle cose di mia madre. Rimasi sorpresa, pensavo che lui avesse dato via ogni oggetto di lei e invece non era così.

Guardammo attentamente cosa conteneva e infondo, per ultima, trovai una strana lettera. Era la calligrafia di mia madre dove brevemente non solo parlava del loro primo incontro, ma spiegava anche un altro pezzo del loro puzzle e allora curiosa chiesi a mio padre di raccontarmi il seguito. Lui mi sorrise e accettò. Scendemmo giù in cucina e  cenammo tutti e tre insieme. Non appena fu sera la mia matrigna andò a dormire e io e mio padre restammo seduti nel tavolo della cucina. Rimase un attimo in silenzio a guardare il telefono ma poi vedendomi curiosa riprese la storia da dove l' aveva lasciata :

" Il giorno seguente, il soldato andò a trovare la fanciulla alla lavanderia, non fu difficile per lui trovarla, visto che era l'unico negozio del paese che forniva quel servizio. Voleva vederla ancora una volta, prima della sua imminente partenza. Non appena si avvicinò al negozio vide una giovane con lunghi capelli castani e ricci tenuti fermi da una fascia blu che stirava e, mentre lo faceva, canticchiava. Era davvero molto bella anche senza trucco, anzi, era mille volte meglio solo acqua e sapone. Il ragazzo rimase ammaliato un' altra volta da quella meraviglia che svolgeva allegra il suo umile lavoro.
Ovviamente rimase nascosto, non si fece notare e la guardò svolgere i suoi incarichi per un bel po' di tempo. Adorava quella pelle bianca e delicata, le sembrava molto simile a Biancaneve. Quelle labbra rosee e carnose voleva tanto farle sue, ma sapeva che prima doveva conquistarla. Non appena si sentì apparentemente soddisfatto da quella visione paradisiaca decise di andarsene. Uno strano sorriso, non come quello malizioso e spavaldo che ogni ragazzo ha quando vede una bella ragazza, ma più dolce e sincero, si fece spazio tra le sue labbra.

La ragazza in cuor suo, sorrideva senza un motivo apparente, si sentiva per la prima volta felice e soprattutto desiderata. Non avrebbe mai potuto dimenticare quegli occhi che la guardavano come se al mondo non ci fosse niente di più bello oltre a lei. Quel pensiero le colorò le guance di un rosa chiaro che la rendeva, se possibile, ancora più incantovole del solito.

Passò la mattina a stirare gli abiti che i clienti le avevano portato e quando finì tornò a casa.

Nel frattempo la sua seconda mamma, la signora Delia, una vicina di casa e amica di famiglia, fermò la madre della fanciulla e la informò che al ballo la sua figliola aveva conosciuto un bel ragazzo e che soprattutto era di buona famiglia.

La donna era felice della bella notizia, pensava che così si sarebbe liberata di quel peso una volta per sempre e non vedeva l'ora.

Passarono alcuni giorni e il nostro soldato partì di nuovo per la sua missione, mentre la fanciulla come sempre continuava il suo umile lavoro di stiratrice.

Dopo tre mesi, ovvero a giugno, il ragazzo aveva finito il suo anno nell'esercito. A quei tempi il servizio militare era obbligatorio solo per un anno, quindi finito il suo obbligo, tornò a casa.

Quando arrivò finalmente al suo paese, il giorno dopo ci fu una festa di ballo e il fato volle che il nostro giovane amico, fece un incontro che gli cambiò la vita radicalmente."

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top