Capitolo 14
La suoneria del mio cellulare mi fa svegliare di soprassalto come ogni mattina; ormai è diventata una routine.
Mi allungo sul comodino e rispondo senza aprire gli occhi.
-Buongiorno principessa!- esclama Antonio con la sua voce squillante.
Ed è proprio la sua voce che mi fa sussultare, aprendo gli occhi e notando che effettivamente non ho sognato questa notte: Gabriele è proprio accanto a me, nudo e assonnato, mentre mi guarda con un sopracciglio alzato. Gli faccio segno di non parlare e mi metto seduta coprendomi con il lenzuolo.
-Buongiorno- dico finalmente.
-Qualcosa non va?- chiede immediatamente. Merda. Perché è sempre così.. Così?
-No, solo... Lo sai che non sopporto quando mi svegliano- in fondo è la verità.
-Piccola, lo sai che posso chiamarti solo a quest'ora e poi...- smetto di ascoltarlo quando due mani morbide e affusolate si posano sulle mie spalle iniziando a massaggiarle delicatamente.
-O..Okay- biascico.
-Adesso vado, fai la brava principessa.- dice e riattacca.
Butto il cellulare sul comodino e mi giro verso Gabriele baciandolo.
Si sdraia su di me, senza staccare le nostre labbra, e inizia a sfiorarmi tutto il corpo provocandomi dei brividi e la pelle d'oca.
Un altro cellulare suona.
Stavolta non è il mio, ma quello di Gabriele che sospira e lo ripesca dalla tasca dei pantaloncini. Sgrana gli occhi.
Risponde ma non ha il tempo di dire nulla perché una voce tutt'altro che lieve lo precede.
-Dove cazzo sei?- urla la voce, talmente forte che riesco a sentirla perfino io.
-Ehm... Io... Si okay.. Sto arrivando- sospira e riattacca.
-Merda. Gigi si è accorto della mia assenza e mi aspetta una bella sgridata oltre che qualche punizione- sbuffa mentre si riveste.
Già, perfino una punizione. Gli animatori hanno molte regole da rispettare, e se non vengono rispettate, il capo animatore che ha il compito di tenerli a bada, ricorre a delle punizioni. Niente di grave ma a volte possono essere delle scocciature come lavare i piatti insieme ai dipendenti per una settimana o pulire la piscina a fine giornata. Spero non gli tocchi nulla.
-Mi dispiace piccola ma devo andare- Gabriele mi riporta la realtà e io semplicemente annuisco.
-Non dimenticarmi- sussurra prima di baciarmi e andare via.
Sospiro e mi getto indietro sul letto. Non posso fare a meno di sorridere. Ho passato la notte più bella della mia vita e.. Beh, lui è venuto da me e non da qualcun'altra.
Sei tutto ciò di cui ho bisogno.
L'ha detto davvero o avrò sognato? Ovviamente sarebbe imbarazzante chiederglielo però potrei indagare. Ma che dico? Indagare? E come? Non siamo mica nei film. Anche se può sembrare così, la mia fottuta vita non è un film purtroppo.
Alzo le spalle e mi sollevo dal letto, preparandomi per fare colazione.
Finita la colazione mi dirigo al bar, dove Silvia e gli altri mi aspettano.
-Buongiorno- saluto e tutti sorridono.
-Bene siamo tutti- dice Silvia e annuiamo tranne Margherita:
-Manca Gabriele!- esclama e io sorrido beffarda pensando che fino a poco tempo fa si trovava nel mio letto.
-A non lo sapete?- Silvia scoppia a ridere e io alzo gli occhi al cielo. Tutti si incuriosiscono e inizia a raccontare.
-Praticamente questa notte Gabriele non è tornato nelle nostre camere e Gigi stamattina gli ha dato una bella strigliata. Aveva un succhiotto che gli copriva quasi tutto il collo e Dio solo sa cosa ha fatto questa notte. Ha dovuto apparecchiare i tavoli al posto dei camerieri stamattina e lo farà anche a pranzo e stasera come punizione.- dice tra un ghigno e un altro mentre tutti sono sconcertati, eccetto me che sorrido soddisfatta del lavoro che ho fatto sul collo di Gabriele. Anche lui mi ha marchiata in effetti.
Il ricordo di lui che gemeva e ansimava sopra di me mi fa stringere le gambe.
Miranda datti una controllata!
-Comunque, è arrivato il momento di salutarci- dice tristemente Davide e, insieme ai suoi cugini e a sua sorella, si alza dal tavolo.
Io e Silvia li imitiamo mentre Silvia chiede se è già ora di andare per loro aggiungendo poi un 'odio gli addii'.
-Ma quale addio, l'anno prossimo ritorniamo!- dice Margherita sorridendole.
-Certo, ora che ti scopi Gabriele ritornerai sempre eh- la punzecchia Silvia ammiccando.
Cosa? Non ho capito. Scopare? Gabriele? No, lui è stato da me.. Non è possibile.
-Non ci penso proprio! Mi ha piantata all'improvviso ieri sera, ci sono rimasta di merda.- ammette Margherita sbuffando.
-Ma come? Io pensavo fossi tu l'artefice dei succhiotti e tutto di tutto il resto- esclama sempre Silvia, che vive di gossip.
Margherita scuote la testa e io mi rilasso leggermente e sorrido.
Non è poi così stronzo.
-Beh, è il momento- Davide abbraccia Silvia. È così inizia uno scambio enorme di abbracci e baci che mi mette un po' di tristezza ma non posso evitare di sorridere per i miei amici. Posso definirli tali? Beh, un po' si. Mi mancheranno.
Margherita mi abbraccia e mi sussurra all'orecchio:
-Stai attenta a Gabriele eh, è un puttaniere-
Io la guardo alzando un sopracciglio ma non ho il tempo di dirle nulla perché Davide mi stringe in un fortissimo abbraccio. Ricambio la stretta, in fondo mi sono affezionata a lui.
Quando si stacca, mi guarda dritto negli occhi e mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio ma subito un cipiglio si forma sul suo viso.
Serra la mascella ma non dice nulla, anzi mi sistema i capelli in modo che il segno violaceo che mi ha fatto Gabriele non si veda.
Non mi dice nulla ma non mi guarda più negli occhi, visibilmente deluso e poi si allontana dandomi un bacio sulla guancia.
Io non so cosa dirgli, o meglio inventarmi, e quindi mi limito a guardarlo andare via insieme agli altri.
-Siamo rimaste in due- sospira Silvia sedendosi di nuovo al tavolino.
La imito ma non parlo, ancora un po' scossa da quello che è successo e dalle parole di Margherita.
Ma su quest'ultima, scuoto la testa, non voglio pensarci e poi ormai è andata.
Per quanto mi riguarda loro due sono un capitolo chiuso ormai e spero vivamente che Gabriele non si trovi un'altra.
Sospiro, pensando al guaio in cui mi sono cacciata, e mi lego i capelli in una coda disordinata.
-Andiamo in piscina?- chiedo a Silvia che è intenta a osservare qualche nuovo arrivato al villaggio.
Nel momento in cui si volta, la sua espressione dice tutto.
-Che hai fatto sul collo?- chiede scattando dalla sedia e avvicinandosi per vederci meglio.
-È un succhiotto- sbuffo ma l'interrogatorio non è finito.
-Questo l'avevo capito. Ma chi è stato a fartelo?-
-Un ragazzo che ho conosciuto ieri in discoteca.. Ci siamo divertiti molto stanotte.. Se lo vedo te lo faccio vedere- racconto con noncuranza e cercando di essere abbastanza credibile. Potrei raccontarle tutto ma non mi va di essere vista con occhio diverso da lei, e tanto meno essere costantemente bersaglio delle sue battutine, perché una cosa che caratterizza Silvia è proprio l'abilità nel lanciare frecciatine sempre al momento opportuno.
-Pensi che Antonio ne sarebbe felice?- mi chiede all'improvviso inarcando un sopracciglio.
Quelle parole mi fanno sobbalzare. Cosa ne sa lei? L'unico a saperlo è Gabriele e aveva promesso di non farne parola con nessuno. Merda.
Le rivolgo un'occhiata interrogativa.
-Oh, ma dai! Pensi che sia così scema? Ho capito che avete un rapporto diciamo..intimo. E capisco anche che i lividi che ti ritrovi non sono tutti dovuti a delle cadute. Quello che non capisco è perché non me ne hai mai parlato.- abbassa lo sguardo infine.
Mi dispiace, se l'ho delusa o qualcosa del genere, ma non ho mai pensato di dirlo a nessuno. E odio il fatto che sia così evidente la nostra situazione.
-Mi dispiace- dico solo.
-Non preoccuparti però sappi che se hai bisogno io ci sono.. Okay?- i suoi occhioni castani non sono mai stati così seri. Annuisco.
-Bene, io vado. Ci vediamo a pranzo.- dice e mi saluta con un bacio sulla guancia.
Dopo pranzo decido di ritirarmi in camera per riposarmi un po' e cacciare via i brutti pensieri. Fumo una sigaretta ed entro. Poco dopo essermi sdraiata il mio cellulare squilla. È Alessio.
-Pronto?-
-Ehi bellissima! Spero che non stai facendo nulla di importante- dice maliziosamente come è il suo solito fare. Sorrido e alzo gli occhi al cielo.
-No no tranquillo.. Dimmi- rispondo senza mollare il sorriso.
-Ci vediamo tra dieci minuti davanti la reception. Ti porto a spasso!- esclama e, senza darmi il tempo di ribattere, attacca.
Sospiro, però sono curiosa di sapere dove ha intenzione di portarmi.
Se c'è una cosa che mi piace di Alessio è il suo spirito: è in grado di farmi spuntare un sorriso anche quando non ne ho proprio voglia e riesce a farmi dimenticare dei brutti pensieri. Solo lui ne è in grado. Beh, lui e Gabriele.
Sospiro di nuovo. Non voglio pensare a lui in questo momento così indosso dei pantaloncini di jeans e un top e, dopo aver preso le chiavi e la borsa esco dalla mia camera.
Davanti la reception c'è un mare di gente e faccio fatica ad individuare Alessio ma poi riesco a trovarlo.
È strano vederlo vestito in modo casual e non con la solita maglietta dell'animazione, ma è comunque molto carino con i capelli alzati e il suo piercing al sopracciglio.
-Ciao bellissima- dice dandomi un bacio sulla guancia e io ricambio il saluto sorridendo.
Ci avviamo verso la sua macchina.
Quando usciamo dal villaggio non riesco più a stare in silenzio e, presa dalla curiosità, inizio la mia dose di domande peggio di un detective.
-Dove siamo diretti?- chiedo.
-Rilassati stellina- dice lui sorridendo e poggiandomi una mano sul ginocchio.
Ma il suo essere misterioso non fa altro che aumentare la mia curiosità.
-Dai, dimmi dove mi porti- dico facendo gli occhi da cucciola, o almeno provandoci. Sbuffa.
-Devo comprare qualcosa per me e, siccome a pranzo ti ho vista un po' triste, ho deciso di chiederti di accompagnarmi. Puoi comprare anche tu, so che alle donne lo shopping fa bene.- mi fa l'occhiolino mentre pronuncia quelle parole e io non posso fare a meno di ridere.
Proseguiamo il viaggio in silenzio, ascoltando le canzoni che passano alla radio, ma non è un silenzio imbarazzante. Anzi, è un silenzio quasi rilassante.
Guida per una buona mezz'ora fino a quando non arriviamo in un centro commerciale di cui non sapevo l'esistenza. Parcheggiamo e giriamo per i negozi. Alessio compra dei jeans e delle camicie mentre io opto per due vestiti, uno più elegante e l'altro più semplice, e dei top colorati.
Andiamo al bar e mangiamo un gelato e dopo fumiamo una sigaretta.
Il pomeriggio passa velocemente e piacevolmente; tra chiacchiere e risate è già ora di tornare al villaggio.
Quando scendo dalla macchina saluto Alessio con un abbraccio e lo ringrazio.
Mi risponde con un 'quando vuoi piccola' compreso di occhiolino e mi incammino ridendo verso la mia stanza.
Sono molto più rilassata adesso e quando arrivo in camera ricevo una chiamata di Antonio.
Gli racconto tutto molto entusiasta e lui mi ascolta con interesse: gli dico dei ragazzi che sono partiti, omettendo le parti di Gabriele e Davide ovviamente. Gli racconto del bel pomeriggio che ho passato con Alessio e Tony mi risponde dicendomi che è felice per me, che ho passato un pomeriggio diverso dalle altre giornate al villaggio.
La cosa mi lascia un po' perplessa ma non ci do peso: in fondo Alessio non gli ha mai dato motivo di essere geloso.
Infine, gli racconto di Marco. Non so perché ma quando si tratta di lui sento il bisogno di avere protezione e sicurezza e decido di parlagliene per essere confortata un po'.
In realtà non mi conforta molto, al dire il vero quasi niente, si limita a dirmi di stare tranquilla e non dargli confidenza e poi dopo un veloce saluto riattacca.
Non so cosa pensare di lui, dopo questa chiamata sembra diverso, non è stato geloso e quant'altro e stranamente mi ha dato fastidio, ma non voglio far pesare la cosa e così mi preparo per la cena.
La serata scorre tranquilla e mi ritiro presto nella mia camera visto che sono davvero stanca.
Non ho il tempo però di coricarmi perché bussano alla porta.
Gabriele mi rivolge un sorriso tutto fossette ed entra nella mia camera con fare naturale. Mi bacia piano.
-Che ci fai qui?- gli chiedo sorpresa della sua visita.
-Volevo vederti: avevo bisogno di te, delle tue carezze e dei tuoi baci. Ma non posso rimanere a lungo.- dice accarezzandomi una guancia.
-Già.. Qualcuno si è beccato una punizione.- lo punzecchio scherzando.
-Non dirmi nulla.. Ho raccontato di essermi addormentato in spiaggia ma quando l'ho detto sono scoppiati a ridere e poi ho capito perché- mi indica il segno viola che ha sul collo.
-Ma ne è valsa la pena- dice prendendomi per i fianchi e stringendomi a lui. Sorridiamo e ci baciamo, le nostre lingue si accarezzano mentre i nostri respiri diventano una cosa sola.
-Devo andare- dice staccandosi e dopo avermi augurato la buonanotte va via.
Mi sdraio nel letto e non posso fare a meno di sorridere. Ci voleva proprio questa visita per concludere bene la giornata.
È stato strano, perché era dolce e gentile, e in genere lui non lo è, e poi mi ha detto delle cose molto carine. Sento una strana sensazione allo stomaco ma decido di lasciar perdere, sarà la stanchezza.
Sorrido ed è proprio sorridendo che mi addormento e cado in un sonno beato.
CIAO A TUTTE E TUTTI!❤️
Volevo ringraziarvi perché la storia è arrivata già a 500 letture e davvero non me l'aspettavo.
Mi farebbe davvero piacere però leggere anche alcuni vostri commenti, oppure sapere che il capitolo vi è piaciuto trovando una stellina.
Grazie, grazie ancora.❤️
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