C'era una volta...

"Nonno me la racconti quella storia?" domandò il piccolo Giulio, sdraiandosi nel lettino.
"Ti piace proprio tanto eh?" sorrise amorevolmente l'anziano, rimboccando le coperte al nipote.
Il bambino lo guardò con i suoi grandi occhi nocciola e dischiuse le fini labbra in un risolino allegro: "si, è tanto bella" gesticolò goffamente con le sue morbide manine rosate.
Il nonno sospirò arreso e si lasciò cadere pesantemente sulla sedia al fianco del letto, accendendo con un cerino la candela sul comodino...

< Tanto tempo fa, in una terra lontana, vi era un regno rigoglioso e fiorente, governato da un re buono e da una dolce regina e la popolazione acclamava i suoi sovrani e viveva in armonia, benedicendoli.
Seppur in età avanzata, la regina diede alla luce una bambina, pura e bella che purtroppo le causò la morte durante il parto e la scomparsa della donna portò dolore e disperazione nei cuori dei sudditi e del loro sovrano, che decise di chiamare il frutto del loro amore come la sua adorata, Louve.

La bambina cresceva bella e virtuosa, amante della natura e della fantasia e più gli anni passavano, più diventava splendida come la madre, dai cristallini occhi azzurri e i biondi capelli mossi.
Il re teneva a sua figlia più che a qualunque ricchezza, ma con il passare del tempo egli si sentiva più debole e timoroso di perire prima del raggiungimento della maggior età della fanciulla, fu costretto a risposarsi.

La nuova regina, Marilin, una donna giovane e dai modi scontrosi, era tanto bella quanto crudele, e afflitta per la morte prematura di sua figlia, odiava Louve e la sua esuberanza. Ma la principessa non le portava rancore poiché conosceva il dolore della matrigna; lo stesso che l'angosciava dalla nascita...

Passarono gli anni e Louve divenne una ragazza allegra e spensierata, amava allietare il padre con la sua splendida voce e fantasticare grazie ai suoi adorati libri che leggeva nel roseto del castello, l'unico luogo in cui si sentiva davvero protetta; il suo cuore era così puro che tutto per lei sembrava perfetto e meraviglioso.

Il giorno del suo sedicesimo compleanno, la città era in festa e nel castello erano giunti, con magnifici doni, tutti i nobili del regno.
I Bardi suonavano allegre melodie, i cuochi preparavano deliziose pietanze e Louve, nel suo elegante vestito di velluto blu, si sentiva pronta ad essere incoronata, da suo padre, sua succeditrice al trono.

La gente danzava e nella sala delle feste vi era un gran vociare, solamente la regina, seduta al fianco del marito, sembrava non giovare di quegli attimi di allegria.

Venne il momento tanto atteso e la musica cessò, lasciando spazio al silenzio.
Louve taceva e inginocchiata dinnanzi al padre, attendeva le parole che avrebbero dato inizio alla cerimonia.

"Miei cari sudditi" declamò l'uomo, alzandosi dal seggio e portando in alto una tiara dorata "oggi è un grande giorno per il nostro regno, abbiamo sofferto insieme la morte della regina e gioito della nascita di questo splendido fiore, Fiore che oggi è pronto a sbocciare e a diventare una grande donna" sorrise portando le dita sotto il mento di Louve per sollevarle il volto chino "sono stati anni difficili ma la nostra forza d'animo è stata più forte del dolore e Louve, la principessa, ha illuminato l'oscurità dei nostri cuori come fa una stella splendente e una saggia sovrana, pertanto..." prese fiato, rafforzando la voce tremante "nomino la Princ-...." ma il respiro gli s'interruppe nel petto, la corona gli cadde dalle mani, rimbombando a contatto con il terreno ed egli si abbandonò sul seggio, debole e privo di forze.

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