"vorrei Il Siero Della Verità A Volte"
So che ti sta piacendo.
So di dover sapere la verità.
Billie Jean Non ha i miei jeans.
F
in quando siamo piccoli ci dicono di non dire le bugie e usano il povero Pinocchio come esempio.
Se dici le bugie ti crescerà il naso.
E così, tu, da credulone quale sei da bambino, ci caschi senza problemi controllandoti il naso ogni poco.
Un gran bel piano da parte degli adulti per farsi dire chi ha rotto il vaso, chi lasciato il cane al parco o chi ha comprato illegalmente un procione su internet.
Le bugie non sono mai il rimedio. Come si dice meglio un' amara verità che una bella bugia.
Una frase molto importante e tremendamente vera
"Emma, mi dici perché Louisa per l'ennesima volta vi ha trattato in quel modo?"
"Emma, ma perché spesso ti ritrovo a parlare con Dylan?"
"Emma, sei stata tu a finire di mangiare i biscotti?"
"Emma, hai ucciso tu il mio criceto?"
Sti' cazzi.
A volte qualche bugia serviva. Servono a tutti. E poi sono bugie innocenti, che non fanno alcun male anzi servono ad evitare un dolore inutile per una cosa inutile.
Questo pensiamo quando si tratta di noi.
Ma quando sono gli altri a doverci dire qualcosa?
Lì, vogliamo la verità.
"Io non posso crederci" sbottò Vivian mentre con Gabriel e Elizabeth che si tenevano per mano, ci avvicinavamo al tavolo del nostro solito bar per fare colazione.
"Che cosa?" chiese Eliz mentre ci sedevamo accanto a lei.
"Avete presento Lucas del V?" chiese lei guardandoci i due piccioncini annuirono io ovviamente risposi "Chi?"
"Porca Troia, Emma" mi disse facendomi inarcare un sopracciglio "Tuo fratello è Jack, dovresti conoscerli certi esseri"
"Io a malapena conosco lui" le ricordai e lei si rilassò dicendo "Beh, sembra che farà uno scambio culturale in Australia"
"E allora?" chiese Gabriel con un braccio attorno alle spalle di Eliz.
"Buon per lui" dissi mentre giocherellavo con il portafazzoletti.
"Buon per lui? Quel tizio lo stavo quasi per conquistare e lui che fa? Va via" disse indignata "Ne va il mio orgoglio"
"Stai facendo un dramma per nulla" le dissi alzando gli occhi al cielo "Potrai avere un altro Trumas"
"Giucas"mi corresse Vivian.
" Lucas. Si chiama Lucas "ci disse Elizabeth guardandoci sconvolta ma neanche troppo dalla nostra ferdida memoria.
" È uguale. È altro che mi interessa "disse Vivian facendo un movimento della mano indifferente.
" Molto importante ma sapete cos'è davvero importante? La festa di capodanno! "disse Gabriel entusiasto" Che sarà fra qualche giorno"
"Non vedo l'ora" disse Vivian "Ci divertiremo un sacco e cercherò di essere sobria almeno fino alle 10"
Eliz la guardò come per rimproverarla così Vivian alzò le mani dicendo "Va bene, fino le 10:30 ma non prometto oltre"
"Dicono che ci sarà una festa in una villa dove ci saranno tutti i ragazzi del posto" disse Gabriel entusiasta "Sarà fantastica. Il tizio è un tipo ricco."
"Se la organizzassi io sarei denunciata dai miei stessi genitori" disse Vivian "O mi denuncerei per non dover fare le pulizie"
"Che ragionamento è?" chiesi scuotendo la testa confusa venendo interrotta dal cameriere che ci portava le cose che Vivian aveva già ordinato prima per noi.
"Grazie" gli sorrisi per poi fiondarmi sul mio buonissimo cornetto al cioccolato.
Gabriel e Vivian mentre ero concentrata sul mio cornetto, iniziarono un intensa discussione su cosa fosse meno utile tra una forchetta e un cucchiaio mentre Elizabeth rispondeva che la loro domanda era inutile.
Proprio mentre stavano per coinvolgere anche a me entrarono dalla porta, con il vento che gli scompigliavano i capelli, Dylan e Garrett con due tizi sconosciuti ma anche boni dietro.
"Chiudete quella finestra che c'è vento" urlò la donna da dietro il bancone.
"Avevo anche la canzone sottofondo" disse Vivian guardandoli ammaliata.
Li vidi avvicinarsi a noi tra cui anche Dylan che mi sorrise e mi salutò con un "Ciao Emma" molto amichevole.
Io ricambiai a disagio voltandomi verso i miei amici che mi guardavano sorpresi.
"Non credevo aveste un certo tipo di relazione" disse Gabriel.
"Che intendi?" chiesi confusa.
"Che vi salutate in questo modo"
"Era un semplice ciao" dissi alzando gli occhi al cielo mentre Dylan insieme a Garrett si avvicinavano a noi.
"Perché quel tipo sta venendo qui?" chiese Gabriel riferendosi a Garrett con occhi diffidenti.
"Per vedere il legno del tavolo ovviamente" disse con un sorriso Vivian che Gabriel avrebbe voluto incenerire.
"Ehi ragazzi" salutò Garrett "Come va?"
"Molto bene tu?" disse Eliz educata mentre Gabriele lo guardava ancora serio.
"Anche. Verrete alla festa di capodanno fuori città? Alla villa Marchioni?" ci chiese mentre Dylan mi lanciava delle occhiate.
"Ovvio" disse Vivian "Stiamo aspettando solo questo"
"Tu stai aspettando solo questo" le dissi.
"Anche tu solo che non lo sai" mi disse colpendomi leggermente la spalla.
"Magari poi ci vediamo" disse Garrett sorridendo per poi lanciare un'occhiata a Eliz per poi dire "Sono contento che state insieme"
"Non sai io" disse Gabriel.
"Jack?" mi chiese Dylan avvicinandosi questa volta a me.
"È vivo. Si è ripreso dalla sua ubriachezza" dissi sorridendo poi lui aggiunse "Ottimo. Ho fatto un incubo in cui lui cantava"
Risi "Posso immaginare"
"Jack che canta?" chiese Vivian divertito "Che sogno erotico è?"
"Solo un incubo, credimi" disse Dylan scuotendo la testa come se volesse scacciare dalla testa ogni canzone sentita.
"Devo rispondere. È mio padre" disse Gabriele alzandosi e andando più in là parlare mente Eliz fece uno sguardo preoccupato.
Gabriel non ci aveva più raccontato dei problemi economici che aveva in casa e su come stava suo padre.
Tentava sempre di sviare il discorso.
E credevo che avendo Eliz come fidanzata le avesse svelato qualcosa in più.
Ero immersa nei pensieri quando senti l'arrivo di un messaggio provenire dal telefono di qualcuno ma neanche il tempo di vedere di chi fosse che Dylan mi aveva chiamata dicendomi a bassa voce "Ci sentiamo dopo, babbana "
"Ma come osi?" chiesi indignata e divertita dalla cosa a bassa voce cercando di non farmi sentire.
Gabriel si avvicinò con un viso abbastanza stanco, ma non fisica più mentale nel dover sopportare certe cose, certi avvenimenti.
Avrei tanto voluto che in quel momento, dopo che quei due si fossero allontanati, ci avesse rivelato i suoi problemi per aiutarlo ma lui si avvicinò, sorrise, diede un bacio a Eliz che lo studiava più che altro, e ci disse "Allora?... saremo alla festa."
"Ehm... Gabriel va tutto bene?" chiese Elizabeth.
"Si tutto bene" disse sorridendo e avrei tanto voluto che non lo facesse ma che parlasse.
In quel momento entrò nel bar un'altra persona che nel nostro gruppo era davvero di poco gradimento.
La famosa Luisa che ovviamente aveva ancora problemi con il suo veicolo a causa di un piccolo pesce e una leggera scritta, niente di vandalico.
Cercavo di difendermi da ciò che avevo fatto e poi ero adorabile.
"La conoscete?" mi chiese Dylan notando che la fissavamo con sguardi scuri tutti quanti.
"Purtroppo" disse Vivian guardandola male.
Poi Dylan sembrò illuminarsi il cervello e disse "Louisa... E quella ragazza per cui litigavi con Jack"
"Non credevo fossi così sveglio" disse Vivian sorpresa per poi puntare gli occhi su Louisa che ci guardava in cagnesco andando a sedersi con le sue due amiche a un tavolo lontano da noi. "Me la ritrovo anche nelle vacanze di Natale."
"Oggi niente casini" le dissi guardandola seria "Pensa che è Natale"
"Sono atea" disse Vivian stringendo con forza il cucchiaino.
"Però i regali di Natale li vuoi lo stesso" le dissi alzando un sopracciglio e lei mi lanciò un'occhiataccia sapendo che avevo centrato in pieno.
"Noi andiamo a sederci" mi disse Dylan "Ci vediamo" e mi fece un occhiolino e io sorrisi Mentre si allontanava con Garrett per raggiungere i suoi amici.
"Sai Elizabeth credo che presto sarò l'unica single" dissi Vivian e io mi voltai a guardarla confusa, lei mi sorrise maliziosa e disse "Una scommessa personale"
Alzai le spalle confusa senza indagnare oltre e dissi ad Elizabeth "Ho finito di leggere il ritratto di Dorian Gray. Sono rimasta basita al finale. Non me l'aspettavo"
"vero? Però è stupendo" disse sorridendo "Ultimamente sto leggendo un libro di..."
"Quanta cultura" disse Vivian divertita "Andate piano che il cervello di Gabriel si è fermato alla prima frase"
"Simpatica" disse Gabriel sarcastico "Se a malapena sai leggere"
"Perché tu si?" chiese divertita Vivian "Oppure Elizabeth te lo ha insegnato come Jean impara Tarzan a parlare"
"Mi stai paragonando a Tarzan?"
"Si, con una tinta un po' così ma vabbè" disse Vivian facendo spallucce mentre io sentivo la pipi premere sulla mia vescica, così mi alzai e dissi "Vado u attimo in bagno"
"Attenta al troll" disse Gabriel sorridendo e gli sorrisi facendo un cenno di assenso e andando verso il bagno.
Ovviamente dovetti passare accanto al tavolo di Louisa per andare al bagno, e non mancò certo la sua dolce occhiata nei miei confronti.
In quel momento dovevo essere morta a causa della sua occhiata.
Ma stranamente non mi disse niente, non cercò di provocarmi o insultarmi e riuscì a proseguire senza problemi al bagno.
Perché quando dovevo andare al bagno all'improvviso tutto il mondo sembrava dover urinare?
Dovetti aspettare quasi dieci minuti la fila per poter andare nell'unico bagno che c'era.
Quando riuscì a fare pipi una bellissima sensazione i investì,cioè ammettiamolo, quando riesci a fare la pipi dopo che la tieni da tanti tempo è una sensazione meravigliosa.
Appena uscì dalla piccola gabina del bagno, notai che nel bagno non c'era più nessuno e così iniziai a lavarmi le mani ma parlai ovviamente presto.
Entrò del bagno Louisa che mi guardò subito male mettendosi accanto a me.
Le ragazze non dovevano mai andare al bagno sole, menomale che avevo letto anche Harry Potter.
Presi un pezzo di carte per asciugarmi la mano mentre lei mi stava accanto facendo un sorrisetto "Piccola Silent come va?"
"Per tua sfortuna ancora non sotto un treno" dissi facendo un sorrisetto e lanciando la carta appalotolata dentro al cestino.
"Non pensare che sia tu il mio vero problema. È la tua amica Vivian" mi disse con le Mani incrociate e contnuando a sorridermi e io le risposi "Dovrei sentirmi meglio adesso?"
"Quel giorno non dovevi intrommeterti" mi disse diventando seria "In questo momento staremmo amiche"
"Chi va contro a una mia amica va contro di me. Hai capito?" le dissi coraggiosa per poi voltarmi e dirigermi verso la porta ma una mano sul mio braccio mi fermò e mi fece voltare verso di lei che mi disse seria "Quel giorno mi hai messa nei casini. Sai?"
"Io non ho fatto..."
"Credi di essere innocente. Fallo. Ma ricorda che voi Silent non lo siete"
Staccai il mio braccio dalla sua presa e le dissi "Non osare nominare la mia famiglia"
Lei fece un mezzo sorrisetto malizioso e disse "Ma io parlo di Jack. Però sai lui mi piace davvero tanto, magari un giorno diventiamo parenti"
"Cambio identità" rispondo guardandola male e prima che possa dire qualcosa che le suona il telefono e mi dice "Ci vediamo Silent" e uscì dal bagno rispondendo a chi la chiamava.
Rimasi li a metabolizzare la cosa perché la suoneria che aveva suonato era proprio 'Billi Jean "di Michael Jackson e nel mio cervello si stavano costruendo dei tassali.
Avrei chiesto a mio fratello la verità. Mi doveva la verità.
Uscì dal bagno sovrappensiero che andai a sbattere contro qualcuno che si rivelò essere Dylan" Ehi... Va tutto bene? "
" Benissimo "feci un sorriso ma vidi il suo sguardo confuso non cambiare" C'entra Louisa? "
" Nono "dissi" Va tutto bene, tranquillo " e mi diressi al mio tavolo dove Gabriel e Vivian si lanciavano pezzi di carta e Eliz cercava di trattenere un sorriso.
" Pensavamo che un troll ti avesse aggredita"disee Vivian mentre mi siedevo e veniva colpita da una pallina.
"E non siete venuti a cercarmi?" chiesi fintamente scioccata.
"E far raffreddare il mio cappuccino?" chiese lei "Sei una maga non una babbana"
"Non si può usare la magia fuori Hogwarts" dicemmo io, Gabriel e Eliz in coro mentre Vivian diceva "Torno a bere il mio cappuccino"
Appena tornai a casa pensai a due cose che avrei potuto fare :leggere oppure andare a parlare con Jack.
Ma onestamente la prima mi piaceva di più perché la seconda volta sarebbe potuta finire in una catastrofe.
"E secondo te è commestibile?" senti mia madre dire contro alla tv mentre guardava MasterChef ormai era diventata la sua vita mentre teneva tra le braccia Sofia. "sembra essere cucinato da tua sorella Emma"
"Mamma sono qui" le dissi facendo la finta offesa,lei mi guardò e disse "Oh, la mia cuoca preferita"
La guardai facendo un sorriso per poi sedermi accanto a lei "Almeno so di non poter diventare Chef.... E che farò morire di fame i miei figli"
"Amore, microonde e cibo d'asporto mi salvano quando mi scoccia cucinare per voi" mi disse dandomi anche un consiglio di sottofondo.
Mi avvicinai alla piccola Sofia e le diedi un bacio sulla piccola manina mentre mi guardava curiosa.
"Com'è andata con gli altri?" mi chiese dopo qualche secondo e io sorrisi rispondendo "Benissimo" anche se l'ultima parte della serata era stata un po' così.
"Non sembri molto convinta" mi disse e io mi maledissi nel non riuscire mai a nascondere a mia madre le mie titubanze anche se ero riuscita benissimo a nascondere le mie uscite con Dylan o Jack.
"Si lo sono" sorrisi per poi lasciare la mano di Sofia e chiederle "Jack dov'è?"
"In camera vostra" mi rispose e io la guardai male e lei si corresse dicendo "Camera tua"
"Quando potrà tornare in camera sua?" chiesi e li mi rispose "Emma, stiamo cercando di risolvere e poi siete così carini messi nella stessa camera"
"Non osare dirlo mai più!" esclamai alzandomi dal letto innoridita dalla cosa, sentendola ridere, mi alzai e salì al piano di sopra in camera mia.
Appena entrai trovai Jack in soli boxer sdraiato sul letto mentre stava parlava al cellule e rideva.
Però appena mi vide disse con aria preoccupata "Devo andare. A dopo"
"Potevi continuare benissimo" dissi gettando sulla sedia il mio cappotto.
"Non voglio traumatizzarti con certe conversazioni" mi disse lui mentre io mi sedevo sul letto sbuffando, lui mi guardò e. I chiese "Successo qualcosa?"
"Dovrebbe?"
"Ah non lo so. La tua faccia dice che è successo qualcosa" mi disse mettendosi seduto sul letto.
"Beh... Diciamo che ci sono persone che dicono di non fare un certa cosa ma poi la fanno" dissi guardandolo seria ma lui disse " Qualcuno ti ha mentito?"
"A quanto pare" dissi alzando le spalle e guardandolo ancora male e lui mi guardò per un attimo e disse "Perché mi guardi così?"
"Così come?"
"Così" mi disse indicando la mia faccia "Vuoi parlare senza girarci intorno. Mi stai rompendo le palle"
"Anch'io mi sto rompendo" sbottai alzandomi "Chi diamine è Billie Jean?"
"Calmati, è una canzone di Michael Jackson" mi disse alzando le mani sulla difensiva "Pensavo la conoscessi"
"Idiota ovvio che la so" sbottai "Syk tuo telefono la ragazza è Billie Jean?"
Lui fece uno sguardo accigliato per poi incominciare a guardami male ed esclamare "Tu come cazzo fai a saperlo? Hai guardato nel mio telefono? Sai cazzo cosa sia la privacy"
"Io non ho guardato proprio da nessuna parte. Quando me lo hai prestato quel giorno per chiamare è arrivato quel messaggio" gli spiegai arrabbiata.
"Eh allora? È una persona come un'altra" disse lui alzandosi anche dal letto.
"Però questa no." dissi sicura di me e vidi un velo di preoccupazione attraversare mio fratello che si ricompose subito "Smettila di farti i tuoi soliti film mentali. Non vincerai alcun Oscar"
"Fidati, quelli senza te presente sicuramente si" risposi "È Louisa ?"
"cosa?" chiese lui stupito guardandomi "Perché dovrebbe essere lei?"
"Perché ha detto che potremmo presto imparentarci e ha la suoneria proprio di Billie Jean e tu non vuoi dirmi chi è" risposi dicendo tutte le mie tesi e vidi in lui accendersi la fiamma della rabbia "Quindi tu credi a lei? E poi anche se fosse perché non potrei stare con lei?"
"Forse perché mi odia? Per tutto ciò che è successo?" esclamai arrabbiata indicandomi "Ma tu ovviamente lo dimentichi sempre"
"Successo cosa? Tu non me lo hai mai detto. Perché Louisa vi odia ah? Perché ce l'ha con te?Parla" disse anche lui incazzato.
"Non posso dirtelo, cazzo" risposi "è si da il caso che tu sia mio fratello dovresti stare dalla mia parte ma ovviamente non è così. Non è mai così"
"Stai cercando di farmi apparire come il menefreghista?" chiese arrabbiato guardami e il gli risposi "Perché non lo sei?"
"Emma, fai come faccio io nei tuoi confronti, i cazzi tuoi" rispose lui incazzato "E smettila di interrogarmi su cose che non ti riguardano"
"Giusto, io non posso mai chiedere mentre tu invece si" risposi incazzata.
"E cosa dovrei chiederti?" rispose urlando incazzato "Che non hai mai niente di interessante da dire. E dovresti essere contenta per quelle poche volte che lo faccio"
Quella frase mi fece rimanere un po' male ma non gli avrei mai data vinta di vedermi offesa o scalfita "Ti ringrazio. Che fratello meraviglioso che ho."
"Il tuo sarcasmo sta peggiorando" disse facendo un sorrisetto scazzato " E smettila di spiare fra le mie cose"
"Io non ho spiato niente. È stata pura casualità. E se Louisa viene e mi dice cose su di voi aggiungendo che non sei neanche così..."
"Così?" mi chiese spingendo a Continuare.
"Così innocente" dissi con una voce troppo calma e fredda per poi scattare "Cosa cazzo significa?"
"niente." rispose lui freddamente.
"Perché non dovrei crederle?" chiesi arrabbiata "Ah?! Oramai mi aspetto tante cose da te"
"Senti hai finito di rompermi il cazzo. Io esco con chi cazzo mi pare, non me frega niente se tu ci hai litigato oppure no e se ci penso non ti è mai fregato che uscissi con delle ragazze che non ti piacessero" disse incazzato. "Cazzo ti arrabbi adesso?"
"Perché sei mio fratello! Cazzo! Speravo che a mio fratello importasse così tanto di me da allontanarsi dall'unica persona che non vorrei accanto a me e accanto a te" dissi urlando facendoglo fare una faccia sorpresa "Ma dimostri di essere un cazzo di menefreghista di nuovo e anche bugiardo"
"perché tu sei sempre sincera?
" L'hai detto tu no? "dissi con un sorrisetto" Ho una vita che suscita poco il tuo interesse. Cosa potrebbe mai accadere? "
"Infatti" mi disse sprezzante "Fai una cosa. Resta dentro ai tuoi stupidi libri. Tanto sei brava a farlo"
"Lo farò" dissi "E ti resta nella tua stupida bolla di coglionaggine. Basta che non metti in mezzo la nostra famiglia"
"Come scusa?"
"Non sei così innocente, no?" chiesi per poi andare fuori dalla camera e sbattere la porta e mi fiondai nella camera di Austin e Kiara che stavano seduti sui loro letti.
"Avete litigato?" chiese Kiara con un tono calmo e quasi dispiaciuto.
"Va tutto bene" dissi facendo un piccolo sorriso.
"vi siete detti una bugia? " disse Kiara.
Sorrisi mettendomi accanto a loro menree Austin mi guardava serio,io gli feci l'occhiolino e lui sembrò tranquillizarsi.
"Forse" dissi accarezzandole i capelli biondi con delicatezza e lei mi disse "Le bugie non si dicono, Emma."
"Lo so"
"E perché tutti le dicono?" mi chiese "
"È più semplice "
" Allora posso dirle anch'io? Non ho fatto i compiti per domani. Posso dire alla maestra che il nonno è morto? Così mi lascia in pace. "
" Kiara, no. Non si dicono "dissi pensando a quante volte Gabriel o Vivian avessero fatto morire tutti i parenti per saltarsi interrogazioni o compiti.
Nonno Alfred di Vivian solo per le scuole era morto 4 volte, il bello che era vivo e viveva in una bella casa in Texas lontano dai suoi funerali i. Immaginari.
"Ma perché no? Lo hai detto tu che vengono più facili le cose" disse lei giardandomi confusa con Austin che sembrava darle ragione.
Sospirai e dopo qualche secondo dissi "Le bugie sono semplici ma non sono la verità. Fai credere alle persone qualcosa che non esiste e quando lo scoprono ci stanno male. Tanto"
"E allora perché si dicono se poi dopo succede questo?"
"Perché vogliamo tutti in qualche modo proteggerci."
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