"Sistemare Non È Mai Facile"
Ripeto :Mai facile
Credevo che Gabriel avesse avuto sempre un po' di cervello in più, rispetto a quanto mostrasse, e che riuscisse subito ad andare da Elizabeth a sistemare le cose.
Seriamente, credevi a una cosa del genere:
Lui :Scusa, ti amo
Lei:Ti perdono, ti amo
Bacio.
Fine.
Se nel mondo fosse andata sempre così, le cose si sarebbero risolte molto più facilmente, tutti chiedevano scusa e tutti perdonavano.
Un mondo senza rancore e tanti baci.
Ma in realtà Gabriel non aveva cercato neanche un po' di andare da lei, o meglio, la guardava diceva 'Ora vado' e poi scappava a nascondersi in bagno.
I bidelli avranno pensato che fosse stato effetto dalla Diarrea di quante volte era entrato.
Ma non era solo lui, anche Jack doveva imparare a chiedere scusa e le ragazze o povere malcapitate a perdonarlo, e specialmente a non comparire quando era in mia compagnia.
"Dici due scatole o una?" mi chiese mio fratello mentre eravamo a fare la spesa insieme.
Già, mamma ci aveva costretto.
"Mah... Due su" dissi alzando le spalle e mettendole nel carrello.
"Non capisco perché sono qui a fare la spesa con te" borbottò lui mentre spingeva il carrello.
"Me lo chiedo anch'io" dissi sospirando "Mi spingi nel carrello?"
"Ovvio che no" disse lui alzando gli occhi al cielo.
"Ma prima lo facevi!" dissi mettendo il broncio.
"Prima avevi 9 anni, bambinetta" disse divertito "Anche se l'altezza è lì"
Io gli tirai una gomitata facendolo ridere ancora di più.
Sbuffai mettendo due confezioni di latte nel carrello ma prima che potessimo muoverci arrivò la paesana di Putin.
"Tu..." puntò il dito verso Jack che fece un sorriso un po' nervoso e disse "Ehi... Ehm..."
Mi sbattei la mano sulla fronte mentalmente.
"Sei...uno stronzo" disse con il suo accento russo "Mi hai preso in giro!"
"Io mi dispiace... Ehm...non volevo" disse Jack cercando di giustificarsi.
"Non volevi? Figlio di una Kurva" disse lei guardandolo male con i suoi occhi di ghiaccio. "Avresti... Non dirmi niente..."
Curva... Cosa c'entravano le curve in quel momento?
"Sei russa?" chiesi curiosa anche se un po' lo avevo capito.
"Da" disse annuendo per poi dire "Tua nuova conquista?"
"Cosa?"chiesi confusa e disgustata di nuovo.
" Te la fai anche con le più piccole?"disse ancora scuotendo la testa disgustata" La illudi, così "
" È mia sorella"disse Jack specificando la cosa.
"Certo" disse sarcastica "Come tu un membro del WWF che doveva andare a salvare i Panda in Asia"
"Ma quante stronzate racconti al giorno?" chiesi io sconcertata.
"Beh.. Non molte... Tranne in certi casi" disse sussurrando per poi dire "Senti, ehm... Puoi dirmi di nuovo il tuo nome?"
Fu così che Jack Silent ricevette un altro schiaffo con la russa che lo insultava nello sua lingua e se ne andava.
"Membro del WWF?" gli chiesi diverita mentre si toccava la guancia.
"Parlava di quanto le piacessero gli animali" disse lui facendo spallucce.
Sospirai dicendo "Meglio andare o sbuca qualcun'altra che mi accusa di essere una tua amante"
"Che disgustoso" disse lui mentre spingeva il carrello e andavamo verso la cassa.
"Sono d'accordo" dissi vomitando all'idea.
Beh, Jack aveva un talento nel spezzare cuori e fare lo stronzo. Gabriel aveva talento a nascondersi e fuggire da Elizabeth, ci stava riuscendo da ben due giorni.
Ed Elizabeth anche se non voleva darlo a vedere sembrava davvero triste della situazione. Ma sapevamo tutti che era colpa di Gabriel Edoardi.
"Puoi parlarle adesso" dissi indicando Elizabeth da lontano ma lui disse "Oh, mi scappa la pipi, ciao"
Era appena uscito dal bagno.
Così sospirando decisi di cercare Dylan nella sua classe per parlargli di Iris la sua cuginetta. Nonché mia futura cognata.
Quando arrivai davanti alla classe dove la porta era aperta perché era ricreazione, incominciai a titubare, mi vergognavo un casino ad entrare in classe.
Potevo far finta di essere lì per Jack ma ero sicura che stesse fuori con gli altri.
Lentamente mi avvicinai e sbirciai dalla porta cercando di vedere se c'era ma riuscivo a vedere solo alcuni ragazzi e ragazze.
"Chi cerchi?" mi chiese qualcuno di spalle e saltai sul posto.
"Garett dissi mettendo una mano sul cuore" Mi hai.. Spaventato"
"Ho notato" disse ridacchiando.
"Chi stai cercando?" chiese "Così ti do una mano"
"Ehm... Dylan... Si, lui" dissi e lui mi guardò un attimo confuso per poi dire "Doveva consegnare un libro scolastico in biblioteca, arriverà presto"
"Oh... Ehm.. Grazie" dissi per poi stare zitta a disagio.
Cosa diamine dovevo dire?
Dovevo andarmene?
"Emma, sai per caso cosa sta succedendo ad Elizabeth? Chiese spezzando il silenzio.
" Come? Perché? "chiesi preoccupata.
" Ho notato che è molto triste in questi giorni, anche quando siamo usciti mi ha detto che non era niente ma... "
" non le credi "dissi facendo un piccolo sorriso.
" Già "
" E che... Non preoccuparti. È una cosa tra lei e Gabriel "dissi cercando nel essere più discreta possibile" Posso farti una domanda? "
" certo "
" Tu e Elizabeth siete quasi una coppia? O... "chiesi anche se mi accorsi di esente molto stupida.
" Credo... Credo di no. Usciamo solo come amici "disse" Cioè... A me lei piace... Ma dubito di piacerle "
" Davvero? "chiesi confusa.
" Si, è solo molto buona e non vuole dirmelo direttamente "disse lui facendo un sorriso dispiaciuto" Ma accetto anche di essere amico "
Ed è stato in quel momento che ho avuto un certo tipo di stima per lui.
" Ecco Dylan "disse indicandolo mentre si avvicinava parlando con un ragazza" Io entro e... Credo Elizabeth abbia una cotta per lui "
" Come? "
" L'amico con cui sta litigando "disse sorridendo per poi entrare dentro.
Credeva che Elizabeth fosse innamorata di Gabriel? Voleva entrare nella mia Top 10 di persone che stimo per motivi random?
Vidi Dylan insieme alla ragazza avvicinarsi e sembrava che stesse flirtando con lei.
E come facevo, in modo gentile e poco sgarbato, a chiamarlo?
Mi sentivo anche in imbarazzo a doverlo chiamare e interrompere.
"Ehm.. Dylan..." dissi facendomi notare e lui mi vide fece uno sguardo confuso e disse alla ragazza "Piccola, risolvo subito una questione e sono da te"
"Va benissimo" disse lei con voce incantata sorridendo allontandosi mentre Dylan si avvicinava davanti "Sei qui... Per quello?"
"Si, grazie Dylan,sto bene" dissi sarcastica ma lui alzò gli occhi al cielo e disse "Rispondi"
"No. Non per intero" dissi perdendo il sorriso "E comunque potevi anche dirmi che non potevi parlarmi"
"Ti sei offesa?"
" Non sono una 'questione' Dylan" risposi facendo con le dita le virgolette "Se non potevi parlare me lo dicevi e basta"
"Credevo avessi un libro con te per... Sai la scommessa" abbassò la voce.
"No. Non sono qui per questo, cioè lo avevo ma penso Che te lo darò la prossima volta" dissi un po' irritata.
Si notava benissimo che non voleva farsi vedere mentre parlava con me, potevo accettarlo se parlavamo della scommessa o cose così e mio fratello avrebbe potuto vederci e farci domande. Ma dovevo chiedergli qualcosa che non riguardava noi.
"Emma..."
"Si tratta di Iris. I suoi genitori non possano accompagnarla da Austin perché lavorano, mi sembra e mi ha chiesto se potevi portarla tu da lui" gli dissi veloce facendo un piccolo sorriso per non sembrare del tutto seria.
"Iris da Austin?" chiese un po' sorpreso
"Sono amici" dissi facendo un altro sorriso "Puoi portarla?"
"Chiamo oggi mia zia e cercherò di portarla" disse lui per poi lanciare un'occhiata alla porta.
"Ottimo. Ciao Dylan" dissi voltandomi per andarmene ma lui mi afferrò per il braccio dicendo "Non volevo... Sembrare che...si,noj volessi parlare con te... Ma lo hai detto anche tu che per tuo fratello..."
"Volevo chiederti una cosa che riguardasse Austin. Non sulla scommessa." dissi guardandola seria "Di la verità, se mi fossi presentata con un libro in mano per dartelo, tu non avresti rischiato che ti vedessero."
Lui non rispose e capii di aver indovinato così mi staccai dalla sua presa e gli dissi "Ci vediamo Dylan"
Poi mi voltai e prima che potessi fare qualche passo in più mi ritrovai Jack e i suoi amici davanti.
"Cosa fai qui?" chiese Jack confuso.
"Ovviamente è venuta per me" disse Federico poggiando un braccio sulle mie spalle facendomi sentire un po' a disagio.
Ale roteò gli occhi e divertito disse "Federico, Emma è troppo intelligente per stare con te"
"Era un insulto?" chiese Federico inorridito.
"Vedila come vuoi" disse Ale sorridendo per poi dire "Vuoi partecipare ai giochi sportivi della scuola? "
"Neanche per sogno" dissi spaventata solo all'idea di dover correre o fare qualsiasi movimento sportivo.
"Ah! Perché proprio me ha scelto per cercare ragazzi che partecipino a questi stupidi giochi" borbottò lui e notai il suo foglio in cui c'era una colonna piena di nomi e l'altra più scarseggiante.
"Pensa che tu abbia problemi di socializzazione" disse Matt che finalmente parlò ma che era concentrato a leggere qualcosa sul suo telefono.
"Perché vesto di nero?" chiese Ale sbuffando.
"A me piace il tuo stile" dissi di scatto e lui mi sorrise dicendo "Oh,grazie"
"Sicuramente perché le ricordi un personaggio di qualche serie o libro" disse Jack e poi mi chiese "Non dovresti essere in classe come la tua parte nerd vuole?"
"ehm...stavo andando" dissi per poi togliermi dal braccio di Federico e me ne andai dopo averli salutati.
Salì al secondo piano e trovai nascosta dietro la ringhiera delle scale Vivian così mi avvicinai a lei e prima che potessi aprire bocca, mi prese di forza abbassandomi alla sua altezza e mettendo un dito davanti alla bocca facendomi "Shh"
Guardai piano sopra la ringhiera e trovai Gabriel e Elizabeth di fronte che sembrano stare in silenzio a disagio.
"Ehm... Eliz, io ti devo delle scuse..."Iniziò Gabriel" non volevo dirti quelle cose, ho sbagliato. Mi dispiace "
" Capisco"disse lei con voce seria.
"davvero. Scusa. Puoi perdonarmi?" chiese Gabriel facendo un sorriso speranzoso.
Eliz fece un sorriso triste e guardandolo negli occhi disse "Ti ricordi le parole che mi hai detto? Come mi hai trattata quando sono venuta a chiederti cosa avessi? E poi? Perché mi hai trattato in quel modo cosa ti avevi fatti?"
"Niente, Eliz e solo che... Io non so..." disse Gabriel che sembrava avesse la lingua attorcigliata.
"Sei sempre stato il mio migliore amico, ti ho sempre difeso, aiutato e perdonato anche nelle cose che hai fatto" disse lei con voce incrinata "Ho dei sentimenti, lo sai?"
"Lo so, e mi sento in colpa." disse Gabriel "Mi dispiace tantissimo Eliz"
"Non puoi sperare sempre che a ogni cosa che fai o dici io sia disposta a perdonarti subito" disse Eliz con voce bassa ma sicura e sempre con gli occhi su di lui "Soprattutto quando te le prendi con me senza che io abbia fatto niente"
"Non vuoi... Più essere mia amica?" chiese Gabriel e potevo sentire dalla sua voce quanto ci stesse soffrendo.
"Non terrò il muso per sempre ma sono ancora arrabbiata con te, Gabriel" disse lei con voce triste "Io non sono la tua pallina anti-stress"
"Certo che non lo sei" disse lui sicuro avvicinandosi a lei e dicendole "Sei Elizabeth Bouira, la ragazza più fantastica che conosco"
"Credevo di esserlo io" sussurrò Viviana accanto a me e io le tirai una leggera gomitata.
Eliz gli fece un piccolo sorriso e lo superò per tornare in classe lasciandolo li in mezzo al corridoio.
A quanto pare, non sarebbero bastate delle scuse.
Pensavo che il mondo sarebbe stato meglio con i scusa veloci e i perdono veloci ma non era così.
Le persone finirebbero per ferire senta pensarci e di continuo le persone e loro ogni volta a perdonarli.
Le persone hanno sentimenti, li abbiamo tutti, dobbiamo stare attenti alle parole che usiamo perché il perdono non arriva mai facilmente.
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