"San Valentino del Dott.Frankenstein"
Certi amori
Nascono
E si rompono
Tutte le ragazze in questo giorno tremendamente mieloso tendono a diventare tristi ,felici in base alle loro relazioni o a fregarsene apertamente come facevo io.
Per me San Valentino era un giorno come gli altri e poi era la festa degli innamorati, tutta un'altra cosa.
Dovevi amare qualcuno.
Non starci semplicemente insieme per poterci andare a prendere il frullato dell'amore che ti scontavano al bar.
Ovviamente ognuno poteva averne un'opinione a riguardo,io ero la menefreghista, Eliz amava la festa per quanto non credesse nel santo e Vivian beh, non la sopportava. Anche se aveva apprezzato i ragazzi che volevano per forza un'uscita e quindi erano disposti a pagarti un mutuo.
Però quell'anno Vivian aveva un fidanzato, Jack mio fratello, un altro che aveva usato la festa per gli stessi scopi.
"Emma per stasera ti va una cena romantica io ,te e una candela a illuminare tutto?" Mi chiese Federico mentre stavamo tutti insieme al parcheggio durante la ricreazione.
Ultimamente passavamo fra di noi un sacco di tempo insieme, come due gruppi uniti.
"In realtà pensavo di essere io,serie tv e una candela per rendere l'atmosfera romantica " gli dissi sorridendo mentre davanti a me Vivian e Jack pomiciavano senza pudore.
Spostai lo sguardo e Matt ed Elizabeth stavano conversando su qualcosa mentre Gabriel le stava accanto al telefono sicuramente giocando a quello stupido gioco degli spillini.
"Livello successivo! " esclamò infatti dopo un po'.
" dai Emma, non farmi passare una triste serata"
"C'è un mare di ragazze a cui puoi chiedere" gli dissi aprendo le braccia ma Ale disse "Ma una pozzanghera di ragazze pronta a stare con lui"
Risi mentre Federico lo mandò a quel paese molto elegantemente col dito.
"Allora perché cazzo lo tenevi in tasca?" Sentì sbottare Jack mentre teneva fra le mani un fogliettino.
"Mi sono dimenticata di buttarlo "disse Vivian tranquilla e piuttosto scocciata dalle parole di Jack.
"E te lo metti così in tasca. Il numero di un ragazzo "disse lui buttando a terra il fogliettino incazzato "Possibile che ogni settimana ne compare uno?"
"Invece da te mai nessuna?" Sbottó Vivian " Come se non vedessi i like e i sorrisetti che fai alle ragazze "
"Non dirmi che te la prendi per dei like "
"E tu per un bigliettino di merda"
"La cosa è ben diversa" disse Jack ma Vivian rispose" No. Perché stai facendo passare me come quella cattiva della relazione"
"Perché non lo sei?"
"Ah beh detto da Mister Guardo il culo a tutte"
Federico si avvicinò al mio orecchio dicendo "Dici che Ale deve spostare l'auto a fianco a loro? "
"Io direi di spostarci tutti" risposi iniziando a fare dei passi indietro.
"No"
"Già visto"
"No"
"Che palle sto San Valentino"
Mi lamentavo mentre facevo zapping alla tv sperando di trovare qualche bel film che non riguardasse san valentino.
Ma ovviamente fallí miseramente.
"Quel film era carino" disse mia madre mentre stava in braccio son Sofia seduta sulla poltrona.
"Mamma, mi farà vomitare"
"Esagerata" disse mia madre per poi dire alla mia sorellina "non diventare come lei eh"
"Sofia non farti fregare da questa festa" dissi io continuando a fare zapping ma invano.
"Potevi trovarti un appuntamento "disse mia madre sorridendo conoscendomi perfettamente.
"Simpatica" dissi sarcastica.
"Beh io la avevo invitata ma sua figlia è un osso duro" disse Federico scendendo dalle scale.
Ormai sembrava vivere qui.
"Lo so Fede" disse mia madre sorridendo "Stasera che farai? "
"Non tradiró così Emma" disse mettendo una mano sul cuore ma io divertita gli dissi "Lo so che esci con quella del terzo"
"Ma per colmare il cuore spezzato da te "disse lui facendomi scuotere la testa divertita "Jack?"
"Si sta finendo di preparare." Disse Federico sedendosi sul braccialo del divano. "Non lo riconoscerete di quanto è bello"
"Si sta dando da fare allora" disse mamma sorridendo mentre rimetteva il ciuccio a Sofia che le era caduto su di sé.
"Ma Sofia, ciaooo" disse Federico con la vocetta che tutti facevamo con i bambini, toccandole con le dita la pancia facendola sorridere "Ma sei bellissima. La più bella del mondo"
"Con tutte le mie sorelle ci devi provare?" Chiese Jack scendendo dalle scale e sorprendendoci con la sua eleganza e bellezza.
"Non è colpa mia se sono tutte meravigliose "disse Federico voltandosi verso di lui "Fratello, sei magnifico. Mi fai dubitare della mia eterosessualitá"
"Modestamente "disse Jack sorridendo arrogante facendo un giro su se stesso.
"Sei bellissimo, tesoro" disse mia madre "come sempre d'altronde "
"Vorrei dire grazie umilmente ma so di essere un gran figo" disse lui sorridendo facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Dove andate tu e Viv? "Chiesi curiosa Vivian mi aveva detto che Jack le avrebbe fatto una sorpresa.
"Questo è una sorpresa 'disse lui sorridendo.
"Non litigate" gli dissi mentre si dirigeva alla porta per uscire "Ci proveremo "
Poi si voltò verso Federico "Non vieni? Che ti accompagno a casa"
"In fondo sto benissimo tra queste donne" disse poggiandomi un braccio attorno.
"Muoviti,idiota "Sbuffó Jack e Federico si alzò dicendo "Va bene, che palle che sei"
Dopo mezz'ora che Jack e Fede se ne andarono, mi arrivò un messaggio da parte di Dylan che mi diceva di prepararmi alla creazione del monstro.
Feci un espressione inizialmente confusa ma poi capí che citava il libro così mi cambiai mettendomi qualcosa così e iniziai a scendere al piano di sotto pensando a che scusa rifilare a mia madre.
Non potevo dirle che sarei uscita con Dylan, si sarebbe scatenato un putiferio soprattutto oggi che era San Valentino.
Infatti pensai anche perché uscisse con me e non con qualche ragazzo visto che era la giornata giusta per farla.
"Dove vai?"mi chiese mia madre quando mi avvicinai alla porta d'ingresso per potermene andare,mi voltai dicendo "A fare una passeggiata "
"Non avrai mica un appuntamento segreto"disse mia mamma ammicando.
"Neanche lontanamente "Sorrisi "Ho voglia di camminare "
"Va bene, stai attenta " mi disse sorridendo mentre camminava con Sofia in braccio che guardava con occhi sgranati attorno a sé.
"A dopo mamma" dissi sorridendo mettendo una cuffietta nell'orecchio in cui suonava Radioactive degli Imagine Dragons .
Camminai per un pó notando da lontano la moto di Dylan parcheggiata davanti alla casa del solito vicino.
Lui stava in piedi scrivendo al telefono e i capelli scompigliati dal vento mentre si mordicchiava il labbro come se fosse nervoso.
"E la mia rosa dov'è? "Chiesi scherzando mettendomi di fronte a lui che al suono della mia voce alzò la testa sorridendo "Mi sembrava inutile portare un fiore a un altro fiore che è per giunta superiore"
Lo guardai alzando un sopracciglio divertita incrociando le braccia al petto.
"Patetico vero?" Mi chiese lui sorridendo e io annuì divertita dicendo "Direi di si"
"Pronta signorina Frankenstein per la creazione dell'uomo? "Mi chiese passandomi il casco.
"Sono proprio curiosa" dissi mettendomi il casco e allacciandolo, e lui come ogni volta controlló che fosse ben legato.
In giro per le strade qualcuno aveva messo addobbi di San Valentino rendendo il tutto più smielato, mentre io e Dylan andavamo sempre più lontano con la moto.
Ormai mi ero abituata così tanto a stare con lui in moto che non mi spaventavo se andasse più veloce e lui aveva smesso di chiedermi di reggermi a lui, cosa che avevo apprezzato tantissimo.
Arrivammo davanti a uno strano edificio appena fuori dalla città che aveva un aspetto malandato e poco curato.
Scendemmo dalla moto e io lo guardai confusa "Perché siamo qui?"
"Hai paura?"mi chiese ridacchiando.
"No"
"Siamo alla casa di un mezzo scienziato " mi disse iniziando a camminare verso la casa.
" uno scienziato ?" Lo seguii verso l edicificio.
"Gli piace sperimentare, osservare, sapere" disse lui "Un pó matto ma simpatico "
Arrivammo davanti alla porta alla quale bussò " Possibile che conosci un sacco di persone? "
"È Dylan Parker, un ragazzo egocentrico e impiccione. Provato scientificamente "rispose l'uomo aprendo la porta mostrandosi a noi con un sorrisetto "se sei qui per convincermi a fare il tuo stupido progetto di scienze che tende ad offendere le mie grandi capacità puoi benissimo andartene. Sai la mia risposta. "
Il signore non era molto anziano sembrava un signore sui quaranta anni con i capelli castani mossi da cui spuntavano alcuni capelli bianchi.
"Non sono qui per questo "disse Dylan alzando gli occhi al cielo diverito. "Ho portato un'amica "
Lui posò gli occhi su di me studiandomi con attenzione mentre io feci un sorriso imbarazzato.
"Non dirmi che questo ragazzo ti ha portato nella inutile e consumistica festa del san valentino a importunare un povero vecchio molto intelligente "disse lui sorridendo.
"Non credo sia il suo intento " dissi i facendo un piccolo sorriso.
"Siamo interessati ad alcuni tuoi esperimenti "disse Dylan "Ho portato Emma a vederli "
"Vedi scritto 'Laboratorio aperto al pubblico '?"
"Su facci entrare "disse Dylan spingendolo leggermente e prendendomi per mano per farmi entrare mentre chiedevo scusa al signore.
"Almeno lei è educata "disse lui riferendosi a me ma rimasi sbalordita quando guardai la sua casa che sembrava un vero e proprio laboratorio scientifico con varie provette o generatori elettrici e cavi.
"Sbalordita?"mi chiese guardando la sua stessa casa con occhi felici.
"Molto "
"Voi ragazzi tendete a sdegnare la scienza ma non sapete quanto sia fenomenale " disse lui sorridendo "E grazie alla scienza se abbiamo varcato dei confini che mai ci saremmo aspettati"
"Sono completamente d'accordo"dissi "Solo che è molto difficile. A volte rischia di farti sembrare stupido "
"È peggio restare all'oscuro "
Mi mostrí poi vari strumenti o esperimenti che svolgeva cercando di farmi capire con parole semplici cose che difficilmente avrei capito in parole scientifiche.
Dylan stava sempre accanto a noi aggiungendo battute che scattavano risposte sdegnate dal signore e risate da parte mia.
Non avrei mai creduto che la scienza potesse essere così affascinante, forse era il stare con una persona che non pretendeva che ne fossi esperto e che la amasse più di ogni altra cosa.
"Lei non ha paura che la scienza possa andare oltre?" Chiesi.
"Perché dovrei averne paura? Faremmo solo grandi progressi " disse lui sorridendo come se la mia domanda fosse stupida e ovvia.
"Si però pensi alla bomba atomica, ai robot..."dissi " e pensi a chi comanda sulla terra. La scienza potrebbe creare, arrivare in cose che potrebbero distruggerci. "
Lui mi guardò capendo per poi dire "Vero. Forse in alcuni ambiti si tende ad esagerare ma ciò che si fa, si fa per conoscenza. "
Feci un piccolo sorriso per poi vedere dei quadri dei più grandi geni della scienza partendo da Galileo Galilei.
"Inquietanti vero?"mi chiese Dylan che aveva notato il mio sguardo verso di essi.
"Non osare insultare le grandi menti brillanti dell'umanità " disse urlando il signore facendomi ridacchiare.
"Lei si interessa di più ambiti vero?" Gli chiesi mentre lui rispose "Si, anche se mi definirei un appassionato che uno scienziato "
Vedi un pó un sorriso triste passargli sul viso.
"Per me sei lo scienziato d'eccellenza " disse Dylan cercando di farlo stare meglio e sorrisi per la sua gentilezza.
"Perché non conosci altri appassionati di scienza"
"Non so il suo nome ..."
"Chiamalo Frankenstein "disse Dylan fingendo una targhetta con le mani in aria.
"Bel libro quello" disse lui "Anche se non sarei ossessionato come Viktor "
"Tu sei peggio" rispose Dylan guadagnandosi una brutta occhiata dal uomo ma notai anche la sua occhiata benevola che c'era in sottofondo.
"Hai letto il libro?"
"Si"
"Sono sorpreso tu sappia leggere " disse l'uomo facendomi scoppiare a ridere.
"Ho capito che San Valentino non ti rende dolce quindi ce ne andiamo"
Ci avvcinammo alla porta d'uscita con l'uomo dietro noi.
Gli dissi sorridendo "La ringrazio per averci mostrato gli esperimenti. Mi è piaciuto un sacco "
"A me ha fatto piacere conoscerti "disse lui "Spero di rivederti presto insieme a questo stupido. Anche se secondo me sei troppo per stare insieme a uno come lui"
"Oh ,ha capito male. Io e Dylan non stiamo insieme "dissi tranquilla con un sorriso "Siamo solo amici"
"Sei amico di una ragazza così al posto di provarci" disse lui verso Dylan "Sei davvero uno stupido "
"Bene io andrei" disse "Si sta andando troppo contro di me"
"Arrivederci signore "
"Chiamami pure Frankenstein "
"È stato fantastico. Non avrei mai creduto che potesse essere così interessante vedere degli esperimenti che sembrano così banali"
"Sono felice che ti sia divertita "mi disse mentre parlavamo davanti a casa del vicino a fianco la moto.
"Non credevo di passare un san valentino così "
"Cosa ti aspettavi? "
"Di guardare film smielati in tv mangiando patatine" dissi sorridendo "Posso farti una domanda? "
"Vai"
"Perché proprio oggi? Potevi uscire con qualcuna stasera"
"Sono uscito con te" disse alzando le spalle.
"Ma per la scommessa. Potevi scegliere un'altro giorno"
"Non dirmi che ti stai lamentando perché volevi uscire con Federico " disse sorridendo facendomi alzare gli occhi al cielo divertita "Ha ragione Frankenstein. Sei uno stupido "
Lui rise "San Valentino è stupido. E poi mi andava di stare con te"
Sorrisi imbarazzata "Grazie. Anche a me è andato...cioè piaciuto. ..però non...cioè. .."
"Ho capito "disse ridendo "Ora meglio che vai o la creatura ti ucciderà mia Elizabeth."
"Stia tranquillo Viktor so badare alla mia persona "dissi mentre saliva sulla noto mettendosi il casco e iniziavo ad allontanarmi.
Poi sentì dire "ciò detto balzò dalla finestra della cabina sulla lastra di ghiaccio accostata alla nave."
"Fu subito trascinato via dai flutti e si perse lontano, nel buio"
Salii le scale dopo aver salutato nel salone i miei genitori che erano seduti a guardare la televisione.
Un film sicuramente d'amore che mia madre commentava scocciata.
Aprì il display del telefono che non avevo calcolato tutto il tempo trovando dei messaggi di Vivian e qualche chiamata, mi preoccupai pensando fosse successo qualcosa finché spalancai la porta di camera mia trovando jack sdraiato suk letto ancora vestito per bene.
"Cosa fai già qui?"Chiesi confusa.
"La mia serata è finita" disse serio "Come la mia storia con Vivian"
"Vi siete lasciati?" Chiesi sorpresa e dispiaciuta.
"Si, siamo troppo uguali "
Intanto aprì il messaggio di Vivian che mi diceva che si erano lasciati con l'aggiunta di "Avevate ragione. Siamo troppo uguali.
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