"Qualsiasi cosa per te" -Jack -parte 2

Che Dylan fosse innamorato di mia sorella era un pensiero che non riuscivo a togliere dalla mia testa.
Innamorato?

Dylan non era mai stato innamorato,  ne ero certo, aveva sempre avuto relazioni o uscite futili, fatte pee divertimento , niente di serio.
Ora, però, aveva praticamente urlato che era innamorato di lei.
Una parola forte che nessuno si sarebbe mai aspettato.

Onestamente per quanto Dylan fosse mio amico, non riuscivo a fidarmi di lui. È una parte di me si sentiva davvero una merda pensando al motivo per cui non ci riuscivo.Un motivo che onestamente non aveva molto senso ma quando si trattava di Emma diventavo fin troppo protettivo.

"Il nostro caro Rocky Balboa " Sentì una voce dire sedendosi sulle scale di emergenza accanto a me.

Dal tono della voce riconobbi subito che fosse Vivian.

"Non dovresti essere in classe?"

" e tu? Io non sono all'ultimo anno " mi ricordò di me ma io risposi "Onestamente al momento è l'ultima cosa di cui mi importa "

"Si lo so" disse Vivian accanto a me accendendosi una sigaretta.

"Però l'altra volta non sembrava lo pensassi"

"L'altra volta pensavo tante cose sbagliate che oggi non penso " disse lei guardando di fronte a sé aspirando dalla sigaretta.

"Cos'è cambiato? Un incontro divino?" Chiesi buttando il fumo dalla bocca.

"Più o meno "disse in un mezzo Sorriso. Un sorriso bellissimo , come tutto di lei del resto.

Vivian era sempre stata una ragazza bellissima e intelligente che mi aveva sempre attratto e quando ci eravamo messi insieme pensavo davvero che fra noi avrebbe funzionato. Ma ovviamente mi sbagliavo.
Eravamo fin troppo simili, sbagliavamo le stesse cose, incazzature per nulla e il sesso era l'unico rimedio.

A Vivian volevo bene però. Era cresciuta con me ed era la migliore amica di Emma e non sarebbe mai cambiato.

"Hai parlato con Dylan? " mi chiese dopo un po' seria, io diventai molto più serio e risposi " Non voglio parlare di lui. E soprattutto con lui."

"Jack, secondo me , stai facendo una cazzata " mi disse " Ascolta anch'io sono protettiva verso Emma e credimi che sarei disposta a tagliare le dita uno ad una per se la facessero soffrire ma in Dylan vedo una gran sincerità "

" solo io non vedo nulla?"

"A volte Jack sei molto limitato. Guardi spesso solo ciò che vuoi guardare "

E con questa frase che eccheggiava nella mente, restammo entrambi a guardare di fronte a noi mentre alle nostre spalle dei professori dentro a delle aule esclamavano i nostri nomi.

Il pomeriggio quando entrai nella stanza di Emma con dietro Matt trovai la stanza quasi piena.

"Stai raccontando male il fatto " esclamava Federico  "La ragazza non mi ha rifiutato"

"Si invece "

"Io dico di no"

Sentì il petto rilassarsi quando vidi Emma sdraiata su quel letto con qualche chilo di meno ridere guardando Federico ed ale bisticciare , per poi diventare nervoso quando posai gli occhi su dylan che stava appoggiato, anche lui con i segni della rissa sul viso,  alla finestra guardarla sorridendo e per la prima volta feci caso a come la guardasse davvero.

Quando gli altri notarono la mia presenza, un silenzio caló nella stanza soprattutto quando Dylan divenne serio e mi guardò.

"Cosa hai alla faccia?" Chiese Emma confusa guardandomi "Mi spiegate che diamine fate voi due? "

Non seppi cosa rispondere, se avesse saputo di noi si sarebbe alterata,strinsi i pugni nervoso ma poi Dylan disse "Ieri siamo usciti a fare un giro e per difendere un ragazzo ci siamo fatti male anche noi"

Lei ci guardò per un attimo scettica, poi sembrò crederci e disse "Siete davvero degli eroi "

"Però l'unico sono io per te vero emma?" Chiede Federico avvicinandosi al suo letto accarezzandole il viso e i capelli.

"Guarda sicuro "disse lei sarcastica sorridendo per poi fare spazio nel letto a Federico che disse "Fammi spazio che è il momento giusto di stare con te in un letto.  Ragazzi, se volete lasciarci la privacy '

"Quanto sei coglione?" Chiese Matt afflitto mentre io diedi un'occhiata a Dylan che sembrava particolarmente infastidito della scena e tutti sembrarono notarlo.

"Io direi che dovresti lasciarle i suoi spazi " disse Garrett dopo aver guardato Dylan.

"Ma io sto bene . Non mi da fastidio " disse Emma mentre Federico teneva un braccio attorno al collo di lei e le stava praticamente attaccato. Onestamente dava fastidio anche a me quel contatto.

" salve ragazzi" disse il dottor Mendes entrando con un gran sorriso mentre vidi Vivian guardarlo incantata e sussurrare "ma che figone"

"Emma come stai?"

"Tutto bene grazie"

"Come non potrebbe con un ragazzo del genere accanto " disse Federico facendoci ridere indicandosi mentre il medico disse "in effetti dovrei portarti da più pazienti. Comunque Emma abbiamo la data dell'operazione "

Tutti quanti ci fecemmo più attenti ,pronti ad ascoltare, persino Federico divenne serio " Tra una settimana faremo l'operazione. I tuoi hanno firmato le carte e mi hanno detto che sei stata tu ad insistere, loro erano preoccupati all'idea "

"Io mi fido di lei" disse Emma guardandolo con i suoi limpidi occhi azzurri "E poi chi dice che andrà male? Continuerò a darvi fastidio "
Mentre lo disse la vidi sorridere e speravo davvero che avesse preso la situazione nel modo più ottimistico possibile.

"Ti prenderei a calci" esclamò Valerie mentre stavamo facendo i nostri 5 minuti di pausa. C'era molta gente nel locale e la serata non sembrava finire mentre la mia stanchezza di faceva sentire.

"Guarda che è stato per aiutarti " dissi io facendo una mezza risata per poi guardare il telefono e leggere il messaggio di emma che mi diceva di non provarci con troppe ragazze.
Non le avevo ancora parlato del mio lavoro e non avevo ancora intenzione di farlo, sapevo che Emma si sarebbe sentita in colpa e non volevo.

"Come sta?"

"Bene " sospirai " Fra qualche giorno la operano. E non so onestamente che pensare"

"Pensa che andrà bene "

"E se dovesse andare male?" Chiesi con un sussurro come se dirlo a voce troppa alta avrebbe potuto diventare reale.

Valerie mi guardò seria, dispiaciuta che non potesse dire altro, qualcosa per farmi stare bene.

" pausa finita" entrò nella piccola stanza un ragazzo che lavorava nel locale insieme a noi, così entrambi senza aggiungere altro andammo a lavorare.


"Jack"

"Jack" Sentì qualcuno nominare il mio nome . Una voce diversa. Strana. Non era mia madre.

"We Jack" Sentì  scuotermi così aprì gli occhi cercando di sopportare la luce del giorno.
Mi guardai confuso attorno vedendi che ero nel locale e davanti a me vi era la mia collega che però lavorava di giorno.

"Teresa?"

"Jack cosa fai qui? " mi Chiese. "Perché hai dormito qui?".

Sgranai gli occhi alla ricerca di un orologio "come dormito?"
Guardai l'ora e notai fossero le 6 del mattino e che mi ero addormentato qualche ora prima dopo che Valerie era andata via.

Mi alzai dalla sedia "Grazie Teresa ma devo sbrigarmi"

Dopo essermi accertato di avere tutto camminai a passo svelto verso l'uscita e poi lunga la strada della città in maniera veloce.
Con un gran senso di colpa.
E paura di non essere riuscito ad andare in quella notte da Emma come tutte le sere.
Pensai di essere un fratello terribile.

Di fretta percorsi i corridoi dell'Ospedale sperando di non incontrare infermieri odiosi ma di arrivare da Emma.

Quando arrivai quasi alka porta della camera un'infermiera mi so paró davanti " il fratello di Emma?"

" si sono io " dissi muovendo la gamba "Emma sta bene?"

"Sisi sta bene. Poi ha anche la compagnia del ragazzo" disse sorridendo contenta ma io la guardai confusa "Quale ragazzo?"

"Mi sembra si chiami Dylan"

"W spesso qui?"

"Se ne va sempre prima che tu arrivi la notte " disse lei facendo spallucce "Tua sorella è cosi fortunata . Sono una bella coppia"

"Non stanno insieme" dissi veloce ma lei disse "Peccato" poi se ne andò.

Mi avvicinai lentamente alla porta, spingendola lentamente per non fare rumore, e affacciai con la testa alla piccola stanza dove Emma dormiva tranquillamente nel suo letto e accanto a lei Dylan seduto su una sedia dormiva con la testa appoggiata sul materassi vicino al suo fianco coperto dalla coperta e la mano appoggiata su quella di Emma.

Guardai quella scena un po' infastidito poiché si trattasse sempre di emma e vederlo li al mio posto come ogni mattina mi rendeva un po' geloso.
Ma decisi di non fare niente, uscí dalla stanza per andare in un  balcone dell'Ospedale dove non c'era nessuno.

Dopo venti minuti venni raggiunto da dylan che senza dire una parola si mise con ke mani in tasca accanto a me a guardare il lungo verde che si estendeva con il nostro fiume che scorreva limpido.

"Sta dormendo? " chiesi solamente senza spostare lo sguardo su di lui.

"Si. Non si è ancora svegliata "

"Ha avuto incubi?  È stata male stanotte? " chiesi ancora.

"Ha dormito bene. Ho fatto attenzione tutta la notte " mi disse "Sono rimasto perché non venivi più '

"Sai che vengo qui ogni notte "

" ti ho visto,  così  ho sempre cercato di andarmene nel momento giusto. Ma stanotte non arrivavi più "

"Ho avuto un...imprevisto " dissi semplicemente.

"So che lavori al locale"

Lo guardai confuso "Come lo sai?"

"Conosco qualcuno che lavora li. Un certo Mike "

"Lo sapevo che quello non si faceva in fatto suoi" dissi sospirando "Lo hai detto ad Emma? "

"No'

"Non dirglielo '

"Va bene " disse continuando a guardare davanti a sé "Comunque ha capito che abbiamo litigato tra di noi"

Sbruffai " ovviamente non le sfugge mai un cazzo. Le hai detto qualcosa? "

"Ovvio che no. Dovrei svelare che...beh...lo sai" disse lui un po' nervoso.

Rimanemmo in silenzio qualche minuto, secondo non so ma poi una parte di me si voltò verso di lui e gli chiese "Quello che mi hai detto a scuola è vero? ...La ami davvero? "

Lui mi guardò negli occhi "Si Jack. Io la amo."

"Niente giochetti? "

"Assolutamente nessuno. Credimi ho cercato di togliermela dalla testa,  di starle lontano ma non ci sono riuscito. Non ci riesco." Disse lui quasi disperato " e pensare che forse lei neanche ricambia"

"Io non so cosa prova lei " dissi deciso sorpreso dalle mie stesse parole "Ma se tu sei sincero io sono pronto a stare dalla tua parte. " lui mi guardò sconvolto "e ti devo anche delle scuse. Non volevo fare quelle insinuazioni. .."

"Tranquillo. Lo capisco " mi disse facendo un sorriso un po' triste "Ma grazie per stare dalka mia parte anche se sarà un po' inutile visto che Emma sembra non provare nulla "

"A volte Emma nasconde bene ciò che prova o non se ne rende conto " dissi io alzando le spalle " In caso lei ti friendzona e io sono contento "

Lui fece un mezza risata per poi dire "Senti ma Federico davvero ci prova con lei o...perché davvero non..."

" ti provoca. Ha sentito quello che hai urlato a scuola e sta provando a darti fastidio " gli spiegai "Penso che voglia che tu ti dia una mossa"

Lui annuì per poi dire "Quindi l'operazione si farà fra qualche giorno "

"Già "






Quella sera chiesi al mio capo di poter staccare un po' prima in quei giorni,  non volevo più saltare un giorno,  lasciando Emma da sola.

"Hey " disse stroppiciandosi gli occhi nella penombra della stanza mentre mi sedetti sulla sedia accanto a lei "Perché non dormi?"

"Non riuscivo a prendere sonno " disse lei un po' triste.

"Ma sembri stanca" le dissi guardando in quei occhi bellissimi ma visibilmente stanchi e non fisicamente.

"Questo è un po' il problema " disse lei per poi chiedermi "Perché tu e Dylan avete litigato? "

"Nulla di importante "

"Vi siete picchiati"

"Okay, forse qualcosa di importante " dissi io facendo un sorrisetto "Non ti dirò il motivo ma abbiamo risolto, tranquilla "

"Sicuro? "

"Sicuro Emma "le dissi facendole un sorriso sicuro.

"Come stanno a casa?" Mi chiese poi e io le risposi " Stanno bene anche se dai quanto sono preoccupati. Anna sta per metà studiando e metà aiutando in casa con sofia.Kiara ha fatto un disegno per te e Austin ha preso in bel voto in geografia. Non dire che te l'ho detto. Voleva farti una sorpresa "

Lei ridacchió "Prepareró la mia faccia migliore. " poi mi guardò inclinando il viso "Tu come stai? Sembri stanco."

"Io sto bene. Oggi è stata una giornata un po' pesante " le dissi sorridendo.

"In realtà ti vedo da tanto stanco " disse lei preoccupata ma io mi avvicinai toccandole il naso " Non preoccuparti, nanetta. Sto benissimo, davvero"

"Fingeró di crederci " mi disse guardandomi "Perché non sei tornato a casa a dormire?"

"Perché voglio stare qua con te" dissi io serio "Già ieri ti ho lasciato sola"

"Ma io non no problemi. Non ho paura a restare sola"

"Però io ho paura a lasciarti sola" dissi io con voce roca, abbassando la testa sentendo per la prima volta di scoppiare " stamattina, quando mi sono svegliato e non ero con te mi sono sentito una merda.  Sono subito corso da te. Avevo paura che fossi rimasta sola e ..." poi chiusi gli occhi per fermare il mio parlare veloce mentre lei stava in silenzio " Quando eri piccola, avevi un sacco di paura a restare da sola al buio. Ti mettevi a piangere, spaventata, neanche la lucina piccola volevi accesa. Però quando mi mettevo accanto a te,  stavi tranquilla. Nessuno riusciva a farti stare tranquilla, solo io. E mi credevo davvero importante, come fossi un eroe pronto a distruggere le tue paure. E se ti ti addormentavi, allora lo facevo anch'io "

"Io non sono più una bambina jack " disse lei in un leggero sussurro.

Poi alzai i miei occhi lucidi  su i suoi e dissi "Ma per me resterai sempre la mia sorellina anche se non te lo dimostro sempre. Tu e i nostri fratelli siete la cosa più importante per me. Più di tutto. E credimi se ti dico che farei qualsiasi cosa per te Emma. " poi sentì le lacrime scorrere sulle mie guance mentre stringevo le piccole dita di Emma fra le mie "Mi dispiace, mi dispiace così tanto se non sono riuscito a proteggerti. Forse non hai più paura del buio, del stare sola o forse hai perso tutte le tue parole ma... sono io ora che ho davvero paura di restare solo."

Dopo qualche secondo di silenzio lei si spostò leggermente e mi chiese "Ti metti vicino a me?"

Tolsi le scarpe e mi sdraiai lentamente e cautamente al suo fianco con la paura di farle male.
Poi lei si avvicinò a me e mi abbracciò il torace e io posai le mie braccia attorno a lei accarezzandole le spalle e la sentì dire con voce spezzata "Ho tanta paura Jack. Così tanto. Io ho paura che l'operazione non vada bene. Io ci provo ad essere forte, a sorridere a non preoccupare gli altri ma poi penso che io non voglio morire. Io voglio stare con voi. Voglio vedere Anna laurearsi, voglio continuare a giocare ai videogiochi con Austin e perdere perché faccio schifo,  voglio cercare di rispondere alle domande di kiara anche se risposte spesso non ne ho, voglio vedere Sofia crescere diventare come noi, vedere cosa le piacerà fare. Voglio stare ancora con i miei migliori amici: sperare che vivian non finisca nei guai, vedere Elizabeth guardarci sconsolata e vedere i capelli di Gabriel cambiare colore ogni mese. Voglio cantare in macchina con loro e mangiare torte nel nostro posto speciale. Voglio scherzare con Federico, cercare di capire Ale e vedere matt e Joshua felici per essere ciò che sono. Voglio vedere ancora Dylan perché devo ancora vincere. Voglio stare con mamma e papà e dirgli che sono grata per i loro sacrifici,  aiutare la nonna a cucinare anche se sbaglio sempre a mettere il sale. Voglio stare qui. Voglio diplomarmi , voglio andare all'università, voglio prendere la patente e voglio tanto viaggiare. Voglio ancora fare tante cose e...e...io voglio stare ancora con te. Voglio litigare con te, voglio vedere le ragazze picchiarti e vederti disperare per le interrogazioni di fine anno. Voglio vedere ancora le serie tv con te e voglio leggere ancora così tanti libri. Voglio ancora la sensazione di avere più vite. Mentre ora sta andando tutto a puttane...." poi scoppiò in un grande pianto mentre in silenzio la stringevo cercando di trattenere le lacrime per non peggiorare ancora la situazione.
Le sue lacrime che bagnavano la mia maglia e la mia pelle, i suoi singhiozzi che sembravano graffiarmi e le sue parole a farmi male nel cuore.

Io volevo delle risposte ma non le avevo.
Non sapevo cosa fare.
Cosa dire.
Perché è tutto un grande forse. Un grande mistero.

Io volevo dirle che io l'avrei sempre voluta bene , in maniera costante e infinita e che mai avrei smesso.
Per nessuna ragione al mondo.

Ma in quel momento non riuscì a dire niente perché avevo paura di mentire. Di diventare un bugiardo e non avrei mai lasciato che Emma lo pensasse.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top