"Ma cosa succederà ancora? "
"Hai scelto qualcuno nella lista dell'amore? " mi chiese Dylan ad un certo punto mentre passeggiavamo lungo il fiume. Un percorso quasi vuoto, dove le persone che passeggiavano erano pochissime per quanto la giornata fosse bella quel giorno.
Sbuffai "Anche tu con questa lista?"
"Chiedo, su. Ho notato che è l'argomento della settimana" disse lui sorridendo guardando avanti.
"Vivian e le sue idee. Almeno non mettesse in mezzo gli altri. " dissi esasperata "Federico è da due giorni che mi manda messaggi con dediche profonde"
"Davvero?" Chiese lui divertito.
"Si. Ovviamente tutte prese da internet " dissi io alzando gli occhi al cielo divertita.
In fondo i messaggi di Federico mi facevano divertire visto che sapevo che lo facesse solo per scherzare. E io in qualche modo gli davo corda o almeno lo rifiutavo scherzosamente con battutine.
Sentì il suono del mio telefono che mi avvisava che mi era arrivato un messaggio "Parlando del diavolo..."
"Cosa ha scritto? "
"Se fossi nel deserto tu saresti la mia unica acqua per sopravvivere " lessi il messaggio sorridendo " quanto è stupido "
"Mi aspettavo qualcosa di meglio. " disse Dylan sorridendo " e poi si sa che le ragazze non si conquistanno così "
"Ne parli come un esperto " dissi sorridendo .
"Diciamo che me la cavo " disse lui facendo l altezzoso "Ho un certo fascino, bellezza, simpatica e intelligenza "
"Anche umiltà. Mettila nella lista" dissi sarcastica sorridendi mentre il vento soffiava facendo spostare i miei capelli all'indietro rendendomi sicuro orribile.
"Sono anche umile. Qualche volta" disse lui sorridendo " Fidati che con i miei metodi non si sbaglia mai"
"Ah si?" Chiesi ridendo scuotendo la testa ma mi fermai quando mi senti afferrare per un braccio con delicatezza e fermare.
Feci un passo indietro e fini tremendamente vicino a Dylan che mi fissava fisso.
Mi senti avvampare così dissi "Ti metti vicino e le guardi...così? "
Lui fece una breve risata per poi passare le dita sulla mia guancia accarezzandomi facendomi diventare rossa in viso "Sei davvero bella quando arrossisci"
Mi sentí avvampare ancora di più davanti ai suoi occhi che mi guardavano. Una parte di me sentì quelle parole tremendamente sincere ma l'altra parte mi ricordò che lo stava facendo apposta.
"E funziona? " chiesi inarcando un sopracciglio consapevole di essere rossa in viso.
"Tu stai arrossendo " disse lui sorridendo accarezzandomi con due dita sulla guancia.
"Perché... sono fatta così. " dissi io scostandomi "Non nego che sia d'effetto ma niente di così fantastico '
"Distruggi il mio ego' disse lui battendo le ciglia e quasi sorpreso del mio allontanamento.
Sorrisi continuando a camminare per poi fare un urlo strozzato e strattonare Dylan dal braccio "Dylan! Un furgoncino dei gelati!"
"Non dirmi che vuoi un gelato proprio adesso"
"Guarda che non c'è orario per il gelato. Si mangia sempre" dissi io lasciando il suo braccio "Vado a prendermelo sola se non vuoi venire "
"Ma dopo ti porto ad una gelateria che fa gelati migliori " mi disse lui .
" Ottimo. Oggi mangerò gelato due volte " dissi sorridendo per poi andare verso il furgoncino mentre sentivo Dylan sospirare "Ma non..."
Quando mi avvicinai al furgoncino dei gelati notai che a lavorarci ci fosse un ragazzo davvero giovane, forse qualche annetto più di me, davvero carino che appena mi vide mi chiese " A una ragazza bella come te cosa posso dare? "
Arrossì dicendo " un cono medio con cookies e nutella "
"Faccio subito " disse ammicando prendendo il cono e mentre mi metteva il gelato sul cono mi disse "Come ti chiami? "
"Emma" dissi sorridendo guardando famelica i gelati nella piccola vetrina.
"Io sono Javier " mi disse " Hai degli occhi davvero belli"
"Ehm...Grazie "
"Se non sono troppo indiscreto mi lasceresti il tuo numero? Potremmo uscire..."
"Amore hai fatto?" All'improvviso apparí Dylan mettendo un braccio attorno alle mie spalle con fare protettivo e sorridendo.
"Come?" Chiesi insieme a Javier guardando Dylan. Doveva essere fuori di testa.
"Hai scelto il gelato? Onestamente non voglio diventare vecchio ad aspettarti" mi disse senza lasciare la stretta su di me.
"Quindi...siete fidanzati? " chiese Javier guardando più me che Dylan che rispose prima che potessi aprire bocca "Si. E non capisco perché debba interessarti "
"Era per chiedere amico" disse Javier in imbarazzo così dissi "lascialo perdere " per poi sporgermi a prendere il gelato dalle sue mani.
"Non sono 'amico' di quelli che guardano così la mia ragazza. I suoi occhi sono su, non sul suo seno" disse Dylan serio guardandolo male e io quasi mi strozzai con la mia stessa saliva mentre Javier era visibilmente imbarazzato.
"Quanto viene?" Chiesi cercando di smorzare la situazione cercando i soldi nella mia borsetta ma Javier disse "Tranquilla, offre la casa"
"Ma la mia ragazza non ti offre il suo numero, sia chiaro" disse Dylan appoggiando di nuovo il braccio sulle mie spalle spingendomi insistemente su di lui. Poi mi lasciò un bacio vicino alla bocca per poi dire "Andiamo"
"Grazie Javier" dissi sorridendo in imbarazzo non sapendo cosa fare. "Ora andiamo "
Quando ci allontanammo dal furgoncino, mi voltai verso Dylan " ma sei impazzito? Perché lo hai fatto?"
"Per aiutarti"
"Aiutarmi?" Chiesi sconvolta.
"Si" mi disse tranquillo " e lecva il gelato o finirà per sciogliersi"
"Non avevo bisogno d'aiuto. So gestire queste situazioni "dissi iniziando a leccare il gelato.
"Non penso proprio. Eri in imbarazzo" disse lui " ti ho fatto un favore. Un tipo che ti chiede il numero così "
"Con le parole?"chiesi sarcastica.
" Non dirmi che ti piaceva "
"Lo trovavo un sacco carino " dissi io sincera mangiando il gelato.
"Non ci credo " disse "e poi non è il tipo adatto a te"
"E chi è il ragazzo adatto a me?"
"Beh...qualcuno...che non sia così "disse un po' in difficoltà.
Scossi la testa divertita mentre laccavo il gelato.
"Me lo fai assaggiare?" Chiese lui e io gli dissi "Non ti darò il mio gelato. L'orario non è giusto"
"Non fare la stronza" disse lui avvicinadosi per poterlo provare ma io ridendo spostai la mano dicendo "Ho la lebbre"
"Ahaaa"
"Una malattia peggiore della lebbra"
"Voglio il gelato " disse lui come un bambino.
"No " dissi sorridendo poi lui disse "Guarda che o me lo fai provare così o lo provo in un altro modo"
"Ah si e come?" Chiesi divertita dalla sua stupidata ma appena lo dissi appoggiò la sua mano sulla mia nuca mi spinse verso di sé e pose le labbra sulle mie.
"Sei un coglione! Era così buono" esclamai guardando sconvolta il gelato metà a terra e metà sulla sua maglia.
"Prima la birra, ora il gelato. Se vuoi vedermi nudo basta che lo dici" disse lui divertito e io lo colpi sulla spalla però senza fargli veramente male.
"Mi spieghi perché mi hai baciato?" Chiesi io leggermente infastidita.
"Il gelataio ci è passato accanto. Dovevo rendere la cosa credibile." Disse lui difendendosi facendo cenno al furgoncino che era chiuso.
"Beh non puoi farlo quando ti pare" dissi io seria per poi guardare triste il cono gelato spiaccicato a terra. "Non sono una bambolina"
Dylan si avvicinò a me poggiando una mano sulla mia spalla "Ti chiedo scusa. Davvero. Se ti porto a mangiare una coppa gelato mi perdoni?"
Alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi verdi "Forse"
Lui sorrise "Allora andiamo"
Ridevo a una sua stupida battuta, mentre mi riaccompagnava a piedi a casa.
Era così bello passeggiare con lui.
Mentre mi riprendevo dalla risata notai il suo sguardo puntato su di me facendomi sentire leggermente a disagio.
"Ehm...scusa quando rido...divento beh..."
"Mi piace la tua risata." Mi disse semplicemente continuando a guardarmi mentre arrossivo visibilmente.
Spostai lo sguardo verso la mia casa sperando di cambiare argomento e smettere di arrossire come una stupida davanti a un complimento.
"Vuoi entrare?"
"Vuoi confermare la nostra relazione anche ai tuoi? " mi chiese lui divertito mentre io alzai gli occhi al cielo "Idiota"
"Ma se mi adori"
"Ti piacerebbe " dissi incrociando le braccia al petto " Comunque dovremmo andare avanti con la scommessa"
"Sono d'accordo " dissi mettendo le mani nel capotto e avvicinandosi lentamente a me. "Quindi ragazza dei libri qual è il prossimo libro ?"
"Se entri te lo do"
"È una proposta a doppio senso?'
"Che battuta di merda" dissi spostandomi da lui. "Grazie per oggi. Entro"
Mi voltai per andarmene ma lui mi afferrò da braccio fermandomi e facendomi voltare verso di lui "Volevo dirti un'altra cosa..."
"Cosa?'
"Io...beh...si..." disse rendendomi confusa visto che non riusciva a formulare una frase di senso compiuto, ma venne interrotto dallo squillo del suo cellulare.
Lasciò il mio braccio per rispondere la chiamata.
Fu una chiamata breve ma molto intensa visto che l'espressione di Dylan cambiò visibilmente.
" va tutto bene?" Gli chiesi ma lui senza guardarmi ,quasi con disattenzione , rispose " Si devo andare " e iniziò a camminare lasciandomi davanti casa confusa.
"Oggi tocca a te.'
"No. Tocca a te'
'Non mi freghi. È il tuo turno a portare le spazzatura"
"Non è assolutamente vero. Sei cosi distratta che ti dimentichi ' mi disse Jack mentre litigavamo su chi dovesse andare a buttare la spazzatura.
"Sei tu quello che cerca sempre di imbrogliare. Oggi tocca a te"
" Non è vero. E poi io sono già senza scarpe. Tu sei ben vestita e non ti vergogni ad uscire con le ciabatte"
"Sei uno stupido pigro'
'Ragazzi. Basta. Finite per andare entrambi ' disse mio padre mentre stava sul divano a guardare la televisione.
"Io non vogip andare. Oggi tocca a te!" Dissi io scocciata.
" non è vero. Tocca a te imbranata"
"Stupido '
"Scema"
"Imbecille'
"Noiosa'
"Coglio...'
"EMMA!" Esclamò mamma coprendo le orecchie a kiara ma Austin disse "Come se già non ne avesse sentite"
Io e Jack continuammo a guardarci male ma il campanello suonò, facendo nascere una nuova discussione.
" vai"
"Vai tu!"
"Ma vai tu!"
"Sei insopportabile! " dissi io scocciata andando ad aprire la porta bruscamente "Chi diamine è a quest'ora? "
Davanti a me stava fermo con una borsa grande sulla spalla matt con uno sguardo triste, mai visto sul suo viso, che con voce stanca mi disse "Posso stare qui?"
Lo guardai perplessa ma lo feci entrare "Certo. Cos'è successo? "
Lui entrò posando il borsone a terra per poi voltare lo sguardo su di me "Ho detto la verità su me e joshua ai miei genitori "
Da quelle parole, dal suo sguardo non dovetti chiedere come fosse andata ,perché la risposta era tremendamente palese e triste per tutti quanti.
Angolosonovivapeeodnatemi
Scusate a tutti per la lunga attesa w chiedo scusa a chi ho detto che avrei aggiornato in un determinato giorno e non l'ho fatto.
Perdonami. Perdonatemi
Ma come tutti, ho anche i miei momenti no.
spero che stiate passando una bella estate.
Ditemi cosa pensate del capitolo e a cosa succederà secondo voi.
La storia piano piano, vi svelo,sta arrivando a una fine.
Una fine che non so se vi aspetterete.
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