Capitolo 22

Alla fine del capitolo ho scritto uno spazio importante per me. Se vi va di leggerlo, ne sarei felice.
Grazie e godetevi il capitolo.

Masami è appena uscita dal bagno quando sento la campanella di fine ricreazione.

Se non mi muovo arriverò in ritardo!

Corro fuori dalla toilette e percorro la strada all'indietro.
Arrivo davanti all'ultima aula del corridoio. Sto per aprirla quando noto un particolare....non è la classe giusta!

Oh no! Non riesco a ritrovare la 306!

Inizio a correre per i corridoi sperando in qualche aiuto divino!

'Attenta'

Giro l'angolo di un corridoio e mi ritrovo a terra.

"Ahi!" urlo, per la seconda volta in un giorno.

Alzo lo sguardo e vedo che è..

"Scusami tanto! Tutto a- Aspetta! Tu sei la ragazza di stamattina! Stai cercando la classe 306?" dice il ragazzo degli strumenti musicali, sorpreso quanto me.

"Ehm....scusa, ma come fai a sapere che cerco proprio quella classe?" chiedo sospettosa.

"Questa mattina sei venuta nella mia classe. Sei la studentessa trasferita. So dove devi andare perché è la mia stessa classe." risponde lui confuso.

"Ah." dico, alquanto imbarazzata...

"Non mi hai visto vero? Beh infondo è normale. Sono abituato a non essere notato." dice con un sorriso amaro in bocca.

"Nono! Non è per te! È che ero così agitata che non ho guardato nessuno...quindi non ti ho visto..."

"Sicura?" mi chiede timidamente.

"Certo..." dico speranzosa.

"Allora ok! Forza andiamo in classe!" dice cambiando subito umore.

"Grazie!" dico sincera.

Lui arrossisce di colpo e si gira, dandomi le spalle.

"A-andiamo!" parte subito in quarta.

Lo seguo e, stavolta, memorizzo molto bene la strada.

Arrivati davanti alla porta bussiamo e ci scusiamo con la Sensei. Come punizione ci ha assegnato il compito di pulire l'aula dopo l'orario scolastico.
Evvai....

Mi siedo al mio posto e vedo che la mia compagna di banco non c'è. Strano...prima, sono sicura, era presente....

"Signorina Takashi! Alla buon' ora!" la voce stridula della Sensei mi risveglia.

La mia compagna di banco è appena entrata in classe. Parli del diavolo!

"Resterà anche lei oggi, con i suoi compagni, a pulire l'aula!"

"Come no..." dice lei camminando verso di me, ignorandola.

Prima che la Sensei riesca a farle una sfuriata, viene interrotta da un'assistente che le chiede di uscire.

"State qui, io torno subito." dice guardandoci uno ad uno, soffermandosi in particolare sulla ragazza al mio fianco.

Appena esce si scatena il caos.
Si formano gruppetti di ragazze e ragazzi che parlano e gesticolano come pazzi!
Alcuni usano anche il telefono.

Guardo il ragazzo di prima e noto che non c'è nessuno con lui. Allora parlava seriamente quando diceva che nessuno lo notava.

Effettivamente, è un tipo nella media. Ha i capelli neri un po' spettinati e i suoi occhi sono allungati e di colore marrone.

Indossa un felpa nera e una collana con una piastrina, ma non capisco cosa vi è inciso sopra.

Mentre cerco di capire cosa c'è scritto sopra alla collana, sento due occhi puntarmi. Alzo lo sguardo e....oh no....mi ha beccata mentre lo fissavo!

Il ragazzo si alza e mi viene in contro con in piccolo sorrisetto beffardo.

"Ciao! Avevi bisogno?" chiede divertito.

"Ah ah. Carino. Stavo solo constatando che non sei molto popolare." rispondo di rimando con tono di sfida.

"Colpito e affondato!" rimarca suo malgrado.

"Scusa, posso chiederti il tuo nome? Non ci siamo ancora presentati." parto io.

"Giusto! Io sono Hitoshi Usami, piacere."

"Io sono-"

"Merida Maki! Sbaglio?"

"Come fai a- Ah! Vero, mi sono presentata stamattina." dico colpendomi la testa con il palmo della mano.

"Comunque chiamami solo Ida se vuoi!"

"Ok! Tu chiamami solo.....ehm....Hitoshi?"

Scoppiamo a ridere entrambi.

"Ahahah, ma che spiritoso..." ci giriamo in direzione della voce; proveniva dal banco dietro il mio.

"Masami?" chiedo stupita.

"Ciao amica mia! Che bello averti nella stessa classe." dice sorridendomi.

"La conosci?" mi chiede sorpreso Hitoshi.

"Si. L'ho incontrata prima in bagno." dico tranquilla: "Perché?"

"Come puoi frequentare questo sfigatello? Nessuno ti parlerà se ti vedranno con lui.." dice Masami alzandosi e avvicinandosi a me.

"Perché dici così? È un bravo ragazzo." dico io confusa.

"Fidati di me, lascialo perdere!" continua a dire, cingendomi le spalle con il braccio.

"Lui non è una persona normale, è sempre per i fatti suoi e parla di cose strane. Poi non va neanche bene nello studio ed oltretutto ha avuto il coraggio di dichiararsi ad una ragazza." dice fissandolo sogghignando.

"Guarda che è normale innamorarsi Masami." dico io cercando di essere comprensiva.

"Si, non lo metto in dubbio. Ma la ragazza in questione era troppo per lui. È come paragonare una rosa, ad una piccola, viscida, insignificante larva." dice con tono disgustato.

"Già! Un'insignificante larva!" si aggiungono due ragazze, probabilmente amiche di Masami.

Queste si mettono ai fianchi di Hitoshi e si mettono a spingerlo.

"Vedi? Non è nessuno. È solo un esserino che non sarebbe mai dovuto nascere!" continua con tono crudele.

Masami si stacca da me e si avvicina a Hitoshi. Con una velocità impressionante, gli stacca la piastrina dal collo.

"Restituiscimela! Ti prego!" inizia disperato a supplicare Hitoshi mentre cerca di prenderla. Tuttavia viene bloccato dalle due ragazze.

"La rivuoi insetto? Allora inginocchiati e baciami i piedi!" dice Masami malvagiamente.

"Ti prego....tutto ma non quella....ti prego..." continua a dire abbassando la testa.

"Guardatelo! Sta per mettersi a piangere!" dice, iniziando a ridere la ragazza.

Si gira nella mia direzione e mi guarda, per poi dirmi: "Visto? Non ha un briciolo di carattere. Non è un essere umano. È solo un corpo senza vita." dice divertita.

Passo lo sguardo da Masami a Hitoshi. È bloccato dalle ragazze,la testa china e la faccia nascosta dai capelli. Per un momento vedo comparire una scia cristallina nel viso del ragazzo. Sta piangendo?!

In quel momento qualcosa è scattato. Non era la solita arrabbiatura, era molto peggio....

Gliela avrei fatta pagare. L'avrei messa in imbarazzo. Le avrei fatto capire che non può trattare così la gente, soprattutto se miei amici.

Mi alzo con fare indifferente e nascondo l'oggetto che mi avrebbe aiutato a fargliela pagare dietro la schiena.

Arrivo vicino a Masami, davanti a Hitoshi. Lo guardo e da vicino sembra ancora più distrutto.

Mi giro verso la ragazza e le metto una mano sulla spalla.

"Hai proprio ragione amica mia. Perdonami, non so cosa mi era preso. Diventare amica di uno così?" dico io con tono arrogante.

Vedo i capelli di Hitoshi fare un balzo, per poi cominciare a tremare.
Mi spiace, presto sistemerò tutto.

"Vedo che hai capito finalmente." mi guarda soddisfatta.

"Già. A proposito, posso dare un'occhiata a quel ciondolo? Sono curiosa di sapere cosa si porta dietro." dico, cercando sempre di essere cattiva.

"Ma certamente. Solo che non capirai niente. Sono solo dei segni messi lì a caso. Si vede che è matto, questo qui" dice per poi pestargli un piede.

Stringo l'oggetto che avevo in mano per evitare di darle un pugno in viso e una strana energia si trasferisce da me alla cosa.

Mi passa la collana tranquilla. Io la prendo e in tre secondi Masami si ritrova con del colore verde sui capelli.

"COSA HAI FATTO!!! CHE TI È PASSATO PER QUELLA FOTTUTA TESTA!!!!" mi urla addosso, attirando l'attenzione di tutta la classe.

"Oh, quanto mi dispiace. Non l'ho fatto apposta." dico con finta aria dispiaciuta.

"CERTO! COME NO! SEI UNA BASTARDA! HAI VISTO I MIEI CAPELLI!?"

"Ma certo che li ho visti. A proposito, hai ragione.
Non posso certo andare in giro con una ragazzina dai capelli a chiazze verdi, il trucco sbavato, un carattere che, per carità, non ne parliamo, e oltretutto sboccata come te. Mi rovinerei l'immagine." dico tutto questo imitando il suo atteggiamento da miss perfettina.

Lei si avvicina a grandi passi e accosta la sua bocca a pochi centimetri dal mio orecchio.

Con voce bassa e malvagia mi dice:
"Attenta a te cocca. Ti sei messa contro la persona sbagliata. Preparati...ti rovinerò la vita..."

"Sono qui, se hai coraggio..." le dico sfidandola.

Ci fissiamo intensamente diversi secondi per poi voltarci e allontanarci una dall'altra.

Io corro verso Hitoshi che lo vedo guardarmi con un misto di emozioni tra sorpreso, confuso, felice e imbarazzato. Sul suo volto vi scende ancora una lacrima.

"Hey, tieni. Questa è tua." dico porgendogli la collana.

Lui la prende lentamente, la fissa, guarda me, torna sulla collana, per poi rimetterla al collo.

Intanto io tiro fuori un fazzoletto e glielo porgo. Lui lo accetta e si sistema la faccia.

"Perché?" chiede interrompendo il silenzio creatosi.

"Cosa perché?" chiedo, presa alla sprovvista.

"Perché hai sfidato Masami? Perché l'hai innondata di vernice? Perché mi hai difeso?" dice fissandomi negli occhi.

"Perché sei mio amico." gli rispondo.

"Quindi tu hai sfidato la ragazza più temibile di tutto l'Istituto e dell'isola....solo perché sono tuo amico?" chiede sorpreso.

"Esattamente." rispondo sicura.

"Tu sei matta...." dice facendosi sfuggire un sorriso per poi abbracciarmi senza preavviso.

"Modestamente. Ho sempre avuto questa inclinazione per la pazzia!" dico scherzosa.

Lui si mette a ridere timidamente e scioglie il nostro abbraccio.

Appena torniamo ai nostri posti entra la sensei che ci rimprovera perché abbiamo fatto molto casino.

Masami ha chiesto di andare in bagno, ma senza dire che ero stata io a conciarle cosi i capelli. Strano....cosa avrà in mente....

La lezione ricomincia ed io spero che finisca subito, dato che dopo devo anche pulire l'aula.

"Non dovevi farlo...." sento bisbigliare di fianco a me.

Mi giro e vedo la mia compagna guardare il libro sul banco.
Me lo sarò immaginato?

"Scusa...hai detto qualcosa??" chiedo a bassa voce.

"Non sai di cosa è capace quella ragazza..." continua lei.

"Perché dici questo? Tu la conosci?" chiedo curiosa.

"Sta attenta...." dice concludendo il discorso.

Strana ragazza....

Finite le lezioni, io, Hitoshi e la mia compagna di banco restiamo in classe ed iniziamo a pulire.

Più che altro, siamo io e Hitoshi a pulire, mentre lei si mette in un angolo e ascolta della musica dalle cuffiette.

"A proposito! Dove l'hai trovata la vernice??" chiede di colpo Hitoshi.

"Sinceramente?" chiedo imbarazzata.

"Lo preferirei." dice guardandomi curioso.

Io prendo un bel respiro e gli rispondo: "Non lo so"

Lui mi fissa confuso.

"Come non lo sai?" chiede dopo un po'.

"Non lo so è non lo so. Un attimo prima era acqua. E invece quando l'ho lanciata, era vernice. Non so spiegarti il motivo." dico il più sinceramente possibile.

"Certo che è strano." conclude Hitoshi, per poi rimettersi al lavoro.

Dopo neanche 5 minuti veniamo interrotti da un ragazzino che arriva di corsa.

"Hitoshi-senpai!!!" urla entrando in classe.

"Hikaru? Che ci fai qui?" chiede sorpreso Hitoshi.

"Lo conosci?" chiedo io.

"Si, è uno studente di prima superiore, frequenta il mio stesso club." appena finito di dire 'club', lo vedo impallidire e girarsi verso il ragazzino alla porta.

"Era oggi??" chiede senza voce.

"Si." risponde Hikaru.

"Oh no! Scusami tanto Ida...ti prego..perdonami, ma devo andare!" mi guarda con uno sguardo impanicato.

"Non importa, sta tranquillo. A quanto vedo è una cosa importante." dico tranquilla sorridendogli.

Lui arrossisce, ma ricambia il sorriso per poi correre fuori dall'aula con il ragazzino.

Ricomincio a pulire da sola. Dopo un po' inizio a sentirmi osservata.
Mi giro in direzione della mia compagna e la vedo fissarmi prima di abbassare lo sguardo sul telefono.

Ho deciso, vado a parlarle.
Ma cosa le dico? E se le stessi antipatica?

Uffa! Devo smetterla di essere così insicura....

Poso la scopa al muro e mi avvicino a lei. Sono tesissima!
Mi fermo davanti alla ragazza. Non so come iniziare.

"Hai bisogno di qualcosa?" mi chiede, notando la mia presenza.

"Ehm....no....ecco....volevo...volevo chiederti come ti chiamavi..." balbetto io.

"E perché?" chiede svogliata.

"Perché...perché sei la mia compagna di banco.."

"E allora? Cosa me ne può interessare?"

"E volevo...diventare tua amica..." continuo io.

"Amica mia? Ma mi hai vista? E ti sei vista tu? Non andremmo mai d'accordo!" dice ridendo amaramente.

La guardo bene. Porta una maglietta con una chitarra insanguinata, dei bracciali con delle punte, una gonna corta e delle calze nere.
La cosa che colpisce più di tutto sono i suoi capelli. Ha un taglio corto e con il ciuffo blu.

È questo il problema? Io ho i capelli rossi. Sono appariscenti pure i miei ma non ne faccio un dramma.

"Chi può dirlo?" chiedo sicura. Devo farmi coraggio e prendere in mano le redini di questa conversazione.

"Fidati, io non ho mai avuto amici." dice seria lei. Eppure mi sembra di intravedere una leggera ombra di tristezza in quei suoi occhi marroni.

Determinata allungo il braccio verso di lei.

"Magari è arrivato il momento di averne!" dico sorridendole.

Lei guarda la mia mano sospetta.

"Lo stai facendo per prendermi in giro?"

"No."

"E allora qual è il tuo obiettivo?"

"Esserti amica."

"Sai cosa dice la gente di me, dei miei gusti e del mio aspetto?" dice indicandosi tutto il corpo.

"Non mi interessa. Io vedo solo una bellissima ragazza, che a causa di incomprensioni, si è chiusa in se stessa." dico guardandola seria ma dolce.

"Non capisco....." dice confusa.

"Tu prova a fare quello che ti dice il cuore. Ascoltalo." dico indicandole il petto.

"O-ok...." balbetta.

"Allora ricominciamo!" dico.

"Piacere io sono Merida Maki, mi sono appena trasferita in questa scuola e in questo paese. Abito con mia zia e dei ragazzi che mi aiutano sempre. Ho i capelli rossi e proprio per questo all'inizio ero presa di mira ma non mi sono arresa e non ne ho mai fatto un difetto. Suono il violino da poco e la mia insegnante è alquanto bizzarra e severa." dico allungando nuovamente il braccio.

"Piacere Merida. Io mi chiamo Mari Takashi, abito qui da quando avevo 7 anni. Prima risiedevo a New York ed è lì che ho imparato ad amare il rock ed il metal, cosa che invece gli altri sembrano non apprezzare. Vivo con i miei genitori e mia sorella minore. I miei capelli sono tinti di blu da 5 anni; l'ho fatto perché volevo diventare come i miei idoli. Suono la chitarra elettrica da quando avevo 11 anni." dice per poi stringermi la mano.

In quel momento entra Hitoshi di corsa e ci guarda stupito.

"Che è successo?" chiede curioso.

Io e Mari ci guardiamo complici.

"Niente, siamo solo diventate amiche" dico io sorridendogli.


Spazio nostro!

Scusate il ritardo ma ero un po' perplessa su come continuare O.o
Vorrei rubarvi un minuto del vostro tempo per dirvi alcune cose.

Ho iniziato a scrivere su wattpad 7 mesi fa. Ero molto insicura perché non avevo mai provato a mettermi in gioco così, scrivendo una storia come si deve; inizio, svolgimento e conclusione. Ero solita scribacchiare storielle campate in aria, con nessun nesso logico.
Ora, invece, grazie a questa esperienza, scrivere è diventata una parte di me.
Tuttavia, anche se amo la scrittura, non ho ancora le capacità che servono per creare un vero e proprio libro. Continuo a fare errori di vario genere e molto spesso, non so come esprimere un concetto. Ho ancora molto limiti e sono difficili da eliminare. Una prova di questi limiti è la storia per il Concorso, il mio primo concorso. L'ansia era troppa ed il risultato è stato scadente, come annunciato dal giudice; io non posso che essere d'accordo.
Questo mio fallimento mi ha insegnato che devo credere più in me stessa e non bloccare la mia immaginazione con dei paletti inesistenti.
E poi ci siete voi.
Voi mi date coraggio, mi fate credere nelle mie idee, mi aiutate a dare il massimo.
Se sono arrivata fino a questo punto, il merito è anche vostro.
Mi avete sostenuta per 22 capitoli e non sono di certo un capolavoro come molte altre storie. Eppure siete qui.
Voglio ringraziarvi di cuore.
Lo so che potrà sembrare banale, ma non trovo parola più giusta di questa, soprattutto se detta col cuore.
Grazie a tutti.
Grazie per le 1,06K di visual.
Grazie per gli 87 voti.
Grazie per i 65 commenti.
Grazie per i 20 cari follower.
Grazie di cuore per tutto!
Vi voglio bene.
Grazie dell'attenzione.
Baci
Giada <3

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