Capitolo 21

Sono davanti alla specchiera e starò controllando per la centesima volta come mi sta la divisa scolastica.
Non voglio fare brutta figura già dal primo giorno.

Devo dire che è simile alla mia precedente uniforme....soltanto che questa è completamente nera..

Mi faccio una coda alta per non attirare troppo l'attenzione con i miei capelli rossi. Mi metto un filo di matita negli occhi, un po' di lucidalabbra e torno a controllarmi allo specchio.

Bip bip

Qualcuno mi sta chiamando su Skype. Saranno loro. Gli avevo avvertiti sul fatto che avrei cominciato oggi scuola.

Mi avvicino e schiaccio l'immagine di chiamata.

"Ciao Ida!" dicono tutti in coro.

"Ciao ragazzi! Come state?"

"Noi tutto bene! Piuttosto! Tu che ci dici? Emozionata!?" parte in quarta Shana.

"Beh...diciamo agitata...." confesso.

"È normale! Primo giorno in una nuova scuola e in un paese diverso!" precisa Mark.

"Guarda che dopo voglio i dettagli!" mi lincia con lo sguardo Lit.

"Sisi lo so! Tranquilla!" dico lasciandomi sfuggire un sorriso.

"Voi che mi dite? Come vanno le cose la?"

"Il solito, niente di nuovo!" risponde subito Lit.

"Come no! Bugiarda!" dice di rimando Mark.

"Senti questa Ida! Lo sai che la nostra Linette ha preso una cotta??" dice euforica Shana.

"Cosa cosa?? Raccontatemi tutto!" dico curiosa.

"Fermi! Maledetti! Non è così! Non mi piace! Mi ha solo chiesto di uscire! Ma lui me lo ha chiesto Ida! Non sono innamorata!"

"Si però hai accettato!"

"Zitta Shana! Ho solo accettato per cortesia! Me lo ha chiesto davanti a tutta la scuola!!!!"

"Se se ogni scusa è buona! Avanti! Dillo che sotto quella corazza dura c'è una ragazzina innamorata!" mi immischio io.

"Non.sono.innamorata.Chiaro?" dice esasperata.

"Va bene! Va bene! Potrei sapere almeno com'è fatto? Chi è?" chiedo speranzosa.

"Uff...d'accordo. Ha dei capelli biondi splendenti e-"

"Ida! Tra poco devi partire! Sei pronta?"

Sento Aki che mi chiama da fuori la porta.

"Beh ragazzi....mi sa che è ora." dico triste.

"Dai! Proprio adesso che ci divertiamo! Vero Lit?!"

"Shana.....metti qua la mano...subito!" la minaccia Lit.

Mi ricordo quella 'punizione'. Se fai arrabbiare troppo Linette, lei prende e ti schiaffeggia la mano con una penna di metallo. Ahi ahi!

"Auguri Shana! Spero di rivederti!"

"Ahaha spiritosa! Ci risentiamo!" dice lei facendomi un sorriso incoraggiante.

"Fatti valere!" dice sicuro Mark.

"Non farti mettere i piedi in testa!" dice Linette.

"Grazie ragazzi! Vi voglio bene! Ciao!"

Dopo i saluti chiudo velocemente il PC e scendo al piano di sotto con la cartellina in mano.

"Finalmente!" mi rimprovera Aki davanti alla porta della sala da pranzo.

"Scusa! Ero in chat con i miei amici!" dico mortificata.

"Non importa dai. La colazione è già pronta."

"Grazie"

Entriamo nel salone e mi siedo a consumare il mio pasto.

"Oggi sarai accompagnata con una macchina a scuola. Essendo il tuo primo giorno non conoscerai la strada."

"Quindi gli altri giorni andrò a piedi?"

"Nono. Andrai con la corriera apposta."

"Qui ci sono corriere?"

"Ehm....si...due in tutta l'isola, ma ci sono!"

"Due?" per poco non mi soffocavo.

"Si, l'isola non è molto grande. La maggior parte della gente va in giro o a piedi o in bicicletta."

"Capisco."

Una volta finita la colazione, Aki mi accompagna nel retro dove una lussuosissima limousine mi attende.

"Acci...." è l'unica cosa che riesco a dire.

Dal posto del guidatore esce un uomo interamente vestito di nero. Si avvicina a me, mi fa il solito inchino e apre la portiera del sedile posteriore.

Io lo ringrazio e salgo.

"Arrivederci Ida! Buona giornata!"

"Grazie Aki! A dopo!"

Ci salutiamo e si parte.

Il viaggio è stupendo, come del resto è il paese! È veramente un' oasi!

Ci sono piccole casette sparpagliate in giro. A dividerle ci sono campi, sentieri, allevamenti. Bellissimo!

Dietro alle case si estende un enorme bosco che circonda tutta la cittadella ed ogni tanto intravedo qualche capriolo o dei coniglietti aggirarsi nei pressi del confine.

Il tragitto sarà abbastanza lungo ma ne approfitto per prepararmi mentalmente a ciò che mi attenderà, una volta arrivata alla scuola.

Finalmente, dopo 30 minuti di viaggio l'autista mi avverte che fra meno di due minuti avrei potuto vedere la struttura. E così fu.

È molto più moderna e grande del resto delle costruzioni.

È completamente azzurra e si nota subito la scritta "Gakkō Hoshi".
Quasi certamente è il nome della scuola. Strano nome però: " Scuola delle stelle"

Una volta arrivata davanti al cancello dell'Istituto, scendo dall'auto, ringrazio il signor Sebastien e mi avvio all'interno della temibile struttura.

Devo dire però che il giardino è favoloso. Mi stupisce come una scuola pubblica riesca a mantenersi così bene, tutto il contrario delle scuole viste in Patria.

Attraverso il meraviglioso giardino, pieno di cespugli di rose e gigli.
Supero la fontana raffigurante un bimbo con una stella in mano.
E, con le gambe tremolanti, salgo i gradini di pietra azzurra.

La porta è di vetro e provo a sbirciare dentro, appoggiandoci la fronte. Speravo di farmi coraggio così.

Ha dei lunghi corridoi e alla mia sinistra c'è una piccola stanzetta con una scrivania, un telefono, una stampante, un computer e una lavagnetta con i pennarelli appesa alla parete.
Alla mia destra invece c'è...una persona!?

"Che cosa sta facendo signorina??"

Prima di riuscire a togliere la mia faccia dal vetro una signora aprì violentemente la parta. Io caddi a terra proprio ai suoi piedi.

"Allora??" continuò a domandare con quella voce squillante.

"Ehm...si....Mi scusi....sono una nuova studentessa" dissi mentre mi rialzavo tenendomi la testa.

"Ah! Quindi tu devi essere Maki Merida? La nipote della cara Nadeshiko-sama!" disse con tono disgustato.

"Già..." dissi non troppo sicura.

"Ahahah! Non pensare che, siccome sei una Maki, verrai trattata come una principessa!" disse lei in tono alquanto provocatorio.

"Ma certo che no! Non ho mai voluto che le persone mi trattassero in modo speciale!" cerco di giustificarmi.

"Come no! Adesso dirai anche così, ma vedrai che ben presto cambierai idea."

Mi guarda con aria di sfida per poi sbuffare.

"Forza ora! Sei in ritardo! Devi compilare alcuni moduli e poi verrai inserita in una classe." disse mentre si volta e mi fa segno di seguirla.

La seguo per i lunghi corridoi. Sono pieni di cartelloni, foto, decorazioni....
Di sicuro non si poteva dire che l'ambiente era monotono.

Giriamo in un corridoio e arriviamo davanti ad una porta bianca.

"Aspetta qui" mi fa segno la donna per poi entrare nella stanza.

Mentre aspetto mi guardo un po' intorno. È molto accogliente come posto, per essere una scuola.

Ad un certo punto sento dei rumori di passi in corsa. Mi giro verso l'entrata del corridoio e vedo comparire qualcuno con una miriade di strumenti musicali in mano che corre come un fulmine verso di me.

"Fermoo!!" cerco di urlargli, ma prima che riesca a fermarsi mi viene addosso, buttandomi a terra.

"Ahi ahi ahi! Che male!" dico dolorante massaggiandomi il fondoschiena.

Vedo avvicinarsi una ragazzo, probabilmente il responsabile di questo casino.

"Oddio...mi..mi spiace tanto! Giuro non volevo!" dice con voce tremante e uno sguardo preoccupato.

"Non importa, sto bene. Più o meno." dico sorridendogli, sperando così di rassicurarlo.

Butto l'occhio sugli strumenti per terra e subito entro in panico.

"Piuttosto! Gli strumenti!? Bisogna vedere se sono rotti!" dico avvicinandomi a raccogliere un ukulele.

"Giusto! Devo anche sbrigarmi a portarli da Noriko-sensei prima che-"

"Cosa è successo qua??" urla la signora di prima.

<Perfetto! Doveva tornare proprio adesso??>

"Oh no....Noriko-sensei....è qui!?" il ragazzo sbianca in un istante.

"Oh si caro Hitoshi! Sono qua. E come mai i miei strumenti sono a terra??"
Dice lei con aria di superiorità.

Mi sta veramente antipatica.

"Senta signora....è stato un incidente. Ci siamo scontrati mentre portava gli strumenti- Ah... ecco....non so dove li stava portando, ma era molto attento!" dico, cercando di farla calmare.

"Maki! Lei stia zitta! Entri qui e firmi i moduli che si trovano sopra la scrivania. E faccia presto!" risponde lei, indicandomi la porta di prima.

Guardo prima il ragazzo, poi la porta e infine di nuovo il ragazzo. Con le labbra mimo la parola 'scusa' ed entro nella stanza.

Dopo 5 minuti rientra anche 'l'arpia' e le consegno i fogli completi.

<Chissà che sarà successo a quel ragazzo>

"Bene! Vieni, ti conduco alla tua classe." e, come al solito, parte in quarta fuori dall'ufficio.

Saliamo al terzo piano e ci dirigiamo in fondo al corridoio.

Noriko-sensei si ferma davanti ad una porta scorrevole, bussa tre volte e la spalanca tranquillamente.

"Mi scusi Sensei! Devo informarvi che una nuova alunna farà parte di questa classe."

Si gira verso di me e mi fa segno di entrare. Ok, ora sono molto agitata...ho le gambe che tremano...

"Forza!" mi risveglia la donna.

Entro in classe e cerco di evitare lo sguardo dei miei nuovi compagni. Sono troppo nervosa.

Mi posiziono di fianco a Noriko-sensei e mi guardo i piedi.

<Rilassati, rilassati, rilassati>

Ho sempre odiato essere al centro dell'attenzione!

"Beh, eccotela qui. Da adesso ci pensi tu, io ho altro a cui pensare." dice Noriko-sensei per poi uscire senza neanche una parola.

"Allora cara, come ti chiami?" mi chiede la Sensei.

È una donna giovane e bella. Ha i capelli raccolti un uno chignon basso e degli occhiali che le scendono sul naso. Ha degli occhi blu grandissimi.
Sembra una bambola.

"Allora? Io sono Minako-sensei. Molto piacere." dice allungando il braccio per stringermi la mano.

"Eh...ecco....io sono Merida...Merida Maki....piacere" dissi rivolgendomi prima a lei e poi anche ai miei compagni.

"Bene! Allora Merida, vediamo dove puoi sederti...." dice mentre guarda la classe.

"Ecco! Puoi sederti là, in quarto banco, vicino a Mari-chan!" dice la Sensei indicando il banco vuoto.

Mentre vado al posto sento tutti gli sguardi su di me.
Sarà per colpa dei capelli appariscenti? Per la divisa? Per il trucco? Per cosa?!

Nel tempo in cui mi sono angosciata con domande senza risposta, ero arrivata al banco.

Durante la lezione tengo lo sguardo fisso sulle mie gambe. Qualche volta provavo ad alzare gli occhi, ma vedevo sempre qualcuno che mi osservava, quindi riabbassavo subito lo sguardo.

Alla fine delle due ore, al suonare della campanella sono subito uscita dalla classe, cercando di non farmi notare.

Arrivata in bagno, dopo alcuni giri a vuoto, mi guardo allo specchio. Sono pallida dall'agitazione.

"Hey novellina!" una voce affilata attira la mia attenzione.

"E tu chi sei?" chiedo alla ragazza davanti alla porta del bagno.

"Un'amica! Sai, io so quanto sia difficile ambientarsi in una nuova scuola...." dice con tono dispiaciuto, ma basta guardarla in faccia per capire che mente.

"Ah si?! Buon per te!" dico uscendo dal bagno ignorandola.

"Hey!"

Un braccio davanti la faccia mi blocca il passaggio.
Ora che la guardo da vicina, devo dire che è molto bella. Ha i capelli ondulati castani tendenti al nero-blu.
Gli occhi sono grandi e ricoperti di mascara.

"Si?!" chiedo irritata dai suoi atteggiamenti.

"Sta tranquilla! Voglio solo esserti amica cara!" dice con finta aria da angioletto.

"E perché mai?"

"Beh sai, io sono la figlia del sindaco dell'isola e diciamo che i nostri tutori sono abbastanza affiatati. Sarebbe bello se anche noi approfondissimo questa amicizia!" dice tranquilla.

Forse devo provarci, magari fuori da scuola è simpatica? E poi, se non cambio atteggiamento non mi farò nessun amico. In realtà, non so nemmeno perché mi sto comportando così! Una ragazza vuole essere mia amica! Ma che sto facendo!?

"Mi spiace per i miei precedenti comportamenti! Sono stata una stupida" dico piegandomi in avanti.

"Ma scherzi tesoro! Stai tranquilla! Allora oggi pomeriggio alle 16 in centro?" chiede già sicura.

"Ehm, ok...ma io non so dove si trovi il centro."

"Se è solo questo il problema! Nella via principale fuori da casa tua, sulla sinistra, c'è una fermata. Quando arriva la corriera con la scritta 'Sentā', ci sali! Ti porterà direttamente la!" dice avviandosi fuori dal bagno.

"Aspetta!" la richiamo appena in tempo.

"Si?" dice, girandosi.

"Potrei sapere il tuo nome?"

"Oh ma certo! Dove ho lasciato le buone maniere! Mi chiamo Masami*
Ora scusa ma devo andare. Ci vediamo dopo!"

Masami: (significato del nome) Bellezza elegante.

Nella foto: Masami

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