Capitolo 16
Sono davanti allo specchio del mio truccatoio e mi vedo in lacrime.
Sarà a causa di quel sogno? Eppure sembrava così vero...
Decido di andarmi a fare una doccia calda per rilassarmi.
Mentre sono sotto il getto d'acqua ripenso a quel ragazzo....chissà chi era....
Una volta fuori dal bagno, vestita e asciugata, mi metto a leggere.
Toc toc
"Avanti" dico senza entusiasmo.
"Ciao Ida, sono Aki....posso entrare?"
"Certo."
La vedo entrare e chiudere la porta alle sue spalle. Viene verso di me e resta in piedi di fianco al letto.
"Accomodati" dico indicandole il letto.
"Grazie.."
La guardo un pó sospettosa...
"Siamo tornate al punto di partenza, vero?" chiedo ritornando sul libro e facendo un mezzo sorriso.
"Non è questo...è che non capisco il tuo comportamento con Nadeshiko-sama." dice tranquilla
"E quindi adesso tu non ti fidi più di me. Sbaglio?" chiedo, stavolta guardandola.
Lei distoglie subito lo sguardo e prova a dire qualcosa, ma il nervosismo vince.
"Ho capito. C'è altro Aki?" dico non guardandola più.
"Shouta verrà a portarti la colazione tra poco, ero venuta a controllare che fossi sveglia...."
"Ok. Grazie del tuo lavoro. Puoi andare" perché sono così fredda?
Lei si alza e si incammina verso la porta.
Arrivata davanti però si ferma.
La guardo sorpresa e le chiedo:
"Tutto a posto?"
"Si...volevo solo chiederti perché ti fossi comportata così con tua zia. Non ti aveva detto niente di male." chiede confusa.
"Ah...capisco....vedi in realtà non sono sicura nemmeno io del motivo. So solo che non ho resistito quando mi ha detto quelle cose." dico malinconica
"Va bene. Scusa il disturbo." fa un cenno col capo ed esce dalla stanza.
Il mio sguardo è sul libro ma la mia mente è rivolta ad altro. Più precisamente a mia zia.
"Uffa!!!! Che situazione!!!!" urlo lanciando il libro in fondo al letto e buttando la faccia nei cuscini.
Ripenso a ciò che è successo la sera precedente e non capisco il mio comportamento. Davvero non so perché l'ho trattata così, so solo che è stato più forte di me.
Sento bussare un'altra volta. È Sho.
"Buongiorno Ida! Come stai?" chiede con un sorriso.
"Bene grazie. Tu?"
"Il solito sai! Avanti e indietro per la casa già di prima mattina! E adesso devo anche aiutare tua zia con alcune faccende che, per carità, mi sento onoratissimo che abbia scelto me, ma mi impegnano molto." dice mentre mi porta il vassoio con la mia colazione.
"Capisco. Poverino! Che vitaccia la tua, ti dovresti prendere una vacanza!" dico io prendendolo in giro.
Lui mi guarda con uno sguardo da finto offeso e iniziamo a ridere come matti.
"Beh, io vado ti lascio mangiare tranquilla. Ci vediamo dopo." dice lui mentre sta per uscire, ma lo richiamo prima che possa farlo.
"Aspetta ti devo chiedere una cosa!?" dico correndo verso di lui.
"Ahn, ok. Dimmi." chiede sorpreso.
"Ecco....riguardo all'altra sera....e ciò che è successo con zia Nadeshiko....sono stata tanto cattiva secondo te?" chiedo con un filo di voce.
Lui mi guarda con aria sorpresa, ma dopo aver incrociato il mio sguardo, capisce che non sto scherzando e mi fa un dolce sorriso.
"Io non posso risponderti Ida. Solo tu sai quello che hai provato e quello che vuoi fare. Mi spiace tanto. " dice guardandomi negli occhi serio.
"Ahn....grazie Sho." dico sincera. Devo dire che un pó mi aspettavo questa risposta, ma avevo bisogno di sapere una opinione di qualcun altro.
"Non ho fatto niente. Beh, ci vediamo dopo..." ed esce dalla stanza.
Rimasta sola una seconda volta ritorno ai miei pensieri mentre mangio la colazione.
Quando ho terminato il pasto decido di andarmi a rinfrescare le idee in terrazza.
Esco e mi affaccio alla ringhiera, guardando il meraviglioso paesaggio. Mi serviva proprio questo momento di libertà.
Chiudo gli occhi e respiro l'aria fresca, godendomi i suoni del bosco e la dolce brezza del vento che mi scompiglia i capelli.
"Hey nipotina...."
Mi risveglio dal mio stato di pace e mi volto verso la camera. Mia zia è in piedi all'entrata dalla finestra.
"Hey...." dico tranquilla e tornando a guardare fuori.
"Possiamo parlare?" chiede titubante.
"Certo, non lo stiamo già facendo?" chiedo con aria sarcastica.
"Non intendevo questo, lo sai bene di cosa voglio parlare." dice un pó nervosa.
"Ah si?! E di cosa? Dobbiamo parlare del fatto che anche tu mi hai mentito? Del fatto che sono sempre l'unica a sapere le cose?" dico girandomi nella sua direzione e urlandole contro.
"Non è così tesoro credimi! Ti giuro che ti direi ogni cosa, ma non posso! Non si tratta di me o di te, è una cosa troppo grande da affrontare adesso..." dice avvicinandosi e guardandomi negli occhi.
Quegli occhi hanno il potere di calmarmi, come una ninna nanna sentita da piccola. Mi trasmette affetto e preoccupazione. È malinconico....
Finalmente non mi sento più nervosa, arrabbiata e confusa. Mi sento leggera e pronta a dire ciò che provo.
"Ho capito zia. E scusa per come ho reagito, la verità è che mi sentivo presa in giro e indesiderata. Da quando mio padre è morto sono successe tante cose, e la maggior parte di queste me le hanno nascoste. Io....io ho paura di perdere altre persone a me care...." dico sicura, trattenendo le lacrime, cosa che mia zia, invece, non riesce.
"Oh tesoro! Potevi parlarmene prima di questi tuoi sentimenti! Lo sai che io sono sempre dalla tua parte e che non ti nasconderò nulla che ti riguardi, a meno che non sia pericoloso." dice con le lacrime agli occhi, avvicinandosi e abbracciandomi.
Io ricambio l'abbraccio e continuo a ripetere "scusa, scusa, scusa," mentre mi strigo a lei. Il suo buon odore di vaniglia mi avvolge e rassicura.
Alla fine della nostra riconciliazione ci mettiamo sedute in terrazza nell'angolo con il tavolo e le sedie. Chiamo Shouta e gli chiedo di portarci del tè. Passiamo tutta la mattina a parlare di tante cose, ma come sempre sembra che non voglia dirmi proprio tutto, ma porto pazienza.
Dopo pranzo ho le lezioni di violino e di lingua. Finisco verso le 17:40. Fuori è ancora chiaro quindi decido di andare a fare una passeggiata, infondo da quando sono qua non sono mai uscita.
Indosso dei pantaloncini in jeans corti, una maglietta a maniche corte con una felpa rossa sopra e degli scarponcini beige.
Metto in un marsupietto tutto ciò che mi può servire per l'uscita e me lo aggancio in vita.
Decido di avvisare Aki e Shouta prima di uscire dato che mia zia è chiusa in studio a lavorare da oggi dopo pranzo.
Vado in cucina a cercarli e trovo Aki che porta una cesta piena di pomodori dell'orto.
"Hey Aki! Hai un attimo?"
"Ida?! Certo certo arrivo, aspetta pure nella sala da pranzo". Dice sorpresa.
"Va bene!"
Vado nella sala e mi siedo in un posto qualunque ad aspettare Aki.
Osservo bene la sala, ora che ne ho l'occasione. Le grandi tende che coprono le finestre sono di un bel rosso acceso e invece dalla parte opposta ci sono dei tendoni color oro che coprono la parete.
Osservando bene i tendoni oro mi accorgo di un movimento dietro il tessuto.
<me lo sarò immaginato> penso.
Dopo neanche due secondi sento un rumore di serratura provenire sempre da lì dietro.
<ok, questa volta non me lo sono immaginato!>
Decido di andare a controllare. Arrivata davanti alla tenda poso l'orecchio per provare a sentire qualcosa, ma non sento niente.
Mi faccio coraggio e sposto la tenda.
<e questa che significa??> penso sbalordita.
Perché nella sala da pranzo, dietro ad un tendone, si trova una porta nero pece con una serratura a combinazione???
Ok questo è troppo! Voglio andare fino in fondo. Mi avvicino alla porta e provò ad aprirla. Ovviamente è chiusa! Maledizione!
Da dietro di me sento dei passi. Corro fuori dalla tenda e mi siedo di volata sulla sedie dove ero seduta prima.
I passi erano di Aki perché questa apre subito la porta e mi corre incontro.
"Scusa Ida! Il capo voleva che finissi un lavoro prima di venire!" dice col fiatone.
"Tranquilla tranquilla non importa! Non è una cosa così importante. Volevo solo avvertire che avevo intenzione di uscire a fare una passeggiata, ma ormai si è fatto scuro, quindi andrò domani." dico alzandomi e andando verso la porta di ingresso.
Prima di uscire mi giro, saluto con la mano Aki e mando un'occhiata alla tenda dove vi era la porta nascosta.
Esco dalla sala e mi fiondo in biblioteca. Voglio vederci chiaro!
Spazio nostro:
Hey ragazzuoli! *fa un inchino con faccia a terra e braccia in avanti*
Perdonatemi perdonatemi e perdonatemi per il tremendo ritardo ma sono stata ammalata per una settimana con febbre 38.9 e un raffreddore che ho ancora :-(
Ho provato a scrivere qualcosa mentre ero a casa al riposo ma non riuscivo a pensare con la febbre.
Cmq ho provato ad allungarlo e movimentarlo verso la fine.
Detto questo grazie di leggere questa storia e ci vediamo al prox capitolo!!
Baci
Giada!
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