Lettera 6

Cara ragazza col violino,
Cos'è successo a storia della musica?
Eri seduta al tuo banco solito, vicino alla finestra.
Avevi la testa abbassata e un ciuffo di capelli ricadeva sul foglio.
Gli altri ti coprivano il viso.
Eppure l'ho visto.
Ti è caduta la matita e ti sei chinata per raccorglierla.
Ho visto le lacrime solcare il tuo viso.
I tuoi occhi solitamente bellissimi e pieni di vita erano spenti e rossi.
Perché piangevi a storia della musica ragazza col violino?
Chi ti ha fatto qualcosa?
A un certo punto hai iniziato a tremare.
Il professore ti ha chiesto cosa avessi.
Dicevi di star male.
Forse un'influenza.
Ma non è vero.
Io non mi sono bevuto quella bugia.
Hai raccolto le tue cose e seguendo il consiglio del professore sei andata nel tuo dormitorio.
Avrei voluto seguirti, ma ecco, un'altra volta eri scappata dove io non posso andare.
Prima eri così vicina a me.
Appena due file ci sparavano.
E poi puf.
Sei corsa via.
Lontana da me.
Comunque ti ringrazio per i complimenti.
Spero solo di non essere stato io a farti piangere.
Eppure la tua ultima lettera era così allegra.
Possibile un cambiamento così evidente?
Se questo ti può far star meglio, sappi che non ti sei persa nulla.
Anzi, avrei voluto essere al tuo posto invece che inchiodato su quella sedia.
La lezione non finiva più.
Peggio del solito.
Non so se sia stato il fatto di essere preoccupato per te, o semplicemente l'inutilità di ciò che è stato detto.
Quando la campanella è suonata ho accolto con gioia per la prima volta in vita mia (e ultima spero) la lezione di canto corale.
E tu sai quanto io odi cantare quella roba in latino.
Se poi servisse a qualcosa....
Invece no.
Nella vita, puoi starne certa, non mi metterò mai a cantare "Fortuna Maior"
Comunque, aspetto con ansia una tua lettera di risposta.
Con la speranza che non sia successo nulla di grave

Un ragazzo tanto, tanto preoccupato.

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