Lettera 10

Cara ragazza col violino,
Scusami.
Perché non ci sono altre parole da dire dopo quello che ho fatto.
Mi avevi chiesto di non parlarti.
Non per scorrettezza, ma solo per non rischiare di far finire tutto questo.
E io l'ho fatto.
Mi avevi chiesto una cosa.
Una sola.
Semplicissima.
E io non sono riuscito a portarla a termine.
Al concerto di musica da camera, quando tutto era finito, ti ho fatto i complimenti.
Non ci ho nemmeno pensato.
Ti sono venuto vicino, ti ho toccato la spalla e mi sono congratulato.
Eppure con una semplice frase ho spezzato tutto.
Ti ho chiamata per nome e soprattutto ti ho parlato.
Maledetto me.
Credimi ci sto malissimo.
In ogni modo non mi resta che ringraziarti per tutto.
Di dirti grazie per avermi fatto tornare il sorriso alla vista di ogni tua lettera.
E a questo punto è giunto il momento di salutarci, almeno credo.
Con la speranza di riuscirci a parlare veramente, faccia a faccia, per ora io ti dico addio Cecily, mia ragazza col violino

Tuo sempre Jason

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