Domande
Il mio corpo iniziò a tremare e decisa a non arrendermi presi in mano un ramo molto spesso che giaceva ai miei piedi. Lo strinsi con disperazione e raccogliendo le ultime forze che mi rimanevano colpii il proprietario di quella mano e di quella presa che di conseguenza si era allentata. Con uno scatto che mi fece gemere di dolore mi alzai e mi allontanai il più possibile sostenendomi con il tronco di un albero vicino e tenendo una mano sul ventre, che aveva ripreso a sanguinare, quasi piegata su me stessa dal dolore.
<<Des ... >>
Era bastata solo quella voce, quel tono, quel modo così dolorosamente familiare in cui pronunciava il mio nome a farmi rigare il viso da una lacrima amara. Alzai il viso di scatto verso la fonte di quel suono mentre la vista cominciava ad appannarsi per le lacrime che stavo trattenendo.
<< Sei davvero tu?>> chiesi incredula e allo stesso stanca al pensiero che tutto ciò fosse una sadica illusione.
<< Certo, chi altri dovrei essere?>> rispose lei con un sorriso dolce e solo in quel momento mi accorsi quanto mi era mancato quel gesto così all'apparenza scontato.
<< Tu ... tu sei morta? Chi ti ha portata qui?>> chiesi tremante quando realizzai cosa ciò comportasse mentre le lacrime scendevano adesso copiose al pensiero che tutti i miei sacrifici erano stati vani.
<< È complicato ... sei molto scossa. >> cercò di procrastinare la risposta con una sincera espressione apprensiva.
<< Ho bisogno di saperlo adesso, Melania!>> sussurrai con voce spezzata. Avevo fallito, lei era morta lo stesso come mia madre. Le gambe cedettero a quel pensiero facendomi rovinare a terra tra le foglie secche che scricchiolarono sotto il mio peso. La testa girava insieme ad un fastidioso fischio alle orecchie e il vuoto allo stomaco era tornato come la sensazione di nausea.
<< Non fare così! Non è colpa tua>> rispose lei mentre si inginocchiava accanto a me e cercava il mio sguardo << quando ci siamo conosciute ero già morta, sono come Damon >> confessò a voce bassa non sopportando la vista del mio dolore.
Emisi un rantolo ferito a quella confessione e adesso al dolore si era sostituito un certo sollievo che non avvertii per la compresenza dell'odio che stava tornando più prepotente che mai. Furente la schiaffeggiai alla guancia così forte da farle arrossare immediatamente la pelle e farla retrocedere.
<< Sarà meglio per te che tu abbia un'ottima ragione per esserti presa gioco di me per tutto questo tempo>> la intimai in preda all'ira, al dolore, alla frustrazione , alla disperazione.
Melania era rimasta accasciata a terra con una mano che si teneva la guancia oltraggiata e lo sguardo sorpreso e allo stesso tempo atterrito di cui non mi importò nulla in quel momento. Al contrario provavo soddisfazione nell'avere per una volta il controllo della situazione, nel vederla tremare ai miei piedi.
<< N ... non ti ho pre ... preso in giro, te ... te lo giuro>> rispose balbettante e con la voce rotta per la paura che si era impossessata dei suoi occhi quando notò la mia ferita.
<< Esigo la verità! Cosa c'entri con Damon?>> ordinai mentre la delusione cominciava ad aggiungersi a tutto ciò che provavo e iniziava a farmi prendere possesso delle mie azioni.
<< Non ti hanno detto nulla?>> chiese cauta Melania mentre si alzava in piedi. Si poteva notare la guancia ancora arrossata per via dello schiaffo.
<< Ho saputo di essere sempre appartenuta a questo posto>> esordii << so che io e Tom ci amavamo e ci dovevamo sposare ma che poi lui e Damon, mio fratello, mi hanno portata nella dimensione dei mortali perché qualcuno voleva farmi del male. E' stato Tom a mandarmi quel biglietto che ti fece stare male ma di cui tu non ricordasti nulla. Tu e Tom vi conoscete, non è vero?>> chiesi mentre la rabbia cominciava a scemare e l'orrore per ciò che avevo fatto cominciava a manifestarsi.
<< Purtroppo conosco molto bene Tom . Io e te siamo sempre state molto amiche. Quando Damon e Tom hanno fatto in modo di trasferirti nella dimensione dei mortali io ti ho cancellato la memoria, Tom lo ha scoperto e mi ha dato la caccia per questo. Mi sentii davvero male ma ovviamente misi in atto una messa in scena il giorno dopo per non farti sospettare di nulla ma poi è arrivato Damon a rovinare tutti i piani ...>> rispose Melania.
<< Perché hai fatto tutto questo?>> chiesi sentendomi svuotata di tutte le mie certezze e incerta se crederle o meno.
<< Non hai idea di com'eri quando vivevi nella quinta dimensione ! Eri sempre sottomessa ai voleri degli altri, ti avevano educata ad essere remissiva in tutto, comandavano la tua vita. Tom è un essere spregevole e so per certo che per te più che amore provava ossessione. Non ti lasciava un attimo, non potevi spostarti senza renderne conto a lui o a Damon ed io li odiavo per quello che ti stavano facendo. Volevo donarti la libertà che meritavi, non sopportavo di vederti dipendere da qualsiasi gesto di Tom nei tuoi confronti, bastava una sua parola a farti gioire o a farti cadere in depressione. Ti cancellai così la memoria e ti seguii per proteggerti. Pensavo che avremmo potuto vivere in pace lì ma Tom l'ha scoperto e Damon è venuto a prenderti.>> spiegò.
<< Perché non hanno educato anche te alla remissività?>> chiesi perplessa.
<< Perché tu eri diversa, sei diversa da tutti, sei l'unico essere umano a poter sopravvivere in questa dimensione e volevano ...>> iniziò a dire Melania.
<< la mia anima>> continuai per lei << che bisogno c'era di educarmi in questo modo? Non poteva prenderla direttamente?>>
<< questo è un altro motivo della tua diversità, non possono prenderla se non sei tu stessa a donarla e l'unico modo era farti credere che i loro desideri fossero anche i tuoi>> rispose Melania.
<< ho scoperto che Tom la voleva per controllare la vita e la morte ma che c'è una soluzione : trasformarmi e unirmi con Damon che è un mio parente. E' vero questo?>> chiesi per averne conferma.
<< E' vero ma non credo che ciò sarà più possibile, Damon non è più un autentico>> rispose scoraggiata. << C'è qualcosa di oscuro che si sta impossessando del volere di tutti. E' terribile non si sa mai a chi toccherà e il tutto sta avvenendo per arrivare a te>>
<< Come fai ad essere sicura di essere un'autentica?>> chiesi sospettosa.
<< Ho la vista nitida, quando non hai più possesso della tua mente la vista comincia a sfuocarsi>> rispose.
Rimasi in silenzio ad assimilare quelle informazioni e quando osservai meglio Melania e la sua guancia ancora rossa nonché la sua postura sulla difensiva cominciai a tremare per paura. Paura di me stessa.
<<Perché il mio sangue sta diventando nero? Perché distruggo e corrodo ogni cosa che tocco? Perché sono sempre così arrabbiata? >> chiesi con gli occhi lucidi mentre portavo una mano al suo viso accarezzando la parte lesa, notando con una fitta al petto il suo ritrarsi involontario.
<<In realtà c'è un altro motivo per cui Tom e Damon ti tenevano sotto controllo e che io temo di aver sottovalutato ...>> iniziò Melania mentre si toccava nervosamente i capelli <<ed è la tua natura>> continuò vaga.
<< Voglio sapere la verità, voglio sapere chi sono perché io non mi sto riconoscendo più! Non so cosa mi stia succedendo, cosa devo aspettarmi che accadrà! >> dissi esasperata <<Se sei davvero mia amica dimmi la verità >> le dissi in un sussurro.
<< Ci sono solo due modi per arrivare in questa dimensione>> iniziò a dire rassegnata << Il primo consiste in un abitante della quinta dimensione che torni sulla terra e si unisca ad un essere vivente e che questi si trasformi diventando il suo compagno. Il secondo consiste nella morte della persona in questione. Questo non è però l'aldilà, qui vengono tutti coloro che hanno rinunciato alla loro anima rinunciando a passare oltre perché ancora legati alla terra o tormentati. E' per questo che tu vedi case e strade. In realtà esse non esistono, sono solo proiezioni dei loro desideri>>
<<Se sono ancora più immateriali delle anime come fanno ad avere un corpo sulla terra e perché si può andare dalla quinta dimensione a quella dei mortali e viceversa?>> chiesi.
<<Non tutti possono tornare sulla terra, possono solo coloro che sono morti e hanno un corpo con cui ricongiungersi, solo che sono costretti a cibarsi costantemente di energie. Ciò è possibile da quando sei arrivata tu, prima le due dimensioni erano separate e non potevano essere messe in comunicazione. Avrai sicuramente notato che Damon ha usato il tuo sangue per il portale, ecco quando eri qui prelevavano il tuo sangue per il portale>>
<<Com'è possibile tutto questo?>> chiesi mentre sentivo il cuore battere così forte che sembrava volesse uscire dal petto per il brutto presentimento che avevo.
<< Tu e la tua famiglia siete morti in un incidente stradale e la cosa strana è stata il fatto che tu fossi riuscita a conservare l'anima ed il corpo. Sembrava una cosa assolutamente impossibile ma è come se tu avessi voluto a tutti i costi tenere con te corpo e anima, fu davvero sbalorditivo il fatto che tu fossi rimasta nella quinta dimensione. Quando tu arrivasti io ero già morta da qualche anno e la tua venuta non fu affatto inosservata. All'inizio in te si notava solo un leggero fastidio. Poi da infastidita diventasti scontrosa, arrabbiata, iraconda, violenta. Evidentemente il tuo corpo non si adattava a quell'ambiente e cominciasti a seminare morte, ti nutrivi di chiunque incontrassi, sembravi insaziabile. Poi arrivò Tom. Riuscì a controllarti la mente e da quel momento tu ne fosti completamente soggiogata>>
<<Non capisco perché mi hanno portata nella dimensione dei mortali se era più conveniente tenermi con loro>> le posi la questione avendo riflettuto sulle sue parole.
<<Semplice, per aprire un collegamento definitivo tra i due mondi era indispensabile che tu tornassi nella tua dimensione, inoltre il tuo corpo stava morendo, soffrivi ...>> rispose con gli occhi persi nel vuoto come se stesse ricordando qualcosa di molto doloroso.
Quello sguardo mi riportò alla memoria l'espressione vacua e vuota che aveva avuto il giorno dopo la serata in discoteca e ciò mi portò a chiederle:
<< Perché quella notte in discoteca non mi hai aiutata quando mi hanno aggredita, visto che affermi di avermi sempre voluto proteggere? >>
La vidi in difficoltà nel formulare una risposta e mentre stavo per fare altre domande lei mi fece segno di fare silenzio e non capii il suo gesto fino a quando non avvertii anche io qualcosa muoversi tra gli alberi vicini a noi. I suoi occhi si riempirono nuovamente di terrore influenzando il mio stato d'animo e prendendomi per il polso mi fece allontanare lentamente cercando di fare meno rumore possibile. Mentre camminavamo con cautela mi si raggelò il sangue nelle vene al pensiero che ero stata davvero inseguita da qualcuno o qualcosa che non fosse Melania. Avvertii le gambe tremare violentemente scossa da un terrore mai provato prima che mi tolse il fiato ma stringendo i denti mi costrinsi a non cedere mentre la mia vista si offuscava per il panico e le tenebre sempre più fitte della foresta.
Sembrarono passate ore quando uscimmo dalla foresta ritrovandoci su una collina vicino alla quale scorreva un fiumiciattolo. Di esso mi colpì la limpidezza e la purezza e d'un tratto mi sentii terribilmente sporca e avvertii il bisogno di lavarmi prima di tutto le mani imbrattate di sangue, terra e sudore. Mi inginocchiai davanti al sottile corso d'acqua sfregando le mani energicamente per togliere ogni residuo di sporcizia sussultando quando Melania prese la mia mano sinistra osservandola con un cipiglio dapprima perplesso e poi allarmato.
<<Che cosa hai fatto ? >> mi chiese e sentii la sua voce tremare in un modo che mi fece rabbrividire.
In risposta alla mia espressione perplessa portò le mie dita all'altezza del viso facendomi notare che attorno all'anulare vi era un segno rosso come l'impronta di un anello.
<<Sai questo cosa vuol dire ? Tu e Tom siete a metà del rituale di matrimonio e ciò ti costringerà a completarlo con o senza il tuo volere >>
Quelle parole decretarono l'inizio della mia discesa all'Inferno.
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