La promessa

Contest  fantasy_IT 

 Cari lettori, vi parlerò di Jordan e  della sua impresa. Jordan,un ragazzo di poco più di sedici anni. Era orfano da quando ne aveva sei e viveva alla 'Casa degli orfani' che provvedeva al suo sostentamento. Era molto coraggioso,anche se finora non era mai uscito dal villaggio.

Era partito assieme agli altri abitanti  per  una pericolosa missione. Andare a sconfiggere il drago Adone che affligeva il loro villaggio e che, a quanto pare, aveva l'abitudine di  andare a riposarsi in una grotta. Erano partiti in nove, erano tutti dei bei ragazzotti alti e muscolosi. Il lavoro nei campi  ne aveva irrobustito il fisico; ma lui no, Jordan andava ancora a scuola.

Lui aveva scelto di  coltivare il suo intelletto, per diventare un saggio o un maestro. I suoi genitori  erano stati, diversamente da lui,  dei guerrieri valorosi e avevano servito con coraggio il governatore dell'isola di Smeraldo finché, non erano caduti nella battaglia contro una creatura mostruosa che veniva dal mare. Invece lui aveva una vita sedentaria e non era  avvezzo a sforzi fisici.

Odiava più di ogni altra  cosa il suo aspetto e naturalmente odiava gli specchi; era  minuto, statura molto bassa ,  braccia e mani ossute, sin troppo. Infatti i suoi compagni della missione lo  prendevano in giro: 'Non  riusciresti a tenere in mano nemmeno  una spada!' dicevano.

Aveva occhi cerulei e capelli neri disordinati che gli cadevano sul viso. Partì per la missione,  perché ritenuto  un giovane  molto perspicace e anche estroso. Capace di adattarsi anche alle più difficili situazioni e con resilienza; sapeva dunque trovare rimedio ad ogni problema che gli si presentava. Abilità più che vantaggiose per  una missione di quel genere!E in più egli voleva onorare i suoi genitori tanto impavidi, dimostrando anche a se se stesso di aver coraggio  e valore. Il  drago si era rifugiato in una grotta scavata su tra le montagne rocciose. Durante il viaggio incontrarono, sul sentiero del villaggio di  'Gemma'( che era adiacente al loro villaggio), un' anziana donna che se  ne stava seduta su una roccia sulle sponde del fiumicello. 

Iniziò a parlare, un parlottare incomprensibile che non lasciava trapelare il vero motivo di strani e inquietanti parole! Gli  uomini, tranne il ragazzino,  la sbeffeggiarono perchè parlava per enigmi e  sembrava che delirasse. A quanto pare  era a conoscenza della motivazione  dell'impresa  che aveva spinto la compagnia  ad uscire dal loro comodo villaggio ' Pietra di Luna'.  Erano uomini spavaldi e troppo sicuri di sè, arroganti, tanto   che la derisero per i voli  pindarici all'apparenza privi di senso dicendole che era solo una vecchia pazza  e che sarebbe dovuta tornare a casa a filare la lana. Le dissero  di curare il suo aspetto orrido e ripugnante, anziché parlare a vanvera di qualcosa che non la riguardava.

A questo punto,  la vecchia si alzò in piedi  appoggiandosi ad un bitorzoluto  bastone e, con gli occhi che brillavano di un dorato stupendo tendente  al blu  ma molto  inquietante, minacciò  i giovani che se solo si fossero specchiati nella loro bellezza, avrebbero fallito!! Essi non capirono le sue parole pensando solo al farneticare di una povera vecchia. Arrivati sull'altura ,sentirono un grugnare. Era il drago; erano giunti fin nella sua tana ed entrati trovarono molti specchi.Non capirono perché vi fossero  cosi tanti specchi di varie dimensioni e  dalla cornici decorate con ghirigori, dallo stile ricercato e con  sopra  l'iniziale del nome del drago. "Semplice!" rispose l'erudito Jordan. "I  draghi sono creature fiere e vanitose che si compiacciono del   loro aspetto. Li fa sentire potenti  e rispettabili!" Ed ecco che ad un tratto gli otto uomini, ad esclusione del ragazzino, si guardarono negli  specchi, innamorandosi all'istante di se stessi e, volendo afferrare il loro riflesso,finirono come inghiottiti da una bocca invisibile, dentro ogni specchio. Ma a Jordan, che detestava il proprio aspetto,  non successe niente. La vecchia, che era in realtà una strega, non reputava gli uomini abbastanza umili. Infatti loro si vantavano perché, con il lavoro nei campi,si erano guadagnati quel fisico prestante e robusto. Li colpiva così la maga, nel loro punto debole  e  lo  usava quindi  contro di loro; li puniva anche per la  superbia nei confronti di chi era più debole di loro, come ad esempio, una donnina o un vecchio. Alla sua 'prova' tutti gli uomini fallivano, tutti tranne Jordan, che  per la sua convinzione  di non essere affascinante ne fu immune e, una volta ripresosi  dallo shock, con dei respiri affannosi, si diresse verso il grugnare, consapevole che molto probabilmente sarebbe morto al confronto con la creatura. Avanzò verso l'umido percorso oscuro. Giunto alla fine,  in fondo,  trovò il drago intento ad ammirarsi in una pozza  d'acqua, con in capo un diadema adornato di ogni sorta di pietra preziosa . Non si accorse di Jordan che, malgrado avvesse le mani piccole e ossute, riuscì ad impugnare la spada ed ad uccidere il drago distratto. A quanto pare la vanità e il narcisismo si sono dimostrati il tallone d'Achille di ogni specie di vivente.Ma, oggettivamente, il drago era orrendo e viscido suo malgrado;   niente a che vedere con le stupende creature fatate dagli occhi color azzurro  che si riflettevano    perfino nell' infinito   cielo del villaggio.  Creature pacifiche  come quelle fate, vivevano da sempre con loro  umani al villaggio. Il drago  forse  aveva voluto  porre fine a questa quiete convivenza  tra creature magiche e umani, volendosi imporre agli umani come l'unico essere magico degno e potente in grado di primeggiare su ogni creatura  'fantastica' esistente. Ma, per fortuna, Jordan ebbe la meglio su questo essere, mostruoso , crudele e assolutamente non superiore a nessuno. Tornò così  all'albero di Canfora, il luogo da cui era partita la 'sfortunata compagnia' una settimana prima, con l'onere di sconfiggere uel drago. Ma Jordan tornò solo, accettando finalmente il suo aspetto. Si sposò anni dopo con la fata Diamante da cui ebbe un bellissimo bambino a cui  insegnò la più importante delle lezioni: 'Mai prendere in giro una vecchietta,  a maggior ragione se parla  per enigmi'. 


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