"Il sangue dell'Erede scorrerà"

Anastasija cercò di trattenere il fiato per non farsi sentire da Marija.
Lei e le sue sorelle stavano giocando a nascondino e lei si era nascosta dietro una tenda.

Marija non mi troverà mai!

Pensiero formulato troppo tardi.
O almeno così credette.

<< Vostra Altezza Imperiale...cosa ci fate dietro una tenda? >>

O scoprirla nel suo nascondiglio non era stata Marija, ma una bambino poco più grande di lei con gli occhi e i capelli castani.

Chi era? Anastasija non l'aveva mai visto prima.

<< Mi sto nascondendo da Marija! >> rispose la piccola granduchessa mostrando i dentini bianchi. << Io e le altre stiamo giocando a nasc- >>

Non riuscì a finire la frase che Marija la vide ed esclamò: << Trovata! >>

E corse verso la Mauve Room per farle tana.

Oh no. Pensò la piccola. Marija mi ha trovato perché stavo parlando con questo bambino.

<< È stata colpa tua se mi ha trovato bambino! >> E lo spinse sul pavimento prima di correre dietro alla sorella.

Prima di uscire dalla stanza sentì il bambino sussurrare: << Mi chiamo Dimitri....Non bambino >>

Anastasija inseguì Marija fino alla Mauve Room, la stanza preferita della zarina, dove tutto era di un delicato color malva e dove stavano dipinti, icone, foto di famiglia...
Tutto ciò che Alix aveva di più caro insomma.

Ma una volta arrivata nella cara stanza vi trovò solo la madre che se ne stava adagiata sulla chaise-longue con la culla di Alekesj accanto.

Di Maskha nessuna traccia.

<< Mama... Dov'è Marija? >> Domandò la piccola granduchessa.

Alix fece un sorrisetto divertito.
<< Non lo so tesoro... >>

<< BUH! >> Una spavento improvviso fece girare Anastasija.

Erano state tutte le sorelle che ora se la ridevano alla grossa insieme a Mama.

<< Non è stato divertente! Mi sono spaventata! >> disse la piccola.

<< Era solo uno scherzo! >> Ol'ga le sorrise e con Tat'jana e Marija uscì dalla Mauve Room per altri giochi.

Invece Anastasija rimase lì e si mise vicino alla culla di Alekesj.

Le piaceva il suo fratellino: era grande e grosso, con le guance rosee e gli occhi brillanti di una soffice sfumatura d'azzurro.
E sembrava ricambiata perché quando lei gli era vicino Aleksej emetteva dolci gorgoglii infantili e sorrideva.

È bello avere un fratellino.
Quanto le piaceva.

Quel giorno però notò qualcosa di diverso.

Una macchia.
Rossa.

Una macchia rossa sul delicato vestitino di seta bianca dello zarevič.

Che cos'era?

<< Mama...>>

<< Sì amore? >> Alix si era messa a cucire.

<< Perché Aleksej ha una macchia rossa sul pancino? >>

La zarina si girò per osservare e soffocò un grido.
Improvvisamente era diventata pallidissima.

<< Anastasija.....vai a giocare con le tue sorelle per favore.... >>

Anastasija ubbidì, ma non capiva che cosa fosse successo di così grave.

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La cosa grave era che i timori e le ansie di Alix si erano avverati.

L'emofilia.

Il morbo inglese.

La malattia reale.

The royal disease.

Tutti i nomi per quel difetto di coagulazione del sangue che le aveva portato via un fratello, Federico Guglielmo, Frittie, per un caduta da un finestra all'età di tre anni, ed un zio, Leopoldo duca d'Albany, ottavo figlio e quarto maschio della regina Vittoria.

Due dei tre figli maschi di sua sorella Irene, Waldemar ed Henry, erano emofiliaci ed Henry era morto a quattro anni per una botta alla testa.

Ed infine due dei sette figli di sua cugina Vittoria Eugenia, Ena, regina di Spagna, erano affetti dal morbo: Alfonso, l'erede al trono, e Gonzalo, l'ultimo nato.

Una spada di Damocle pendeva sopra tutte queste teste ed ora anche su suo figlio.

Aleksej sanguinò per tutta la notte e solo al mattino smise.
Per Alix e Nicky quelle furono ore d'angoscia.

L'erede al trono di un immenso impero debole e delicato come un soffione.

Che controsenso.

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