1903 ~ il ballo dei folletti d'inverno
La piccola Anastasija osservava estasiata la neve cadere fuori dalla finestra della nursery, rendendo il parco di Carskoe Selo una bianca visione.
<< Anya che fai?>> la chiamò Marija, la sua sorella più vicina e prediletta.
Marija era più grande di Anastasija di due anni, aveva due occhi blu che amici e familiari chiamavano "i piattini di Marija" ed era la più in carne delle sorelle.
Ol'ga e Tat'jana molto spesso la chiamavano "sorellastra" ma Marija non si arrabbiava mai.
Marija era buono e tranquilla, l'angelo della famiglia.
<< Guado la nepe!>> esclamò la sorellina indicando fuori.
<< Neve Anya, non nepe>>
Di tutta risposta Anastasija le fece una linguaccia.
Marija le avrebbe risposto subito se in quel momento non fossero entrate Ol'ga e Tat'jana, seguite da Miss Eadgar, la governante inglese.
<< Mama ci ha fatto provare degli abiti nuovi e bellissimi!>> Esclamò Ol'ga saltellando in giro.
<< E ha detto che sono per il ballo!>> Aggiunse Tat'jana.
Per il ballo? Nessuno aveva detto ad Anastasija di un ballo.
<< Che ballo?>> Domandò curiosa avvicinandosi a Tat'jana.
Gli occhi leggermente a mandorla della sorella scintillarono.
Delle quattro, Tat'jana aveva i caratteri più esotici ed orientali.
Con i capelli castano scuro, quasi nero, e gli occhi grigi, era ritenuta la più bella delle figlie dello zar e soprannominata da piccola "la giapponese".
<< Il ballo dei folletti d'inverno, naturalmente>>.
I grandi occhi azzurri di Anastasija si spalancarono curiosi.
Allora le creature magiche delle storie delle governanti esistevano veramente!
<< che cos'è?>> domandò curiosa.
<< Ma Tanya!>> Ol'ga, che intanto si era sistemata vicino al camino, stava già per ribattere.
Era la più intelligente fra le figlie dello zar.
<< Non esiste ness->> Tat'jana la zittì subito.
<< È ballo speciale...>> rispose alla domanda della sorellina. << un ballo organizzato dai folletti dell'inverno, che sono coloro che ci donano la neve e il freddo. A questo ballo invitano anche le fate dell'inverno, loro damigelle, e gli animali che restano durante la stagione fredda...>>
<< e hanno invitato anche voi?>>
<< No Anya purtroppo, solo chi crede veramente può vedere le creature fatate. Però Papa e Mama hanno organizzato un ballo, un ballo di gala!>>
Cosa voleva dire "gala"? Anastasija non lo sapeva, ma se seguiva una parola come "ballo" allora doveva essere qualcosa di importante!
<< Venjo anch'io!>> esclamò muovendo le braccine. << e anche Marija!!>>
Le sorelle maggiori risero deliziate.
Nel febbraio 1903 il Palazzo d'Inverno ospitò l'ultimo grande ballo di gala della dinastia che durò due giorni e due notti.
Fu uno degli eventi più importanti di quel periodo e venne dedicato al 290^ anniversario della dinastia Romanov.
Durante il primo giorno si svolse un grandissimo banchetto dove venne offerto da mangiare a tutti gli ospiti mentre il giorno successivo venne organizzato un grandioso ballo in maschera che rimase nella storia.
I quattrocento ospiti si vestirono con costumi tradizionali russi del XVII secolo: kokoshnik, il copricapo nazionale russo, gioielli di famiglia, caftani e cappelli di pelliccia.
Lo zar si presentò con un abito interamente rivestito d'oro, appartenente allo zar Alessio I, Aleksej Mikhalovic, il padre di Pietro il Grande e il suo predecessore preferito.
La zarina invece su vestì come la prima moglie di Alessio, Marija Ilinishna, indossando un abito di broccato decorato con raso, argento e perle.
Durante la serata Aleksandra riuscì a sfoggiare lo smeraldo più grande e tutti i gioielli furono scelti personalmente da Carl Fabergè, gioielliere di corte famoso soprattutto per le sue uova, molto amate dalla famiglia imperiale e che creava per loro due volte l'anno.
Per l'occasione del ballo furono addirittura ideate delle carte da gioco.
Anche le granduchesse vi parteciparono, seppur brevemente.
E Anastasija guardò per un secondo fuori dalla finestra, dove venivano riflesse le celestiali figure danzanti.
<< Anastasija cosa guardi fuori?>> le chiese Marija.
<< Il ballo dei folletti d'inverno!!>> rispose la piccina.
Lei ci credeva veramente.
Qualcuno mi abbraccia, sicuro e caldo
dei cavalli si impennano in una tempesta d'argento.
Delle figure danzano graziosamente, attraverso la memoria mia.
Nota Autrice
Indovinate da quale canzone ho tradotto i versi finali?😜
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