84. Una nuova coppia
La disamina della Sala Grande si era rivelata lunga, faticosa e infruttuosa ma, a entrambi i ragazzi, era rimasta la sensazione che ci fosse, in effetti, qualcosa da scoprire. Era però inutile continuare senza avere altri indizi. Si erano salutati con la promessa di riparlarne a mente lucida, oltre che con un bacio da spezzare il fiato.
La mattina seguente entrambi avevano due occhiaie ben visibili. Si erano scambiati uno sguardo dʼintesa dai loro rispettivi tavoli per poi fare colazione.
«Mi dici che avete combinato tu e la rossa?» sussurrò Draco in modo che gli altri non sentissero.
«Io? Niente!»
«Non fare il furbo con me Blaise, non sei rientrato stanotte, se non dopo le quattro...»
Blaise sospirò, con un sorrisetto, ma non rispose.
«Avete occhiaie da spavento, lo sai?»
«Guarda che ce le avevi pure tu fino a qualche settimana fa...»
«Ma io non ho mai nascosto il motivo. Tu invece non hai fatto niente.»
«Ma non è niente davvero, purtroppo. Ci siamo solo incontrati. Per caso.»
«Che vuol dire per caso, dai? Ti piace e tu piaci a lei... Blaise, su...»
«Mi piace, Salazar! Non lo nego, sai? Ma davvero è stato un caso. Devo averle fatto prendere un colpo, anzi. Si era portata il mantello di Potter, per non farsi beccare.»
«Il mantello di Potter? Mi secca ammetterlo, ma quella ragazza è una temeraria!»
Blaise fece un cenno di assenso orgoglioso.
«La mia ragazza è una temeraria, sì.»
Draco per poco non si strozzò col succo di zucca. «La tua ra... Cosa?»
«Non lo ripeterò, Draco. Ma è per il tuo bene, non voglio vederti strozzare. Ci tengo, tutto sommato, a vedere quella testa pallida nel dormitorio. Mi sono abituato. E poi non voglio vedere Hermione triste. Ci tengo pure a lei, come amica, una ragazza in gamba e tanto cara!»
Gli occhi del serpeverde erano ormai fuori dalle orbite, troppe informazioni. In quel momento, la piccola rossa si alzò dal tavolo dei Grifondoro, avvicinandosi con fare deciso alla tavolata Serpeverde. Sorrise a Draco, con una certa titubanza.
Salazar, il mondo si era capovolto, altro che Profezia!
«Buongiorno a tutti!»
«Ciao, Gin» rispose Blaise Zabini, attirandola per la vita. Mezzo dormitorio serpeverde scommise sulla maledizione che avrebbe subito il loro Caposcuola.
«Ehi, Ginny, che ci fai qui?» disse Daphne.
«Ciao Daphne! Niente, ero venuta a dire una cosa a... al mio ragazzo.»
«Eh?» la testa mora di Pansy si voltò di scatto, seguita da quelle di Theo e Goyle.
Blaise rideva, la testa appoggiata sul fianco della rossa - rossa di capelli ma anche di viso, ormai.
«Scherzi.»
«I grifoni lo sanno?»
Tra tutte le reazioni, quella parve la più buffa e assurda perfino alla ragazza, che scoppiò a ridere, unendosi alla risata del Caposcuola.
«Dopo Herm e Draco, dubito che abbiano un tracollo, tranquilli!»
Draco fece uno dei suoi sorrisetti soddisfatti. «E cosa ti porta qui, rossa, oltre a farti vezzeggiare dal tuo ragazzo?»
«Oh, devo chiedergli un appuntamento, così ci vezzeggeremo in privato. Molto in privato, biondo!»
«Basta che stiate lontani da tu sai dove. Devo convincere la tua amica a distogliere la sua bella testolina da quei dannati libri...»
«Se vuoi la pietrifico e te la porto in un sacco. Ha stufato anche me. Ormai puzza di inchiostro e pergamena.»
«Anime gemelle. Ora capisco. E sia, che Salazar e Merlino ci proteggano!»
«Pure Morgana e Godric!»
«Se ci protegge dalle vostre mattane, invoco anche Tosca Tassorosso, grifona! Già uno era poco sopportabile, due... non oso pensare.»
«Lascialo perdere. Che lezioni hai stamattina? Qualcosa che puoi saltare?»
«Sì, questo volevo dirti. Tu invece?»
«Forse no. Pomeriggio?»
«Andata. Ci organizziamo a pranzo?»
«Sì.»
~
«Eccoti! Sei in ritardo!» disse Blaise, vedendo la rossa arrivare e acciuffandola per la vita per darle un bacio.
Ginny ridacchiò a quel gesto, era una piacevole, stuzzicante novità. Poi gli arruffò i capelli, rispondendo: «Scusa, ero in guferia. Ho mandato un gufo ad Hagrid. Ci raggiungerà presto.»
«Caspita, non avevo pensato ad Hagrid. È ancora al Castello?»
«Se non ho capito male, partirà alla fine della settimana. Madame Maxime gli ha mandato una serie di gufi sempre più perentori, in effetti! Ho avuto paura per lui che gli inviasse pure una strillettera! Pensa che nellʼultimo gufo gli ha scritto che se non prende la passaporta a fine settimana, può fare anche a meno di tornare, perché gli farà trovare dei draghi fuori la porta.»
«Caspita che temperamento» fischiò Blaise.
«Oh, quello che ci vuole per Hagrid, dopo tutto! Altrimenti starebbe sempre qui a piangere su quando ha dovuto lasciar andare Norberta! È così sentimentale!»
«Non lo conosco così bene, in realtà» constatò il Serpeverde.
«Vedi quanto è grosso? Per quanto è grosso, tanto è tenero.»
Il ragazzo annuì, sciogliendo lʼabbraccio in cui lʼaveva tenuta stretta per tutta la loro conversazione. «Che facciamo adesso?»
«Oh, beh, ho scritto ad Hagrid che lʼavremmo aspettato al terzo piano. È lì che si dovrebbe avere accesso al vecchio pensatoio. Chissà che non troviamo qualcosa di interessante, ci potrebbe dare un indizio in più!»
«Okay, mi fido di te, rossa. O posso chiamarti piccola, o tesoro?»
«Preferisci la fattura orcovolante oppure semplicemente un silencio?»
«Recepito, Ginevra» ridacchiò il ragazzo, alzando le mani in segno di resa e facendole però lʼocchiolino.
«Sai una cosa, Caposcuola?»
«Dimmi.»
«Forse ti silenzierò. Ho scoperto che ci sono attività che ti riescono benissimo anche se non parli.»
«Non è necessario che mi zittisci con un incantesimo per certi tipi di attività, sai? Ci riesco benissimo a silenziarmi da solo in quei casi.»
Ginny rise, gli prese una mano e iniziò a camminare, dirigendosi al terzo piano. E fece accuratamente finta di non accorgersi dello sguardo stupito ed emozionato del ragazzo, fermo sulle loro dita intrecciate.
Blaise le faceva tenerezza in quei momenti, dovevano solo capire come farlo funzionare questo nuovo e complicato rapporto. Complicato poi... forse no. Forse doveva solo rasserenarsi. Il suo ragazzo... sì, il suo ragazzo era dolce, ma anche forte e deciso. Poteva essere bello stare insieme, se lei fosse riuscita a non incasinare tutto con le sue insicurezze. Poteva essere molto, molto bello.
Il mezzo gigante se ne stava impacciato davanti a una porta del terzo piano. Le mani a tormentare il bordo del suo panciotto.
«Ehi, siete venuti. Ci stavo aspettando da un poʼ ma è che non avevo voglia di restare nella Capanna. Charlie cʼaveva da fare con gli snasi e bisognava tenere tutto chiuso.»
«Oh, mio fratello è uno preciso. Non so da chi abbia preso la passione per gli animali fantastici. Lui e Rolf sembrano fatti della stessa pasta...»
«È una buona pasta, una buona pasta davvero! Bravi ragazzi, sono, niente da dire, ecco. Lascerò tranquillo il castello, i miei animali sono in buone mani. Sì. Lo sapete che torno da Maxime, vero? Lei ci ha tenuto pazienza, ma poi vuole pure stare insieme a me. Dopo tanti anni di avventure ci vuole un poco di pace, dice.»
«E ha ragione, Professor Hagrid!» esclamò Blaise con un poʼ troppa enfasi.
«Entriamo?»
«È questa stanza qui, sì. Si entra da questa parte. Ricordo ancora quando ci ho portato Fufi!»
«Scusa Hagrid, ma chi è Fufi?»
«Il mio cucciolo! Un vero tesoro...un cane a tre teste. A Harry piaceva poco, non so perché. Ronnie, poi, diceva sempre che era enorme e che aveva zanne affilate; ma non ci dovete dare retta. Ron esagerava. Era appena un batuffolo quando lʼho preso! Non mi arrivava neppure qui!»
E il mezzogigante fece segno con la mano ben al di sopra della testa di Ginny, con un sorriso estatico stampato in volto.
Ginny fece una smorfia nel tentativo di non ridere e bisbigliò allʼorecchio del suo ragazzo
«Vedi, quando meno te lʼaspetti, anche mio fratello può dare dimostrazioni di buon senso...»
Blaise le rispose con una linguaccia e poi si rivolse allʼex guardacaccia. «Cavoli, e che ci faceva qui a Hogwarts?»
«Oh, giusto la guardia a una cosetta. Affari di Silente, sai! Roba segretissima! Adesso però vive nella Foresta Proibita. Cʼavevo la speranza di incontrarlo ma non ci sono riuscito mica!»
«Ma qui non cʼè nulla!»
I ragazzi avevano seguito Hagrid, attraverso una porta di legno massiccio. La parte interna era pesantemente graffiata da grossi artigli, che avevano inciso nel legno lunghe striature.
Blaise guardò i segni con sgomento. «Nella foresta proibita, eh? »
«Eh sì, peccato! Mi manca.»
Blaise pensò che non ci teneva per nessun motivo incontrare quella dolce creatura. Il batuffolo, per Salazar! Hagrid aveva sempre avuto qualche rotella fuori posto, quando si trattava di Creature Magiche. Draco aveva ragione fin dai tempi di Fierobecco, in fondo.
«Bene, quindi qui cʼera Fufi. Ma il pensatoio dovʼè?»
«È nascosto, naturalmente... Si capisce!»
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