104. M.A.G.O.
La tabella di marcia per il ripasso che aveva fatto Hermione era infernale. Con suo stesso stupore, però, molti dei ragazzi gliene avevano chiesto una copia e si vedevano gruppetti di ragazzi del settimo e ottavo anno di ogni casa chini su libri e appunti per ore.
«Secondo me sono sotto imperio» sussurrò Theodore.
«Scemo...»
«Silenzio!»
«Non possiamo studiare fuori?»
«No.»
«Io non fiaterei. Guarda la riccia che espressione nervosa!»
«Fa paura il più delle volte, non trovi?»
«Silenzio!»
«Amore, basta urlare, siamo nella sala comune di Serpeverde, non in Biblioteca.»
«Draco... Non sono io che sto urlando! Sono loro e tra poco li pietrifico! Mancano centinaia di pagine, per Merlino!» si lamentò Hermione. «Dobbiamo ripassare ancora Aritmanzia»
«Per la terza volta.»
«Ma Aritmanzia è complicata! Ci sono tante formule da ricordare e... Non vorrai che la tua futura moglie abbia M.A.G.O. mediocri, spero!»
«Ti ripeto, amore, questa è la terza volta che ripassiamo tutto. E poi tu non potresti avere dei M.A.G.O. mediocri nemmeno se ti presentassi imbavagliata.»
Blaise ridacchio e Ginny alzò gli occhi al cielo.
«Oh, tesoro mio... divento noiosa, lo so, ma sai anche quando ci tengo!»
«Lo sappiamo!» dissero tutti in coro.
«Salazar in persona ti verrà a consegnare il diploma, ne sono certa Granger. Ma fermati un momento!» gemette Pansy, esausta.
«Oh, va bene. Wencky?»
«Basta, io esco davvero!» Ginny chiuse i libri di scatto, li ficcò nella sacca e si alzò «Se non vedo il cielo muoio. Qualcuno ha voglia di due tiri a Quidditch?»
Un pop e la piccola elfa apparve nella Sala Comune.
«Ecco Wencky! I signorini hanno bisogno?»
«Sì, portami della burrobirra per favore.»
Ginny si paralizzò sul posto, sbarrando gli occhi.
Draco si strozzò con la sua saliva «Della... cosa?»
«Burrobirra. Se possibile molto fresca e con una spolverata di cannella. Per favore, Wencky, se puoi.»
«Ma certo, signorina Hermione! Per Wencky sarà un piacere! Nessun altro vuole burrobirra?»
«Amore...»
«Sono umana, che credete? So divertirmi anch'io»
«Non hai mezze misure. Mai avute. E da quando stai con questo qui sei peggiorata in questo senso. Burrobirra! Mi meraviglio tu non abbia chiesto del firewhiskey!»
«Ma come "questo qui"! Che c'entro io ora? Potter!»
«Oh, Harry, falla finita, lo so che ne vuoi pure tu. Due burrobirre, una senza cannella.»
«Per me un'acquaviola, puoi, Wencky?» cinguettò Ginny.
«Non possiamo bere a scuola» disse Ivàn perplesso.
«Caposcuola, tu che dici?» Ginny si era girata verso il fidanzato, con un sorriso birichino.
«Che non mi dispiacerebbe qualcosa di fresco. Burrobirra anche per me. Ghiacciata sarebbe perfetto!»
«È assolutamente certo che siete impazziti!» sbottò Harry Potter.
«Che noia, su... manca davvero poco agli esami e faccio già abbastanza sacrifici» puntualizzò Daphne. Al dito brillava un anello antico, appartenuto alla famiglia Weasley da molte generazioni; era uno dei pochi gioielli di famiglia, probabilmente di fabbricazione folletta.
«Okay, ma dopo tutti fuori, che facciamo due tiri. Chi non vola prende il sole.»
«Allora Wencky va e prende da bere. Signorino Draco, ma cosa porto?»
Draco allargò le braccia, divertito e sconfitto da tutto quel caos.
«Se dobbiamo esagerare, Wencky cara, firewhiskey. Almeno, se ci espellono, lo faranno perché avrò esagerato alla grande!»
«Ma no. Se devi volare, acqua. Tutti quelli che volano dopo niente alcol» si riprese Hermione.
«Eccola, è tornata, alleluia» battè le mani Harry riconoscendo di nuovo la sua migliore amica.
«Wencky, allora porta del succo di zucca e quei tuoi pasticcini buonissimi» concluse Draco.
«Ma io voglio la burrobirra.»
«Anche tu volerai, amore. Con me!»
«Volo solo in caso serva per combattere mangiamorte o pazzi rapitori, mi spiace.»
«Invece volerai per e con il tuo futuro marito» disse Draco baciandole l'anulare destro guarnito di un grosso smeraldo contornato da diamanti.
«...Avrei bisogno di un incentivo. O un pesante confundus.»
«Per favore... Siete insopportabili.»
~
Se i G.U.F.O. erano parsi tremendi, ai ragazzi, i M.A.G.O. li fecero impallidire. Le prove si rivelarono complesse, articolate e piene di tranelli, ma il gruppetto che aveva studiato con il programma di ripasso elaborato da Hermione trovò che erano tutto sommato fattibili. Tosti e da mal di testa, ma fattibili.
«Ti devo la vita e metà dei miei primi dodici stipendi, grifondoro!» esclamò Gregory Goyle dopo l'esame di Aritmanzia, che lui aveva sempre detestato.
«L'anno prossimo devi lasciarlo a noi, questo ripasso» disse Ametista sorridendo.
«Un altro paio di profezie da decifrare ed entrerete negli Indicibili!» Ivàn e Ametista li seguivano passo passo, incuriositi dalle modalità di esame, così differenti dalle loro scuole.
Blaise, intanto, era uscito da rune antiche con un sorriso a trentadue denti.
«Herm, avevi ragione, era facile.»
«Facile? Fate spavento, voi due, giuro!» sgranò gli occhi Ginny che aveva assistito all'esame.
«Harry e Draco sono usciti da Trasfigurazione?»
«Non lo so, credo di no. Andiamo verso l'aula?»
«Sì, dai. Tu hai finito, Herm?»
«Sì, ho dato pozioni poco fa, tutto a posto.»
«E Astronomia? Già fatto o ce l'hai stanotte? Per me è quello l'ultimo.»
«Ieri sera con Draco e Harry.»
«Vi posso fare una proposta? Contro le regole?»
«Ora si ragiona» sbottò Gregory.
«Ma non è una cosa pericolosa, eh! Solo... non credo che la Preside sarebbe contenta.»
«E spiega!»
«Avevo pensato che potremmo andare nella Foresta Proibita a guardare le stelle. Ci sono delle radure molto ampie, i centauri le hanno sempre usate.»
«Ma non è pericoloso?»
«Oh, no, no! Se non ci addentriamo troppo, no! La parte iniziale della Foresta è popolata solo da creature molto pacifiche... Thestral e roba simile. Luna e Rolf ci vanno spesso. Il fatto è che la professoressa Sinistra, di astronomia, ha detto che è probabile ci sia una pioggia di stelle. Sarebbe bello guardarla insieme!»
«Scusa, ma quei due continuano a essere strani.»
«Theo, sei una noia! Luna e Rolf sono simpatici!» lo rimbeccò Ametista. «E poi Luna ti è simpatica, lo so. Protesti per abitudine, tu!»
«Mica ho detto che non è simpatica, è singolare.»
«Sì, vabbè! Uh, guardate, Harry e Draco! Hanno finito anche loro.»
Harry sembrava stanco e Draco era serio.
«Problemi, ragazzi?»
«No, no, solo qualche noia. Ma tutto okay l'esame.»
«Scusate, ma allora perché quelle facce?»
«L'Auror esaminatore era un imbecille.»
«Draco...»
«No, Harry, faceva a gara con te per capire chi era più bravo. Idiota.»
«Fatemi capire bene, che cosa è successo, alla fine?»
«Harry ha creato mille canarini dalle briciole di carta che il genio aveva triturato con un movimento della mano.»
«Canarini?»
«Sì, Herm, come quelli che avevi creato tu per scacciare Ron, ricordi? Beh, sì. Ero un po' nervoso, ho pensato mi avrebbe calmato. L'immagine di te che li scagliavi contro Ron mi è stata di ispirazione!» ridacchiò Harry.
«Avrei voluto esserci allora» disse Draco avvicinandosi alla fidanzata, che però scosse la testa.
«È stato dopo il Ballo del Ceppo, non credo proprio che ti saresti comportato come ora. Magari mi avresti preso in giro, non credi? Oltretutto, ti avevo già mollato un pugno.»
«Beh, invece ti sbagli. Ti avevo decisamente notato quella sera, tutti l'avevano fatto. Eri da far girare la testa. Se fossi stato meno imbecille, avrei tentato di ballare con te, allontanandoti da quell'accidenti di Bulgaro... Senza offesa, Ivàn!»
Il ragazzo fece un gesto con la mano; la gelosia di Draco in fondo lo divertiva, anche perché sapeva che il fratello era ancora in contatto con Hermione.
«Mio fratello molto deluso quando ho parlato di vostro fidanzamento, ma gli passerà.»
«Resterà comunque sempre un mio caro amico, Ivàn!»
Draco tentò un sorriso di circostanza.
«Comunque ti preferivo stronzo, capo!» disse Gregory con un sorrisetto.
«A me invece sei molto più simpatico così, Greg. Tutto zucchero e coccole!»
«Belinda, ho un'immagine da mantenere, io.»
«Ma se non ti crede nessuno, ormai sei smascherato.»
«Credo che finalmente abbiamo imparato solo ad essere noi stessi.»
«Ma poi ti ha passato, Harry?»
«Figurati se non passava il fottuto Salvatore del Mondo Magico. Col massimo dei voti, ovvio. Anche perché all'ultimo incantesimo c'era ad assistere il Presidente della Commissione d'Esame, che applaudiva calorosamente.»
«E tu Draco?»
«Io sono stato impeccabile, amore!»
«Gli hanno fatto i complimenti e figurarsi se non gongolava come una serpe.»
«Allora abbiamo finito?»
«Siamo a un soffio, sì. E stanotte si va a vedere le stelle cadenti. Draco, ti piace sempre la Foresta Proibita, vero?»
Hermione sorrideva, un luccichio birichino negli occhi, tanto che il ragazzo scoppiò a ridere.
«Solo se ci portiamo Thor, okay?»
«Andata!»
Solo Harry, Hermione e Draco capirono l'allusione ma non importava, erano sopravvissuti a un altro anno a Hogwarts, l'ultimo, e questo era l'importante.
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