XXXIV

Fu così che uscii di notte e corsi a sposarmi...un matrimonio fatato, che follia! Se me l'avesse chiesto chiunque altro l'avrei liquidato immediatamente, ma Albert...lui era speciale, lui sarebbe stato capace di farmi fare qualsiasi cosa.

Il matrimonio si svolse davanti a un salice. Indossavo un lungo abito verde, il colore del soprannaturale, un colore che normalmente indossava Charlotte. Avevo raccolto i capelli, cosa che facevo raramente.

-Sei bellissima- mi sussurrò Albert.

-Grazie- mormorai io arrossendo.

Il rito si svolse rapidamente. Albert recitò una serie di parole in una lingua che non conoscevo, tenendo delicatamente le mie mani tra le sue, poi si tolse il mantello e me lo posò dolcemente sulle mie esili spalle. Lo fissai, immobile, non sapendo cosa fare, mentre lui parlava, recitava quelle parole antiche come il mondo, poi le tradusse.

-L'anima mia a te confido, ovunque le mie ossa se ne andranno- era il verso di un'antica ballata mi spiegò in seguito.

Mi sentii un po' folle a fare quel matrimonio fatato, in mezzo ai boschi, come se fosse una stupida recita...ma non era solo una recita, no, era qualcosa di più, qualcosa di molto più importante.

-Questo non è un gioco, lo sai?- mi chiese Albert in un sussurro.

-Certo che lo so- sorrisi. C'era qualcosa di magico in quel rito...e improvvisamente ricordai un sogno fatto in una magica notte, il sogno del mio futuro marito con il volto dagli occhi verdi...e quello non era una specie di matrimonio? Un'unione pagana, proprio come lui. Con dolcezza mi mise al dito un anello, un antico anello che lui sosteneva essere celtico e che s'incastrava perfettamente con quello che portava lui.

-Diventerà nero se smetterai di pensarmi-

-Allora non succederà mai- mormorai.

Albert mi prese il viso tra le mani e lo attirò a sé. Appoggiai le mani contro il suo petto. Ci fissammo per un lunghissimo momento negli occhi, quindi mi passò un braccio intorno alla vita. Mi spinsi sulle punte. Albert mi baciò, un lungo bacio appassionato e poi disse quelle parole, parole che mi fecero rabbrividire, un po' di piacere, un po' d'inquietudine. –Da ora sei mia per sempre-

Nei giorni successivi passammo sempre più tempo insieme. Ci capitò anche di scendere al villaggio. Oh, com'era bello passeggiare al braccetto di Albert. Le persone si fermavano e ci fissavano, parlottando tra loro, criticando, ma nulla avrebbe potuto toccarmi in quel momento. Le ragazzine guardavano Albert con ammirazione. Una volta Ricky ci passò affianco e diede una gomitata ad Albert. Lui si voltò rapido come una serpe e lo fece cadere a terra.

-Ragazzino, attento a dove vai- disse.

Scoppiai a ridere divertita e anche Lolò, a pochi metri da noi, non poté fare a meno di ridere.

-Quel ragazzo era per caso un tuo pretendente?- mi chiese Albert prima di salutarci, davanti al castello.

-Ahimè, sì- abbassai la testa.

Lui mi scrutò un attimo, poi sospirò. –Ti ha preferito Lotte?-

Come faceva a saperlo? Oh, Albert pareva leggermi nel pensiero.

-La sai una cosa?- mormorò accarezzandomi la guancia –Gli uomini veri vogliono una donna che sia anche capace di dire no- disse Albert –sono i ragazzini che preferiscono le donne facili...non c'è piacere più grande che conquistare qualcosa d'inconquistabile, è brivido puro-

Quella frase mi fece sorridere e mi rincuorò un po'. –Voi però l'avete preferita- lo provocai.

Lui aggrottò la fronte. –Se l'avessi preferita non sarei al braccetto con lei?-

Non risposi, sperando che non mi stesse mentendo.

-E poi, mi duole dirlo, ma attirate lo sguardo di fin troppi uomini per i miei gusti-

Mi sfuggì una risatina.

-Dico sul serio, voi non ve ne accorgete, ma è così, quando passate per strada gli occhi degli uomini si posano su di voi...e questo non mi rende felicissimo...ma posso tollerarlo, in fondo è divertente essere oggetto d'invidia-

-Dite cose così scandalose-

-Un po'...e a voi non dispiace-

-Non mi dispiacete voi- mormorai.

-Oh, cosa?- chiese sorridendo, lo sguardo brillante di malizia.

-Nulla- mi ritrassi leggermente solo perché lui mi cingesse la vita e mi attirasse a sé...fuggivo perché lui mi prendesse.

-Invece credo di aver ben compreso-

-Giù le mani- urlò Lolò, arrivando di corsa.

Albert mi lasciò andare, sorridendo. –Lolò, carissima, è sempre un piacere parlarvi-

-Non vi permetto di chiamarmi in quel modo-

-Come desiderate- c'era qualcosa di canzonatorio nella voce di Albert. 


Scoprii in seguito un fatto che mi sorprese. Fu Betty a raccontarmi tutto, nel suo ultimo tentativo di essere mia amica, prima che anche lei, come Lotte, tradisse la mia fiducia. Mi raccontò di una lite furiosa tra Lotte e il bel giovanotto che mi frequentava.

-Ho visto Lotte che lo attendeva fuori di casa, lui non voleva parlarle, ma lei continuava a rincorrerlo, a dirgli che avrebbe dovuto scegliere lei, gli ha offerto delle cose che nessuna ragazza perbene dovrebbe offrire- si fermò e io temetti il seguito.

-Allora?- chiesi, il cuore in gola.

-Lui le ha detto che ama solo te, parlava di un errore che ha fatto ma che non rifarà mai più-

-E ti ha vista?-

-No, non c'era nessuno, credevano di essere soli-

-Sei sicura che non ti abbia vista?-

-Sicuramente, mi sono nascosta, temevo troppo una reazione di Lotte, era fuori di sè-

Mi morsi le labbra. Dovevo essere certa che Betty fosse onesta. In quel momento vidi il crocifisso che portava al collo e ricordai quanto fosse religiosa. -Potresti giurarlo sul crocifisso?-

E lei, seppur sorpresa, giurò.

-Grazie, Betty-

-Nulla...non so cosa sia successo ma quel giovane sembra davvero innamorato di te-

Lo speravo. La verità era che non riuscivo più a fidarmi.

-Mi prometti che non racconterai questa storia a nessuno?-

-Promesso- disse Betty, felice che io e lei condividessimo un segreto.

Quel pomeriggio vidi Albert. Mi venne incontro, mi passò le braccia intorno alla vita e mi fece fare un mezzo giro.

-A cosa devo tutto questo affetto?- gli chiesi.

-Nulla, mi andava di farlo- mi sorrise -sono felice di essere qua con te-

E quelle parole mi bastarono. Non gli dissi mai nulla di ciò che mi aveva riportato Betty, non era importante che lui lo sapesse.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top