XX
Fu durante il periodo a Parigi che avvenne un altro fugace incontro con Albert. Fu in realtà solo uno sfiorarsi, come se il destino giocasse ancora con noi, indeciso se farci conoscere oppure no. Passeggiavamo lungo la Senna, solo io e Dory, una passeggiata solitaria quando lui comparve come dal nulla.
-Principessa- esclamò, affrettandosi a farle il baciamano. Il suo sguardo brillava e dovevo ammettere che anche in quell'occasione banale riusciva a risplendere.
Dory gli sorrise. –Monsieur Albert, cosa vi porta a Parigi? Spero che non sia per affari-
-Non so...forse per vedere voi-
-Non adulatemi-
Lui sorrise prima a mia zia e poi rivolse anche a me un dolcissimo sorriso, affrettandosi a farmi il baciamano. –Scusatemi, non posso trattenermi per molto-
-Vi scuso volentieri...volete venire a un mio ricevimento uno di questi giorni?-
-Mi dispiace, ma devo tornare a Berlino già domani-
-Sarà per un'altra volta allora-
-Con vero piacere- e, fatto un inchino, se ne andò.
-Lo conosci?- chiesi a Dory.
-Impossibile non conoscerlo, quel giovanotto è ovunque, è riuscito a farsi invitare in ogni salotto della buona società...incredibile visto che non è neppure lontanamente di nobili natali...penso che gli affari che tratta siano perlomeno illegali...ne sono certa...è un balordo, ma un balordo affascinante-
-Una volta è venuto al castello- mormorai.
-Davvero?-
-Sì, ha ballato con Lotte-
-Quella ragazza dovrebbe stare attenta, a certi uomini è meglio stare lontane- mormorò, lo sguardo perso nel vuoto e per un attimo mi chiesi se alla fin fine Albert non piacesse un po' anche a lei.
-Buffo, è la stessa cosa che ha detto di lui Lolò-
-Davvero?- rise –Allora esiste qualcosa su cui la pensiamo allo stesso modo...sembra quasi impossibile-
Sorrisi a mia volta. Se Lolò avesse saputo! Mi veniva quasi da ridere.
-Lo sai che ogni volta che vedo Albert penso al mio defunto marito?- mormorò, mentre ricominciavamo la passeggiata.
-Davvero? Assomigliava ad Albert?-
Dory rise. –Per niente...però me lo ricorda...sai come ci siamo conosciuti?-
Scossi la testa.
Mia zia sorrise. –Lui è venuto al castello insieme a un amico, era curioso di partecipare a uno dei ricevimenti, stava facendo il tour d'Italia- sorrise, un sorriso che pareva arrivare dal passato –ero una ragazzina in confronto a lui...mi ha chiesto di ballare, oh, come mi sembrava affascinante, che modi aristocratici che aveva...poi quando mi ha detto che era un principe! Come nelle fiabe...peccato che le fiabe non esistano...ci siamo sposati due giorni dopo, nella cappella del castello. Tuo padre non voleva assolutamente, si è opposto con tutto se stesso, ma io ero così testarda, ero certa che non avrei mai potuto fare un matrimonio migliore e conoscere qualcuno di migliore- sospirò –hanno detto molte cose di me, che sono solo un'arrampicatrice sociale e tutto il resto, ma io amavo veramente mio marito...perlomeno l'ho amato all'inizio...non si può amare per sempre, ma io mi sono sempre comportata come una brava moglie-
E di questo proprio non dubitavo.
In seguito mi capitò di vedere un ritratto del principe. Si trovava nella camera da letto patronale, un desiderio del defunto stesso che in quel modo avrebbe voluto restare sempre affianco alla giovane consorte. Si trattava di un uomo dal viso austero e dalla fronte alta, con il naso aquilino e lo sguardo di un azzurro glaciale...un uomo che metteva i brividi. Non dubitavo che ci fossero strane voci su di lui e che fosse così mal visto.
-Riesci a dormire con quel quadro davanti?- le chiesi una volta.
-In realtà non dormo molto- mi rispose Dory, sorridendomi, ma c'era qualcosa di teso nella sua voce.
Non aggiunsi altro, mi sembrava inutile dirle qualcosa di più su quell'uomo che secondo me non aveva mai amato veramente Dory, ma che l'aveva voluta semplicemente per la sua bellezza e la sua giovinezza e l'aveva costretta a passare una vita da sola, in una villa in cui la sua presenza alleggiava come se fosse stato un oscuro fantasma. Una parte di me è sempre stata certa che lo spirito del principe non si fosse mai allontanato e così a volte mi pareva di scorgere una strana ombra oppure di trovare un oggetto spostato. Caso, coincidenza, follia, forse...non lo sapevo, però comprendevo bene perché Dory non amasse stare in quella stanza da sola.
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