Extra: "Alice e Christopher"

-Hey, Alicia.

Non mi serve nemmeno guardare per sapere di chi si tratta.

Christopher Martínez.

È l'unica persona che mi chiama Alicia.

Lui è venezolano è mi ha detto che nel suo paese Alice è Alicia.

E che io gli ricordo il suo paese.

-Che vuoi, Christopher?- domando, girandomi verso di lui.

-Uscire con te, questo pomeriggio- dice, mostrandomi un sorriso.

-Continua a sperarci- parlo, girandomi e incominciando di nuovo camminare verso il parcheggio della mia scuola.

-Volere è potere, no?- dice, accelerando il passo per mettersi accanto a me.

-E se io non voglio?- mi giro a guardarlo.

-Però vuoi- dice, avvicinandosi un po' troppo a me. Gli restituisco lo sguardo, se lui è presuntuoso, io sono testarda. Sostiene il mio sguardo fino a quando fa qualcosa che mi fa perdere il gioco degli sguardi; mi bacia sulla guancia. -Vengo a prenderti a casa tua alle due, Alicia.

Mi sorride e continua a camminare fino ad arrivare all'auto dove sua zia lo sta aspettando.

Mi ha baciato sulla guancia.

* * *

-Non mi piace- dice mio fratello Lucas, guardandomi con la fronte corrugata.

-Perché? È bellissima- dice la sua fidanzata Amélie.

-Per questo, è bellissima e io non mi fido di quel ragazzino.

Ruoto gli occhi.

-È il cugino di Adam, Lucas- dice Amélie, facendo ruotare i suoi occhi.

-Soprattutto per questo.

-Mi dispiace, fratellone, ma non sto chiedendo il tuo permesso- dico, prendendo la mia borsa e dando un bacio sulla guancia e un sorriso ad Amélie.

-Alice Violetta Flament Aleggre, ti conviene non fare alcuna pazzia con quel ragazzo!- grida mio fratello dalla mia camera.

Fare pazzie con Christopher Martínez?

Questo non posso evitarlo.

Esco di casa quando sento il suono di un clacson e vedo il pick-up di Adam di fronte casa mia.

Christopher scende velocemente e viene davanti a me.

-Sei bellissima- dice con un sorriso.

Indosso un semplice vestito floreale e dei sandali, ho lasciato i miei capelli sciolti, infatti li ho tutti fuori posto.

-Grazie- dico, arrossendo.

-Ti ho portato una cosa. La signora Mitchell mi ucciderà perché li ho presi dal suo giardino, ma nel mio paese c'è un detto- dice, tirando fuori una rosa che aveva nascosto dietro la sua schiena -Un fiore per un altro fiore.

-Continuerai a cercare di farti perdonare da me?- chiedo, commossa per il dettaglio ma triste nel ricordare quel che è successo.

-E tu continuerai a fingere che non mi vuoi più?

Sostengo il suo sguardo.

-Perché so che non è così, so che nonostante tutto continui a volermi come prima.

Continuo a guardarlo fissamente fino a quando lui non si arrende.

-Hai vinto- dice, con un sorriso triste -Ma continuerò comunque a mostrarti che posso essere un cavaliere, solo con te.

Cammina e apre la porta posteriore dell'auto, facendomi segno d'entrare.

-Le donne per prime- sorride.

-Oh, usi le buone maniere adesso?- domando, ironica.

-Quasi, ho cercato su internet delle frasi sdolcinate ed educate e ho visto cinque film d'amore per poter trattarti come meriti, o almeno provarci.

-Mio cugino è un vero cavaliere, no?- domanda Adam, oggi il nostro autista, mentre Christopher fa il giro e si siede accanto a me.

-A volte- rido.

-Mi piaci comunque- dice Christopher, con un sorriso arrogante.

Ecco che ritorna il ragazzo arrogante che una volta era il mio migliore amico.

* * *

-Bene, bambini- Adam sorride -Vi lascio qui. Phillip verrà a prendervi alle cinque e mezza.

-Bambini?- domando.

-Non siamo bambini- dice Christopher.

-Okay, okay, ragazzi. Divertitevi- sorride -Ma non troppo, Christopher Alejandro. E proteggila.

-Senza dubbio.

Salutiamo Adam e iniziamo a camminare per il centro commerciale.

All'inizio c'è un silenzio parecchio imbarazzante tra noi, fino a quando Christopher mi invita a mangiare un gelato.

Mentre mangiamo non smette di guardarmi, io invece evito di guardarlo.

Dopo un po' mi arrabbio.

-Che c'è?- domando, vedendo che non la smette di guardarmi.

-Hai una caccola.

-Cosa? Davvero?- tiro fuori il mio specchietto dalla borsa e mi rendo conto che non ho niente.

-No, ma mi diverte vedere la tua faccia rossa per la vergogna- dice, ridendo.

-Idiota- dico, dandogli uno spintone più forte di quel che voglio e facendo così cadere il suo gelato a terra.

Scoppio a ridere.

-Ops- dico, ridendo.

-Ops?- dice, serrando gli occhi -Ora mi toccherà mangiare il tuo gelato.

-Cosa? No. È mio.

-E adesso anche mio- dice, prendendo il mio gelato e dandogli un morso -Cavolo, mi si sono congelati i denti.

-Perché sei un ingordo- esco la lingua.

Lui sorride e improvvisamente mi fa una domanda.

-Perché non mi perdoni?

Non rispondo.

-Possiamo tornare ad essere come prima- continua a parlare -Mi farò perdonare per tutto quel che ho fatto. Lo prometto. Se vuoi andrò a tutte le tue sfilate di moda, anche se non ci capisco niente di vestiti. O posso prepararti la colazione tutti i giorni, dovrai mangiare toast bruciati, ma non sono così cattivi se li provi con la marmellata. Posso persino farti da servo per una settimana.

Gli rivolgo un sorriso triste.

-Non capisci, Christopher. Da quando mi hai lasciata sola ho smetto di credere nelle persone e adesso non posso credere a nessuno, tantomeno a te.

-Mi dispiace, veramente, Alicia. Non sai quanto mi manchi.

-Anche tu mi manchi- ammetto.

-E allora? Ti prometto che non ti lascerò mai più sola.

-Per tutti i cioccolatini del mondo?

Da bambini promettevamo sempre su tutti i cioccolatini del mondo, era ciò che ci importava di più, i cioccolatini.

-No, lo prometto per qualcosa di molto più importante. Lo prometto per te.

Si avvicina e pulisce la sola lacrima che scorre sul mio viso.

-Ti perdono.

Si alza immediatamente dalla sedia e mi dà il miglior abbraccio che ho mai ricevuto in tutto questo tempo.

-Grazie, grazie, grazie, Alicia.

Sorrido.

-Amici?- domanda con un sorriso pieno di speranza.

-I migliori- rispondo -Ma non così velocemente. Hai detto che mi avresti fatto da servo per un'intera settimana, no?

-Oh, no.

Gli rivolgo un sorriso obliquo.

Ed ecco che ritorno a fidarmi di Christopher Martínez.

Il ragazzo che è stato il mio migliore amico fin da quando ero un bebè, lo stesso ragazzo che mi faceva ridere quando ero triste e che sorrideva quando ero felice. Il ragazzo che, anche se completamente distrutto, sorrideva sempre per vincersi la mia ammirazione. Il ragazzo che ho amato più di tutti quando ero piccola. Quello che più di tutti mi aveva appoggiato e anche quel che mi aveva abbandonato. Quando ne avevo più bisogno. Il giorno del mio compleanno, quando ricordavo la morte di mio padre, lui ha deciso di cambiarmi e di sparire semplicemente dalla mia vita. Colui che ha spezzato il mio cuore e che adesso lo ripara.

Decido di fidarmi di Christopher Martínez sperando che non mi abbandoni di nuovo.

~Spazio Traduttrice~

Questa non è una mia storia ma una traduzione. La storia in lingua originale, e cioè in spagnolo, per chiunque interessi, la trovate sul profilo di @YohannieRomero.

Hey, approfitto di questo spazio per far pubblicità alla mia storia "Un Noi un po' improvvisato". Spero passerete a dare uno sguardo, qualche voto e magari anche qualche commento. Vi aspetto ❤

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