Capitolo 34 "Bellissimo"
Il suono di una suoneria riempie la mia stanza indicando che mi è appena arrivato un messaggio.
Lucuccio<3: Sto venendo a casa tua.
Amélie: Ho la sensazione che tu non possa vivere senza di me.
Lucuccio<3: Ed è vero. Ma parlo seriamente, tra venti minuti sono lì.
Amélie: Non è che non voglio che tu venga, però, perché vieni?
Lucuccio<3: È una sorpresa.
Amélie: Allora ti aspetto con ansia.
Mi alzo dal mio letto e vado in bagno per fare una doccia.
È sabato e sono le 10:42 a.m. ed io indosso ancora il pigiama.
Quando sto per entrare in bagno, qualcuno bussa alla porta della mia camera.
-Sei arrivato così velocemente?- grido mentre cammino verso la porta -Potresti mostrarti un po' meno disperato, Lucas. Non so, aspettare dieci minu...
-Devo parlare con te.
Mia madre, impeccabile come sempre, mi osserva senza nessuna espressione.
-Adesso no, devo fare una doccia e prepararmi. Lucas arriverà tra qualche minuto e n...
-Non era una domanda. Dobbiamo parlare.
La serietà sul suo viso è l'unica cosa che mi sorprende.
Mia madre è sempre stata una persona seria, ma oggi il suo viso è diverso, nel profondo nasconde un po' di tristezza.
-D'accordo. Parliamo.
-Seguimi.
Mia madre si gira ed io cammino dietro di lei, scendiamo le scale fino ad arrivare alla sala dove si trovano mio padre e anche André.
-Cos'è tutto questo?- chiede André, confuso tanto quanto me.
-Siediti, Amélie.
Mi siedo accanto ad André ritrovandomi di fronte ai miei genitori.
-Okay, cos'è tutto questo?- domando.
-Ci dispiace.
-Cosa?
-Ci dispiace- ripete mia madre -Ci dispiace essere stati dei terribili genitori e non essere stati i genitori di cui avevate bisogno. Ci dispiace essere stati così crudeli e rigidi con voi quando tutto quello di cui entrambi avevate bisogno era amore e affetto.
Prendo la mano di mio fratello.
-Quando abbiamo avuto quella discussione con Mary, Rosa e Phillip, vostra madre ed io ci siamo resi conto di che tipo di genitori eravamo diventati e di come vi stavamo trattando, e ci vergogniamo e pentiamo veramente di questo e sinceramente speriamo in un vostro perdono- dice adesso mio padre.
-Cerchiamo sempre di fare il meglio per voi e di assicurarvi un futuro completo dove non vi manchino i soldi, tuttavia a volte dimentichiamo una delle cose più importanti che esistono al mondo: la famiglia.
-Per favore, perdonateci.
André ed io restiamo in silenzio per vari secondi fino a quando lui parla:
-Perché?
-Ah?
-Perché così in ritardo? Perché avete aspettato tanto? Perché avete dovuto aspettare una riunione con i vostri vecchi amici per rendervi conto di tutto questo? Perché non avete potuto notarlo prima? Ho sofferto per ben ventiquattro anni per colpa vostra e anche Amélie ha sofferto per quasi diciotto anni e voi vi rendete conto solo adesso di tutto questo. Non è giusto per noi.
-André ha ragione- dico io -Non può essere che abbiate dovuto fare una riunione con i vostri amici per rendervi conto del danno che ci avete fatto. Ho sofferto quasi d'anoressia per colpa tua, mamma! E André è dovuto andare via dalla Francia, allontanarsi da me e da tutti noi per colpa tua, papà! Non è così facile perdonarvi, voi dovreste essere veramente pentiti e noi dobbiamo capire che una cosa del genere non capiterà mai più.
In quel momento vedo mia madre far uscire un singhiozzo e cominciare a piangere pesantemente; papà l'abbraccia e accarezza i suoi capelli con un gesto d'amore e consolazione.
-Voi avete tutte le ragioni per odiarci e noi capiamo perfettamente se lo farete- dice mia madre tra i singhiozzi -Ma vogliamo che sappiate che vi amiamo.
-Vi amiamo immensamente- aggiunge mio padre.
-È molto difficile perdonarvi per tutto ciò che ci avete fatto- dico e mia madre piange ancora più forte -Ma è chiaro che lo faremo, perché vi amiamo.
-Vi amiamo immensamente- aggiunge André.
Mia madre ci guarda con una scintilla nei suoi occhi e immediatamente viene da noi e ci abbraccia forte. Anche mio padre si unisce all'abbraccio.
-Siete i figli migliori del mondo- dice mia madre.
-Lo sappiamo- dice André.
Ridiamo tutti.
Anche Rosa esce da una qualche stanza della casa, piangendo.
-Che bello che vi siete riconciliati- esclama lei mentre si unisce all'abbraccio.
-Rosie! Ti ho detto di dargli un po' di privacy- dice Phillip, camminando dietro di lei.
Ridiamo.
-Ma secondo te? Questo è qualcosa d'importante! Finalmente saremo di nuovo una famiglia!- dice lei.
-Sarà così- dice mio padre.
In questo esatto momento il campanello di casa suona.
Lucas.
-APRO IO! APRO IO!- grido e corro verso la porta.
La apro e mi ritrovo Lucas con un sorrisetto e un mazzo di fiori in mano.
La vista più bella che ci sia.
-Ciao, bellissima.
-Ciao, bellissimo.
-Bellissimo?- ride.
-Fa' silenzio, ti sto facendo un complimento.
-Vieni qui.
Mi prende per la vita e mi dà un dolce bacio di saluto.
Quando ci separiamo mi porge il mazzo di orchidee.
-Per te, le tue preferite.
-Orchidee! Come sapevi che sono i miei fiori preferiti?- domando mentre le odoro.
-Perché ti conosco e perché ho chiesto ad André, Adam e Rosa.
-Be', sono perfette.
Gli sorrido.
Lucas mi guarda da capo a piedi.
-Perché non ti sei preparata?
-Perché mi sono appena svegliata- mi stringo nelle spalle.
-Alle undici del mattino?!
-Esatto. Oggi è sabato.
-Be', va' a vestirti perché dobbiamo andarcene adesso.
-Andarcene?- chiedo -E dove?
-Continua ad essere una sorpresa. Adesso cambiati.
-Okay, okay- sorrido -Entra e aspettami nella sala mentre mi preparo.
Lui annuisce e si dirige in sala mentre io corro in camera mia.
Mi faccio una doccia veloce, mi vesto indossando dei jeans strappati ed una camicia color rosa antico molto carina e delle converse. Raccolgo i miei capelli in una coda alta e mi trucco in modo semplice.
Quando sono pronta prendo la mia borsa e scendo andando verso la sala.
-...per questo è importante usare delle protezioni, ragazzo- sta dicendo mio padre a Lucas.
Spalanco gli occhi, scandalizzata.
-Che?- chiedo, sbalordita.
-È vero quel che dicono, Amélie- ride Rosa -Se non vuoi rimanere incinta come me, dovete usare delle buone protezioni.
-Concordo su questo- dice André.
-Anch'io- dice mia madre.
-Be', io no- dico.
-Preferisci senza protezione?- domanda stupito Phillip.
-No! Non mi riferisco a questo! Dico solo che ancora non siamo a...questo. Non siamo nemmeno fidanzati!
-Auch!- sussurra Lucas, prendendosi il petto in modo drammatico.
-Attento, ragazzo, Amélie sta per lasciarti nella friendzone- dice mio padre, dando delle pacche sulla spalla di Lucas.
-Spero non succeda, suocero.
Che?!
-Chiamami un'altra volta così e ti spacco la faccia e gli occhiali- lo minaccia mio padre.
-Si, signore.
-Sapete cosa? Voi siete parecchio strani, e pazzi anche. È meglio se noi andiamo- prendo la mano di Lucas e lo porto fuori di casa.
-Non dimenticate la protezione!- grida Mary.
Lucas ride.
-Sono tutti pazzi- dico.
Alla fine finisco col ridere insieme a lui.
-Quindi...- dice -Hai preso la protezione?
-Lucas!
Lui ride.
-Sto scherzando.
Camminiamo fino ad arrivare alla sua moto.
-Che facciamo? Dove andiamo?
-Ricordi che il nostro primo appuntamento non è uscito esattamente come speravamo?
-Si- dico, ricordando come lui aveva preparato una prenotazione in un lussuoso ristorante e alla fine abbiamo dovuto annullare tutto e rimanere in casa.
-Bene, oggi avremo il nostro secondo appuntamento. Ho pianificato tutto molto bene, quindi tutto andrà perfettamente.
-Hai pianificato tutto? Persino gli orari?
-Si, e siamo in ritardo di sette minuti, quindi sali.
Lui sale sulla moto ed io mi metto dietro di lui.
Non mi serve tenermi a lui, ma lo faccio perché non voglio sprecare quest'opportunità.
Arriviamo alla prima destinazione e cioè un ristorante che non ho mai visitato prima a tema paesi ispanici, il quale è incredibile perché amo tutte queste differenti culture.
Scendo emozionata dalla moto e corro letteralmente verso l'entrata. Lucas arriva qualche secondo dopo ed entriamo insieme.
-Benvenuti a "Cibo ispanico" dove conoscerete i piatti più deliziosi di diversi paesi!- ci accoglie un signore con un accento spagnolo -Il mio nome è Julio e sarò io a servirvi oggi.
-Ciao, Julio, noi siamo Lucas e Amélie- saluta Lucas.
-È un piacere, ragazzi. Adesso, cominciamo.
Julio ci conduce verso un grande tavolo con molto cibo. Io non la smetto di sorridere vedendo la decorazione del posto.
Ci sono foto di diversi paesi che non conosco e ci sono anche tanti tipi di fiori per tutto il locale.
Il ristorante ha il buffet, per questo entrambi scegliamo un cibo per paese.
Per l'Argentina scelgo un arrosto argentino, ovviamente.
Per il Chile scelgo della torta di mais.
Per la Colombia scelgo qualcosa chiamato tipo piatto Paisa che ha varie porzioni di differenti cibi.
Per la Spagna scelgo un gazpacho.
Per il Perù scelgo un Ceviche peruviano, ovviamente.
Per il Venezuela e in onore ad Adam che è venezuelano e mi parla sempre di loro scelgo una razione di vari e piccoli tacos.
Per il Messico e in ricordo di Rosa che è messicana scelgo alcuni tamales.
Ho capito, per questo Rosa ed Adam si trovano così bene, entrambi sono latini.
E per il Nicaragua scelgo del Gallo Pinto.
Certo, prendo tutto ma in piccolissime porzioni perché è molto cibo e altrimenti rischierei d'esplodere.
Lucas ha scelto cibo di altri paesi come Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Bolivia, Panamà, Honduras, Porto Rico, Cuba, Uruguay, Paraguay e Repubblica Domenicana.
Mangiamo quasi fino ad esplodere. Però devo ammettere che tutte e ognuno di questi cibi sono estremamente deliziosi.
Ed il servizio qui è geniale. Mentre mangiamo c'è la musica dal vivo e tradizionale di ogni paese. E tutti i lavoratori sono di diversi paesi ispanici.
Conosciamo molte persone nuove.
C'è Juan Carlos che è un cameriere colombiano. Catalina una delle cantanti argentine. Blanca la chitarrista dell'Ecuador. José uno degli chef venezolani. Maria e Carmen altre cameriere del Messico e Julio della Spagna che è quello che ci serve.
Tutti quanti sono delle persone veramente divertenti e con un pizzico di vita.
Questo posto è senza dubbio uno dei miei preferiti.
-Ti è piaciuto?- domanda Lucas mentre paga il conto, io mi sono offerta di pagare però lui mi ha negato di farlo.
-L'ho adorato. Amo questo posto. Hai fatto una scelta eccellente- Gli sorrido.
-Sono felice che la pensi così.
Lucas mi dà un bacio veloce e prende lo scontrino.
Prima d'uscire alcune persone nel ristorante mi chiedono di fare delle foto con loro per essere un personaggio famoso pubblico ed io accetto perché voglio avere delle foto ricordo con tutti i lavoratori stranieri e divertenti che ho incontrato oggi.
Molti di loro mi dicono che mi hanno vista su internet ieri e mi fanno i complimenti per aver detto la verità su Nathan.
Dopo aver scattato le foto usciamo di lì.
-Andiamo, tutto questo ci è costato dodici minuti di tutto l'orario- dice Lucas, frettoloso e un po' stressato.
-Andrà tutto bene, nerd.
-Andrà bene solo se continuiamo nel giusto ordine, quindi muoviamoci.
Seguo velocemente Lucas perché se perdessimo ancora più tempo di sicuro potrebbe svenire.
Cerco di nascondere un sorriso nel vedere Lucas così stressato per niente perché fino ad ora tutto sta andando bene.
Prima parte dell'appuntamento: perfetta.
Vediamo cosa ci aspetta adesso.
~Spazio Traduttrice~
Questa non è una mia storia ma una traduzione. La storia in lingua originale, e cioè in spagnolo, per chiunque interessi, la trovate sul profilo di @YohannieRomero.
Hey, approfitto di questo spazio per far pubblicità alla mia storia "Un Noi un po' improvvisato". Spero passerete a dare uno sguardo, qualche voto e magari anche qualche commento. Vi aspetto ❤
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