Capitolo 31 "L'appuntamento"
-Quindi cosa farai?- chiede Phillip.
Non lo so.
Sto male, sono arrabbiata, triste.
-Io...sapete cosa? Tra un paio d'ore ho un appuntamento con Lucas, quindi non voglio preoccuparmi, mi sistemerò e mi godrò la mia serata, perché so che me lo merito.
-Così si parla!- dice Rosa.
-Noi ti appoggiamo!- dice Alice.
-Io ho ancora fame!- dice mio fratello ed io rido.
Corro al piano di sopra e vado in camera mia, entro, cammino verso il mio armadio e comincio a scegliere i miei vestiti. Dopo tanto, tanto tempo, opto per un vestito elegante rosato con un leggero scollo su corpetto e che mi arriva un po' sopra le ginocchia.
Dopo tanto tempo, scelgo anche delle scarpe bianche col tacco di Louis Voutton e una borsetta abbinata della stessa marca dove dentro metto l'essenziale: telefono, trucco e soldi.
Creo sul viso un trucco da sera e applico un po' di profumo Chanel. Nella parte del ciuffo faccio una piccola treccia, tutti gli altri capelli li lascio sciolti in modo da far vedere meglio i miei capelli biondi.
Quando finisco, tiro fuori il mio telefono e guardo l'ora. Sono le 5:24 p.m. Dato che non ho nient'altro da fare, mi siedo sul divano della mia camera e mi metto a girare sui miei social.
Cattiva idea.
Sono la numero tredici su Twitter con #IlTradimentoDiAmelie.
Suona come una novella drammatica.
Ho perso intorno ai diecimila seguaci in tutti i miei profili e ho più di mille commenti (quali la maggior parte provengono da ragazze) nelle mie foto e pubblicazioni dove vengo insultata e dove mi dicono cose che è meglio i bambini non sentano.
In questo preciso momento sono una delle persone più odiate del paese, e incluso degli altri paesi.
Non è giusto come tutto mi riesca male. Io non sono una cattiva persona. Non merito tutti questi problemi.
-Amélie?- sento la voce di mia madre chiamarmi da dietro la porta.
-Avanti.
Mia madre si affaccia e spalanca gli occhi parecchio sorpresa.
-Accidenti, sei veramente splendida, figliola.
Adesso quella sorpresa sono io.
-Grazie, mamma.
-Questa bellezza l'hai decisamente presa da me- dice ed io rido -Il tuo ragazzo è in sala, portalo via di lì prima che tuo padre lo sovraccarichi di domande e minacce.
-Potresti chiedergli di salire?
-E lasciarvi soli nella tua stanza? Non pensarci neanche.
-Mamma, compirò diciotto anni tra poco.
-Continui ad essere una bambina.
-Sai che non sono più vergine, vero?
-Che?!
-Per favore, dì a Lucas che salga.
-Okay, però dopo parliamo di questo, signorinella. E non voglio che chiudiate la porta a chiave!
-Si, mamma.
Lei esce ed io sorrido.
Non so di che cos'hanno parlato i miei genitori con Mary, Rosa e Phillip però il rapporto che ho adesso con i miei genitori è cambiato, adesso sono un po' più attenti e questo mi fa molto piacere.
Ma ho ancora il piccolo problema che tutti mi odiano e che mi prendono per una falsa, repulsiva, spezzacuori e mi hanno persino chiamata sgualdrina.
Mi irrita così tanto. È come se il destino non volesse vedermi felice.
"TOC, TOC".
Bussano alla porta.
-Avanti.
Caspita.
Wow.
Senza dubbio questa è il miglior spettacolo che abbia mai visto in vita mia.
Lucas è fermo davanti a me vestito in modo formale con uno smoking nero e una camicia con dei bottoni celesti che fanno contrasto con i suoi bellissimi occhi verdi. Ha un mazzo di margherite in mano e un sorriso radioso sulle labbra.
-Cavolo, sei fantastico- mi complimento.
Lui arrossisce.
-Wow, tu sei...wow. Sei...veramente...bellissima. Sei bellissima. Tu...accidenti...mi lasci senza parole.
Arrossisco anch'io.
Lui ed io siamo un nido di rossore.
-Grazie- gli sorrido e lui mi sorride a sua volta.
-Questo è per te- Mi mostra il mazzo di margherite ed io sorrido pienamente, lo prendo e senza poterlo evitare annuso i fiori.
-Come sapevi che non mi piacevano le rose?
-Me lo ha detto Adam, in realtà gli ho chiesto molte cose su di te, Puffetta.
-Oh no, non posso credere che ti abbia parlato di questo- dico, riferendomi a quella volta da bambina in cui volevo assomigliare a tutti i costi a Puffetta e mi sono dipinta tutta la faccia, le braccia e le gambe d'azzurro.
-E molte altre cose.
-Lo ucciderò.
Rimaniamo per qualche secondo in silenzio.
-Suppongo che tu abbia già sentito quel che si dice in giro- dice ed io annuisco -Tutto bene?- Nego con la testa -Vieni qui.
Allarga le sue braccia ed io corro ad abbracciarlo.
-È così ingiusto- dico, ancora abbracciata a lui mentre lui accarezza la mia schiena -Ci sono sempre problemi, c'è sempre qualcosa che non vuole che stiamo insieme ed è così ingiusto perché so che tu ed io non lo meritiamo, meritiamo d'essere felici.
Non sto piangendo, sono stanca di piangere, sono stanca d'essere sempre la vittima.
-Se il destino non vuole che stiamo insieme, allora andremo contro il destino- dice ed io sorrido.
Mi separo di poco dall'abbraccio per guardare il suo viso.
-Sei così intelligente, nerd- gli dico e lo bacio.
Ho già baciato Lucas molte, moltissime volte, ma mai riuscirò a stancarmi di qualcuno dei suoi baci.
È così diverso da tutti i baci che ho avuto con i miei ex fidanzati. E la differenza è che Lucas mi bacia con amore.
Ci separiamo e Lucas lascia un bacio sul mio naso.
-Dobbiamo andare, principessa, o perderemo la prenotazione.
Faccio una smorfia.
-Non voglio più andare, tutti mi odiano e se esco di qui, mi tireranno pomodori- dico.
-Sei sicura.
-Soltanto se non ti dà fastidio.
-Sono ai suoi ordini, milady- dice, facendo una riverenza -Ma hey, non prenderti tutto il merito- continua a parlare Lucas -Tutti non odiano solo te, odiano anche me. Un paio d'ore fa tutte le figlie dei miei vicini hanno bussato alla mia porta solo per insultarmi e dirmi che per colpa mia la bellissima coppia si è lasciata, alcune mi hanno persino preso a pugni. E quando mi sono fermato per comprarti le rose, la signora me le ha vendute cinque volte più costose di quel che erano per essere "lo stronzo, Lucas Aleggre".
Rido.
-Se fanno questo a te, immaginati quel che faranno a me. Sicuramente il cameriere mi tirerebbe tutto il cibo in faccia. Meglio non andare.
Lucas chiama per avvisare il ristorante che non andremo.
-Fatto, anche se devo ammettere che ho fame.
-Anch'io.
Suono il piccolo campanello che sta accanto al mio letto e che arriva in cucina.
Ho un'idea.
-Vieni qui- dico, lo prendo per un braccio e lo trascino sul mio letto, entrambi ci sediamo su questo.
-Okay, io stavo aspettando di avere almeno un terzo appuntamento, però se tu vuoi- mi rivolge un sorriso malizioso.
-Che?! No!- rido -Non è questo. Stavo per dire che dato che né tu né io vogliamo uscire, allora be', avremo il nostro appuntamento qui.
-Qui?
-Ovvio! Abbiamo più privacy, cibo, televisione. È perfetto.
-Allora, facciamolo.
Bussano alla porta.
-Avanti.
Mary-Anne entra mostrandoci il suo sorriso di sempre.
-Mi avete chiamata?
-Si, era per chiederti se per favore potresti portarci qualcosa per cenare qui.
-Non andavate in un ristorante?- chiede lei.
-Si, però la metà di Parigi ci odia quindi preferiamo rimanere qui stasera- risponde Lucas.
-Mi sembra buono- Mary sorride -Che volete mangiare?
-La cosa più romantica che c'è- risponde Lucas.
-E anche la più dolce- dico io -Cioccolatini, biscotti, caramelle, gassose. Di tutto.
-Certamente. Li porterò su il più in fretta possibile.
Mary esce dalla stanza.
-Metterò qualche film.
Prendo il computer e vado su Netflix.
-Io mi toglierò questo, non so come sopravvivere per l'intera serata altrimenti, fa molto caldo- si lamenta Lucas, togliendosi la giacca del suo smoking.
-Questo è perché non sei stato un giorno intero indossando i tacchi- Mi tolgo i tacchi.
Quando siamo comodi faccio partire il film di commedia e nello stesso momento arriva Mary con le cose da mangiare.
-Spero vi piacciano- Mary ci rivolge un enorme sorriso, lasciando vari piatti pieni di cibo sul letto -È lasagna. Avete anche tutti i dolci, le gassose e le patatine che volete. Come altro dolce ci sono fragole con cioccolato. E per finire, una bottiglia di vino. Vi ho portato un vino leggero perché siete ancora molto giovani e non voglio diventare nonna così giovane.
-Non preoccuparti, mamma.
-Grazie mille, Mary.
Lei ci rivolge un ultimo sorriso prima d'uscire.
Tre film e due giochi da tavolo dopo abbiamo finito tutto quel che Mary ci ha portato da mangiare e ci siamo sdraiati sul letto bevendo vino e mangiando biscotti.
Lo so, combinazione strana.
Stiamo finendo di giocare al gioco delle 20 domande.
-Studierai balletto professionalmente quando finiremo il liceo?- mi domanda Lucas.
-Lo dubito. Mio padre vuole che studi diritto e mia madre che mi dedichi a fare la modella.
-Però questo non è quel che vuoi.
-A volte non si ha mai quel che uno vuole- mi stringo nelle spalle.
-Si invece, se si lotta veramente per quello.
Annuisco.
-Adesso è il mio turno. Con chi è stata la tua prima volta?
Lucas beve un sorso di vino.
-Con Esther.
-Vai.
-Con chi è stata la tua prima volta?
Che originale!
Adesso quella che beve un po' di vino sono io.
-Con Nathan- rispondo. -L'ultima, ami ancora Esther?
-No. A volte mi mancava la sua compagnia, però so che sto molto meglio senza di lei, e con te.
Sorrido.
-Che ore sono?
Lucas osserva il suo orologio e spalanca gli occhi.
-02:12 a.m.
-Quant'è passato veloce il tempo!-
-Si, credo che dovrò rimanere qui.
-Io non ho nessun problema.
-Dai, devi dormire.
Lucas si mette comodo sul letto mentre io mi cambio in bagno.
Indosso degli shorts ed una camicia lunga per dormire.
Esco dal bagno.
Oh.
Lucas è senza camicia e sta guardando il suo telefono.
Lui mi vede, mi guarda da sopra a sotto e sorride.
-Dov'è la camera degli ospiti?- domanda.
-Seconda stanza a sinistra.
-Grazie- Lucas si avvicina a me -Ciao.
Mi prende per le guance e mi dà un lungo bacio. Le nostre bocche ballano allo stesso ritmo e le nostre lingue lottano per essere protagoniste. Le mie mani si muovono per i suoi capelli e le sue per le mie guance e collo.
Che bacio!
Quando ci separiamo lui unisce la sua fronte con a mia e accarezza la mia guancia.
-Ciao- lo saluto.
Ci allontaniamo, Lucas cammina verso la porta ed io verso il mio letto.
Quando mi sdraio mi sento sola.
-Lucas- lo chiamo prima che se ne vada.
-Si?
-Potresti rimanere? Solo fino a che mi addormento.
Lucas sorride, corre in direzione del mio letto e si lancia venendo accanto a me. Io rido.
-Mi è piaciuto l'appuntamento- gli dico con un sorriso prima di spegnere la luce.
-Anche a me. Adesso dormi.
-Buonanotte, nerd.
-Buonanotte, principessa.
Mi armo di coraggio per pronunciare un'ultima cosa prima di dormire:
-Ti amo.
Lucas non dice niente, si avvicina solamente a me e bacia la mia fronte.
Chiudo gli occhi per dormire e l'ultima cosa che sento è:
-Anch'io ti amo.
~Spazio Traduttrice~
Questa non è una mia storia ma una traduzione. La storia in lingua originale, e cioè in spagnolo, per chiunque interessi, la trovate sul profilo di @YohannieRomero.
Hey, approfitto di questo spazio per far pubblicità alla mia storia "Un Noi un po' improvvisato". Spero passerete a dare uno sguardo, qualche voto e magari anche qualche commento. Vi aspetto ❤
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