Capitolo 29 "Cretino"

-L'ho conosciuta a New York quando stavo terminando i miei studi- sorride mio fratello.

Tutti iniziano a salutarla ed io rimango sul divano, imbarazzata.

Lucas mi guarda ed io formulo con le mie labbra: questa è la professoressa? Lui annuisce.

Dopo che tutti l'hanno salutata, lei si avvicina a me notando che io non lo faccio.

-Ciao, Amélie- mi saluta, con un sorriso.

-Salve, signorina Lasarre.

-Oh no, non chiamarmi così qui. Sono la tua professoressa, ma fuori dalle lezioni sono tua cognata.

Non me lo ricordare.

-So che può essere strano per te, però voglio che tu sappia che amo tuo fratello.

Questo non mi aiuta per niente.

Annuisco con un sorriso.

Se entrambi sono innamorati, non posso farci nulla.

-Non so chi tu abbia visto- scherzo e lei ride.

-Hey! Ti ho sentita!- esclama André, offeso.

Dopo questo tutti continuano a conversare.
I miei genitori domandano a Laura della sua carriera.

Rosa e Mary vanno in cucina per preparare qualcosa di buono per il pranzo.

E Phillip scherza con André e Lucas.

Vado in camera mia senza che nessuno lo noti. Quando arrivo, mi posiziono davanti all'armadio. Prendo un vestito e mi osservo allo specchio.

Forse Esther è più magra di me.
Forse Esther è castana.
Forse Esther è più intelligente.
Esther è un'artista.
Esther è bellissima.
Esther è divertente.
Esther è perfetta.

Vedo i miei occhi diventare lucidi attraverso lo specchio.

-Amélie?

Non voglio girarmi.

-Possiamo parlare adesso?- domanda.

Non rispondo.

-Per favore, Amélie, non essere sciocca.

Adesso si che mi giro.

-Mi hai chiamata sciocca? Ma cosa ti succede? Mi dici che vuoi che ti spieghi tutto, che cercherai di capirmi, e tutto quel che hai fatto finora è stato criticarmi!

-Questo non è vero! Tu sei quella che è strana da ieri! Per questo ti domando cos'hai!

-Sai qual è il mio problema?! Il mio problema è la tua perfetta ex ragazza! Mi dà fastidio pensare che è stata il tuo primo amore e l'amore della tua vita e che io non potrò mai essere quel che lei è stata per te!

-Solo questo?

-Solo questo?! Davvero questa è la tua risposta?! Per me è difficile e a te non importa. Dimenticalo, Lucas, sapevo che non avresti capito. Inoltre, tu ed io non siamo niente- gli rivolgo uno sguardo che è un mischio tra la rabbia e il dolore.

-Ti capisco invece, anch'io vivo con l'ombra di Nathan costantemente attaccata e me. Lui è il ragazzo perfetto, tutte lo amano.

-Ma questo è diverso, lui mi è stato infedele.

-Ma lo hai anche amato.

-E tu hai amato Esther.

-E lei mi ha spezzato il cuore. Va' avanti, Amélie, è una sciocchezza.

-A volte sei così insensibile.

-E tu così superficiale- risponde allo stesso modo, arrabbiato.

-Bipolare.

-Immatura.

-Rancoroso.

-Insofferente.

-Insopportabile.

-Mi piaci.

-Cretino.

Aspetta, che?

-Che?- domando.

-Mi piaci- ripete.

Questo m'intenerisce però mi fa arrabbiare allo stesso tempo.

-Perché sei così tanto bipolare?! Alcuni giorni sei molto dolce e altri insopportabile. Non ti capisco.

-Perché mi piaci tanto. Mai prima d'ora mi era piaciuta tanto una persona e questo mi spaventa. Sei bellissima a modo tuo, sei divertente a modo tuo, intelligente a modo tuo, delicata a modo tuo, se perfetta a modo tuo.

Arrossisco.

-Esther ed io abbiamo rotto però io potevo benissimo trasferirmi a New York con lei. Sai perché non l'ho fatto? Perché sapevo che in un qualche futuro avrei incontrato qualcuno migliore di lei. Quel qualcuno sei tu. Ti ho scelta ancor prima di conoscerti- continua -E so che non siamo niente, però mi piacerebbe provarci, provarci davvero, incominciare passo per passo. Voglio dimostrarti che sei molto più speciale per me di quel che una volta lo è stata Esther.

-Amélie, vuoi avere un appuntamento con me?

Annuisco tante volte con la testa cercando di controllare l'enorme sorriso che ho.

Lucas corre ad abbracciarmi ed io gli restituisco l'abbraccio con forza, lui avvolge i miei fianchi con le sue braccia ed io metto la mia testa nell'incavo del suo collo, annusando il suo delizioso profumo.

Quando ci separiamo di poco sussurro:

-Anche tu mi piaci e tanto.

Lucas spalanca gli occhi e poi sorride.

-Lo sapevo- unisce le sue labbra con le mie.

Lucas mi bacia con passione. Iniziamo a retrocedere poco a poco fino a quando cadiamo sul mio letto. Lui si separa alcuni centimetri e inizia a baciare la mia fronte, scende sulle mie guance e finisce sul mio collo.

Con tutta la forza di volontà che ho lo separo da me.

-Calma i tuoi ormoni, hai detto che saresti andato passo per passo.

Lucas fa il broncio.

Che dolce!

-Va bene- sorride.

Entrambi ci sdraiamo sul letto e sentiamo la porta della mia camera aprirsi.

-Amélie, volevo chiederti se hai visto gran parte dei miei vestiti perché non ci son...Che fate a letto?- parla André.

-Stiamo solo sistemando alcune cose.

-Sul letto? No, questo non ve lo permetto.

André di siede davanti a noi.

-Che c'è?- chiedo.

-Lucas, mi stai molto simpatico, però devo proteggere mia sorella- dice, mostrando la sua espressione più seria -Allontanati da lei di almeno un metro- Lucas si allontana un po' -Lascia la sua mano- Lucas separa la mia mano dalla sua ed io vorrei solo prendere a schiaffi André -Che intenzioni hai con mia sorella?

-Farla felice.

Sorrido.

Mi fai già felice, Lucas.

-Okay. Voglio che tu sappia che lei è ancora molto piccola e che non voglio che tu le faccia del male.

-Non lo farei mai- gli risponde Lucas.

-Ricordalo quando sarai ubriaco- ride mio fratello.

Lo fulmino con lo sguardo.

-Adesso, voglio che tu sappia che ho fatto karate da piccolo, ho fatto boxe e che mio padre è il migliore avvocato di tutta Parigi, nel caso facessi qualcosa a Mélie.

Lucas annuisce, posso comunque vedere come deglutisce con forza.

-Okay, questo è per entrambi, dato che vi ho visto qui, insieme, sul letto. Per favore, non dimenticate i preservativi, anticoncezionali, profilattici. Non voglio essere lo "zio André" così giovane, anche se devo ammettere che sarei uno zio eccellente.

-André!

Mi copro le guance con le mani per non far notare loro il mio rossore.

-Sei già grande, bionda, devi fare attenzione.

Dice che sono molto piccola e poi che sono già grande.

Non lo capisco.

-Esci dalla mia stanza.

-Solo se mi assicurate che non avrete figli così presto.

-Si! Va' via!- grido.

André sorride e ci abbraccia entrambi.

-Avete la mia benedizione.

André si alza dal letto, lancia un bacio ad entrambi ed esce dalla mia stanza.

-Questo è stato strano- dice Lucas.

-Molto strano.

-E imbarazzante.

-Parecchio imbarazzante.

-Mi sta simpatico tuo fratello.

-È il migliore.

~Spazio Traduttrice~

Questa non è una mia storia ma una traduzione. La storia in lingua originale, e cioè in spagnolo, per chiunque interessi, la trovate sul profilo di @YohannieRomero.

Hey, approfitto di questo spazio per far pubblicità alla mia storia "Un Noi un po' improvvisato". Spero passerete a dare uno sguardo, qualche voto e magari anche qualche commento. Vi aspetto ❤

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