Capitolo 12 "Come cado a pezzi"

Quando arrivo a casa sono già le 7:00 p.m., è domenica quindi l'unica cosa che voglio è dormire.

-Rosa! Sono tornata!- Grido aprendo la porta.

Rosa esce dalla cucina e si avvicina a me.

-Oh, è un bene che tu sia arrivata, ho preparato dei bagels buonissimi.

-Sai che non posso mangiare niente che contenga carboidrati.

-E tu sai che sei molto magra, troppo a mio parere- Mi dice preoccupata mentre guarda il mio addome.

-Mamma non mi lascia mangiare molto ed io sto bene.

Le sorrido cercando di farle capire che sto veramente bene.

-Davvero? Vedo che non sei tanto felice, mi preoccupo per...

-Sto bene, okay? Sto super bene! Non so perché tutti vogliano sapere come sto se sono stupenda- Le dico, o meglio, grido stressata.

Rosa abbassa il suo sguardo, subito mi sento in colpa per averle parlato così e ripenso a come ho trattato Lucas.

-Sono felice che tu stia bene. Volevo solo informarti che i tuoi genitori anticipano il viaggio e arrivano domani.

-Però non dovevano arrivare sabato?-

-Tua madre non mi ha voluto dare spiegazioni- È l'unica cosa che dice -Vado, tu riposa, Amélie.

-Lo stesso tu, Rosie.

* * *

-Non voglio studiare oggi- Mi lamento quando prendo posto all'interno della Mercedes Benz.

-Devi farlo, Amélie. Inoltre, oggi hai un compito importante- Mi risponde Phillip.

Mi sono completamente dimenticata del compito che dovevo fare con Lucas e non ho studiato, sono stata sveglia fino alle due di notte -non potevo dormire- e solo allora me ne sono ricordata e ho dovuto studiare fino alle quattro, quindi si può dire che non ho per niente dormito.

-Non mi sento molto bene, Phillip.

Ed è vero, non mi sento bene fisicamente perché non ho dormito ed emotivamente perché il mio ragazzo mi ha tradito con la mia migliore amica e non ho voglia di vederli oggi all'Istituto, né tantomeno Lucas.

-Rosie ti ha già dato delle pasticche e un thé, anche se io penso che questo sia perché non mangi bene.

-Si, mangio bene invece, però non credo sia necessario andare all'Istituto oggi, posso mancare e faccio il compito un altro giorno.

-Be', non puoi più perché siamo già arrivati.

Guardo davanti a me e vedo l'entrata del mio liceo, un liceo privato e il più prestigioso di tutta Parigi.

-Odio studiare- Mi lamento uscendo dall'auto.

-Andrà tutto bene- Mi sorride Phillip.

Cammino verso l'entrata però vengo fermata da una ragazza dai capelli castani del primo anno.

-Hey, scusa, Amélie, volevo chiederti una cosa...è vero che hai rotto con Nathan? Tutti parlano di questo.

La guardo senza dire nulla e continuo a camminare.

Quando arrivo alla porta, un ragazzo dai capelli marroni si piazza di fronte a me.

-Amélie! Hai visto l'occhio di Nathan? Sei stata tu a colpirlo perché lui ti ha lasciata?

Lui mi ha lasciata? Cosa?

-Lui non mi ha lasciata- Gli dico e continuo a camminare.

Tre passi in più e mi ferma una ragazza bionda.

-Ciao, Amélie! È vero che hai tradito Nathan con quel nerd di Lucas?

Aspetta, cosa?

-Che?!- I pettegolezzi corrono però sono terribili.

Cammino verso il mio armadietto cercando d'ignorare tutte le persone che mi si avvicinano per domandarmi riguardo quel che è successo alla festa.

Prendo i libri per la mia lezione di storia e chiudo l'armadietto.

-Buongiorno, Amélie- Sento un saluto accanto a me. Mi giro e sorrido.

-Buongiorno- Saluto.

-Come va?

-Bene.

-Tutti questi pettegolezzi mi stressano, immagino che non smettano di farti domande.

-Non ne hai nemmeno idea, è insopportabile- Le rispondo -Andiamo a storia?

Adele annuisce e camminiamo fino alla classe dove si terrà la nostra prima lezione del giorno e posso assicurarvi che sarà difficile.

Entrando in aula vedo che Lucas è già al suo posto -insieme alla mia sedia- leggendo dei fogli.

Guardo gli altri posti e noto che né Nathan né Chloe sono in classe. Suppongo siano troppo impegnati a baciarsi o a far del male ad un'altra persona.

-Vado a sedermi- Mi dice Adele prima di mettersi accanto ad Adam.

Cammino e mi siedo al mio posto.

Mi metto ad ignorare Lucas e a ripensare a tutto quel che ho studiato stanotte. Sento il suo sguardo insistente su di me qualche volta però quando mi volto lui sta guardando tranquillamente i fogli.

-Buongiorno- Mi dice con una voce monotona.

-Buongiorno- Gli rispondo allo stesso modo -Questo è il tema? Lo hai stampato?

-Si, hai studiato?

-Si.

La nostra conversazione finisce qui, perché entrambi siamo ancora arrabbiati e non abbiamo voglia di parlare e anche perché arriva la professoressa di storia.

Non ricordo il suo nome, so solo che è molto giovane e odiosa, il suo nome non m'interessa.

Lei inizia a darci un riassunto sulla Seconda Guerra Mondiale e poi ci chiede di darle i lavori che abbiamo fatto insieme al nostro compagno nell'ordine stabilito da lei per poi farci alcune domande sull'argomento.

Quando la metà degli alunni ha già finito, chiama il nerd e me. Le presentiamo il nostro lavoro e rispondiamo alle domande, Lucas risponde a tutte le domande e anche ad alcune che sono rivolte a me, questo ragazzo è così nerd. Io rispondo solo a due. La mia testa si trova da un'altra parte e la stanchezza non mi lascia pensare chiaramente.

-È stato fantastico- Dice sarcasticamente.

-Oh, scusami per non essere una nerd senza vita sociale come te!- Gli rispondo di malumore.

-Uh, qualcuno qui si è svegliato di cattivo umore- Scherza ironico.

Questo ragazzo è veramente bipolare, un minuto fa era arrabbiato e adesso scherza.

-Stavo perfettamente fino a quando non ho visto la tua faccia.

-Perché rovini sempre tutto?- Mi chiede, adesso irritato.

-Io non ho rovinato proprio niente.

-Sei una seccatura.

-E tu un dolore di ovaie.

-Un dolore di...?

-Aleggre e Jussieu! Silenzio!- Ci grida la signorina Lara o qualcosa così -Bene, come vi stavo dicendo, so che è passata solo una settimana, però nel sedervi insieme e nel fare questo lavoro avete già convissuto con il vostro compagno, quindi voglio un piccolo anticipo riguardo al lavoro finale e che mi diciate come va la vostra coppia e che cosa avete appreso da questa.

-Lucas Aleggre- Dice la signorina Lucy il quale ha fatto già rispondere la maggior parte delle coppie -Come si trova con la signorina Amélie Jussieu? Risponda sinceramente.

-Sinceramente?- Chiede Lucas al mio fianco -Be', questa "principessina" qui è insopportabile, presuntuosa, irritante, superficiale...

-Hanno capito- Lo interrompo arrabbiata.

-Non mi interrompere- Mi dice arrabbiato.

-Perché? L'unica cosa sbagliata che fai è prendere un 8,5 o un 9.0 in una verifica.

-Almeno io si che do importanza ai miei studi!

-Perché sei un nerd!

A questo punto entrambi stiamo gridando.

-E tu una bambina superficiale!

-Basta! Smettete di litigare!- Grida la signorina Lina -Non vi ho messo in coppia per farvi discutere! Amélie, voglio che mi dici tranquillamente cosa pensi sia cambiato in te e cos'hai appreso stando insieme a Lucas Aleggre.

Sono furiosa, non voglio rispondere.

-Sinceramente l'unica cosa che mi ha fatto questo nerd da quando sta nello stesso banco con me, è farmi arrabbiare e infastidirmi, lui è un terribile rancoroso e scontroso che mi fa solo arrabbiare. Quindi, signorina Luna...

-Lauren- Mi corregge.

-Quel che è. Finisco col dire che questo "lavoro per convivere con i nostri compagni" è una stupidaggine.

Sento Lucas accanto a me irritarsi ancora di più e la professoressa arrabbiarsi di fronte a me, però non m'interessa, anch'io sono arrabbiata.

La campana che indica la fine di questa lezione suona.

Lucas è il primo ad uscire, furioso.

Prendo la mia borsa e cammino fino alla porta.

-Signorina Jussieu- Mi richiama la professoressa.

Posso scommettere un calzino che mi manderà in direzione.

Mi giro e mi avvicino alla sua cattedra.

-Mi dica.

L'aula è già vuota.

-Vedo che non ti va molto a genio questo cambio di compagno, quindi...

-Posso cambiare compagno?- La interrompo con un sorriso.

-No. Ti stavo per chiedere di essere più paziente, Lucas è un bravo ragazzo e si nota che nel profondo lo sei anche tu.

Nel profondo?

-Allora?- Dico, cercando di farla arrivare velocemente al punto.

-Allora volevo dirti che sicuramente mi starai odiando in questo momento per averti cambiato di banco, però presto ti renderai conto di quanto questo sia stato qualcosa di veramente positivo, e probabilmente mi ringrazierai anche.

-Dubito molto che questo possa accadere.

-Amélie, oltre ad essere professoressa qui, sto anche studiando psicologia e so che cambiarvi di posto e separarvi dalle persone con la quale passate la maggior parte del vostro tempo potrà cambiare anche voi e spero in bene. Per questo voglio che sia più gentile con Lucas, così da rendere il tuo e il suo cambio positivo. Che la tua aura trasmetta positività alla sua e viceversa. Che diventiate persone migliori.

Tutto il suo grande discorso mi lascia pensare a qualcosa di veramente importante.

La mia professoressa di storia è una hippie.

Esco dall'aula ed incontro Adam nascosto dietro la parete cercando di ascoltare una conversazione.

-Che fai, Adam?

-Non stavo cercando di ascoltare la conversazione tra te e la signorina Laura perché credo che tu sia strana- Dice rapidamente -Adesso dimmi, perché sei strana?

-Non sono strana- Rispondo -E Adele?

-È andata a parlare con Lucas. Sei molto arrabbiata, alterata. Stai così per colpa del...tradimento?

-No. Sto molto bene, completamente bene, ho solo un po' di sonno.

-Amélie, sei come una sorella per me, ti conosco da quando eravamo dei bambini, vedo che non stai bene.

-Be', vedi male perché sto una favola- Gli sorrido e mi stringo nelle spalle per dare meno importanza al discorso -Andiamo alla nostra prossima lezione?

-Andiamo.

* * *

-Il professore di scienze è pazzo- Ride Adam.

-Puoi credere che oggi ha parlato solo degli alieni?- Mi metto a ridere anch'io.

-E la settimana scorsa parlava solo dei supereroi, Marvel e altre cose da nerd- Mi risponde.

Adam ed io siamo in fila alla caffetteria per mangiare qualcosa. Quando arriviamo, lui chiede un hamburger ed io la mia solita insalata.

Quando ci danno il nostro pranzo, ci giriamo rimanendo di fronte ai tavoli dove tutti stanno parlando e mangiando.

Oh.

Adam mi guarda senza sapere cosa fare.

Ci siamo sempre seduti nello stesso tavolo, tre anni nello specifico, con i popolari, la squadra di calcio e le cheerleaders.

Mi giro per guardare il tavolo e vedo che ci sono le stesse persone di sempre, quelli della squadra di calcio, le cheerleaders, altri ragazzi popolari e Nathan e Chloe, parlando e ridendo insieme a tutti gli altri.

Nathan e Chloe mano nella mano.

Sento stringermisi lo stomaco.

Vedo che Nathan ha un occhio marrone a causa di un pugno. Mi domando chi lo abbia colpito visto che sabato, quando l'ho visto per l'ultima volta, non aveva quest'ematoma.

-Nemmeno per sogno mi siedo accanto a loro- Mi dice Adam. Non so sia una cosa mia, però sento come se la maggior parte degli studenti nella mensa stesse guardando verso Adam e me per vedere dove andremo a sederci. Molti sanno delle voci che stanno circolando per i corridoi però vogliono accertarsi che queste siano vere e la maggior parte non lo sono -Non so tu, però preferisco sedermi qui.

Adam cammina fino ad un tavolo in fondo, lo seguo e noto che al tavolo in cui si avvicina ci sono Adele e Lucas che parlano e ridono.

-No, no, no, no, Adam. Sediamoci in un tavolo migliore- Gli chiedo.

-Non puoi evitare Lucas per tutta la vita- Mi sorride -Quel che evitiamo è ciò che ci perseguita.

-Lo evito perché non lo sopporto.

-O perché lo sopporti più di quel che veramente vuoi- Mi dice prima di sedersi di fronte ad Adele.

I tre seduti al tavolo si fermano a guardarmi aspettando che faccia qualcosa, di fatto sento che tutti in mensa mi guardano, persino il gruppo dei popolari.

In questo Istituto è molto importante sapere chi si siede con chi così tutti sanno immediatamente che stai uscendo o sei amica della persona con la quale ti siedi.

Mi siedo insieme ad Adele e davanti a Lucas.

All'istante sento mormorii provenire da tutta la mensa.

-Che bello che ti sei seduta con noi, Amélie!- Adele mi sorride.

-Si, Melie- Dice anche Adam.

Lucas rimane in silenzio a guardarmi senza nessuna espressione sul volto.

Mi giro per vedere il tavolo dei popolari, alcuni mi stanno guardando però Nathan e Chloe sono troppo occupati ad abbracciarsi per notarmi.

Adam mi guarda e poi si gira verso dove sto guardando.

-Avete sentito i pettegolezzi che girano per tutto l'istituto? Sono assurdi- Dice.

-Più che assurdi. Io ho sentito dire che Nathan si era portato a letto la mamma di Amélie e che è per questo che hanno rotto- Dice Adele.

-Io invece ho sentito uno dire che lui è andato a letto con Rosa- Commenta Adam -Lei non farebbe mai una cosa del genere a Phillip e se lo facesse, tutti saprebbero che lo farebbe con me.

Tutti al tavolo scoppiamo a ridere.

-Solo le donne più grandi ti vogliono- Lo prende in giro Adele.

-Eccetto te che sei più piccola di me e ti piaccio- Adam le strizza l'occhio.

-Io non ho detto questo.

-Non hai nemmeno detto il contrario.

Il mio cuore è così stanco, la mia mente così sfinita e il mio corpo ha così tanto sonno che non posso nemmeno intenerirmi, né tantomeno shippare questo momento di Adam e Adele.

Mi volto per vedere l'altro tavolo e noto come Chloe si siede tra le gambe di Nathan e accarezza i suoi capelli.

Sento un nodo in gola.

Non ci sono professori qui che li castigano per queste dimostrazioni d'amore in un istituto privato?

Tutti a tavolo mi guardano preoccupati quando notano che sto guardando Chloe e Nathan.

Non so che gli prenda.

-Amélie, perché non guardi me che è meglio?- Parla infine Lucas.

-Perché non ho ragioni per farlo- Gli rispondo.

-Ti do una ragione, il mio viso è così bello che ha bisogno di essere ammirato- Sorride arrogante.

-Da quando sei così presuntuoso?

-Da quando faccio squadra con Adam.

-Hey, io non sono presuntuoso. Sono solo il ragazzo più bello, atletico, intelligente e divertente del mondo e non dimenticare che sono latino.

-Sei anche il più umile, no?- Gli dice Adele, divertita.

Volevo girarmi per vedere verso l'altro tavolo però Lucas prende il mio mento facendomi girare il viso verso di lui.

-Non sapevo che i tuoi occhi azzurri fossero così chiari, pensavo fossero più scuri- Mi dice velocemente.

-Si, adesso lo sai. I tuoi sono verdi.

Tolgo la sua mano dal mio mento e cerco di girare di nuovo il mio viso però lui mi prende un'altra volta dal mento.

-Hai anche tu, così così come me, le lentiggini- Dice.

-Tu ne hai di più. Adesso lasciami...

-No, guarda me.

-Ma che succede?!- Domando curiosa e arrabbiata allo stesso tempo.

Tolgo la sua mano brutalmente e giro la testa. Mi pento all'istante.

Nathan e Chloe si stanno baciando appassionatamente al tavolo del centro, di fronte a tutti gli studenti, davanti a tutti i miei amici ed esattamente davanti ai miei occhi.

Vedere questa immagine due volte mi fa partire il cuore.

Ho pensato che Chloe e Nathan mi sarebbero corsi dietro per spiegarmi e tentare di scusarsi, però si nota benissimo che non gli importa avermi fatto del male, non gli importa avermi rotto il cuore, non gli importa vedermi piangere.

Sento che il nodo dentro la mia gola cresce e che i miei occhi si riempiono di lacrime.

Sento gli occhi di tutti nella mensa addosso a me.

Mi alzo dal mio posto bruscamente e corro verso l'uscita della caffetteria.

Corro così da evitare che mi vedano piangere.

Corro così che non vedano come cado a pezzi.

~Spazio Traduttrice~

Questa non è una mia storia ma una traduzione. La storia in lingua originale, e cioè in spagnolo, per chiunque interessi, la trovate sul profilo di @YohannieRomero.

Hey, approfitto di questo spazio per far pubblicità alla mia storia "Un Noi un po' improvvisato". Spero passerete a dare uno sguardo, qualche voto e magari anche qualche commento. Vi aspetto ❤

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