1. Il tetto della Casa Uno
ATTENZIONE: la storia contiene spoiler su "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo" e su "Eroi dell'Olimpo", se stai leggendo queste saghe o vorresti farlo NON LEGGERE. Declino ogni responsabilità per aver fornito spoiler su parti importanti delle due saghe. Grazie e buona lettura!
• Jason •
Mi sembrava ancora strano essere a casa, essere al sicuro, per quanto fosse possibile per un mezzosangue, ovviamente. Talvolta di notte mi svegliavo dai miei incubi e rimanevo stupito nel vedere le imponenti colonne di marmo della mia Casa invece della piccola cabina sulla Argo II. Era ormai passato quasi un mese dal nostro ritorno ma non ero ancora riuscito a metabolizzare tutto quello che é successo. La guerra contro Gea è sicuramente al cosa peggiore che abbia mai affrontato, e in tutti gli anni al Campo Giove non sono certo mai stato con le mani in mano, perché siamo stati i responsabili della salvezza del mondo, perché abbiamo dovuto affrontare sfide impossibili e prendere decisioni difficili, ma soprattutto perché abbiamo dovuto sacrificare molto.
Anche se sembrava che l’estate sarebbe trascorsa tranquillamente e tutti erano pieni di euforia, io non ce la facevo proprio a distrarmi e a divertirmi, avevo un solo pensiero fisso: Leo. Mi allenavo il più possibile per non pensare, ma più ci provavo più rivedevo gli ultimi momenti in cui ero stato con lui, e mi convincevo che fosse colpa mia, perché avrei dovuto convincerlo a non farlo, oppure avrei dovuto agire io al posto suo. Anche gli altri soffrivano molto: Hazel aveva pianto da sola, vicino al campetto di pallavolo, tutta la sera prima della sua partenza per Nuova Roma e Pip ormai era sempre più triste e chiusa, forse perché, come tutti d’altronde, era stata abbandonata da quella debole speranza delle prime settimane di vederlo comparire durante una cena prendendoci in giro per averlo creduto morto.
Tornai alla Uno immerso nei miei pensieri dopo una serata ad arrostire marshmallows sul fuoco e, entrando, notai che la botola alla fine della scala segreta che portava sul tetto era aperta, ma io non la usavo da almeno una settimana. Salii i pioli metallici il più in fretta possibile e, quando uscii dallo stretto passaggio vidi che c’era una ragazza sul tetto. Per un attimo pensai che fosse Piper a causa dei lunghi capelli castani, ma quando si girò capii di essermi sbagliato. Aveva gli occhi di un blu particolare, molto intenso, che con la luce serale sembrava quasi nero, i capelli lisci le incorniciavano il viso, dalla carnagione decisamente chiara, che era segnato da piccole ferite, specialmente sulle labbra. Era seduta sul bordo della parte piana rivolta a nord, dando le spalle alla cupola del tetto, con le gambe sospese nel vuoto, e stava guardando qualcosa che teneva in mano, ma non mi diede il tempo di capire cosa fosse: appena avvertì la mia presenza si voltò a guardarmi. Balzò in piedi, mi fissò per un attimo spaesata e poi con un movimento fulmineo estrasse da una delle tasche dei pantaloni aderenti neri un pugnale che mi puntò contro. Non me lo aspettavo e quindi feci un passo in dietro, ma, nonostante avesse letteralmente “il coltello dalla parte del manico”, lei sembrava molto più spaventata e scossa di me.
─ Vattene! ─ urlò ─ Vai a dire alla tua padrona che non sono stupida, sono cresciuta tra gli spiriti e so distinguere un’ara! ─
─ Ma io non sono uno spirito, sono vivo ─ le risposi e le tesi la mano affinchè la toccasse. Lentamente, senza abbassare la guardia, si avvicinò e sfiorò la mia mano; le sue dita erano gelide e la pelle era pallidissima. Mi guardò di nuovo, dritto negli occhi, e mormorò qualcosa che suonava come “sei uguale”.
─ Uguale a chi? ─ chiesi, ma non mi rispose. Mi disse invece ─ Chi sei tu? ─
─ Jason Grace, figlio di Zeus ─ lei abbassò il coltello e mi guardò con una faccia colpita, assorta e confusa allo stesso tempo
─ E t... ─ ma non feci in tempo a completare la frase che lei, come colta da un pensiero improvviso esclamò ─ Conosci Nico di Angelo? Sai se sta bene? ─
─ Sì, lo conosco ed è un ottima forma, penso che arriverà domani ─ lei tirò un sospiro di sollievo.
─ Ma tu chi sei? ─ le chiesi
─ Sono Doath Wilde, non credo che tu abbia sentito molto parlare di me ─
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Buon giorno lettori!
So di essere stata assente per un lungo periodo e mi dispiace molto di non essere più riuscita a scrivere ma sono stata davvero molto impegnata.
Come credo sappiate questa e la mia seconda storia (altrimenti potete trovare la prima "Rosso Vermiglio, libri, sogni" sul mio profilo). Inizialmente avevo pensato di concludere la storia prima di iniziare a scriverne un'altra perchè era consapevole che non avrei avuto abbastanza tempo per portarne avanti due contemporaneamente, ma ora ho deciso di provare a presentarvi questa fanfiction considerando anche che mancano pochi capitoli alla fine dall'altra mia storia.
Essendo un persona abbastanza fantasiosa al momento ho idee, più o meno articolate, per diverse storie, ma non ho scelto questa a caso: prima di tutto in quando fangirl mi sentivo in dovere di scrivere una fanfiction e questa storia mi sembra anche un modo per "onorare" uno dei miei fandom preferiti (e anche il primo che ho letto). Un'altra ragione, forse la più rilevante, è l'importanza che questa storia ha per me: l'anno scorso, leggendo alcune fanfiction su internet, ho pensato che anche io avrei potuto trasformare i miei "film mentali" sulle saghe che leggevo in racconti e ho cominciato a scrivere questa storia sul mio computer. Poi però la storia non mi convinceva e non avevo idea di cosa avrei potuto farne una volta finita...insomma non ero motivata. Quando questa estate ho deciso di cominciare a scrivere qui su wattpad ho pensato fosse meglio buttarmi su qualcosa di nuovo e ho abbandonato il progetto della fanfiction. Insomma, questa storia è stata la mia prima storia, la mia opportunità per cominciare a scrivere, un punto di partenza...e ora sone felice di condividerla con voi.
Ci tengo a precisare che la storia seguirà le saghe originali in parte aggiungendo particolari e episodi verosimili e in parte essendo un sequel di "Eroi dell'Olimpo". Sono consapevole che "Le sfide di Apollo" sia il sequel ufficiale della saga ma io ho avuto questa idea prima della pubblicazione del libro e pertanto non ne terrò conto.
Spero che la storia vi piaccia, buona lettura!
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