LA BIBLIOTECA

Hermione stava andando in biblioteca. Non che questa fosse una novità per lei. Passava moltissimo tempo in biblioteca. Poteva dire che quello era il suo regno sicuro, il suo rifugio. Era stata una giornata lunga e faticosa. Ultimamente c'erano molti problemi. Troppi problemi. Avanzò, quasi senza guardare. Fu solo per un caso che non sbatté addosso alla persona che si era fermata poco lontano. Quando alzò gli occhi lo vide. Draco Malfoy. Sentì una fitta allo stomaco. Questo era l'effetto che le faceva spesso Malfoy. Una sensazione di nausea e di dolore. Ultimamente poi si era unito, a queste sensazioni, qualcosa che non riusciva a definire.

-Sempre in giro, Mezzosangue- disse lui. Le solite parole che avevano l'unico scopo di ferirla. Ormai avrebbe dovuto esserci abituata.

-Spostati, Malfoy-

-Non dovresti neppure farti vedere in giro, sai?-

Hermione lo ignorò e lo superò, sbattendo contro la sua spalla. Lo odiava! Proseguì, persa nei propri pensieri. Possibile che riuscisse sempre a farla innervosire? C'era qualcosa in lui che...  il suo sguardo fu attirato da qualcosa che era per terra. Dopo un breve indugio si chinò a raccoglierlo. Le sue dita si agganciarono intorno alla pergamena ruvida, piegata a metà. Doveva essere una di quelle pergamene di cui parlava Gladys. "Lettere per gli amici di penna". Un modo per conoscere gente. Hermione fece una smorfia. Lei aveva altre priorità, come  lo studio. Eppure... sollevò la pergamena e l'aprì. C'erano delle parole scritte con una calligrafia elegante.

"Il Principe"

Hermione le fissò confusa. Stranamente non le veniva in mente niente davanti a queste parole e normalmente lei aveva sempre qualcosa in mente. Sembrava un nome. Un appellativo. Qualcuno che aveva un'altissima considerazione di sé. Lo mise in un libro. Ci avrebbe pensato più tardi.

Trovò Gladys proprio mentre rientrava in Sala Comune. La sua amica stava camminando per il corridoio, una pergamena aperta tra le mani. Hermione sospirò. Possibile che riuscisse sempre a essere tra le nuvole? Una cortina di capelli scuri mascherava l'espressione di Gladys, ma Hermione era certa che fosse persa in qualche suo sogno ad occhi aperti.

-Gladys- la chiamò.

L'amica alzò la testa, sobbalzando leggermente, come se fosse stata appena risvegliata da un sogno. Hermione notò che aveva le guance rosse. Era imbarazzata?

-Ehm, ciao- la salutò Gladys, affrettandosi a infilare la pergamena nella tracolla che aveva appesa a una spalla.

-Notizie dal tuo amico di penna?- chiese Hermione, notando che gli occhi verdi dell'amica sembravano stranamente grandi.

-Sì, era lui- esclamò Gladys, sorridendo -non capisco proprio come mai non riesca a comprendere chi sia!-

-Chiediglielo- era una risposta semplice.

Gladys fece una smorfia che deformò per un attimo il suo bel viso. -Lui non vuole dirmelo, è una condizione... e poi all'inizio anch'io gli ho detto che avrei preferito non dirgli il mio nome- sbuffò -queste cose non funzionano mai nella realtà-

Hermione inarcò le sopracciglia. Non riusciva proprio a capirla. -Senti, in biblioteca ho trovato una di quelle pergamene- esordì. Lo disse tutto d'un fiato per non ripensarci.

Il viso ovale di Gladys s'illuminò, improvvisamente attento. -E quindi?- chiese, non riuscendo a non sorridere.

-C'era una scritta sopra- sospirò -forse potrei riportarlo al suo legittimo proprietario- mentì.

-Assolutamente no! Queste cose sono lasciate in giro per essere trovate-

-Quindi cosa dovrei farci?- domandò Hermione, il cuore che aveva iniziato a battere più forte.

-Semplice, rispondergli-

Una cosa semplice. -Ci penserò-

-Quelle pergamene non si trovano per caso, qualcuno dice che possano anche superare lo spaziotempo- disse Gladys, passandosi una mano tra i lunghi capelli -i Babbani impazzirebbero per queste cose, altro che i viaggi nel tempo teorizzati dalla fisica quantistica-

Hermione non trattenne un sorriso. Era strano sentir parlare una strega di fisica quantistica, ma Gladys era così. Era interessata al mondo Babbano.

-Su, rientriamo- mormorò Hermione -voglio studiare almeno un'ora prima di andare a dormire-

Gladys annuì. -Ottima idea, io devo scrivere una lettera- e la luce che le illuminò lo sguardo la rese bellissima.

La Sala Comune di Grifondoro era piena di studenti. Hermione entrò con il libro stretto al petto. Al suo fianco camminava Gladys, persa nel proprio mondo. Beata lei! La osservò mentre si dirigeva direttamente al dormitorio. Hermione si guardò intorno alla ricerca di... si bloccò. Ron e Lavanda stavano ridacchiando, buttati in un angolo della Sala. Erano vicinissimi. Troppo vicini. La cosa la innervosì, senza sapere il perché. Si allontanò, si lasciò cadere sulla sedia e posò il libro sul tavolo. Era furiosa. Con Ron, con Lavanda, perfino con se stessa. E soprattutto con Malfoy. Eppure ormai avrebbe dovuto esserci abituata.

Aprì il libro. Il foglietto di pergamena che aveva trovato in biblioteca cadde sul tavolo. Hermione lo prese, le mani tremanti. Lo aprì e scoprì con sorpresa che non c'era più scritto nulla.

Indugiò. Poteva essere pericoloso. Si ricordò del diario di Tom Riddle. Lei non rischiava mai. Una serie di pensieri si fecero strada nella sua mente. Lo sguardo sognante di Gladys. L'espressione sprezzante di Malfoy. E poi... alzò lo sguardo. Vide Lavanda che stava parlando nell'orecchio di Ron e lui che ridacchiava. Lo stomaco le si strinse in una morsa.

Decise che doveva farlo. Gladys in fondo lo faceva, e lo facevano anche molti altri. Afferrò la penna d'oca, la immerse nell'inchiostro e scrisse.

"Chi sei?"

Osservò le lettere, nervosamente. No, forse avrebbe dovuto...
Le parole sparirono una dopo l'altra, sotto il suo sguardo sorpreso.

Troppo tardi. Era una follia. Ma come le veniva in mente di fare una cosa simile? Proprio lei che era sempre stata così precisa! Così legata alle regole! Posò il foglio a qualche centimetro da sé, quindi si concentrò sul libro. Doveva prepararsi per il test di Storia della Magia. Aveva così tante cose da studiare. Non sapeva proprio come gli altri potessero ignorare tutto ciò, come potessero non preoccuparsi, non iniziare a studiare nonostante mancasse ancora quasi un mese a... qualcosa comparve sulla pergamena.

Vide, con la coda dell'occhio, le lettere tracciarsi sopra di essa. Con il cuore in gola voltò la testa. Le parole erano lì, tracciate con l'inchiostro nero sulla pergamena dorata.

"Sono il Principe, tu chi sei?"

E il gioco aveva inizio. Hermione non poteva neppure immaginare le conseguenze di ciò che stava facendo quando prese la pergamena e decise di rispondere.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao ❤

Ecco il primo vero capitolo di questa fanfiction. Ho voluto creare il personaggio di Gladys per motivi legati alla storia. Spero di rendere Hermione il più fedele possibile ai romanzi.

Cosa ne pensate?

A presto!

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