INSEGUIMENTO
Hermione non ricordava di essere stata in infermieria così tante volte in così poco tempo. Regulus dormiva, sdraiato sul letto, di fronte a lei. Sembrava tremendamente giovane e la somiglianza con Sirius in quel momento era meno evidente. Un bambino bisognoso di protezione, ecco cosa sembrava.
Madame Chips si dava da fare intorno al malato. Si muoveva con mani esperte.
-Si riprenderà?- chiese Hermione. Le mani le tremavano ancora.
Madame Chips la guardò, gli occhi ridotti a due fessure. -Non potrebbe essere in mani migliori, ma ora tu devi tornare in camera, è tardi-
La ragazza non si era resa conto dell'orario. -Voglio restare con lui- protestò.
-Non se ne parla neppure, è in ottime mani-
Hermione provò a insistere ancora, ma alla fine dovette andarsene. Lanciò un ultimo sguardo a Regulus, che ora sembrava tranquillo e uscì, un peso che gli premeva sul cuore.
Percorse il corridoio, persa nei suoi pensieri. Non sapeva cos'era successo, ma sospettava che avesse qualcosa a che fare con il passato di Regulus. Era così distratta che per poco non notò una persona ferma vicino a un muro. Malfoy. Si bloccò. Era un orario sospetto per andare in giro per la scuola. Stava progettando qualcosa. Draco si mosse. La ragazza arretrò di un passo e si nascose dietro l'angolo, in modo tale che lui non la vedesse. Non aveva neppure con sé la bacchetta.
Draco proseguì lungo il corridoio, non dando l'impressione di averla vista. Hermione, dopo un breve indugio, lo seguì. Possibile che stesse combinando qualcosa di grosso?
Alla terza svolta si fermò, sorpresa. Draco non era più davanti a lei. Cos...
Si voltò e se lo ritrovò davanti. Era appoggiato al muro, con le braccia conserte, la testa inclinata di lato e un sorrisetto divertito.
-Chi si vede- lo sguardo l'accecava, come un faro nella notte.
Hermione si sentì tremare. Deglutì, cercando di mantenere la calma. Non capiva perché lui le facesse sempre questo effetto. E ultimamente la cosa era peggiorata. Molto peggiorata. Dopo il fatto delle pergamene poi era crollata.
-Mi stavi seguendo?-
-Perché avrei dovuto seguirti?- urlò Hermione. La sua voce però tremava. Una conferma.
-E cosa ci fa una brava ragazza come te in giro di notte?- fece un passo avanti, staccandosi dal muro. Un'ombra. -Non sei con il tuo amichetto? Oppure stai correndo da lui?-
-Sei proprio uno stupido- disse lei.
-Io?- rise -Sei tu la stupida, Granger-
-Però non ti dispiacevo quando ti scrivevo-
Lui sembrò perdere la sua sicurezza. Le labbra si strinsero in uno strano sorriso. -A te piaceva, no?- chiese.
-Sei uno sbruffone-
-Sai dire solo questo?- sembrava divertito. Fece ancora un passo e a Hermione cominciò a mancare il respiro. Era troppo vicino. Arretrò. E lui avanzò, evidentemente divertito. -Vuoi scappare?- inclinò la testa a lato, un guizzo in quei suoi occhi grigi. Tanto grigi che sembrava ci fosse in corso una bufera.
-Scappare da te?- Hermione si sforzò di ridere, ma non ci riuscì. Non c'era nulla di divertente in quel momento. -Dovrei?-
-Dovresti- il petto gli andava su e giù. Disperato.
-Che stai combinando?-
-Nulla che ti riguardi- le era vicino. Un respiro.
-Se vuoi fare del male a qualcuno dei miei amici me la pagherai-
-Sei una stupida ragazzina- contrasse il viso, la rabbia che gli deformata i lineamenti.
-E tu sei un idiota se credi che questa storia finirà bene-
-Ti odio, Granger- si avvicinò ancora, tanto che i respiri s'intrecciarono.
-Io di più-
-Sei... -
E poi lui l'afferrò per la vita e la baciò. Hermione barcollò, le gambe di gelatina. Qualcosa le sussurrò che avrebbe dovuto divincolarsi. Protestare. Le labbra agirono al suo posto. E risposero al bacio.
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