Rabbia
È appena cominciata la ricreazione e Blue è già sparita. Come fa ad essere così veloce quella ragazza? Una strana agitazione mi sprona ad andare a cercarla. Faccio il giro di tutta la scuola senza trovarla. Mi resta un solo posto dove può essersi cacciata, allora. E difatti in biblioteca la trovo, seduta al tavolo, che studia con aria interessata. Scosto la sedia di fianco a lei e mi siedo.
- Ciao, Blue - la saluto. Lei alza lo sguardo, sgranando appena gli occhioni castani:
- Ah, sei tu... - borbotta, assorta. Io non demordo.
- Che ci fai qui? - le chiedo, anche se è stupida come domanda e la risposta palese.
- Leggo - risponde lei, spiccia.
- Questo lo vedo - sottolineo - e cosa leggi? - le chiedo ancora.
- Un libro di fisica - spiega, senza degnarmi di un briciolo di attenzione. Questo mi irrita, senza alcun ragionevole motivo. Le afferro un polso e avvicino il mio viso al suo. Lei mi fissa allibita, poi dice cupamente:
- Non fare così - e riprende a leggere. La campanella trilla, irritandomi ancora di più.
- Bene... allora ciao, Blue - dico stizzito.
- Ciao - risponde lei impassibile. Quella ragazza mi stava facendo perdere le staffe senza neppure provocarmi, con la sua calma e compostezza.
- Vieni al nostro tavolo oggi, ok? - lo dico con calma, cercando di sembrare dolce e non isterico.
- Può darsi - lei arrossisce leggermente ma non si scompone. Io mi volto e me ne vado, mentre la vocina strilla "Che stai facendo?!" e io le rispondo rabbiosamente "Va' al diavolo!"
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