La prima volta in tv


"Oggi abbiamo il piacere di fare due chiacchiere con il maestro Tony La Fonte, scrittore ormai affermato e pubblicato in tutto il mondo", esordisce la bionda conduttrice appena la lucina rossa si accende, informandoci che siamo in onda.

Scrosciata di applausi nello studio.

"Grazie a voi. Sono onorato di essere qui questa sera".

"Nonostante la giovane età posso già chiamarla maestro, vero?" dice appena il frenetico battere di mani comincia a sfumare.

"Io maestro? Con questa faccia?".

Risate del pubblico.

Anche la bionda ride di gusto.

"Devo però ammettere che "maestro" mi lusinga, quindi se vuole può continuare a chiamarmi così" .

Altre risate.

"Allora Tony", dice lei invitandomi ad accomodarmi sullo sgabello, "non ha ancora compiuto trent'anni, ed è già stato travolto dal successo".

"Così sembra" dico sedendomi.

"Cosa si prova a diventare famosi da un giorno all'altro?" dice, e subito dopo accavalla le gambe esibendosi in una scosciata da manuale.

"Sarei un ipocrita a dire che non mi fa piacere. I privilegi che derivano dal fatto di essere riconosciuti per strada non sono pochi, e fanno sempre piacere. Tuttavia le cose che contano per davvero nella vita, sono altre. Valori che mi porto nel cuore da quando ero bambino".

"Parole sante, sig. Tony. Nonostante i soldi e la fama che la hanno travolto, vedo con piacere che è rimasto con i piedi ben piantati a terra. Un applauso per il sig. La Fonte!" dice rivolgendosi al pubblico.

Segue una grandinata di applausi che dura qualche secondo, fino a quando la bionda non solleva un braccio per far sapere che così può bastare.

"Allora, ci dica. Cos'è davvero importante, per lei, nella vita?"

"Innanzitutto la ringrazio per la domanda. Come ho già accennato ci sono valori che mi porto dietro da sempre, di cui vado fiero, e che mi hanno aiutato ad andare diritto per la mia strada anche quando il vento soffiava contro".

"Ce ne dica uno, Tony" dice lei guardandomi con sincera ammirazione.

"Al primo posto c'è senza dubbio la gnagna".

Un sordo silenzio cala su tutto lo studio come un velo invisibile.

"La gnagna?" dice attonita la presentatrice dopo qualche secondo.

"Certo, la gnagna; la fessa, la passera, o come preferisce chiamarla" dico, e prima che possa finire la frase veniamo investiti da un'assordante ondata di applausi che sembra non finire più. Qualcuno si alza in piedi e poco dopo c'è una standing ovation di tutto lo studio.

La presentatrice è spiazzata. Probabilmente è la prima volta nella sua carriera che assiste ad un ovazione spontanea, autentica e non programmata a tavolino.

"Bene", dice passandosi una mano fra i lunghi capelli, "questo le fa onore, Tony. Molti giovani dovrebbero prendere esempio da lei", aggiunge ma la sua voce non ha speranza di emergere in quel frastuono da stadio.

Non le resta che sorridere stupefatta, e attendere che quella gente finisca di manifestare il suo calore per il grande Tony La Fonte.

"Bravo il mio pubblico. Bravi davvero. Questi sono l'affetto e la partecipazione a cui mi piace assistere quando conduco una trasmissione".

"Ha visto che accoglienza?" dice poi rivolgendosi a me.

"Sono commosso da questa reazione", dico e devo schiarirmi la voce per l'emozione,

"la gnagna è stata, nella vita privata come nella mia carriera di scrittore, una bussola, una guida, un centro di gravità. E devo dire a malincuore, che oggi stiamo sottovalutando l'importanza della gnagna!".

Di nuovo applausi come se piovesse.

Bravo! Sei grande Tony! sento gridare qualcuno tra la folla.

"Sono d'accordo con lei. Stiamo trascurando la gnagna e ne pagheremo le conseguenze" dice preoccupata.

"Tony, lei oggi ha toccato delle corde profonde, come solo un uomo della sua sensibilità può fare. Il mio pubblico la adora e lo sta dimostrando. Le assicuro che una cosa del genere non accade tutti i giorni".

"Ringrazio di cuore tutti quanti. È importante capire che, anche di questi tempi in cui siamo sempre di fretta e presi da mille impegni, la gnagna deve tornare ad avere il giusto valore nella nostra vita!" dico con un tono da comizio comunale e vengo travolto da una nuova, vigorosa, scrosciata di applausi.

Ho le lacrime agli occhi.

La presentatrice se ne accorge e si sporge per posare la sua mano sulla mia.

"Non abbia paura di piangere, sig. Tony, non si trattenga. Emozionarsi è una cosa bellissima".

Tiro su ripetutamente con il naso. Lei mi passa un fazzoletto e nello stesso istante, alla mia destra, arriva un tecnico che mi porge un bicchiere d'acqua...


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