Episodio XII - Segreti

"Beh?! Secondo voi, hanno intenzione di dirci perché ci hanno radunato tutti qui oppure vogliono farci perdere l'intero ciclo?" Il tono del direttore Gyon Ertz era decisamente stizzito nonché spazientito. Dato che erano lì in attesa da due ore, non gli si poteva certo dare torto.

Il direttore, insieme a Kris, Albion e Zefyr, era stato convocato alla caserma centrale di Dert. Si trovavano nel primo piano interrato dell'edificio, in quella che sembrava essere una saletta d'attesa con svariate sedie e un paio di tavolini. La totale mancanza di spiegazioni riguardo i motivi di tale convocazione, insieme alla lunga attesa, avevano creato un clima decisamente teso. C'era anche un'altra cosa che aveva contribuito molto a inquietare i loro animi: il messaggio di convocazione era firmato col simbolo rappresentante un Eyser con le ali spiegate e uno scudo, sul quale capeggiava la sigla SCST, stretto fra gli artigli. Il simbolo del servizio di spionaggio e controspionaggio della casata Trekk. Chiaramente questo era un fattore che non lasciava tranquilli, considerando i tempi che correvano.

Albion dal canto suo sapeva bene di avere qualcosa da nascondere: il fatto di aver rivelato dettagli sul progetto Kynima al suo ex professore dell'Accademia, Cassyl Reidnev; dettagli su cui il Rhod Akel Trekk aveva imposto segretezza assoluta. Se la cosa fosse venuta fuori, il giovane rischiava di essere espulso dal Dipartimento Gantyr e processato per tradimento. E temeva che gli agenti dell'SCST avessero scoperto in qualche modo il suo segreto. O che comunque nutrissero dei sospetti.

<<Ma questo non spiega la presenza degli altri>> si diceva il ragazzo, cercando di calmarsi. <<No, la ragione deve essere un'altra.>>

Anche Zefyr appariva piuttosto nervosa: si agitava spesso sulla sua sedia cambiando la posizione di braccia e gambe con un'espressione preoccupata in viso. Ma in fondo anche lei, pensava Albion, quasi sicuramente non si era mai trovata in una situazione del genere. Ma nonostante l'irrequietezza, la ragazza non aveva perso la sua prontezza di spirito. Infatti disse, rivolta verso Gyon:

"Sembra che l'unico scopo di tutto questo sia quello di farci perdere tempo. Pensavo che l'SCST avesse di meglio da fare!"

"Considerato che ci sono loro di mezzo, probabilmente tutto questo serve solo a innervosirci. Forse hanno qualche sospetto verso di noi..." azzardò Kris in tono più calmo rispetto agli altri due. "Solo mi chiedo il perché... siamo tutti dalla stessa parte, no? E poi, noi siamo scienziati e tecnologi. Tecnicamente siamo fuori dai giochi politici e militari."

"O magari si sono semplicemente dimenticati di noi" aggiunse scherzosamente. Ma la battuta riuscì solo a strappare un mezzo sorriso ad Albion, lasciando impassibili gli altri due.

"Solo tecnicamente, Kris" intervenne Gyon. "In realtà noi facciamo parte di un gioco politico molto grande: il Progetto Kynima. Non è solo una questione scientifica, ma anche di prestigio e potere per la nostra casata. C'è molto più del viaggio su Gantyr in ballo. Altrimenti sono sicuro che sarebbero passate molte rivoluzioni prima di ottenere i finanziamenti per una cosa del genere."

Gli altri non poterono che assentire alle parole del direttore, dopodiché rimasero in silenzio. Finalmente, quindici minuti dopo, una guardia entrò nella stanza e, rivolgendosi a Gyon in tono fermo ma tutto sommato cortese, disse:

"Direttore Ertz, la prego di seguirmi. Da questa parte." Accompagnò le sue parole con un gesto della mano in direzione della porta.

"Potete almeno spiegarci il motivo di tutto questo teatrino?" replicò il direttore con un tono che rasentava l'ostilità.

"Mi dispiace, signore, ma non sono autorizzato a rivelarlo. Presto le sarà spiegato tutto. Mi segua, prego."

Con un'espressione rassegnata dipinta in volto, Gyon lanciò un'occhiata verso i suoi compagni, si alzò e seguì la guardia fuori dalla stanza. La porta si richiuse silenziosamente alle loro spalle.

Passarono una ventina di minuti, durante i quali nessuno dei tre rimasti riuscì a proferir parola, prima che la guardia comparisse nuovamente sulla soglia. Da sola.

"Tecnologo Kris Domnic, è il suo turno. Mi segua" disse con lo stesso tono fermo ma cortese che aveva usato in precedenza.

Con aria riluttante Kris si alzò. Ma prima di muovere un passo disse, con una nota di diffidenza nella voce:

"Dov'è il direttore Ertz?"

Vedendo che anche Albion e Zefyr avevano gli occhi puntati su di lui in attesa di una risposta la guardia decise di esaudirli dicendo:

"Il direttore Ertz sta bene, state tranquilli. Si trova in un'altra stanza, ma lo raggiungerete a breve. Mi dispiace ma non posso darvi altre spiegazioni. Devo seguire i miei ordini" disse con l'intento di tranquillizzare i presenti, mentre faceva nuovamente cenno a Kris di seguirlo.

Qualche istante dopo la porta si chiuse nuovamente. Erano rimasti solo Albion e Zefyr. Le parole della guardia avevano sortito sullo scienziato l'effetto opposto a quello desiderato, provocandogli una fitta di paura. Infatti, mentre l'agente parlava, intorno ai suoi occhi comparvero delle brevi venature bluastre e i capelli assunsero una posizione leggermente più rigida. Segnali che, controllandosi, fece scomparire prima che qualcuno se ne potesse accorgere.

Avrebbe voluto parlare con Zefyr, ma la tensione gli impediva di pensare a qualcosa da dire per iniziare una conversazione. Inoltre l'ultima volta che si erano parlati avevano avuto uno scambio di opinioni abbastanza acceso.

Fu la tecnologa, dopo una manciata di minuti, a spezzare il silenzio dicendo:

"Ehi, Albion..."

"Si?"

La giovane ebbe un attimo di esitazione prima di proseguire, con voce un po' sommessa:

"Quello che ha detto il direttore mi ha fatto ripensare alla discussione che abbiamo avuto qualche ciclo fa... e ti volevo dire che mi dispiace per come ti ho trattato." Pronunciò queste parole come se si stesse togliendo un peso dallo stomaco. "Per quanto possa sembrare ingenua, la tua è una posizione davvero nobile. Sei realmente mosso dalla volontà di fare del bene, non solo per la tua casata ma per tutti gli Aygidiani. Ti rispetto per questo. Anche se non credo che la tua visione sia realizzabile."

Albion non si aspettava certo una cosa del genere in un momento come quello e annaspò quindi qualche istante in cerca di una risposta da darle. Infine si decise e disse:

"Ehm... io... mi fa piacere sentirlo. Anch'io ti devo delle scuse, sono stato abbastanza scortese nel risponderti. Avrei potuto evitare di reagire subito con risentimento. Ma purtroppo fa parte del mio carattere: tendo a infervorarmi facilmente, soprattutto se si tratta del mio lavoro."

"Beh, è una cosa che abbiamo in comune direi" disse Zefyr in tono gioviale. "Quindi siamo a posto?"

"Siamo a posto" confermò Albion con un sorriso, grato alla ragazza per aver alleviato un po' la tensione. Lei fece un sorriso di rimando.

"Tu non ti sei espressa prima, al contrario degli altri. Secondo te perché ci hanno chiamato qui oggi? Sono curioso di sapere che ne pensi."

Zefyr indugiò per qualche istante prima di rispondere:

"Io sono abbastanza in linea con l'idea del direttore, per questo non mi sono espressa. Anche secondo me siamo invischiati in una faccenda che va oltre la semplice ricerca ed esplorazione. Purtroppo non sono tutti come te, molti dietro Kynima vedono solo un'altra opportunità di proseguire i propri scopi. Di trarne un vantaggio. Quindi, stando così le cose, non mi sorprenderebbe affatto se il Dipartimento Gantyr fosse già finito nel mirino di qualche agenzia di spionaggio nemica."

"Immagino che tu abbia ragione" concordò Albion con aria pensosa. "Ma la domanda rimane: cosa vorranno di preciso da noi?"

Aveva appena finito di formulare la domanda che la guardia tornò nella stanza per la terza volta e, fissando lo sguardo su di lui, disse:

"Signor Xant, venga. Tocca a lei."

Il giovane provò un'altra fitta di paura che scacciò bruscamente la parvenza di tranquillità appena riacquisita. Dopo essersi voltato per lanciare a Zefyr un'occhiata rassicurante, o forse in cerca di rassicurazione, si incamminò dietro l'aygidiano in divisa.

Durante il tragitto incontrarono giusto un paio di colleghi dell'uomo, con il quale egli scambiò brevi cenni di saluto. Al primo incrocio svoltarono a destra e pochi secondi dopo arrivarono di fronte a una porta a vetri oscurati senza insegne particolari. La guardia fece cenno ad Albion di entrare. Quest'ultimo si fece coraggio e bussò.

"Entra pure" rispose una voce maschile dall'interno.

La stanza, di piccole dimensioni, era completamente spoglia, senza niente che ornasse le pareti di colore grigio metallico. L'unico arredamento era un tavolo posto al centro della stanza. Una delle due sedie era occupata da un individuo che, a giudizio di Albion, doveva avere circa 40 genet, il quale sedeva tranquillamente e lo stava osservando. L'individuo non era vestito con la divisa delle guardie cittadine ma con abiti abbastanza comuni, seppur piuttosto eleganti. Una camicia color amaranto, chiusa sul davanti con delle clip magnetiche, sulla quale erano ricamate delle righe nere; sopra di essa l'aygidiano indossava un semplice gilet di pelle scura, probabilmente di Mastan.

<<Un agente dell'SCST>> si disse Albion. <<E immagino che questa sia una stanza per gli interrogatori.>>

Nel formulare quest'ultimo pensiero, un brivido freddo gli percorse la schiena partendo dal basso.

"Buongiorno, signor Xant. Io sono l'agente Raxx. Prego, si accomodi pure." Il suo tono era decisamente neutro e non lasciava trasparire niente sul suo stato d'animo né sulle sue intenzioni. In ogni caso Albion si affrettò ad eseguire accomodandosi sull'altra sedia, posta sul lato opposto del tavolo.

Contemporaneamente Raxx aveva preso e attivato il datapad appoggiato sopra il tavolo iniziando studiarne con attenzione lo schermo. Dopo qualche minuto, in cui l'unico suono era il loro respiro accompagnato dal ronzio dell'impianto di areazione e da pochi suoni ovattati provenienti dall'esterno della stanza, recitò:

"Albion Xant, nato il 244° ciclo del 1854 DPI a Nymos. Ti sei iscritto all'Accademia Scientifica di quella città completando gli studi dopo 6 rivoluzioni. Esattamente il tempo previsto. Successivamente hai svolto il test di assunzione per il Dipartimento Gantyr, superandolo con il quarto miglior punteggio. Nessuna relazione sentimentale degna di nota, poche amicizie." E con una nota di voluta diffidenza nella voce aggiunse:

"In sostanza una persona piuttosto normale. Dico bene?"

Albion non sapeva bene cosa rispondere, quindi si limitò ad annuire.

"Molto bene" proseguì l'agente Raxx. "Studiando il tuo profilo ho visto che hai mantenuto rapporti con un tuo ex professore, Cassyl Reidnev. Posso chiederti perché? "

Al sentire il nome del suo ex professore, il cuore del giovane perse letteralmente un battito e lui dovette fare uno sforzo sovrumano perché nessun segnale emotivo trasparisse all'esterno. Non poteva credere che gli avesse chiesto proprio di Cassyl! Impiegò qualche istante a trovare le parole per rispondere:

"Beh, siamo amici. Quando era mio insegnante fra noi si è creato un rapporto di stima e rispetto. Rapporto che è proseguito anche dopo aver finito l'Accademia."

"Mh, d'accordo... però hai esitato a rispondere alla domanda. Perché?"

Facendo appello a tutto il suo candore e la sua innocenza, Albion disse:

"Beh, se posso essere sincero, non mi aspettavo una domanda del genere. Sono rimasto per un attimo interdetto, cercando si capirne la ragione."

"In realtà era più per curiosità che per altro" rispose. "Non è una cosa molto comune lo svilupparsi di un'amicizia fra uno studente e il suo professore. In ogni caso le nostre informazioni confermano quanto hai detto."

"Vediamo un'altra cosa. Tuo fratello Haden Trekk è il presidente della TRK-Eryv. In che rapporti sei con lui?"

Stavolta il giovane, contento che la conversazione vertesse in un'altra direzione, rispose immediatamente:

"Io e mio fratello non ci vediamo molto in realtà. Lui è molto impegnato con il suo lavoro e i suoi impegni da presidente e io con il mio al Dipartimento Gantyr. Inoltre non viviamo più sotto lo stesso tetto da diverse rivoluzioni. Io sono qui a Dert, mentre lui sta quasi sempre a Nymos, dove c'è la sede del Dipartimento Centrale della TRK-Eryv. "

"Ti ha mai parlato delle riunioni del consiglio del Rhod, di cui lui è membro?"

"No, certo che no" rispose prontamente. "Anche perché, da quello che so, è tassativamente proibito farlo."

Continuarono in questo modo per altri dieci minuti abbondati, con l'agente del SCST che andava ad approfondire vari dettagli della vita del giovane. Era come se lo stesse mettendo alla prova e verificando la sua credibilità. Rendendosene conto, Albion si chiese il perché. Sembrava che non avessero espliciti sospetti su loro quattro, quindi perché avevano allestito tutto ciò? Quando l'uomo ebbe finito le domande, con lo stesso tono neutro che aveva mantenuto per tutta la durata della conversazione, lo congedò dicendo:

"Bene, direi che è tutto. Prego si accomodi nella stanza qui accanto" disse indicando una porta diversa da quella da cui Albion era entrato. "Troverà i suoi colleghi ad aspettarla. Arrivederci, signor Xant." (

Mentre usciva dalla porta, il pensiero di Albion andò a Zefyr che a breve avrebbe affrontato il suo interrogatorio, chiedendosi cosa le avrebbero chiesto e se anche lei avesse qualche segreto da nascondere. In ogni caso, come detto da Raxx, Albion nell'altra stanza trovò il direttore Ertz e Kris. Il tecnologo aveva un'aria piuttosto tranquilla mentre il direttore sembrava ancora abbastanza irritato dal fatto di essere stato distolto dal suo lavoro. I tre si scambiarono un veloce segno di saluto, ma rimasero in silenzio. Ognuno teneva i suoi pensieri e commenti per sé. Considerando il clima che respirava nell'aria, nessuno di loro era particolarmente propenso a dar voce a ciò che aveva in mente.

Poco dopo anche Zefyr li raggiunse. Albion le si avvicinò e chiese:

"Ehi, come va?"

"Tutto bene" rispose lei con un mezzo sorriso. In effetti ad osservarla meglio il ragazzo poté constatare che anche lei aveva un'aria più distesa rispetto a prima.

Qualche secondo dopo nella stanza entrò un uomo. Un altro agente dell'SCST, a giudicare dal distintivo con il simbolo dell'agenzia che teneva appuntato sul bavero della giacchetta in fine pelle di Nylf. Sembrava avere una decina di genet in più rispetto al collega che aveva interrogato Albion e gli altri: la barba molto curata e i capelli di media lunghezza tirati all'indietro, entrambi di colore nero, iniziavano a presentare qualche filamento argenteo. Sul viso dai tratti piuttosto duri iniziavano a comparire i primi accenni di rughe. Fisicamente era ben messo, sicuramente merito del suo addestramento.

Il nuovo arrivato si portò al centro della stanza calamitando l'attenzione di tutti su di lui. Dopo aver fatto scorrere lo sguardo sui presenti, quasi a volerli sondare, esordì:

"Buongiorno signori! Io sono Jakk Varrant, l'Agente Superiore a capo di questa operazione." La voce dell'individuo aveva un timbro profondo ma non cavernoso. "Immagino vi chiediate il perché di questa convocazione e delle domande che vi sono state fatte. È molto semplice in realtà: abbiamo bisogno di voi. Sospettiamo che ci sia, o che ci possa essere in futuro, attività di spie nemiche all'interno del Dipartimento Gantyr. Voi siete le quattro figure più importanti lì dentro, quindi siete nella posizione giusta per tenere occhi e orecchie ben aperti per qualsiasi attività o movimento sospetto". Fece una pausa per dare loro tempo di assimilare le sue parole.

"E se dovessimo davvero notare qualcosa, cosa dovremmo fare? Penso che nessuno di noi abbia alcun tipo di addestramento..." disse Gyon Ertz, con la sua solita nota acida nella voce. Ma nonostante ciò sul volto del direttore era comparsa un'ombra di preoccupazione. Trasformare il suo dipartimento in una sorta di agenzia di contro-spionaggio non gli piaceva per niente come idea. E purtroppo non avrebbe nemmeno potuto farci niente, l'SCST rispondeva quasi direttamente al Rhod.

"Ovviamente, in tal caso, dovrete fare rapporto direttamente a me. Ci occuperemo noi di tutto. Dopo vi spiegherò quale sarà la procedura per stabilire il contatto. Chiaramente non potrete venire direttamente qui. Potrebbe mettere in allarme una mente sospettosa" rispose Varrant in tono molto serio, non raccogliendo la provocazione del direttore Ertz. Quindi proseguì:

"L'operazione di cui sono alla guida è stata ordinata dal Rhod su consiglio del capo dell'SCST, la Rhodryn Jylen Trekk. Non sono autorizzato a rivelarvi i dettagli, ma voglio che sappiate che tutto questo serve alla protezione del Progetto Kynima e del vostro lavoro."

"Quindi in un modo o nell'altro siamo dalla stessa parte. Dovrete collaborare e muovervi come una squadra. Infine, non penso ci sia bisogno che vi ricordi che tutto questo è segreto e che, a parte fra di voi, non dovrete assolutamente farne parola con nessuno."

Continua...


Anche con questo episodio è stata aggiunta una nuova scheda alla nostra "Guida a G.Exelion" (che potete trovare sul nostro profilo). Oggi andremo a fornirvi alcune nuove informazioni sul carburante usato dagli Aygidiani: l'Hyprex. Buona lettura!

H.S.

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