Una partenza improvvisa
Scoppia un corto putiferio, i Sackville-Baggins se ne vanno infuriati dalla volgarità dello scherzo, ma presto torna tutto calmo e si ricomincia a festeggiare , bere e mangiare. Lancio uno sguardo furtivo a Merry, che ricambia, e i suoi occhi dicono chiaro e tondo:"Non una parola a Frodo per dire che sappiamo cos'é successo." Annuisco e mi passo un dito sulle labbra per far capire che le terró cucite. Mi giro per cercare Frodo, appunto, ma lo vedo lasciare il padiglione e decido che é meglio che stia un po' per i fatti suoi.
Verso la fine della festa decido di rincasare, e nello smial trovo Frodo e lo stregone grigio. "Ah, Bocciolo di Rosa", fa quest'ultimo, "Stavo giusto venendo a cercarti. Sulla tua delicata situazione... Ho riflettuto, mi sono accorto che é più complicata di quanto pensassi. Devo ammettere che avrei bisogno di consultare libri e persone per trovare metodo adatto. Mi perdonerai se ciò non accadrà fra poco, ma ti prometto che cercheremo una soluzione." Annuisco, un po' delusa. "Certo, capisco. Grazie in ogni caso. Solo, pensavo... ecco, gli Elfi non sarebbero in grado di aiutarmi?" Gandalf fa un piccolo cenno di sí. "Alcuni forse sí. Ma non prendiamo decisioni affrettate. Buonanotte, cari Hobbit, e domattina le menti saranno di nuovo fresche e lucide." Cosí ci lascia soli. "Frodo...", affronto piano l'argomento, "Quindi Bilbo se n'è proprio andato?" Frodo sospira. "Sí. Ho sperato fino all'ultimo che si trattasse di una messa in scena, ma lo intendeva veramente. Come biasimarlo, d'altronde. Starà bene, ne sono sicuro, era tempo che progettava la partenza. Mi ha lasciato tutto." Faccio un piccolo fischio. "Tutto, è molta roba! Ah, pagerei per vedere la faccia di Lobelia e Otto, in questo momento." Frodo sorride. "Siamo in due. Purtroppo, 'tutto' comprende anche salutare gli ospiti... Mi accompagni?" -"Certo." Mentre camminiamo di nuovo verso il padiglione, mi colpisce una domanda improvvisa. Che ne avrà fatto Bilbo dell'Anello? L'avrà lasciato a Frodo? Muoio dalla voglia di chiederlo, peró mi trattengo e cerco di allontanare il pensiero, ma questo rimane a ronzarmi inosservato per la mentre anche mentre salutiamo gli ospiti e, poco dopo, quando mi corico a letto.
La mattina dopo scopriamo che Bilbo ha lasciato una quantità di oggetti da dare in regalo, tutti contrassegnati da un biglietto con il nome del destinatario, spesso accompagnato da divertenti e ironiche prese in giro. Frodo si assume il faticoso compito di accogliere tutta la gente che si affaccia alla porta per sapere di Bilbo e ritirare l'eventuale regalo. Io aiuto come posso e piú tardi si aggiunge anche Merry. Nel mezzo della confusione, ad un certo punto Frodo esclama:"Bocciolo, men'ero scordato! Bilbo ha lasciato qualcosa anche per te, naturalmente. È in salotto sul comó." Incuriosita, corro a vedere. Trovo un pacchetto accompagnato da un bigliettino che recita: A Bocciolo di Rosa, per essere stata un'entusiasta allieva. Oltre all'invito di stare a Casa Baggins quanto vuoi, ti lascio questi oggetti, nella speranza che di piacciano e che presto ti tornerà la memoria. Con un sorriso, leggermente commossa, scarto il pacco. Sotto la carta si trovano un libriccino che porta il titolo "Di Beren e di Lúthien", insieme ad un'agenda rilegata in pelle, un'elegante penna di cigno con tanto di calamaio rivestito in oro e una piccola spilla a forma di farfalla, con un minuscolo smeraldo incastonato nel centro. Fisso questo piccolo tesoro per qualche attimo, incredula. "Grazie mille, caro Bilbo.", mormoro raggiante.
Quando finalmente abbiamo sgomberato la casa dagli invadenti ospiti (Operazione che ha compreso anche una zuffa con un ragazzetto scoperto a scavare in cantina, sperando di trovare qualche tesoro) Frodo crolla sfinito su una sedia, mentre io e Merry andiamo in cucina a preparare del tè. Scaldiamo l'acqua e il mio amico, abbassando la voce, dice:"Pare che Bilbo abbia lasciato l'Anello a Frodo. Me l'ha detto Sam." Per poco non faccio cadere la brocca che ho in mano. Cosí l'Anello è ancora qua... Mi chiedo se Frodo vorrà dirmi qualcosa in proposito.Quando torniamo in salotto, troviamo Frodo in compagnia di Gandalf. Lo stregone ha appena finito di dire "Non ne sono sicuro, per cui non ti dico altro. Forse saró in grado di farti sapere qualcosa al mio ritorno. Parto immediatamente, perció ti saluto, e a presto." -"Immediatamente!", lo interrompe Frodo, "E io pensavo che restassi almeno per una settimana." Gandalf annuisce gravemente. "Infatti era nelle mie intenzioni, ma ho cambiato idea. Probabilmente staró via un po', ma torneró a trovarti appena sarà possibile, in incognito... mi sono accorto di non essere più bene accetto, qui nella Contea. Dicono che sono un guastafeste, c'è persino gente che insinua che tu e io abbiamo complottato insieme per impadronirci della fortuna di Bilbo." -"Che gente!", esclama Frodo, "Parli certamente di Lobelia e Otto. Gli darei tutta Casa Baggins se riuscissi a mettermi in contatto con Bilbo andarmene a vagabondare con lui. Amo la Contea, ma sto cominciando a rimpiangere di non essere partito con lui." Questa affermazione mi coglie alla sprovvista. L'idea che Frodo potesse semplicemente partire non mi era mai venuta in mente, ma in effetti, avrei dovuto pensarci. Certo che io cosa farei, allora? Frodo si accorge di avermi scombussolata un po'. "Scusa, Bocciolo. Non intendevo abbandonare davvero Casa Baggins." Appoggio il tè sul tavolo. "Lo so", rispondo e, improvvisamente sorrido. "Tanto verrei con te. Potremmo vedere gli Elfi, pensa un po'." Sorride anche lui. Mi rivolgo a Gandalf. "Allora, arrivederci, Mithrandir. Mi ha fatto piacere conoscerti." -"Cosí per me. Saprò certo dire qualcosa anche a te, quando torno. E poi, ho come l'impressione che presto succederanno cose grandi... per tutti. Ma é ora di andarmene. State bene! Addio!" Con questa misteriosa frase, Gandalf lascia Casa Baggins e si avvia con passo spedito.
Passano alcune settimane, e lo stregone grigio non si fa vedere. Intanto, la fama di eccentricismo di Bilbo è stata tramandata a Frodo e quindi, in parte, anche a me. Al Drago Verde sento spesso storie sussurate sul mio conto, e mi accorgo che gli ospiti non sono piú tanto propensi a farsi servire da me. Non è raro che Frodo prenda a girovagare per i campi e boschi e rincasare tardi. Ho il sospetto che voglia andare dagli Elfi e, anche se non gli dico mai nulla in proposito, temo che possa partire da un momento all'altro senza avvisarmi. Non so molto sul conto dell'Anello. Credo che Frodo l'abbia nascosto per dimenticarlo, come, d'altronde, vorrei fare anch'io. Ci sono peró momenti, nel mezzo della notte, dove mi sveglio di soprassalto e provo l'impulso di alzarmi e frugare lo smial da cima a fondo finchè non trovo l'oggettino dorato.
È una ventosa sera, sto tornando a casa dopo una stressante sera in locanda. Già pregusto la cena a base di cacciagione che ho programmato di preparare, quando noto una figura accovacciata nel giardino di Casa Baggins, sotto la finestra aperta. É Sam. Senza fare rumore, apro il cancello e quatta quatta mi avvicino, inginocchiandomi vicino a lui. Quando mi nota, si mette un dito sulle labbra. Annuisco e aguzzo le orecchie. Con mia grande sorpresa, dall'interno della casa sento la voce di Gandalf. Dev'essere arrivato di nascosto, come aveva detto. "...Ahimé, Mordor attira tutto ciò che di cattivo c'é al mondo, e l'Oscuro Potere tendeva con tutta la sua diabolica forza a riunire lí tutti i malvagi..." Sam si volta verso di me con sguardo interrogativo, ma io faccio spallucce per far intendere che non capisco quel che viene detto. "...e poi un bel giorno, mentre stava curiosando in agguato, fu preso prigioniero e sottoposto ad un interrogatorio..." Cade il nome di Gollum e dell'Anello. Il cuore mi si mette a martellare nel petto. Poi viene citata un'altra persona:Isildur. Un nome che mi rimbalza nella testa per un po', che sento dovrei conoscere, ma, ancora una volta, non aquista significato. "...La Contea:forse la sta cercando ora, se non ha giá scoperto dove si trova..." Quando Frodo urla "Ma é una cosa atroce!" vorrei urlare con lui. Sí, Bilbo avrebbe dovuto uccidere quella creatura quando ne aveva l'occasione. Il discorso su Gollum continua, e sono terrorizzata, lo ammetto. Poi, una frase, una frase che mi colpisce senza apparente ragione plausibile:"Egli é legato al destino dell'Anello." Egli é legato al destino dell'Anello. Egli é legato al destino dell'Anello.
La testa potrebbe scoppiarmi.
Legato al destino dell'Anello.
Legato.
Non mi accorgo che, intanto, la discussione continua.
"Ma perché non distruggerlo?", é Frodo a parlare, "Perché non farlo ora?" Gandalf lo incita a martellarlo o fonderlo, e segue un lungo silenzio. "Lo vedi? Si sta impadronendo di te, e non hai più la volontà di distruggerlo."
"Questo piccolo fuoco non fonderebbe certo nemmeno l'oro comune. L'Anello, nel bel mezzo di esso, non é stato minimamente danneggiato. Nemmeno le fornaci e incudini dei Nani ci riuscirebbero. E non é mai esistito un drago, nemmeno Ancalagon il Nero, che potesse danneggiare l'Unico Anello, l'Anello Dominante, poiché é stato forgiato da Sauron in persona." E anche questo nome mi colpisce con inaspettata violenza: Sauron. Provo a connetterlo a qualcosa, sento di esserci vicina, ma non ci riesco, come quando cerchi qualcosa in una stanza buia e sai che é davanti a te, ma non riesci ad afferrarla perché il buio é troppo fitto. Inizio a sudare freddo.
"C'é una sola strada: Trovare la Voragine del Fato, negli abissi dell'Orodruin, la Montagna del Fuoco, e lanciarvi l'Anello, se desideri davvero distruggerlo e impedire per sempre al Nemico di impadronirsene."
-"Certo che desidero distruggerlo, e con tutte le mie forze! O almeno, che venga distrutto. Perché é toccato a me? Come mai sono stato scelto io?"
-"Queste sono domande senza risposta..."
Sento Frodo offrire l'Anello a Gandalf, e questo rifiutare, deciso. Cala il silenzio. Anche Sam, vicino a me, si mette a tremare. Mi copro la faccia con le mani. Se Frodo parte, parto con lui. L'avevo detto quando Gandalf ci aveva lasciati, e non intendo rimangiarmi le parole.
"Ebbene", dice Gandalf, "A che stai pensando? Hai deciso?" -"No!", risponde Frodo, "Anzi, forse sí. Non posso conservare l'Anello e rimanere qui; dovrei lasciare la Contea, abbandonare tutto e sparire." Mi chiedo se sta pensando a me, mentre pronuncia queste parole. "...Naturalmente, qualche volta ho già pensato di partire, ma per una specie di vacanza, una serie di avvenure come quelle di Bilbo. Ma ora si tratterebbe di un esilio, di una fuga dal pericolo, e suppongo che dovrò partire da solo, per compiere questa impresa e salvare la Contea. Ma il Nemico é talmente forte e terribile!"
-"Mio caro Frodo!", esclama Gandalf, "Gli Hobbit sono veramente esseri stupefacenti, come ho sempre sostenuto. Puoi imparare tutto sui loro usi e costumi in un mese, e tuttavia dopo cento anni riescono a meravigliarti. Non osavo aspettarmi una risposta simile nemmeno da te. Ma non credo sia indispensabile che tu vada da solo; perlomeno se conosci qualcuno di cui ti puoi fidare, che sarebbe pronto a combattere al tuo fianco e che tu saresti disposto a trascinare in mezzo a pericoli ignoti. Sii estremamente cauto nella scelta, e stai attento a ció che dici anche agli amici. Il Nemico ha molte spie e molti modi di sentire." E questa volta sta pensando a me? Sa che lo seguirei, che combatterei al suo fianco? Sí insomma, si puó anche fidare di me, una volta ignorato il fatto che sto origliando un discorso segreto e ho spiato la faccenda dell'Anello. Ma non sarebbe disposto a trascinarmi 'in mezzo a pericoli ignoti', almeno non finchè sono senza memoria, di questo sono sicura. Mi scappa un singhiozzo che cerco di soffocare come posso. Sam mi sbattè un gomito sul fianco, e un attimo dopo veniamo entrambi tirati per un orecchio e poi sbattuti malamente sul tavolo di legno all'interno della casa. La faccia irata di Gandalf troneggia su di noi. "Bene bene! Cosa mi tocca vedere! Sam Gamgee e Bocciolo di Rosa! Che diamine stavate facendo?" Sam assume un'espressione perfettamente innocua. "Il cielo benedica vossignoria, signor Gandalf! Assolutamente niente! Insomma stavo solo potando l'aiuola sotto la finestra, e la signorina si é gentilmente offerta di aiutarmi, non so se mi spiego." Raccoglie le forbici e le mostra, io annuisco freneticamente, cercando di ignorare il calore che mi sale sulle guance e senza osare guardare Frodo. "Non ti sei spiegato affatto. É già da un bel po' di tempo che non vi sento più trafficare con le forbici. Da quanto tempo state origliando?" La mia bocca si apre automaticamente iniziando a farfugliare alla velocità della luce:"Origliare? Chiedo scusa, ma non capisco. Non ci sono mai stati origlieri in giardino". Gli occhi di Gandalf lampeggiano, e capisco di aver solo peggiorato la situazione. "Non fare la scema! Cos'avete sentito e perchè ascoltavate?"Mi faccio piccola piccola e vorrei scomparire. Sam trema piú di prima e urla:"Padron Frodo, signore! Ditegli di non farmi del male o di trasformarmi in qualche strana creatura! Il mio vecchio padre morirebbe di crepacuore. Non avevo cattive intenzioni, e neanche Bocciolo, lo giuro!" Frodo trattiene una risata. "Non vi farà niente, sa meglio di me che non avete cattive intenzioni. Ma ora rispondete alle domande senza farvi pregare!" Risponde di nuovo Sam, balbettando:"Ebbene, signore, abbiamo sentito un sacco di cose su di un nemico e su degli anelli che io personalmente non ho capito, e parlavano anche del signor Bilbo, di draghi e di montagne di fuoco, e di... Elfi, signore. Ascoltavamo perché non potavamo farne a meno, non so se mi spiego. Il cielo mi perdoni, ma mi piace tanto questo genere di storie, e anche alla signorina, nevvero, Bocciolo? E io credo a queste storie, oh gli Elfi! Signore, cosa darei per vedere gli Elfi! Non potete portarmi con voi, signore, quando andate a trovare gli Elfi?" Annuisco vigorosamente, ma questa volta sono sincera. Gandalf scoppia a ridere. "Portarvi a vedere gli Elfi, eh! Cosí sapete anche che il signor Frodo sta per partire?" -"Sí, signore", rispondo, "Ed è per questo che ho singhiozzato, e mi hai sentito. Sam ha cercato di mettermi a tacere, ma non ce l'ho proprio fatta a trattenermi!" Frodo abbassa gli occhi, triste. "Bocciolo, Sam, non ho altra scelta. Devo assolutamente partire. Ma se mi siete veramente affezionati, starete muti come una tomba, intesi?" Mi chiedo se Casa Baggins è sempre stata cosí sfocata, ma poi mi accorgo che sono i miei occhi a essere umidi. "Avevo detto che, se mai saresti partito, sarei venuta con te", mormoro, senza curarmi della voce tremante, "E quindi non pensare che parlavo solo per dar aria ai denti." Incrocio le braccia, cercando di sembrare sicura. Sam cade in ginocchio tremante. "Alzati, Sam. Ho in mente una soluzione migliore per voi due ficcanaso", dice Gandalf, "Che vi insegnerà ad ascoltare i discorsi degli altri. Partirete con Frodo!" Sam balza in piedi. "Io, signore!", urla, "Io a vedere gli Elfi e tutto il resto! Meraviglioso!" Entusiasta, scoppia in lacrime, e allora anche io permetto alle mie di rigarmi un po' le guance, in parte dalla felicità, in parte ancora per lo spavento di prima. Frodo mi lancia un'occhiata a metà fra l'allegro e l'angosciato, e io ricambio con un sorriso sfrontato. Gandalf mi poggia una mano sulle spalle, sussurrandomi: "Anche perchè, mia cara Hobbit, a Gran Burrone, dove ho intenzione di mandarvi, ho fiducia nel fatto che Elrond Mezzelfo saprà come aiutarti con il tuo piccolo... problema di memoria."
Decidiamo di partire pochi giorni dopo, facendo finta di andare a Buckburgo dove Frodo ha apparentemente intenzione di stabilirsi. Pipino verrà con noi e Merry ci aspetterà nella sua terra d'origine. Quanto alla casa... ahimè, Frodo ha deciso di darla ai Sackville-Baggins, per rendere tutto più credibile. Alla vigilia della partenza, dopo aver imballato tutto, rimango in piedi nella mia stanzetta, chiedendomi quando la rivedró mai. Ero tanto presa dall'avventura imminente che non mi sono accorta quanto doloroso sarebbe stato questo addio. Nonostante tutto, la Contea, Hobbitville, Casa Baggins e la mia stanza sono tutto quello che conosco nella mia piccola realtà, la mia prima e unica casa, dove ho appreso tutto quello che so.
Toc, Toc. -"Avanti..." È Frodo, già pronto a partire. Mi giungono i suoni delle stoviglie di Lobelia e Otto in cucina, che già si danno alla pazza gioia nella loro nuova dimora. Frodo mi prende la mano. "Hai... hai preso tutto?" Annuisco. "Bocciolo, mi spiace tanto. Se dovessi cambiare idea..." Scuoto la testa con decisione. "Non se ne parla. Voglio vedere gli Elfi e recuperare i miei ricordi, se possibile. E, piú di tutto, accompagnare te, Sam e Pip. È solo un po' difficile abbandonare le uniche cose che conosco, tutto qui..." Mi stropiccio gli occhi, non è il momento di piangere. Raccatto la mia valigia ed esco dalla stanzetta. Frodo mi segue, e davanti alla porta mi ferma. "So quanto tieni a questa stanza", fa un sorriso sornione, "Quindi..." Tira fuori una chiave dalla tasca, la mette nella toppa e gira tre volte. Poi me la porge. "Ecco qui. Non voglio immaginare Lobelia sistemarsi qui dentro." Afferro la chiave e lancio a Frodo un'occhiata raggiante.
La serata è fresca e tira una leggera brezza. La nostra compagnia è pronta a partire. "Eccoci finalmente in marcia! Addio!", esclama Frodo, salutando Casa Baggins. "Addio", sussurro anche io, fissando lo smial.Poi io, Frodo,Sam e Pipino scavalchiamo la siepe e scompariamo nei campi.
Salve a tutti! Un piccolo "spazio autrice" per annotare qualche cosa. Prima di tutto, mi spiace che questo capitolo sia prevalentemente ricopiato dal libro originale e quindi un po' noioso, ma era neccessario per i pensieri della protagonista. In secondo luogo, avrete notato che ho deciso di mantenere tempi e età del film e non del libro. Questo per motivi di trama e anche perchè Frodo e Bocciolo di Rosa sono coetanei, e mi sembra palese che per me è più comodo immedesimarmi in una ragazza diciottenne/diciassettenne o giú di lí che in una donna di piú o meno trentacinque anni. In generale, cercheró di usare il più possibile i fatti proposti nel libro, ma capiterà senz'altro che sceglieró quelli del film per necessità o, semplicemente, perchè mi piacciono di più. Spero che questo piccolo mix fra l'opera scritta da John e quella filmata da Peter non vi dia fastidio! A presto, vostra
-Cecy xxx
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