Capitolo 2
-Lucy-
"Buongiorno mamma" esclamai vedendo Layla Heartfilia, nonchè mia madre, preparare la colazione
"Giorno tesoro, dormito bene?" mi chiese mia madre, indaffarata a mettere a tavola le fette biscottate ricolme di burro e marmellata di pesche
"Si, benissimo" risposi io sedendomi a tavola e aspettare il resto del mio pasto
"Giorno!" due altre voci rimbombarono in cucina facendo spaventare me e la mamma
"Insomma, Jude e Sting Heartfilia non fatemi spaventare!" disse mamma servendomi i pancake
"Scusa mamma" disse Sting baciamdole la testa
"E giorno anche a te sorellina" disse Sting dando pure a me un bacio fra i capelli
"Giorno Sting" dissi gustando i miei pancake con lo sciroppo d'acero
"Giorni papà" dissi rivolto a quell' uomo dai folti baffi biondi che in questo momento stava cercando di farsi scusare dalla mamma
"Dai tesoro, mi dispiace" disse papà cercamdo di abbracciare la mamma
"No! Togliti di mezzo"
"Ah e giorno Lucy!" mi sorrise papà, troppo preso dalla mamma per venire ad abbracciarmi
Ridacchiai e rivolsi la mia attenzione a quel fratello degenero che si era sporcato tutto di caffellatte
"STING! Sei Idiota!? Potevi sporcare pure me"
"ZITTA LUCY!"
"A ME ZITTA NON LO DICI"
"SMETTETELA!" La mamma ci interruppe dando a tutti e due dei colpi di mestolo in testa
"Avete finito di fare colazione no?Andate a scuola e subito!" dei brividi ci percorsero le schiene a me, papà e Sting, la mamma faceva paura
"Sissignora!" gridammo io e mio fratello prima di fiondarci verso le scale e azzuffarci tirandoci i capelli
Sbattei la porta del bagno in faccia a mio fratello e sorrisi vittoriosa
"Ho vinto!" urlai a Sting che era fuori dal bagno
"TI ODIO!" gridò lui andandonsene
"Io ti amo fratellone!" gridai prima di togliermi tuti i vestiti e immergermi nella bellissima acqua calda della vasca da bagno
Mi sciacquai tutto il corpo e i capelli, uscii dalla vasca e mi asciugai i capelli con il phon.
Mi pettinai e mi lavai i denti, presi l'uniforme della vermillion che era appesa fuori dalla porta, gentilmente portata da mia madre, e la indossai.
Mi pettinai i capelli lasciandoli lisci, mi misi il trucco e uscii dal bagno.
Presi la cartella da camera mia e vidi Sting fiondarsi im bagno alla velocità della luce.
Scesi le scale velocemente, presi l'ombrello data la pioggia che scendeva fuori, aprii la porta e salutai
"CIAO FAMIGLIA, CI VEDIAMO A PRANZO!" urlai prima di sentire un 'ciao' di rirorno dai miei genitori e un 'vaffanculo' dalla sua stanza.
Io ero al quarto anno della veramillion ed'era il mio primo giorno così come per sting. Lui era al quinto.
Attraversai tutto il quartiere di shibuya, vidi un ragazzo dai capelli rosa con una bambina dai capelli blu che salutavano un vecchietto su una sedia a dondolo.
Accidenti, stava proprio piovendo...
Arrivata davanti all'entrata della vermillion vidi una ragazza dal fisico snello con poche forme, dei capelli azzurini lunghi fino alle spalle, sormontati da una fascia a righe nere, con un fiore rosa, e occhi castano chiaro.
"Hey! Ti aiuto io" urlai alla ragazza correndo verso essa
La ragazza si girò e mi sorrise
"Grazie mille" disse lei e io la aiutavo a rimettere tutti i suoi libri nello zaino
Una volta finito di aiutarla, mi alzai e le tesi la mano cercando di presentarmi
Lei accettò la mano cordialmente e me la strinse in segno di saluto
"Mi chiamo Lucy Heartfilia! E vengo da Kyoto, sono al quarto anno" dissi nel mentre che scioglievamo quella stretta di mano
"Io sono Levy McGarden e come te sono al quarto anno, piacere!" disse lei presentandosi
Poi di tutta fretta, mi prese per il braccio destro e mi portò dentro l'istituto
"Hey! Dove mi porti!" le chiesi
"Ti voglio presentare i miei amici, vieni" disse lei sorridendomi
che bello, mi ero già fatta degli amici e non potevo esserne più felice
Levy mi porto da un gruppo di molti ragazzi, sia maschi che femmine, ai trovavano sotto un grande albero per ripararsi dalla pioggia.
"Hey ragazzi! Questa è Lucy!" disse Levy facendo voltare tutti verso noi due e io mi sentii la faccia andare a fuoco per tutta quella attenzione
"Ciao, mi chiamo Lucy heartfilia e vengo da Kyoto, sono al quarto anno qui alla vermilion e comincio oggi, piacere!" dissi salutando tutti con la mano destra
Una ragazza con dei bellissimi capelli scarlatti e occhi marrone scuro si presentò a me, indossava degli occhiali da vista.
"Piacere, il mio nome è Erza scarlet e faccio il quinto anno qui e sono la vice-presidente del concilio studentesco" si presentò la rossa tendendomi la mano in segno di saluto
"Io sono Gray Fullbaster, quarto anno, piacere" disse un ragazzo dai capelli corti fra il nero e il blu, molto muscoloso e con una piccola catenina con una spada di metallo attorno al collo
"Il mio nome è Juvia Lockser e faccio il quarto anno. Tanto piacere e spero diventeremo amiche! Magari saremo pure in classe insieme" mi sorrise una bellissima ragazza dai lunghi capelli blu e gli occhi del medesimo colore, una pelle bianca pallida e un capello cosacco russo.
"Il mio nome è Gajeel Redfox, quarto anno, piacere bunny girl" Ghignò un ragazzo dalla corporatura robusta, con lunghi capelli neri appuntiti e occhi rossi.
"Gajeel! Tu e i tuoi soppranomi!" urlò Juvia colpendolo sulla testa con un libro
"Oi donna della pioggia, fai male"urlò dal dolore Gajeel
"Ha ragione Juv, babbeo" disse Levy-chan a Gajeel
"Che carina che sei gamberetto"
"Stai zitto e non chiamarmi gamberetto!"
"Ehmm, scusate ma io non mi sono ancora presentato ehehehe" ridacchiò un ragazzo dai corti capelli blu, un tatuaggo rosso sia sotto che sopra l'occhio destro e degli occhi neri
"Mi chiamo Jellal Fernandez, Faccio la quinta. Piacere mio" disse Jellal sorridendomi nel mentre che si passava una mano nei capelli
"Piacere mio di conoscervi tutti ragazzi" così mi introdussi in quel grande gruppo di amici fino a quando, dopo una decina di minuti,una ragazzina urlò
"Sono Natsu-san e Wendy-chan!" non riuscii a vedere bene le due figure data la massa di gente ma quando mi girai da quei nuovi amici, vidi che stavano tutti ridacchiando per la mia faccia confusa
"Chi sono 'Natsu-san' e 'Wendy-chan'?" chiesi io guardandoli
"Li conoscerai col tempo ahahah" rispose Jellal e io li guardai ancora più stranita
Guardai il mio orologio, posto sul polso sinistro e notai l'ora 8:25, avevo un incontro con la preside e ero in ritardo
"Scusatemi tanto ma ho un incontro con la preside! Ci vediamo" corsi alla velocità della luce non guardando i volti confusi di tutti e feci attenzione a non inciampare nel mentre che correvo
Entrai dentro la scuola, tolsi le mie scarpe e presi le ciabatte per obbligo scolastico, corsi ancora di più e girata l'angolo mi scontrai con una testa rosa e vidi una bambina venir spinta per non essere travolta da me
"Stia più attenta la prossima volta!" gridò quella testa rosa
"Scusami!Farò più attenzione" dissi raccogliendo la cartella e pulendomi la gonna
Alzai lo sguardo e notai che, come avevo visto bene, il ragazzo aveva dei capelli color salmone e degli occhi verdi che sembravano delle calamite che ti attiravano in un batter d'occhio, una sciarpa a quadretti bianca e degli occhiali da vista. Era bellissimo....
Notai pure che erano quei due di stammatina!
"Stava per far del male a male a mia figlia!" urlò il rosatl
"Tua figlia?" dissi girando lo sguardo e notando con piacere che una piccola bambina da i capelli blu posti in due codine, degli occhi marrone/nocciola e tra le mani teneva un drago bianco di peluche, mi stava fissando con imbarazzo e paura.
Era davvero giovane per avere una figlia, lui aveva almeno diciannove anni e quando è nata, lui doveva avere sedici anni!? Dato che lei ha per lo più tre anni e mezzo.
"Ahhhh, che carina!" dissi strizzandole le guance e facendola spavenyare ancora di più ma non era assolutamente mia intenzione
"La fai spaventare così!" decretò il ragazzo, la piccola si nascose dietro le gambe del padre e lui la prese subito in braccio baciandogli le guance e lei gli baciò il naso e subito si addormentò fra le sue braccia
"Ecco, dormi amore" disse il ragazzo avanzando e dandomi una spallata
Lui era già lontano ma io urlai
"Ehy! Stai più attento....Buzzurro!" urlai e incazzata entrai nell'ufficio della preside e mi chiusi la porta alle spalle, sbattendola forte.
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