The Witch's House - Homo homini lupus

Il male è dentro ognuno di noi e tu che stai leggendo, o giocando, non sei un'eccezione. Questo è il tema fondamentale del videogioco The Witch's House e del fumetto che ne fa da prequel: The diary of Ellen (consigliatissimo, perché chiarisce tutti i dubbi sulla trama e fa morire dentro quanto il gioco).

Premessa

Per scelta mia, questa recensione conterrà qualche allusione e foreshadowing: non riferirò dettagli importanti della trama ma solo ciò che traspare dal gameplay al di fuori della trama, che di base è potente ma semplice.
Nel caso vogliate giocarvelo (il gioco si trova su steam a quindici euro, mi pare) completamente blind evitate le parti che contrassegnerò con gli asterischi. Queste non conterranno spoiler sugli eventi, quanto appunto sui temi e su come il gioco li comunicherà all'utente.


Giardino

The Witch's House è un videogioco indie, di genere horror survival e dalla grafica 2D, sviluppato da "Fummy" usando il motore grafico RPG Maker VX. In seguito al suo successo, che lo ha reso un piccolo cult, il gioco è stato migliorato ed è stato scritto (poi trasposto in forma di fumetto) un prequel incentrato su uno dei personaggi.

Ma che ha di diverso The Witch's House rispetto ai suoi simili? Cosa lo ha reso tanto amato nella sua nicchia, tanto quanto titoli horror più mainstream (per degli indie, s'intende) come Ib e Mad Father?
La grafica? Non direi. Per quanto i modelli dei personaggi siano belli, l'aspetto visivo di TWH non si discosta dagli altri titoli simili. Gli elementi horror ci sono (potete scommetterci le mutande che cambierete sovente giocandoci) ma funzionano con l'ausilio di una buona atmosfera e soprattutto di una spropositata dose di violenza. Eccoci al punto. Questo videogioco, semplice, breve e nemmeno così difficile da completare (ma per nulla noioso) è sorretto da un susseguirsi di violenza e crudeltà in un contesto disturbante e moralmente ambiguo. Perché tutto in the Witch's House è corrotto, anche noi.

(Viola)


Anticamera

Una ragazza di nome Viola (13 anni) si addentra nel bosco nonostante gli avvertimenti del padre.
Non sappiamo cosa le succeda dopo, ma per qualche motivo ignoto, ella si risveglierá in un giardino, circondato da un alto e indistricabile cespuglio di rose rosse. Anche provando a usare delle cesoie, Viola non riesce a farsi strada tra i rovi. La nostra protagonista silenziosa a questo punto fa il suo primo incontro: un gatto nero dagli occhi gialli, che come se nulla fosse le parlerà, amichevole, e consiglierà a noi giocatori di salvare (lui stesso è il punto di salvataggio e apparirà più volte durante il gioco, dandoci consigli e chiacchierando con la ragazza).
Senza fare una piega Viola decide di puntare verso il centro del giardino: qui troverà una grande casa, visibilmente antica ma affascinante. Non avendo scelta, vi entrerà.
Da qui la protagonista dovrà affrontare macabre insidie, trappole, mostri mangia-uomini e spiriti dal senso dell'umorismo morboso. Il tutto, accompagnata costantemente da una presenza che di tanto in tanto si manifesterà alle sue spalle o di fronte a lei: una bambina di circa sette anni, capelli viola e pelle pallida, vestita elegante. Che sia lei la misteriosa strega, scrittrice delle pagine di diario che troveremo sparse per la casa?
Non ci resta che scoprirlo.

Salone

* The Witch's House è un horror, e pure bello tosto. La sua peculiarità però, non sta nello splatter, nell'atmosfera inquietante e surreale che permea la casa o negli eventi disturbanti che avvengono nelle sue stanze.

Questi elementi accomunano gran parte degli indie horror, che devono dare grande risalto alla loro personalità per ovviare ai limiti grafici e strutturali.
Quello che ci colpisce dell'avventura di Viola è la violenza gratuita e spesso crudele che l'accompagna. Non quella di un jumpscare o delle belle scene gore, quanto ciò che vedremo fare alla protagonista. Viola deve e vuole sopravvivere. Senza dire una parola per tutto il gioco, la ragazza ci comunica la ferma volontà di uscire dalla casa della strega e trovare suo padre, vivere felice e amata.
Mi chiedo, però: il fine giustifica i mezzi, ma i metodi più sporchi non inquinano anche il più puro degli obbiettivi?
Ci troveremo molto spesso, durante il gameplay, a farci questa domanda e a prendere decisioni "scomode" per far proseguire la protagonista.

Viola è la protagonista, deve poter proseguire, no? Ma lei non parla né commenta. Non sappiamo nulla, se non le poche informazioni che ci vengono date a inizio gioco, su di lei. Ma resta la protagonista. E noi vogliamo vedere dove andrà a parare la sua storia, no? Io almeno ho pensato esattamente così, ma nel giocare, vedendo come Viola si sporcasse le mani più volte e io glielo lasciassi fare (l'alternativa era il game over) non ho potuto fare a meno di chiedermi: ma chi è il buono in questa storia? O meglio, chi è il cattivo? *

Giardino

Cosa siamo disposti a fare pur di andare avanti? Mandare un amico al macello? Ferire qualcosa di innocente? Ingannare, mentire?
The Witch's House da al videogiocatore una lezione molto amara: se rientra nei suoi compiti l'uomo può fare cose mostruose. Basta che segua degli ordini o una necessità e nel videogioco i due fini si uniscono: dobbiamo farci strada nella casa e sopravvivere a OGNI costo.

La camera della strega

*Ad un certo punto del gioco la morale viene meno e si agisce per curiosità e inerzia. È tutto così intrigante, strano, morboso. Chi è la strega e perché s'interessa a noi? Vuole ucciderci? Vuole aiutarci? Viola non dice nulla, ma lei sa qualcosa?
Bisogna andare avanti e scoprirlo, anche se la verità potrebbe far male.

L'uomo, per raggiungere i suoi obbiettivi usa, abbandona, schiaccia i suoi simili. Anche quando cerca di fare del bene non può evitare di nuocere a qualcun altro.
Homo homini lupus. L'uomo è un lupo con gli altri uomini.

Un tema che mi fa tornare con la memoria ad Undertale. Se però il videogioco di Toby Fox scaldava il cuore e, facendo le scelte necessarie, poteva lasciare il videogiocatore con un messaggio di speranza, The Witch's House raggela per il suo freddo cinismo e la crudeltà che ne tracima. Nient'altro.

P. s. The Witch's House è senza dubbio il mio indie preferito nel suo genere e perciò non mi dispiacerebbe parlarne ancora, magari in un capitolo più spoilerosi in cui trattare del fumetto, dei personaggi e dei punti della trama che più ho amato. Potrebbe interessarvi? Fatemelo sapere commentando, se vi va!

Sciao, alla prossima!

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