Mirrors - Riflessi di paura

Sei un guardiano notturno. Hai lasciato la tua guardiola dopo una tazza di tè caldo e ti aggiri sonnolento tra le stanze annerite di un vecchio centro commerciale. Un luogo enorme, colpito da un tremendo incendio. Brutta storia, inquietantina visto il numero esorbitante di morti.
Tranquillo. Tu devi soltanto assicurarti che nessun vandalo, ladro o barbone si agiri per le rovine e tutto andrà bene. Come dici? Già, per essere un posto bruciato, gli specchi sono stranamente intatti. Ah sì? Il tuo riflesso ti sta guardando? Rimane fisso, anche quando tu ti sposti? Sembra quasi seguirti con lo sguardo? Non dire sciocchezze... Gli specchi sono specchi: vetro su una lamina d'argento. Basta.


Premessa

Mirrors, un filmaccio horror distrutto dalla critica e poco apprezzato dal pubblico. Che dire di questo film? Cosa penso quando lo riguardo?
Potenziale. Aveva tanto, tantissimo potenziale. Quello di terrorizzare intere generazioni (anche se a suo tempo ci riuscì con me); mostrare agli spettatori il dilemma della parte più oscura dell'essere umano; creare una storia solida e darle un finale degno. Non dico non ce l'abbia fatta, ma Mirrors/Riflessi di paura pur avendo scene horror e gore niente male (respira, va tutto bene) resta un filmetto da guardare per cagarsi in mano.

Trama (qualche spoiler)

Ben Poliziottoincazzoso Carson è un uomo che a metà della sua vita ha perso il lavoro nelle forze dell'ordine a causa della sua indole poco diplomatica. Personaggio potenzialmente interessante, ma che non viene approfondito e resta quindi a bollire nel brodo del cliché del tizio che si arrabbia e urla. E così risolve ogni situazione. Beh, che dire...
Ma andiamo avanti. Il nostro simpatico amico cerca di ricreare una parvenza di vita: prende delle pillole, che non lo aiutano granché; prova a essere presente per il figlio, ma litiga sempre con l'ex moglie (che giustamente ha mollato questo pazzo nevrotico); trova un nuovo impiego come custode in un grande centro commerciale abbandonato, ma da subito comincia a vedere strani movimenti negli specchi. È come se non fosse mai solo all'interno delle spoglie dell'edificio e talvolta le apparizioni si fanno tanto reali da far male.
Sono solo scherzi dell'immaginazione, creati dalla tensione e dalle medicine. Cit. Sorellasacrificabiledelprotagonista, anche detta Angela.
Mmm: Mirror Chan doesn't approve this line.

Molto presto Ben capirà che, visioni o meno, qualcosa di terribile sta accadendo attorno a lui. Ma soprattutto che, se non sta attento e trova una soluzione, qualcosa potrebbe accadere alle persone che più ama. Del resto, gli specchi sono ovunque. Case, macchine, per strada. Il pericolo non è più un inquietante luogo abbandonato, ma tutta la città.

Opinione: dimenticabile e dimenticato

Vidi Mirrors per la prima volta a dodici anni e per i successivi 10 il mio riflesso negli specchi mi fece scappare a gambe levate, ma tale orrore non credo riguardi il paranormale, dato che anche chi mi vede ha la stessa reazione.
Adoro ancora le scene splatter del film (una in particolare), e devo fare un elogio: per quanto mi riguarda l'atmosfera che circonda il protagonista è pregna di disagio e malessere. Si percepisce fin da subito che sta personcina ha dei problemi e che, per quanto sia un bastardo, stia facendo di tutto per metterci almeno una pezza.
Lo ripeto: c'era potenziale per renderlo un personaggio interessante, un vero antieroe privo di edulcorazioni... ma come ho anticipato, le potenzialità di questo film sono diluite dai suoi cliché.

Riflessi di paura è uno di quegli horror che si possono definire mediocri, ma con guizzi interessanti, atmosfere e scene che li rendono interessanti.
Esempio: i titoli di testa, dopo la scena di apertura. Lenti, con un effetto specchiato sulla città che ci sta, più o meno... ma dura troppo, porco Cristopher Robin. Però i bastardi come colonna sonora mi mettono una bellissima (e inquietantissima) Asturias. Provate ad ascoltarla (l'ho messa in copertina alla recensione) e ditemi che effetto vi fa.
Scene di una violenza assurda, ben girate e con effetti speciali degni di un capolavoro... ma troppe poche e soprattutto isolate dentro un mare di piattume.
Un'atmosfera abbastanza inquietante, quando sorretta dalla location principale: il centro commerciale devastato dalle fiamme. Fuori da questo luogo l'aria che si respira è noiosa e piatta e per quanto il problema del protagonista sia ven reso, questo non alleggerisce la visione. Insomma: è un film pesante, ma non in senso buono. Non è un Martirs, che vi strazia psicologicamente dal primo all'ultimo minuto, ma nemmeno un Le colline hanno gli occhi con la sua tensione continua, ben strutturata e mai piatta.

Soprattutto, il film non lascia molto dopo la visione. Può spaventare, ok, ma per qualche minuto. Fatica a mantenere una tensione che non diventi sonno. A parte questo non ci sono nemmeno messaggi interessanti o emozioni particolari a mantenere il ricordo della pellicola. Peccato, perché le capacità non mancavano: questo è certo.
Riflessi di paura è il classico filmaccio da guardare per far salire l'adrenalina e divertirsi. Qualcuno noterà i guizzi registici e i begli effetti speciali, ma la maggior parte passerà oltre e lo lascerà nel dimenticatoio.
Un vero peccato.

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