10 - Amicizia
Corse piangendo da Hernst. Erano passati giorni ormai d quella scoperta. Pensava e ripensava, si teneva tutto dentro e faceva finta di niente con sua madre.
<<Hernst... >>.
Si volto lui e rimase a guardarla mentre gli andava in contro. Lei lo abbracciò e gli raccontò tutto.
<<... E se anche mia madre... >> pensò ad alta voce sconcertato.
<<Penso proprio di sì... >>.
Lui si bloccò a fissare il vuotoe lei gli accarezzò le mani come per fargli forza dato che ci era già passata. Ad un tratto lui la guardò, come se si fosse risvegliato da quella sorta di trance, lo sguardo di lui, dei suoi occhi color ghiaccio si incastrarono in quelli color nocciola di lei. Hernst aveva ereditato i tratti di sua madr che aveva origini germaniche: pelle pallida e capelli biondi. Lei però aveva gli occhi marroni, gli occhi azzurri probabilmente derivavano da qualche avo. Lui era come incantato e provò ad avvicinarsi a lei, Kamila inizialmente non capiva poi realizzò che la distanza tra i loro volti stava sempre più diminuendo e si scostò indietreggiando leggermente, imbarazzata, respingendolo delicatamente con una mano sul suo petto <<No... Hernst.. No...>> le si umidorono gli occhi, forse per l'imbarazzo, forse perché non voleva questo atteggiamento da parte di lui o forse perché le dispiaceva aver interrotto ciò che stava per accadere. Non credeva fosse il momento adatto ma allo stesso tempo aveva colto la somiglia fra loro, la loro storia, il passato delle loro madri, la loro origine. Al contempo però, considerava Hernst come il suo migliore amico, forse quasi come un fratello. Era il suo confidente, il suo "alleato", non riusciva a vederlo come altro, forse per paura del nuovo, dei possibili cambiamenti o forse aveva, semplicemente, paura di rovinare quel bellissimo rapporto di profonda amicizia.
Lui ci rimase un po' male e si scusò <<Scusami... Non so che mi sia preso.. È solo che.. >> fu interrotto.
<Scusami Hernst.. Davvero, scusa>> era confusa, si alzò e corse via. Lei era così: come il vento, impercettibile ma profonda e spesso correva via fino a sparire. Le batteva il cuore, piangeva, si sentiva a disagio e spaesata e ancora più sola di prima.
<<Kamila aspetta...! >> le urlò ma ormai lei era già sparita, troppo lontana per sentirlo.
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