Capitolo 10

Erano passati ormai trenta minuti dall'incontro e dai saluti di formalità. Le due famiglie si erano accomodate al tavolo imbandito aspettando di essere servite dalle serve che si stavano dando un gran da fare in cucina.

Il silenzio nella sala da pranzo era soffocante. Nessuno sembrava intenzionato a proferir parola. 

Specialmente i membri del branco dei Lyall, in tutti i modi stavano cercando di non guardare negli occhi René per troppo tempo, la quale al contrario li osservava con sorriso beffardo senza il minimo pudore.

Nathaniel era confuso dalla situazione ma se ne stava zitto. Non aveva mai visto la sua compagna così sicura di sé e in un certo senso sfacciata. 

Aveva visto come i Lyall avevano reagito nel vederla e non riusciva a spiegarsi quello sguardo di paura e confusione che non erano riusciti a nascondere. I fratelli Lyall sembravano tesi e guardinghi mentre il capo branco era riuscito a ristabilire la sua aurea di possanza e indifferenza.

La differenza di stazza era evidente tra Ascanio e Stephan, al punto da essere imbarazzante. 

Il lupo era alto, mostrava attraverso i suoi definiti muscoli  tutta la forza che doveva nascondersi dietro di essi. Lo sguardo duro e impenetrabile, sembrava pronto a scattare alla prima occasione per azzannare tutti i presenti, con particolare furia la sua figlia più piccola.

Stephan invece era più basso del suo stesso figlio. 

Occhi neri scurissimi, quasi non si riusciva a vedere la pupilla attraversarli. I suoi capelli erano una zazzera talmente bionda da sembrare color platino e neanche un pelo superfluo cresceva sulla sua mascella. 

Sembrava quasi un ragazzino, non dimostrava affatto i suoi secoli d'età. 

Nonostante ciò guardava il capo dei Lyall come un affamato guarderebbe un tacchino cotto al punto giusto.

Era impossibile credere che i due in forza si eguagliassero.

"Cara..." Ruppe finalmente il silenzio il padrone di casa "Non avrei mai detto quanto poca fosse la somiglianza tra voi e vostro padre." Si stava rivolgendo a René che molto semplicemente si era goduta il silenzio fino a quel momento. Senza che l'imbarazzo la scalfisse.

La lupa era estasiata dalla situazione. La paura era scomparsa e ora si stava solo divertendo malignamente in segreto. 

Nella sua testa cercò la risposta che più avrebbe potuto irritare il suo ormai ex Alpha, e dopo pochi secondi di silenzio la trovò.

"Ho preso tutto da mia madre." Disse con finto orgoglio.

Di fianco a lei sentì gli artigli di suo fratello graffiare il piatto ancora vuoto. 

Se Ascanio sembrava un pezzo di ghiaccio infrangibile, lo stesso non si poteva dire dei suoi figli.

 Non erano nemmeno in grado di dare un semplice freno alla loro rabbia, quel tanto che bastasse a impedire la trasformazione.

René alzò gli occhi verso il fratello e notò come questi avevano iniziato a prendere una colorazione aranciata, che presto si sarebbe trasformata in rosso fuoco se nessuno avrebbe avuto il coraggio di intervenire.

René, continuando a guardarlo negli occhi, afferrò il bicchiere colmo di vino davanti a se e lo alzò verso il lupo come per proporre un brindisi. Non venne assecondata da quest'ultimo.

"Spero che il vino rosso sia di vostro gradimento. Come immagino sappiate noi vampiri abbiamo un pessimo senso del gusto per quanto riguarda... beh... qualsiasi cosa non sia sangue. Sarete voi gli assaggiatori di questa cena." Ridacchiò Stephan.

Nathaniel non aveva ancora aperto bocca e nessuno gli stava degnando un briciolo di attenzione, il che lo stupì non poco considerando che sarebbe dovuto essere lui il centro dei discorsi di quella sera. 

Era il nuovo compagno del puro alpha del branco Lyall, com'era possibile che Ascanio non lo stesse neanche considerando.

Improvvisamente fecero la loro entrata il sala i cuochi accompagnati dai camerieri, questi iniziarono a servire le pietanze ancora nascoste da un coperchio elegante in oro. 

Lo chef prese a presentare i piatti della sera con fare teatrale, fiero più che mai di ciò che era riuscito a comporre, nonostante fosse la prima volta che cucinava piatti come dire... per mortali.

Mentre questo parlava tutti stettero zitti, non ascoltando però seriamente. 

I coperchi vennero tolti all'unisono quando lo chef ebbe ebbe terminato il suo sproloquio e si scoprì che la tavola si divideva perfettamente a metà. Una parte, quella dei vampiri, imbandita di solo sangue. 

I calici vennero riempiti di quel liquido rosso che per la freschezza inebriò i sensi di Stephan e Nathaniel, ma nauseò quelli dei lupi che trattennero una smorfia di disgusto. 

L'altra metà della tavola era imbandita con piatti a base di carne e contorno di verdure fresche.

A René venne l'acquolina, da troppo tempo non mangiava piatti del genere e si buttò subito sul cibo.

"Cara vedo che avete fame."

"Mi dispiace, sono stata inelegante." Si scusò la lupa ridacchiando.

"Non ti preoccupare, qualcosa mi dice che nessuno ti abbia mai educato all'etichetta. Ma va bene così, ci vuole un po' di scioltezza in questo vecchio castello, vero figliolo?"

Nathaniel si riscosse dai suoi pensieri e annuì distrattamente.

"Posso comprendere..." Stephan si rivolse questa volta all'Alpha. "Che voi siate ancora scosso dal fatto che avete dovuto darmi vostra figlia in cambio della pace tra le nostre famiglie, ma non aver aperto bocca al punto di non avermi nemmeno presentato i vostri due altri figli mi sembra fin troppo indelicato."

Sul viso di Ascanio balenò l'ombra di un sorriso di convenienza che interruppe brevemente il suo tipico sguardo tagliente. Sporse le mani verso i suoi figli con inaspettata eleganza e sfoderando artigli lucenti e possenti iniziò le presentazioni.

"Signor Stephan Malkavian sono orgoglioso e fiero di presentarle i miei pupilli più adorati. Il maschio alla mia destra è il mio primogenito colui che, in assenza della sorella, è stato destinato a sostituirmi quando avrò dato la mia dipartita: Asher Lyall."

Il giovane lupo fece un cenno rispettoso con la testa che voleva sostituire un inchino. 

Guardò negli occhi quel vampiro che era stato in grado di sfidare, combattere e eguagliare suo padre nei tempi più antichi, durante la guerra tra le due specie. 

Lo rispettava e allo stesso tempo lo odiava ma distolse lo sguardo rapidamente poiché il vampiro lo osservò con degli occhi tali da mettergli i brividi.

"Alla mia sinistra invece la mia figlia più giovane, nessuno la eguaglia in velocità e astuzia, talvolta nemmeno il suo vecchio, Dakota Lyall."

La giovane lupa con fin troppa sfacciataggine accennò un saluto verso Stephan che sorrise divertito da quella fanciulla fin troppo rilassata.

"È un onore per me ospitarvi nel mio castello questa notte e come d'accordo, anche il prossimo giorno, tuttavia devo chiedervi di modificare un po' i nostri piani iniziali."

Ascanio piegò leggermente la testa invitando il vampiro a continuare.

"I risultati che il sangue di vostra figlia sta dando a mio figlio sono più che soddisfacenti, inoltre lei è davvero un'ottima compagnia per me. Ho quindi la sensazione che la mia offerta di pace non sia sufficiente a sdebitarmi. Gradirei portarvi con me all'alba nel mondo degli umani per una divertente caccia."

Le posate dei lupi cozzarono contro i piatti dopo che per la sorpresa questi li abbandonarono.

"Vuole permetterci di attraversare il portale?" Chiese Dakota elettrizzata.

"Dopo tutti questi anni..." Continuò l'Alpha del branco.

"Sapete perfettamente quanto sia dannoso il sole per la mia specie, non sarei di compagnia durante le ore del giorno. Quando qui arriva l'alba la Terra è avvolta dal tramonto, quindi ritengo sia un luogo molto più adatto per trascorrere il tempo."

Ci fu del silenzio improvviso, teso come una corda di violino.

Ascanio guardò prima i suoi figli negli occhi i quali sembravano fin troppo eccitati dalla proposta per poi posare di nuovo lo sguardo su Stephan che sorrideva soddisfatto. 

Si chiedeva se il vampiro avesse in mente qualcosa come suo solito ma la tentazione di tornare a caccia di umani era troppo forte anche per lui.

"Ne saremmo lieti."

Dakota si lasciò andare ad un indelicato urletto di vittoria.

"Scusate..."

Stephan rise di gusto.

"Questo e altro pur di ingraziarmi ulteriormente la vostra preziosa figlia."

Detto ciò il vampiro afferrò con delicatezza la mano di René e se la portò vicino alla bocca per lasciarvi un freddo bacio con le sue labbra scarlatte. A quel gesto uno dei lupi si alzò d'impulso causando non poco trambusto.

Asher Lyall se ne stava in piedi, un cipiglio arrabbiato sul volto che non era stato in grado di trattenere. Ascanio lo guardò deluso, cercando di ammonirlo con un basso ringhio ma il figlio non lo ascoltò.

"Desidero parlare in privato con mia sorella se non le dispiace." Ringhiò a bassa voce il primo genito.

Stephan, stupito e incuriosito da quell'improvvisa reazione, guardò René confuso, chiedendo tacitamente a lei il permesso di lasciarla sola con quell'impulsivo lupo. Lei annuì con un sorriso e si alzò a sua volta, convinta di essere tutto sommato al sicuro.

Fratello e sorella si avvicinarono e si guardarono nuovamente negli occhi, lui con rabbia e lei come se volesse sfidarlo a ucciderla lì davanti a tutti.

Asher l'afferrò per il polso e la trascinò con lei fuori dalla sala da pranzo.

I corridoi del castello erano lunghi e stretti, dopo un paio di svolte che sembravano aver percorso completamente a caso, René era sicura di non sapere più come tornare indietro.

Durante il percorso, di tanto in tanto, i due fratelli incrociarono dei servitori che li osservavano confusamente. La lupa si impegnò a sfoggiare dei sorrisi per rassicurarli, ma non era certa che questi si fidassero a lasciarla sola con quel lupo che puzzava di rabbia incontrollata.

Alla fine Asher si fermò e con non poca irruenza spinse sua sorella all'interno di una stanza vuota, quest'ultima barcollò un po' a causa delle sue gambe e quasi cadde, tuttavia riuscì a riacquistare l'equilibrio e capire dove si trovava.

Era una delle tante sale da tè del castello (e con tè si intende l'ora di relax dove i re e il principe ospitavano i nobili per bere del sangue durante la notte).

 La stanza sembrava particolarmente arredata allo scopo di esercitarsi con la musica. Un elegante pianoforte in mogano rubava tutta l'attenzione agli altri strumenti. 

Si trovava proprio dietro a una vetrata che dava verso il villaggio, a posta per permettere al musicista di guardare fuori durante la performance. 

Le mura della stanza erano coperte da numerosi scaffali carichi di spartiti e manufatti preziosi ed eleganti. La stanza era decorata in stile vittoriano, non sembrava il luogo adatto per iniziare una battaglia.

Asher chiuse la porta spostandovi davanti un comò trovato nelle vicinanze e procedette ad accendere tutte le fonti di luce nella stanza.

"La luce artificiale non tiene lontani i vampiri come fa la luce del sole, dovresti saperlo." Il lupo non la ascoltò e procedette con il suo lavoro. "Inoltre devo avvertirti che le serve del castello sono delle pettegole quindi ti conviene fare piano mentre-"

René non riuscì a finire la frase, poiché Asher l'aveva raggiunta e senza dire una parola l'aveva afferrata per la gola e fatta sbattere contro uno dei tanti scaffali. 

Alcuni spartiti caddero al suolo con tonfi ovattati dallo sfavillante tappeto peloso e i due per un po' stettero fermi in quella posizione.

René era sospesa a mezz'aria e presto l'aria cominciò a mancarle, afferrò i polsi del fratello e con i suoi artigli tentò di bucargli la pelle ma ottenne solo dei leggeri graffi.

"Cos'è questa storia? Che ne hai fatto di mia sorella Renè?" Chiese in un sussurro traboccante di rabbia.

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