La notte.

Fuori al balcone, coperta sulle spalle e respiri profondi.

L'aria fresca che mi accarezza il viso, come se fosse la carezza di una mamma.
Le stelle sono coperte dalle nuvole. Ne riesco a vedere solo una...ora non più.

Ci sono ancora delle luci accese all'interno delle case, compresa la mia.
Sento che gli occhi vogliono chiudersi, ma io non glielo permetto. Voglio vedere questo fantastico cielo.

Si sentono delle urla: -"OO, BEPPE!"-
Chissà chi sta urlando e chi è questo certo Beppe.
Una macchina va avanti e dietro per il viale, chissà perchè.
Ora, invece, c'è silenzio, più o meno.

Quella macchina avrà compiuto il suo dodicesimo giro di fila.

Quanto vorrei passare ogni notte così...con questa pace interiore stupenda.

Quindici; sedici, non riesco più a tenere il conto dei giri della macchina.

Solo ora ho notato che su una terrazza ci sono ancora le luci di Natale.

Ora, da qualche laggiù, stanno sparando dei fuochi d'artificio. Intravedo le luci dalle pareti di un palazzo.

I gabbiani emettono un suono strano; non so come si chiama il verso dei gabbiani, ma mi piace chiamarlo "suono strano".

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